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x - Dipartimento di Fisica - Università di Pisa

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Elementi <strong>di</strong> fisica<br />

essendo a e b gli estremi del filo.<br />

Nel Sistema Internazionale l’unità <strong>di</strong> misura del campo magnetico si<br />

definisce a partire dalle formule [14.6] o [14.7] come la forza agente su un<br />

conduttore della lunghezza <strong>di</strong> 1 m, ortogonale al campo e percorso dalla<br />

corrente <strong>di</strong> 1 A. Tale unità prende il nome <strong>di</strong> tesla (T).<br />

E’ quin<strong>di</strong>:<br />

1newton<br />

1tesla =<br />

1metro !1ampère<br />

14.5 Generazione dei campi magnetici<br />

Affrontiamo ora il problema <strong>di</strong> capire come si generano i campi magnetici.<br />

Sperimentalmente, si manifestano forze <strong>di</strong> origine magnetica in<br />

prossimità <strong>di</strong> cariche in movimento (correnti) oppure <strong>di</strong> alcuni corpi detti<br />

appunto magneti. Noi qui considereremo solo i campi magnetici generati<br />

dalle correnti. In effetti, anche i campi magnetici generati dai magneti sono<br />

prodotti dalla presenza all’interno del materiale <strong>di</strong> correnti elettriche a livello<br />

microscopico.<br />

Data quin<strong>di</strong> una <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> correnti, occorre dunque determinare<br />

il campo magnetico prodotto da esse nello spazio circostante. Dato un<br />

elemento <strong>di</strong> conduttore <strong>di</strong> lunghezza infinitesima dl, che si trova nel punto<br />

O, percorso da una corrente i, esso contribuisce al campo magnetico nel<br />

punto P, posto ad una <strong>di</strong>stanza r, per una quantità in modulo pari a:<br />

[14.10]<br />

d !<br />

B = µ 0<br />

4!<br />

i dl<br />

sin" ,<br />

2<br />

r<br />

essendo 2 l’angolo compreso tra la <strong>di</strong>rezione della corrente ed il segmento<br />

OP. La <strong>di</strong>rezione del vettore d !<br />

B è perpen<strong>di</strong>colare al piano determinato da<br />

segmento OP e dalla <strong>di</strong>rezione della corrente.<br />

In forma vettoriale:<br />

[14.11]<br />

d !<br />

B = µ 0 i d<br />

4!<br />

!<br />

l " r ˆ<br />

r 2 ,<br />

dove r ˆ è il versore in<strong>di</strong>cante la <strong>di</strong>rezione del segmento OP e µ0 è una costante,<br />

che prende il nome <strong>di</strong> suscettività magnetica del vuoto e che nel SI<br />

vale 4. "10-7 N/A. L’espressione [14.10] e [14.11] costituiscono quella che è<br />

detta la legge <strong>di</strong> Biot-Savart.<br />

Come si può vedere, la legge <strong>di</strong> Biot-Savart è simile alla legge <strong>di</strong> Coulomb<br />

che permetteva <strong>di</strong> calcolare il campo elettrico. Anche in questo caso il<br />

valore del campo decresce con la <strong>di</strong>stanza proporzionatamente al suo quadrato;<br />

la sorgente del campo però è ora non una carica puntiforme (che è<br />

una quantità scalare), ma un elemento <strong>di</strong> corrente (che è una quantità vettoriale).<br />

Per ottenere il campo elettrico si effettuava quin<strong>di</strong> un semplice prodotto<br />

tra una quantità scalare (la carica) ed il versore r ˆ , mentre per ottenere<br />

il campo magnetico occorre moltiplicare tra loro due grandezze vettoriali<br />

(la <strong>di</strong>rezione della corrente ed il versore r ˆ ), e <strong>di</strong> conseguenza nella formula<br />

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