L'Africa romana - UnissResearch - Università degli Studi di Sassari

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14.08.2013 Views

Giancarlo Susini Vicepresidente dell' Association Internationale d'Épigraphie Grecque et Latine Ricordo di Georgi Mihailov Autorità, Magnifico Rettore, Chiarissimi e illustri Colleghi, Signore e Signori, Studenti, porgo anzitutto il saluto dell' Association Internationale d'Épigraphie Grecque et Latine, che si onora di patrocinare questa serie di convegni, cosÌ singolarmente e con maestria intellettuale organizzati dall'Università di Sassari, col concorso dei colleghi dell'Università di Cagliari, dei colleghi delle circoscrizioni archeologiche, e che - mi sia consentito premettere - rappresentano anzitutto una sorta di paradigma esemplare della collaborazione che si instaura tra gli enti accademici e gli studiosi, le istituzioni regionali, civiche, territoriali e museali, e d'altro lato della sindrome delle tematiche che gli studiosi di diversi paesi sanno portare a confronto nel loro dibattito. Sono grato che gli organizzatori abbiano previsto questo intervento brevissimo, di poche battute, in ricordo del Presidente dell' Associazione, che ci ha lasciato meno di un mese fa: il prof. Georgi Mihailov, professore nell'Università di Sofia, cresciuto in anni giovanili ed educato nel clima della Sorbona, studioso di altissimo prestigio dell'epigrafia greca, si occupava del lobo orientale del bacino del Mediterraneo, compreso anch'esso tra due continenti, Europa ed Asia, e più mari, l'Egeo, il Mar di Marmara, il Ponto Eusino, il Mar di Levante. Proprio anche per questa straordinaria vocazione alla interazione dei fattori storici in un'area vasta del mondo antico, egli apprezzava con particolare premura l'iniziativa dei convegni su «L'Africa Romana», in un mondo anch'esso bicontinentale ed insulare come questo che ci ospita. Questo è uno dei sentimenti - un sentimento di mestizia, un sentimento di tristezza per la scomparsa del maestro, del collega e dell'amico - che attraversano il mio intervento. Un altro sentimento, che pure si richiama alla figura, all'operosità, all'impegno di Georgi Mihailov, è un sentimento di letizia e di incoraggiamento, per vedere ancora una volta riuniti studiosi di tanti paesi, da più versanti, a discutere di scoperte, a discutere di parametri della storia antica, che risultano straordinariamente preziosi in un mondo come l'attuale, che cammina in due direzioni: da un lato quello di vieppiù cono-

lO Giancarlo Susini scersi e unificarsi, d'altro lato quello di vieppiù approfondire le proprie radici. Mi sia consentito, per terminare, di tornare alla figura di Georgi Mihailov, il quale, pur dall'altro versante, appunto, del nostro Mediterraneo, si sentiva aperto a tutte le diverse voci della comunicazione antica, anche se non identificabili nelle voci più corpose, che sono quelle della lingua e scrittura greca e della lingua e scrittura latina; egli infatti tanto si occupava di mondo illirico, di mondo trace e del mondo delle culture dell' Anatolia e del Vicino Oriente. E Georgi Mihailov più volte mi diceva: certo, istituzionalmente noi ci definiamo come Associazione internazionale di Epigrafia greca e latina, ma in realtà siamo un'assise di epigrafisti, intesa come raccoglitori della globalità di tutti i messaggi epigrafici della comunicazione antica. Numerose sono infatti le voci che paritariamente, anche in questa parte occidentale del nostro Mediterraneo, tra due continenti e nelle isole, dai versanti europei, dalla stessa Sardegna e soprattutto dal versante Maghrebino, vengono a comporre con le loro lingue e le loro scritture un quadro incomparabile, attivo, fecondo, straordinariamente accattivante della storia antica .. Questi sono i sentimenti che accompagnavano la premura che Georgi Mihailov aveva nel rivolgersi agli studiosi dell' Africa romana, e questi sono i sentimenti che, a nome dell' Associazione, io qui reco con l'augurio più cordiale di buon lavoro.

Giancarlo Susini<br />

Vicepresidente dell' Association Internationale d'Épigraphie Grecque et Latine<br />

Ricordo <strong>di</strong> Georgi Mihailov<br />

Autorità, Magnifico Rettore, Chiarissimi e illustri Colleghi, Signore<br />

e Signori, Studenti,<br />

porgo anzitutto il saluto dell' Association Internationale d'Épigraphie<br />

Grecque et Latine, che si onora <strong>di</strong> patrocinare questa serie <strong>di</strong> convegni,<br />

cosÌ singolarmente e con maestria intellettuale organizzati dall'<strong>Università</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>Sassari</strong>, col concorso dei colleghi dell'<strong>Università</strong> <strong>di</strong> Cagliari, dei colleghi<br />

delle circoscrizioni archeologiche, e che - mi sia consentito premettere<br />

- rappresentano anzitutto una sorta <strong>di</strong> para<strong>di</strong>gma esemplare della<br />

collaborazione che si instaura tra gli enti accademici e gli stu<strong>di</strong>osi, le istituzioni<br />

regionali, civiche, territoriali e museali, e d'altro lato della sindrome<br />

delle tematiche che gli stu<strong>di</strong>osi <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi paesi sanno portare a<br />

confronto nel loro <strong>di</strong>battito.<br />

Sono grato che gli organizzatori abbiano previsto questo intervento<br />

brevissimo, <strong>di</strong> poche battute, in ricordo del Presidente dell' Associazione,<br />

che ci ha lasciato meno <strong>di</strong> un mese fa: il prof. Georgi Mihailov, professore<br />

nell'<strong>Università</strong> <strong>di</strong> Sofia, cresciuto in anni giovanili ed educato nel<br />

clima della Sorbona, stu<strong>di</strong>oso <strong>di</strong> altissimo prestigio dell'epigrafia greca,<br />

si occupava del lobo orientale del bacino del Me<strong>di</strong>terraneo, compreso<br />

anch'esso tra due continenti, Europa ed Asia, e più mari, l'Egeo, il Mar<br />

<strong>di</strong> Marmara, il Ponto Eusino, il Mar <strong>di</strong> Levante.<br />

Proprio anche per questa straor<strong>di</strong>naria vocazione alla interazione<br />

dei fattori storici in un'area vasta del mondo antico, egli apprezzava con<br />

particolare premura l'iniziativa dei convegni su «<strong>L'Africa</strong> Romana», in<br />

un mondo anch'esso bicontinentale ed insulare come questo che ci ospita.<br />

Questo è uno dei sentimenti - un sentimento <strong>di</strong> mestizia, un sentimento<br />

<strong>di</strong> tristezza per la scomparsa del maestro, del collega e dell'amico<br />

- che attraversano il mio intervento.<br />

Un altro sentimento, che pure si richiama alla figura, all'operosità,<br />

all'impegno <strong>di</strong> Georgi Mihailov, è un sentimento <strong>di</strong> letizia e <strong>di</strong> incoraggiamento,<br />

per vedere ancora una volta riuniti stu<strong>di</strong>osi <strong>di</strong> tanti paesi, da<br />

più versanti, a <strong>di</strong>scutere <strong>di</strong> scoperte, a <strong>di</strong>scutere <strong>di</strong> parametri della storia<br />

antica, che risultano straor<strong>di</strong>nariamente preziosi in un mondo come l'attuale,<br />

che cammina in due <strong>di</strong>rezioni: da un lato quello <strong>di</strong> vieppiù cono-

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