L'Africa romana - UnissResearch - Università degli Studi di Sassari
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Cinzia Rossignoli Persistenza del culto betilico nell'Africa romana: un'iscrizione da Thala (Tunisia) L'iscrizione C/L VIII 23283 costituisce il punto di partenza per alcune considerazioni di carattere storico-religioso che saranno qui brevemente esposte. L'eccezionalità del documento risiede infatti nel contenuto del testo e nelle sue implicazioni, attestando la sopravvivenza, in età assai avanzata, di un culto aniconico di matrice orientale nella provincia africana, ormai da tempo fattivamente integrata nell'orbita dell'Impero sul piano politico e amministrativo, ma che allo stesso tempo preserva, con tenacia talora insospettabile, la coscienza e le manifestazioni di un'antica identità culturale. L'iscrizione in questione proviene da Thala, località della Tunisia centro-occidentale situata a pochi chilometri dal più noto sito di Ammaedara (attuale Hai"dra) e dal confine con l'Algeria. Il contesto geografico è dunque quello dell'interno della provincia, ad economia rurale e pastorale, lontano dalle aree costiere più urbanizzate e romanizzate: il più incline, per motivi sociali, al conservatorismo specialmente religioso e il più refrattario all'integrazione culturale con i dominatori. L'attuale collocazione del monumento lapideo è ignota; dal C/L risulta che si trovasse in località «aux Ponts et Chaussées», cioè «nel giardino che circonda il locale della Direzione dei Lavori Pubblici», dove era stato visto dal Merlin alla fine del secolo scorso. Contrariamente ad un'altra epigrafe appartenente allo stesso gruppo, essa comunque non figura nel catalogo delle iscrizioni latine del Museo del Bardo di Tunisjl. L'iscrizione fu vista e pubblicata per la prima volta da P. Gauckler 2 , che ne fissava la provenienza dall'area «al di sopra della fontana romana, sul versante destro del declivio di Thala», ampiamente interessata dalla presenza di strutture romane, pertinenti verosimilmente a tre templi (che sulla base del gruppo di iscrizioni rinvenute risultano • Per le abbreviazioni si rimanda allo Jahrbuch des Deutsches Archaeologisches Inslilul, Rom. I BENZINA BEN ABDALLAH 1986. 2 GAUCKLER 1898, pp. 114-115.
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Cinzia Rossignoli<br />
Persistenza del culto betilico nell'Africa <strong>romana</strong>:<br />
un'iscrizione da Thala (Tunisia)<br />
L'iscrizione C/L VIII 23283 costituisce il punto <strong>di</strong> partenza per alcune<br />
considerazioni <strong>di</strong> carattere storico-religioso che saranno qui brevemente<br />
esposte. L'eccezionalità del documento risiede infatti nel contenuto<br />
del testo e nelle sue implicazioni, attestando la sopravvivenza, in<br />
età assai avanzata, <strong>di</strong> un culto aniconico <strong>di</strong> matrice orientale nella provincia<br />
africana, ormai da tempo fattivamente integrata nell'orbita dell'Impero<br />
sul piano politico e amministrativo, ma che allo stesso tempo<br />
preserva, con tenacia talora insospettabile, la coscienza e le manifestazioni<br />
<strong>di</strong> un'antica identità culturale.<br />
L'iscrizione in questione proviene da Thala, località della Tunisia<br />
centro-occidentale situata a pochi chilometri dal più noto sito <strong>di</strong> Ammaedara<br />
(attuale Hai"dra) e dal confine con l'Algeria. Il contesto geografico<br />
è dunque quello dell'interno della provincia, ad economia rurale e<br />
pastorale, lontano dalle aree costiere più urbanizzate e romanizzate: il<br />
più incline, per motivi sociali, al conservatorismo specialmente religioso<br />
e il più refrattario all'integrazione culturale con i dominatori.<br />
L'attuale collocazione del monumento lapideo è ignota; dal C/L<br />
risulta che si trovasse in località «aux Ponts et Chaussées», cioè «nel<br />
giar<strong>di</strong>no che circonda il locale della Direzione dei Lavori Pubblici»,<br />
dove era stato visto dal Merlin alla fine del secolo scorso. Contrariamente<br />
ad un'altra epigrafe appartenente allo stesso gruppo, essa comunque<br />
non figura nel catalogo delle iscrizioni latine del Museo del<br />
Bardo <strong>di</strong> Tunisjl.<br />
L'iscrizione fu vista e pubblicata per la prima volta da P.<br />
Gauckler 2 , che ne fissava la provenienza dall'area «al <strong>di</strong> sopra della fontana<br />
<strong>romana</strong>, sul versante destro del declivio <strong>di</strong> Thala», ampiamente interessata<br />
dalla presenza <strong>di</strong> strutture romane, pertinenti verosimilmente<br />
a tre templi (che sulla base del gruppo <strong>di</strong> iscrizioni rinvenute risultano<br />
• Per le abbreviazioni si rimanda allo Jahrbuch des Deutsches Archaeologisches Inslilul,<br />
Rom.<br />
I BENZINA BEN ABDALLAH 1986.<br />
2 GAUCKLER 1898, pp. 114-115.