L'Africa romana - UnissResearch - Università degli Studi di Sassari
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16 Lidiano Bacchielli - Lidio Gasperini renaica, da lui tanto atteso e tanto voluto, dopo quello delle iscrizioni latine di Giuseppina Giambuzzi. A tutti dette incoraggiamento ed aiuto, a tutti dimostrò la sua disponibilità. Chiuderò ricordando un piccolo episodio della nostra esperienza scientifica in terra libica, a Cireneo Avevo iniziato lo studio delle iscrizioni del Cesareo e della Basilica, che poi pubblicai nel numero 6 dei «Quaderni di Archeologia della Libia»: la gran parte in situ, qualcun'altra al di fuori, come una basetta iscritta conservata all'esterno della Casa Parisi (la casa della Missione, la Baris(a per quelli di Shahat). Riferendosi appunto a questo pezzo, un giorno mi disse: «Non dimenticare poi la basetta ellenistica di Hermes e di Herakles, qui fuori!»". «Ma guarda - replicai - che la basetta non è ellenistica, è d'età romana!». «No, no! È ellenistica, scherziamo!». Insomma «ellenistica» lui, «romana» io, andammo avanti a ... litigare per una buona settimana, e decisamente convinti da una parte e dall'altra. Lui insisteva: «Questi ornati, questi ovuli non possono essere più tardi del sec. III a.C.». Ed io: «Caro Sandra, mi tolgo tanto di cappello dinanzi alla tua risaputa competenza, ma ti assicuro e posso dimostrarti che questa paleografia, confrontata Cirene con Cirene, non si ritrova prima dell'età augustea. E poi vi sono delle date che inchiodano!». Fino a che una sera al tramonto i raggi rossi del sole ci riappacificarono. Illuminata da una meravigliosa luce radente, la basetta rivelò un giuoco diverso di superfici, due differenti lavorazioni. Corsi a chiamare Stucchi e gli annunciai che il nostro litigio era finito e nel migliore dei modi. Aveva ragione lui ed avevo ragione io. La basetta in prima nascita fu scolpita in età ellenistica; secoli dopo, in età primo-imperiale, era stata rilavorata ribassandone il lato frontale, su cui fu incisa la nuova epigrafe. Uno dei tanti casi di pezzi iscritti con fasi, piuttosto frequenti a Cirene, che appassionavano Stucchi e che appassionavano me, e sui quali trovammo un terreno d'intesa perfetta, che ci permise di rimettere a posto parecchie cose. Mi si perdoni se sono scivolato troppo spesso sull'autobiografico; ma era pressoché inevitabile per me riandando col pensiero e col ricordo del testimone ad una persona a me carissima, ad uno studioso che ho ammirato grandemente, ad un archeologo dalla militanza eccezionale e talora ai limiti del credibile. A lui mi è piaciuto donare con slancio ed entusiasmo la mia giovanile collaborazione, accanto a lui ho potuto affinare sul campo la sensibilità che occorre per ascoltare la voce del passato. LIDIO GASPERINI
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renaica, da lui tanto atteso e tanto voluto, dopo quello delle iscrizioni<br />
latine <strong>di</strong> Giuseppina Giambuzzi. A tutti dette incoraggiamento ed aiuto,<br />
a tutti <strong>di</strong>mostrò la sua <strong>di</strong>sponibilità.<br />
Chiuderò ricordando un piccolo episo<strong>di</strong>o della nostra esperienza<br />
scientifica in terra libica, a Cireneo Avevo iniziato lo stu<strong>di</strong>o delle iscrizioni<br />
del Cesareo e della Basilica, che poi pubblicai nel numero 6 dei «Quaderni<br />
<strong>di</strong> Archeologia della Libia»: la gran parte in situ, qualcun'altra al<br />
<strong>di</strong> fuori, come una basetta iscritta conservata all'esterno della Casa Parisi<br />
(la casa della Missione, la Baris(a per quelli <strong>di</strong> Shahat). Riferendosi<br />
appunto a questo pezzo, un giorno mi <strong>di</strong>sse: «Non <strong>di</strong>menticare poi la<br />
basetta ellenistica <strong>di</strong> Hermes e <strong>di</strong> Herakles, qui fuori!»". «Ma guarda -<br />
replicai - che la basetta non è ellenistica, è d'età <strong>romana</strong>!». «No, no!<br />
È ellenistica, scherziamo!».<br />
Insomma «ellenistica» lui, «<strong>romana</strong>» io, andammo avanti a ... litigare<br />
per una buona settimana, e decisamente convinti da una parte e dall'altra.<br />
Lui insisteva: «Questi ornati, questi ovuli non possono essere più<br />
tar<strong>di</strong> del sec. III a.C.». Ed io: «Caro Sandra, mi tolgo tanto <strong>di</strong> cappello<br />
<strong>di</strong>nanzi alla tua risaputa competenza, ma ti assicuro e posso <strong>di</strong>mostrarti<br />
che questa paleografia, confrontata Cirene con Cirene, non si ritrova prima<br />
dell'età augustea. E poi vi sono delle date che inchiodano!». Fino<br />
a che una sera al tramonto i raggi rossi del sole ci riappacificarono. Illuminata<br />
da una meravigliosa luce radente, la basetta rivelò un giuoco <strong>di</strong>verso<br />
<strong>di</strong> superfici, due <strong>di</strong>fferenti lavorazioni. Corsi a chiamare Stucchi<br />
e gli annunciai che il nostro litigio era finito e nel migliore dei mo<strong>di</strong>. Aveva<br />
ragione lui ed avevo ragione io. La basetta in prima nascita fu scolpita<br />
in età ellenistica; secoli dopo, in età primo-imperiale, era stata rilavorata<br />
ribassandone il lato frontale, su cui fu incisa la nuova epigrafe. Uno<br />
dei tanti casi <strong>di</strong> pezzi iscritti con fasi, piuttosto frequenti a Cirene, che<br />
appassionavano Stucchi e che appassionavano me, e sui quali trovammo<br />
un terreno d'intesa perfetta, che ci permise <strong>di</strong> rimettere a posto parecchie<br />
cose.<br />
Mi si perdoni se sono scivolato troppo spesso sull'autobiografico;<br />
ma era pressoché inevitabile per me riandando col pensiero e col ricordo<br />
del testimone ad una persona a me carissima, ad uno stu<strong>di</strong>oso che ho<br />
ammirato grandemente, ad un archeologo dalla militanza eccezionale e<br />
talora ai limiti del cre<strong>di</strong>bile. A lui mi è piaciuto donare con slancio ed<br />
entusiasmo la mia giovanile collaborazione, accanto a lui ho potuto affinare<br />
sul campo la sensibilità che occorre per ascoltare la voce del passato.<br />
LIDIO GASPERINI