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x - Dipartimento di Fisica - Università di Pisa

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e quin<strong>di</strong><br />

Elementi <strong>di</strong> fisica<br />

v f = 2g h0 ( 1! µ d cotg" ) .<br />

Nei casi considerati finora, si aveva sempre a che fare con il moto <strong>di</strong><br />

corpi soggetti ad una forza costante e sarebbe stato possibile risolvere abbastanza<br />

agevolmente i problemi (anche se con qualche calcolo in più), utilizzando<br />

le equazioni del moto uniformemente accelerato. Nel problema seguente,<br />

in cui agisce una forza <strong>di</strong> tipo elastico, che non è costante, non utilizzare<br />

il teorema dell’energia cinetica renderebbe assai più complessa e laboriosa<br />

la risoluzione:<br />

d) Un corpo collegato tramite una molla <strong>di</strong> costante elastica k e lunghezza a<br />

riposo l ad un punto fisso P si può muovere senza attrito su un piano orizzontale.<br />

Inizialmente, esso parte da fermo da una posizione in cui la molla è<br />

allungata <strong>di</strong> una lunghezza x0. Qual è la sua velocità, quando passa dalla posizione<br />

<strong>di</strong> riposo della molla?<br />

Applicando il teorema dell’energia cinetica la risposta è imme<strong>di</strong>ata. Il lavoro<br />

fatto dalla forza elastica per spostare un corpo è stato calcolato nel § 6.6 . Nel<br />

caso nostro nella posizione <strong>di</strong> partenza si ha un allungamento x0 e in quella<br />

d’arrivo l’allungamento è nullo.<br />

La formula [6.14] dà il valore del lavoro eseguito dalla molla che vale<br />

53<br />

1<br />

2 kx 2<br />

0 .<br />

Per il teorema dell’energia cinetica, questo lavoro è pari alla variazione<br />

d’energia cinetica del corpo. Essendo nulla l’energia cinetica iniziale, detta vf<br />

1<br />

la velocità nella posizione finale, si ha 2 mv 2 1<br />

f = 2 kx 2 k<br />

0 , e perciò: v f =<br />

m x0 .<br />

6.9 La potenza.<br />

Una macchina è un apparato che fornisce lavoro e produce quin<strong>di</strong><br />

energia. Per valutarne le prestazioni, è importante sapere quanto sia il<br />

tempo necessario perché questa fornisca una certa quantità <strong>di</strong> lavoro.<br />

Si definisce perciò una grandezza, detta potenza, che misura il lavoro<br />

che una macchina è in grado <strong>di</strong> fornire nell’unità <strong>di</strong> tempo. In<strong>di</strong>cando con P<br />

la potenza, con L il lavoro e con "t l’intervallo <strong>di</strong> tempo in cui viene fornito<br />

tale lavoro, si ha:<br />

[6.19]<br />

P = L<br />

!t<br />

Questa definizione fornisce il valore me<strong>di</strong>o della potenza<br />

nell’intervallo <strong>di</strong> tempo considerato. Usando i consueti meto<strong>di</strong> dell’analisi<br />

infinitesimale, si può definire il valore istantaneo della potenza come:<br />

[6.20]<br />

P = dL<br />

dt<br />

Dalla definizione [6.20] <strong>di</strong>scende che l’unità <strong>di</strong> misura del Sistema Internazionale<br />

per la potenza è definita come la potenza fornita da una mac-<br />

,

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