i libri che fingiamo di aver letto - Investis
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la Bibbia. Una recente indagine, realizzata in nove Paesi<br />
dalla Federazione biblica cattolica e coor<strong>di</strong>nata da Luca<br />
Diotallevi, ha fatto emergere i seguenti dati. Gran parte<br />
degli italiani tiene in gran conto la Bibbia (il 66% contro il<br />
39% degli spagnoli e il 35% <strong>di</strong> francesi e olandesi); a volte,<br />
però, senza sapere bene <strong>che</strong> cosa sia (si confonde l’Antico<br />
con il Nuovo Testamento; si pensa <strong>che</strong> la Bibbia sia costituita<br />
dai soli Vangeli; in qual<strong>che</strong> caso si ritiene perfi no <strong>che</strong><br />
contenga i <strong>libri</strong> del Papa). Pur avendo un <strong>di</strong>stacco <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi<br />
punti percentuali rispetto a Stati Uniti e Regno Unito (ma<br />
an<strong>che</strong> Germania e Polonia), il 75% degli italiani (<strong>che</strong> <strong>di</strong>venta<br />
l’84% tra i praticanti) ne possiede comunque almeno una<br />
copia, visto <strong>che</strong> in Italia se ne vendono parecchi milioni <strong>di</strong><br />
esemplari all’anno, tra e<strong>di</strong>zioni integrali e parziali. Quanto<br />
poi a leggerla, è tutta un’altra storia. Spesso, infatti, la Bibbia<br />
è soltanto un volume tra gli altri, magari in bella vista<br />
tra gli scaffali, ma <strong>che</strong> si prende raramente in mano. Basti<br />
<strong>di</strong>re <strong>che</strong> se negli Stati Uniti il 75% degli americani (l’83%<br />
dei praticanti, molti dei quali protestanti, quin<strong>di</strong> con una<br />
maggiore familiarità alla lettura della Bibbia rispetto ai cattolici)<br />
ha <strong>letto</strong> almeno un brano della Bibbia nell’ultimo<br />
anno, in Italia questa percentuale scende al 27% (38% tra<br />
i praticanti).<br />
Il libro più <strong>letto</strong><br />
La Bibbia, tuttavia, è un caso a sé an<strong>che</strong> per il fatto <strong>che</strong><br />
non dev’essere letta in modo continuativo, dall’inizio alla<br />
fi ne. I <strong>libri</strong> <strong>che</strong> la compongono sono molto <strong>di</strong>versi tra loro;<br />
alcuni sono molto impegnativi e si conquistano a fatica; in<br />
ogni caso bisogna leggerli e assaporarli con lentezza per<br />
coglierne pienamente il senso ed estrarne tutta la ric<strong>che</strong>zza.<br />
Tuttavia, per non farli rientrare nella categoria dei “non<br />
letti” o dei “non fi niti”, ogni tanto si dovrebbe pur scegliere<br />
<strong>di</strong> leggere qual<strong>che</strong> libro o almeno qual<strong>che</strong> passo della Bibbia.<br />
Invece – a conferma <strong>che</strong> la Bibbia fi nisce su qual<strong>che</strong><br />
scaffale e lì resta, <strong>di</strong>menticata – c’è un recente sondaggio<br />
77<br />
<strong>di</strong> Famiglia cristiana, dal quale emerge il dato allarmante<br />
<strong>che</strong> il 69% (incluso il 50% dei praticanti) non ha mai <strong>letto</strong><br />
per intero, nel corso <strong>di</strong> tutta la sua vita, i quattro Vangeli,<br />
mentre il 15% risponde “solo in parte” (vale a <strong>di</strong>re soltanto<br />
alcune parti <strong>di</strong> tutti e quattro).<br />
Un’altra categoria a parte (classici, romanzi o saggi contemporanei)<br />
è quella dei <strong>libri</strong> <strong>che</strong> si “assaggiano” o “annusano”<br />
soltanto. Una lettura frammentaria, altalenante e trasversale,<br />
una sorta <strong>di</strong> “zapping” tra un testo e l’altro, per leggere<br />
un capitolo, spiluccare qua e là un pensiero, trovare uno<br />
spunto, consultare un dato… Questo capita frequentemente<br />
per le opere <strong>di</strong> consultazione, ma può accadere an<strong>che</strong><br />
per un romanzo, giusto per farsi un’idea <strong>di</strong> come l’autore<br />
scrive e ambienta la storia; <strong>di</strong> dove a un certo punto va a<br />
parare… An<strong>che</strong> questi, se si vuole, sono <strong>libri</strong> “non letti”<br />
o “non fi niti”, ma onestamente non era nemmeno questa<br />
l’intenzione <strong>di</strong> chi è andato a consultarli.<br />
A voler completare il quadro, bisognerebbe an<strong>che</strong> accennare<br />
– se non altro per le <strong>di</strong>mensioni (12,8%, pari a oltre<br />
7 milioni <strong>di</strong> persone) – al fenomeno contrario a quello esaminato<br />
fi nora: ossia ai <strong>libri</strong> <strong>che</strong> vengono letti, ma <strong>che</strong> paradossalmente<br />
si <strong>di</strong>chiara <strong>di</strong> non <strong>aver</strong> <strong>letto</strong>. Questo fenomeno<br />
è determinato – statisticamente parlando – dai cosiddetti<br />
“<strong>letto</strong>ri morbi<strong>di</strong>” o, per meglio <strong>di</strong>re, inconsapevoli, nel senso<br />
<strong>che</strong> non percepiscono come veri e propri <strong>libri</strong> quelli <strong>che</strong><br />
stanno leggendo (gialli, romanzi rosa, guide turisti<strong>che</strong>, <strong>libri</strong><br />
per la casa, hobby e tempo libero, testi scaricati da Internet<br />
o su supporto <strong>di</strong>gitale, ecc.) e pertanto non si ritengono<br />
dei veri e propri <strong>letto</strong>ri. Qualcosa, quin<strong>di</strong>, si recupera alla<br />
categoria dei <strong>libri</strong> <strong>che</strong> si cominciano e si fi niscono.<br />
In defi nitiva, se sono tanti i <strong>libri</strong> <strong>che</strong> fi ngiamo <strong>di</strong> <strong>aver</strong> <strong>letto</strong>,<br />
sono ancora più numerosi quelli <strong>che</strong> abbiamo <strong>letto</strong>. E, in ogni<br />
caso, tanti o pochi <strong>che</strong> siano, l’importante è star bene con i<br />
<strong>libri</strong> <strong>che</strong> si sono scelti. Come <strong>di</strong>ceva Ennio Flaiano (Frasario<br />
essenziale per passare inosservati in società), alla fi ne «non si<br />
tratta <strong>di</strong> leggerli, ma <strong>di</strong> abitarli, <strong>di</strong> sentirseli addosso».