x - Dipartimento di Fisica - Università di Pisa
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Nicolò Beverini<br />
L’uso <strong>di</strong> questi prefissi moltiplicativi si è esteso a tutta la letteratura<br />
scientifico-tecnologica ed è quin<strong>di</strong> opportuno memorizzare almeno quelli<br />
più comuni, tra 10 –12 e10 12 .<br />
Va tenuto presente che la Convenzione prevede che, quando un'unità<br />
<strong>di</strong> misura con prefisso viene elevata a potenza, si intende che l'esponente si<br />
riferisce sia al prefisso sia all'unità: 2 cm 3 è perciò equivalente a 2"(10 -2 m) 3<br />
= 2"10 -6 m 3 e 3 !s -1 equivalgono a 3" (10 –6 s) –1 = 3"10 6 s -1 .<br />
Per la misura degli angoli, il SI prevede infine l'uso del ra<strong>di</strong>ante (rad)<br />
per la misura degli angoli piani e dello stera<strong>di</strong>ante (sr) per la misura degli<br />
angoli soli<strong>di</strong>. Ricor<strong>di</strong>amo che il ra<strong>di</strong>ante è definito come l'angolo piano compreso<br />
tra due raggi <strong>di</strong> un cerchio che, sulla circonferenza, intercettano un<br />
arco <strong>di</strong> lunghezza uguale al raggio stesso. Lo stera<strong>di</strong>ante è definito come<br />
l'angolo solido che ha il vertice al centro <strong>di</strong> una sfera ed intercetta sulla superficie<br />
<strong>di</strong> questa un'area equivalente al quadrato del raggio. L’intera superficie<br />
sferica sottende quin<strong>di</strong> un angolo solido <strong>di</strong> 4! stera<strong>di</strong>anti.<br />
Per meglio raggiungere il suo obiettivo <strong>di</strong> omogeneizzazione universale<br />
delle misure, la Convenzione del SI scoraggia l'uso <strong>di</strong> unità <strong>di</strong> misura<br />
non coerenti (e l’Unione Europea recepisce tale raccomandazione, imponendo<br />
l'uso delle unità SI in tutte le applicazioni commerciali). La Convenzione<br />
ammette comunque l’uso <strong>di</strong> alcune unità <strong>di</strong> misura, che sono al <strong>di</strong><br />
fuori del sistema SI, ma che sono largamente <strong>di</strong>ffuse e rivestono un ruolo<br />
importante nella vita <strong>di</strong> tutti i giorni. E’ il caso del minuto, dell'ora e del<br />
giorno (simboli min, h, d) quali unità <strong>di</strong> tempo, i gra<strong>di</strong>, i minuti primi e i minuti<br />
secon<strong>di</strong> (°,',") per la misura degli angoli, il litro (l) (definito equivalente a 1<br />
dm 3 ) per le misure <strong>di</strong> capacità e la tonnellata (t), equivalente a 1000 kg, per<br />
misure <strong>di</strong> massa.<br />
Altre unità <strong>di</strong> misura non coerenti con il SI sono in uso in alcuni<br />
campi specifici della fisica (ad esempio l’atmosfera per le misure <strong>di</strong> pressione).<br />
E' chiaro che, quando si utilizzano misure espresse in unità non coerenti,<br />
occorrerà fare la massima attenzione nell'applicare le formule per evitare<br />
errori grossolani.<br />
1.3 Equazioni <strong>di</strong>mensionali<br />
Come si è già detto. una legge fisica esprime una relazione funzionale<br />
tra le misure <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti grandezze. Essa ha quin<strong>di</strong> la forma <strong>di</strong> un'uguaglianza<br />
(o <strong>di</strong> un’equazione), tra due espressioni. Perché un’uguaglianza abbia<br />
un senso, è ovviamente in<strong>di</strong>spensabile che le quantità espresse dai due<br />
membri siano omogenee tra loro e siano quin<strong>di</strong> misurate con la stessa unità<br />
<strong>di</strong> misura. E' lo stesso concetto mai abbastanza riba<strong>di</strong>to alle scuole elementari,<br />
in base a cui le pere si sommano alle pere e gli asini agli asini,<br />
mentre è privo <strong>di</strong> senso sommare gli asini alle pere.<br />
Questa proprietà può tornare utile per verificare l’esattezza o meno <strong>di</strong><br />
una formula, utilizzando le cosiddette equazioni <strong>di</strong>mensionali. Come si è visto,<br />
nell'ambito <strong>di</strong> un sistema coerente d’unità <strong>di</strong> misura sono definite alcune<br />
grandezze come fondamentali e da esse sono derivate le altre. Qualunque<br />
sia la forma <strong>di</strong> una superficie, la sua area è comunque sempre e-