L'Africa romana - UnissResearch - Università degli Studi di Sassari
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Panakeia, Iatros e le a/tre <strong>di</strong>vinità asclepia<strong>di</strong> a Cirene 163<br />
gica inerente all'invocazione del nome della <strong>di</strong>vinità, che veniva irresistibilmente<br />
attratta dal de<strong>di</strong>cante, latore ormai <strong>di</strong> bisogni in<strong>di</strong>viduali. Lo<br />
scambio intercorrente tra offerta del singolo e guarigione rende suggestiva<br />
l'ipotesi che la dea Panacea debba la sua origine alla personificazione<br />
delle virtù risanatrici <strong>di</strong> qualche pianta me<strong>di</strong>ca, tanto più che i nomi<br />
antichi <strong>di</strong> alcune <strong>di</strong> esse sono è-omposti con la stessa parola. Due piante<br />
conosciute da Teofrasto risultano particolarmente interessanti (Panacea<br />
Chironea e Panacea Asclepiea)67, perché fanno riferimento attraverso i<br />
loro nomi a virtù risanatrici che evidentemente gli stessi antichi consideravano<br />
proprie delle sfere <strong>di</strong> competenza <strong>di</strong> Aristeo e <strong>di</strong> Asclepio. Questo<br />
nesso, adombrato nelle parole <strong>di</strong> Plinio relative al collegamento <strong>di</strong><br />
Panacea con <strong>di</strong>versi «dei inventori» e che trova sostegno anche nella proposta<br />
<strong>di</strong> alcuni botanici <strong>di</strong> identificare la Panacea Asclepiea proprio con<br />
il silfio (laserpicium)68, aumenta le probabilità che il luogo <strong>di</strong> nascita della<br />
dea vada identificato con Cirene e che la sua <strong>di</strong>ffusione abbia seguito<br />
<strong>di</strong> pari passo quella del silfio. Del resto proprio ad Atene e a Cos, dove<br />
il culto <strong>di</strong> Panacea ha le sue più antiche attestazioni fuori Cirene, le proprietà<br />
terapeutiche della pianta libya risultano conosciute almeno dal V<br />
secolo a.C.<br />
A sostegno dell'.identificazione proposta si noti che Callimaco chiama<br />
Panacea le gocce che cadono a terra dalle chiome <strong>di</strong> Apollo e che<br />
spandendosi rendono incolume la città, con evidente allusione al bene<br />
più prezioso coltivato nei campi cirenei 69 .<br />
Con l'aiuto del quadro complessivo offerto dai cambiamenti politici<br />
e sociali si può tentare, infine, <strong>di</strong> ricostruire sinteticamente le tappe<br />
successive attraverso le quali fu introdotto e si sviluppò il culto dellé <strong>di</strong>vinità<br />
asclepia<strong>di</strong> a Cireneo<br />
Per tutta l'età regia sotto la dominazione dei Battia<strong>di</strong> le virtù risanatrici<br />
erano attribuite a <strong>di</strong>verse <strong>di</strong>vinità <strong>di</strong> antico lignaggio, legate ciascuna<br />
alle <strong>di</strong>verse componenti etniche della colonia. Di esse conosciamo<br />
Opheles-Ephialtes, un demone benefattore <strong>di</strong>spensatore <strong>di</strong> ricchezza e <strong>di</strong><br />
salute, venerato fin dalle origini in un oikos sacro, costruito al limite orientale<br />
della futura agorà e rifatto poco dopo la metà del VI secolo a.C.<br />
con l'aggiunta <strong>di</strong> due ambienti laterali 70 probabilmente consacrati a due<br />
67 THEOPHR., H.P. IX, 7; 11,2. Cfr. pure GAL., XII, 95 Kiihn; DIOSCOR., III, 50.<br />
68 Cfr. THRAMER, op.cit., p. 1483. PUN., N.H. XXV, 30: «Panaces ipso nomine<br />
omnium morborum reme<strong>di</strong>a promittit, numerosum et <strong>di</strong>is inventoribus adscriptum. Unum<br />
quippe Asclepion cognominatur, a quo is liliam Panaciam appellavit».<br />
69 CALL., Hymn. II,40.<br />
70 S. STUCCHI, L'Agorà <strong>di</strong> Cirene, I, Roma 1965, pp. 32-55, in partic. sulla <strong>di</strong>vinità<br />
p. 47 S.; ID., Architettura Cirenaica, cit., p. 7 s.