lettera alle aziende bimbo che sfilano - Pitti Immagine
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Alle <strong>aziende</strong> <strong>che</strong> <strong>sfilano</strong> a <strong>Pitti</strong> <strong>Immagine</strong> Bimbo n. 73<br />
Alla c.a. del titolare<br />
Alla c.a. del responsabile dell’evento-sfilata<br />
Gentili Signore e Signori,<br />
vi vogliamo parlare delle sfilate.<br />
Firenze, 3 giugno 2011<br />
In questi anni le sfilate di <strong>Pitti</strong> Bimbo hanno avuto un grande successo presso<br />
compratori e giornalisti ed è facile prevedere <strong>che</strong> si confermeranno an<strong>che</strong> stavolta uno<br />
degli eventi di punta nella promozione della moda per bambine e bambini.<br />
Grande parte del merito è ovviamente dei vostri investimenti e della creatività dei<br />
vostri team – ma pensiamo an<strong>che</strong> <strong>che</strong> noi organizzatori siamo riusciti a creare per <strong>Pitti</strong><br />
Bimbo un contesto promozionale e comunicativo internazionale e di alta qualità.<br />
A un maggiore successo si unisce quasi invariabilmente una maggiore responsabilità:<br />
per questo pensiamo sia opportuno ricordare una serie di criteri generali a cui le<br />
sfilate realizzate a <strong>Pitti</strong> Bimbo devono ispirarsi.<br />
La società contemporanea ha molto aumentato i margini di libertà e di scelta dei<br />
singoli individui in tema di costumi, linguaggi estetici, scelte morali e politi<strong>che</strong> etc. Al<br />
tempo stesso il legislatore, le istituzioni e gli stessi media riservano giustamente una<br />
particolare attenzione agli eventi e alla comunicazione in cui sono coinvolti minori, sia<br />
come protagonisti sia come destinatari.<br />
Nel rispetto della libertà e dell’autonomia di espressione di ciascun soggetto, qui a <strong>Pitti</strong><br />
<strong>Immagine</strong> avvertiamo l’obbligo di evidenziare la delicatezza di questo punto proprio in<br />
quanto garanti di ultima istanza nei confronti del mercato e dei media dell’immagine<br />
complessiva della fiera <strong>Pitti</strong> Bimbo.<br />
A scanso di equivoci: siamo orgogliosi delle sfilate <strong>che</strong> voi e gli altri vostri colleghi<br />
avete realizzato in questi anni, orgogliosi della qualità e dei risultati.<br />
Un’organizzazione come <strong>Pitti</strong> <strong>Immagine</strong> ha il dovere di evidenziare gli strumenti<br />
culturali e normativi <strong>che</strong> siano punto di riferimento per l’analisi e per le scelte di chi<br />
investe nell’evento sfilata nella nostra manifestazione. I temi base di <strong>Pitti</strong> <strong>Immagine</strong><br />
Bimbo – l’infanzia come sinonimo di fres<strong>che</strong>zza, spontaneità, gioco, socializzazione,<br />
invenzione – possono così trovare posto in una sorta di statuto morale condiviso.
Abbiamo voluto intanto dare rilevanza scritta a questa problematica, tracciare gli<br />
ambiti di responsabilità tra l’organizzatore, l’espositore e i professionisti coinvolti,<br />
citare alcune delle fonti di riferimento esistenti.<br />
Non un regolamento sul concreto svolgimento dell’evento sfilata, ma delle linee su cui<br />
convergere ciascuno con il proprio ruolo. Si tratta di un ulteriore passaggio, i cui esiti<br />
vorremmo verificare con voi, in vista della possibile stesura di un vero e proprio codice<br />
di autoregolamentazione.<br />
Vi chiediamo perciò di leggere il documento <strong>alle</strong>gato con attenzione.<br />
Siamo a vostra disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento e informazione. I<br />
riferimenti operativi sono:<br />
Tiziana Bellandi - Marketing – 055.3693224 – bellandi@pittimmagine.com<br />
Olivia Casparis – Operativo – 055.3693226 – casparis@pittimmagine.com<br />
Manuela Gazzaniga – ufficio stampa – 02/86462919, 055/3693493 -<br />
gazzaniga@pittimmagine.com<br />
Con i migliori saluti<br />
Agostino Poletto Lapo Cianchi<br />
Vice direttore generale direttore comunicazione e progetti speciali
Nota sull’ideazione e la realizzazione delle sfilate per bambini a <strong>Pitti</strong><br />
<strong>Immagine</strong> Bimbo<br />
Premessa<br />
La sfilata è un momento di creatività e comunicazione, ma resta un’attività economica<br />
e per essa i margini di libertà non sono né quelli dell’espressione estetica, né quelli<br />
della manifestazione di pensiero. La sfilata in fiera è un evento dai molteplici<br />
destinatari e deve tenere conto di tutti gli interessi per i quali essa può divenire<br />
rilevante e <strong>che</strong> sono protetti per ragioni sociali ed economi<strong>che</strong>.<br />
La sfilata di moda infantile in fiera deve tenere conto dei valori tutelati in relazione<br />
all’infanzia e all’adolescenza sotto tutte le prospettive nelle quali la comunicazione<br />
commerciale può diventare rilevante:<br />
- gli esecutori della sfilata;<br />
