security a la italiana sicurezza all'italiana securitate a la italiana
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3. DATI RECENTI POLITICI E NORMATIVI<br />
Dal maggio 2008, quando è stato formato il nuovo governo, sono state adottate una serie<br />
di misure normative e politiche che sono esplicitamente discriminatorie nei confronti di<br />
Rom e Sinti in Italia. Questi provvedimenti vio<strong>la</strong>no chiaramente l’impegno dell’Italia a<br />
non commettere alcun atto discriminatorio, secondo le leggi nazionali ed internazionali,<br />
incluso l’Articolo 2 dell’ICERD che obbliga ogni Stato firmatario ad “adottare misure<br />
efficaci di revisione delle politiche governative, nazionali e locali, e di modifica, abrogazione<br />
o annul<strong>la</strong>mento di qualsiasi legge e rego<strong>la</strong>mentazione che abbia l’effetto di produrre<br />
discriminazione razziale o di perpetuar<strong>la</strong> ovunque essa esista; (…).”<br />
Misure discriminatorie specificamente rivolte a Rom e Sinti<br />
Il primo provvedimento fortemente propagandato contro Rom e Sinti è stato preso in un<br />
incontro a Napoli il 21 maggio 2008, con un decreto legge approvato dal Consiglio dei<br />
Ministri del governo italiano che non ha precedenti nel secondo dopoguerra e il cui titolo<br />
recita: “Dichiarazione dello stato di emergenza in re<strong>la</strong>zione agli insediamenti delle comunità<br />
nomadi 7 nelle regioni di Campania, Lazio e Lombardia.” Indicando <strong>la</strong> presenza di Rom<br />
e Sinti in queste zone come causa del grande al<strong>la</strong>rme sociale, con <strong>la</strong> possibilità di gravi<br />
ripercussioni in termini di ordine pubblico e di <strong>sicurezza</strong>, il governo italiano ha proc<strong>la</strong>mato<br />
lo stato di emergenza fino al 31 maggio 2009. Per affrontare il “problema” sono stati conferiti<br />
a funzionari dello stato e degli organi locali poteri straordinari, concepibili solo in casi di<br />
gravi ca<strong>la</strong>mità naturali. 8<br />
Come si evince dal titolo e dal preambolo, 9 il decreto è rivolto direttamente e prioritariamente<br />
contro le “comunità nomadi”, e di conseguenza contro tutte le persone dell’etnia Rom e Sinta.<br />
La presenza di Rom e Sinti in queste tre regioni, senza ulteriori precisazioni, è paragonata a<br />
situazioni di “ca<strong>la</strong>mità naturali” e di “serio al<strong>la</strong>rme sociale” con possibili e gravi ripercussioni<br />
in termini di ordine pubblico e di <strong>sicurezza</strong> per le popo<strong>la</strong>zioni locali.<br />
Il governo italiano si è avvalso e si è basato sul<strong>la</strong> legge 225/92, che serve per affrontare<br />
situazioni di emergenza come le ca<strong>la</strong>mità naturali, permettendo alle autorità pubbliche<br />
7 Il governo italiano rifiuta di riconoscere che le comunità Rom e Sinti in Italia non conducono uno stile di<br />
vita nomade.<br />
8 Dichiarazione dello stato di emergenza in re<strong>la</strong>zione agli insediamenti di comunità nomadi nel territorio delle<br />
regioni Campania, Lazio e Lombardia, 21 maggio 2008.<br />
9 In considerazione del<strong>la</strong> situazione estremamente critica nel<strong>la</strong> quale si trova <strong>la</strong> Lombardia, a causa del<strong>la</strong> presenza di<br />
numerosi cittadini africani senza permesso e di nomadi che si sono stabiliti nelle aree urbane; in considerazione<br />
del fatto che i suddetti insediamenti, a causa del<strong>la</strong> loro estrema precarietà, sono <strong>la</strong> causa di un serio al<strong>la</strong>rme sociale,<br />
con possibili ripercussioni sull’ordine pubblico e <strong>la</strong> <strong>sicurezza</strong> delle popo<strong>la</strong>zioni locali; e in considerazione del fatto<br />
che <strong>la</strong> situazione descritta ha causato un aumento del<strong>la</strong> preoccupazione sociale con gravi incidenti che seriamente<br />
mettono in pericolo l’ordine e <strong>la</strong> <strong>sicurezza</strong> pubblici; considerata <strong>la</strong> suddetta situazione che coinvolge a diversi livelli<br />
<strong>la</strong> gestione del territorio a causa del<strong>la</strong> sua intensità ed estensione, risulta che non può essere affrontata utilizzando<br />
le leggi previste dall’ordinamento italiano.”, Dichiarazione del 21 maggio 2008, Op. cit.<br />
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