x - Dipartimento di Fisica - Università di Pisa
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Nicolò Beverini<br />
da ciò che è contenuto nel volume V. Ne conclu<strong>di</strong>amo che un corpo immerso<br />
in un liquido riceve una spinta <strong>di</strong>retta verso l’alto pari al peso <strong>di</strong> un uguale volume<br />
del liquido stesso. Questa forza è usualmente denominata spinta<br />
d’Archimede.<br />
Fig. 9-6<br />
Su un corpo immerso agiscono quin<strong>di</strong>, in <strong>di</strong>rezione opposta tra loro,<br />
la forza peso e la spinta d’Archimede. Il modulo della forza risultante è:<br />
[9.14]<br />
F = !Vg " ! 0Vg =Vg # ! " ! 0<br />
Essa sarà <strong>di</strong>retta verso l’alto se & < & 0, verso il basso se & > & 0.<br />
Va osservato che non sempre la forza peso e la spinta d’Archimede<br />
hanno lo stesso punto d’applicazione. In effetti, questo capita solo quando<br />
il corpo immerso è omogeneo; nel caso generale la forza peso è applicata<br />
nel centro <strong>di</strong> massa del solido, mentre la spinta d’Archimede è applicata al<br />
centro <strong>di</strong> massa del volume <strong>di</strong> liquido spostato, detto perciò centro <strong>di</strong> spinta.<br />
Di conseguenza, su un corpo <strong>di</strong>somogeneo immerso potrà agire anche<br />
un momento non nullo, che farà in modo da portare il centro <strong>di</strong> spinta e il<br />
baricentro allineati sulla stessa verticale.<br />
Per concludere, <strong>di</strong>scutiamo il caso <strong>di</strong> un corpo che galleggia su un liquido<br />
(Fig. 9-7). Se &