- i destinatari diretti e indiretti della presentazione e comunicazione dell’evento;<br />
- il contesto fieristico e il carattere collettivo an<strong>che</strong> delle sfilate di un solo marchio<br />
in relazione agli altri espositori e all’impresa fieristica nel suo insieme.<br />
La sfilata in una fiera di moda per l’infanzia e l’adolescenza deve tenere in conto<br />
l’oggetto e il tema della fiera an<strong>che</strong> quando si esprime in forme tratte dal mondo<br />
adulto, in considerazione sia dell’impiego finale del prodotto, sia dei valori e dei<br />
significati associati a esso.<br />
Nota sui criteri e le indicazioni<br />
I criteri di impostazione delle sfilate e le indicazioni per la loro esecuzione <strong>che</strong><br />
vengono qui proposti sviluppano, secondo le esigenze attuali, quelli <strong>che</strong> in passato<br />
sono stati seguiti spontaneamente nel quadro di alcuni principi generali.<br />
L’articolazione esplicita di tali modi usuali e di tali norme generali ha lo scopo di<br />
semplificarne l’individuazione e applicazione da parte degli espositori in collaborazione<br />
con l’organizzatore della fiera: l’applicazione sperimentale dei criteri e delle regole qui<br />
esposte si basa sul dialogo e la verifica comune.<br />
1)<br />
La sfilata è un evento di fiera <strong>che</strong> deve essere concepito, eseguito e comunicato in<br />
fiera e fuori di essa tenendo conto del contesto fieristico e in particolare:<br />
• dell’oggetto e del tema della fiera;
• del significato <strong>che</strong> la sfilata e la sua comunicazione hanno sempre non solo per<br />
il marchio ma an<strong>che</strong> per l’immagine e l’utilità della fiera per gli altri espositori e<br />
per l’organizzatore;<br />
• del carattere principale della fiera diretta ai compratori e alla presentazione dei<br />
prodotti.<br />
2)<br />
La sfilata <strong>che</strong> è destinata an<strong>che</strong> indirettamente od occasionalmente alla comunicazione<br />
esterna alla fiera deve rispettare tutti i criteri e le norme della pubblicità e in<br />
particolare quelle relative all’infanzia e adolescenza, sia come destinatarie od oggetto<br />
della comunicazione, sia come attori di essa. L’esecuzione di sfilate in fiera comporta<br />
l’accettazione delle norme dell’autodisciplina pubblicitaria per ogni forma di<br />
comunicazione esterna alla fiera attraverso i mezzi di comunicazione di qualunque<br />
tipo.<br />
La fiera è riservata agli operatori ma le sfilate rappresentano an<strong>che</strong> un fatto di<br />
comunicazione pubblico, riportato da giornali e televisioni.<br />
3)<br />
L’impiego di minori e adolescenti nell’esecuzione delle sfilate va fatto nel rispetto di<br />
tutte le modalità di legge <strong>che</strong> tuttavia non esentano dalla specifica valutazione delle<br />
necessità di tutela degli interessi individuali e dei valori sociali dell’infanzia e<br />
dell’adolescenza.<br />
Ripetiamo cose conosciute, ma è importante lasciarne traccia. Per esempio occorre<br />
sincerarsi: <strong>che</strong> tutti i bambini siano regolarmente iscritti <strong>alle</strong> agenzie e <strong>che</strong> queste<br />
rispettino le norme vigenti (spesso sono an<strong>che</strong> i genitori a voler saltare qual<strong>che</strong><br />
passaggio formale, magari sul piano fiscale...); <strong>che</strong> gli orari di impiego non siano<br />
troppo lunghi; <strong>che</strong> gli ambienti siano adeguatamente riscaldati o condizionati o <strong>che</strong> la<br />
potenza degli impianti luci e audio rispettino le esigenze dei bambini... Consultatevi<br />
con i registi, i responsabili dell’<strong>alle</strong>stimento, i responsabili delle agenzie, gli<br />
organizzatori e fate insieme una revisione di tutti gli elementi: ricordatevi <strong>che</strong> per un<br />
bambino, <strong>che</strong> ci siano o no i suoi genitori, la partecipazione a una sfilata è già una<br />
fattispecie di lavoro <strong>che</strong> deroga, soprattutto grazie <strong>alle</strong> sue forti componenti di<br />
spettacolo e di gioco, d<strong>alle</strong> norme generali <strong>che</strong> in Italia vietano il lavoro minorile. Ma<br />
appunto un lavoro in deroga richiede autocontrollo...<br />
Conclusioni<br />
Tutto ciò invita già a una forma di auto controllo. Il fatto è <strong>che</strong> in questo modo sembra<br />
possibile avviare la costruzione di un ambiente socio-comunicativo, di per sé di natura<br />
collettiva, i cui membri devono tenere conto delle ricadute delle loro azioni. In altre<br />
parole, quando si sfila non siamo più nel singolo stand: se la fiera è an<strong>che</strong> un mezzo<br />
di comunicazione e come tale viene utilizzata, allora il mezzo è coinvolto an<strong>che</strong> sui<br />
contenuti e occorre evitare il rischio <strong>che</strong> esso venga usato come leva per superare i<br />
limiti ordinari della comunicazione pubblicitaria.