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14.08.2013 Views

d’Italia dovrebbero interessare in modo particolare la clientela di una banca: le segnalazioni del “patrimonio di vigilanza” e le segnalazioni alla Centrale dei Rischi della Banca d’Italia. L’adeguatezza patrimoniale Le segnalazioni del patrimonio di vigilanza, che forniscono dati sull’adeguatezza patrimoniale (Capital Adequacy) della banca sono di particolare attualità. Il dato indica il rapporto fra il patrimonio della banca e i rischi che essa ha assunto nel proprio bilancio. La Banca d’Italia, pienamente allineata agli accordi internazionali stabiliti in sede del Comitato di Basilea della Banca dei Regolamenti Internazionale – impone alle banche di mantenere un livello di patrimonio che non deve scendere sotto una certa percentuale dei rischi che l’istituto detiene (e fra i rischi si contano i crediti, le garanzie emesse, i derivati, i rischi su cambi e tassi, i rischi operativi insiti nell’attività bancaria). Dovrebbe interessare chiunque abbia depositato denaro in una banca conoscere quanto essa debba essere considerata rischiosa. In questi ultimi mesi i giornali hanno scritto molto sul salvataggio di alcune banche estere ed hanno parlato del Tier 1. La parola inglese Tier signifi ca “livello” e il Tier 1 capital non è altro che il “patrimonio primario” comprendente, fra l’altro, il capitale sociale, i proventi da aumenti di capitale e gli utili non distribuiti conseguiti nel tempo. Il rapporto fra tale valore e l’“attivo a rischio ponderato” (ovvero l’insieme dei rischi elencati sopra, ponderati singolarmente per il livello di rischiosità che rappresentano) non deve essere inferiore al 4% (Tier 1 ratio). Quindi le banche non si possono assumere rischi che siano superiori a 25 volte il patrimonio primario Tier 1. Il Tier 1 capital si distingue dal Tier 2 capital o “patrimonio secondario” (riserve di rivalutazione ecc.). Insieme il Tier 1 e il Tier 2 devono rappresentare almeno l’8% dell’attivo a rischio ponderato (l’attivo a rischio ponderato è una misura dei rischi che la banca ha assunto, ivi compreso, fra l’altro, il rischio di 63 Tutte le banche effettuano mensilmente una serie di segnalazioni secondo una procedura e uno schema standard che copre tutte le voci di conto economico e di stato patrimoniale. credito). Per un risparmiatore, più è alto il patrimonio Tier 1 più è solida la banca. La Banca d’Italia si informa a scadenze ravvicinate sul livello di patrimonio delle banche e, in caso di abbassamento del rapporto verso la soglia del 4% o dell’8%, interviene per impedire che la banca in questione aumenti ulteriormente i rischi (crediti ecc.). Pertanto, l’indice Tier 1 e Tier 2 è anche un indicatore della capacità della banca di erogare il credito. La Centrale dei Rischi La seconda tipologia di segnalazione che dovrebbe interessare i clienti di una banca sono le segnalazioni alla Centrale dei Rischi di Banca d’Italia. Ogni mese tutte le banche operanti in Italia segnalano nominativamente alla Centrale dei Rischi, cliente per cliente, le linee di credito assieme al relativo utilizzo all’ultimo del mese. Anche in questo caso la segnalazione segue un tracciato standard e contiene indicazioni non solo degli affi damenti e utilizzi secondo le varie forme tecniche, ma indica anche la presenza di sconfi namenti, incagli e sofferenze. Le segnalazioni provenienti dalle diverse banche vengono aggregate e quindi, dopo qualche settimana, tutte le banche segnalanti ricevono un cosiddetto “fl usso di ritorno” che contiene, per i soli clienti segnalati da quella banca, la posizione aggregata su tutte le banche operanti in Italia. Quando una banca riceve il fl usso di ritorno, lo raffronta al proprio fl usso di andata e vede immediatamente, cliente per cliente, come la propria posizione di affi damento si raffronta all’insieme del sistema bancario. Per il gestore in fi liale o nel servizio crediti è particolarmente utile potersi confrontare con il sistema sul singolo cliente e capire il proprio grado di inserimento nella posizione fi nanziaria dell’azienda creditrice, nonché captare eventuali segnali di possibili problemi dal fl usso di ritorno. È utile sapere che la banca valuta le segnalazioni di ritorno della Centrale dei Rischi nel momento in cui i fi di vengo-

anche e trasparenza no rinnovati. Inoltre verifi ca che il totale fi di utilizzato al 31 dicembre corrisponda con quanto l’azienda espone nel proprio bilancio. Si tratta di controlli volti a migliorare la qualità del credito della banca e a incoraggiare un utilizzo responsabile delle linee di credito concesse. Il cliente ha, naturalmente, il diritto di consultare i dati che lo riguardano facendo semplice richiesta a una delle banche con cui opera, oppure alla Banca d’Italia (la fi liale della provincia di residenza), utilizzando il modulo che si trova nel sito della Banca d’Italia stessa. Il fl usso di ritorno che riceverà, conterrà l’evidenza di tutte le segnalazioni effettuate da banche, società di leasing ecc. su affi damenti e utilizzi a suo carico. Le norme e i regolamenti bancari Vi sono numerose altre segnalazioni effettuate da parte di banche alla Banca d’Italia e all’Uffi cio Italiano dei Cambi (che ora fa parte della Banca d’Italia). Queste comprendono segnalazioni molto dettagliate sul livello di rischi di mercato, oltre a segnalazioni ad hoc, quali dati su trasferimenti di fondi da e verso l’estero nonché quelle riferite a possibili transazioni che contravvengono la normativa antiriciclaggio. Quest’ultima area è assai complessa e obbliga le banche non solo a raccogliere elementi certi sull’identità di tutte le persone con cui opera, clienti e no, ma le obbliga anche a mantenere una traccia precisa su tutti i bonifi ci in entrata e in uscita, sugli assegni emessi e incassati, e soprattutto sugli importi di denaro contante versati o prelevati dalla clientela nell’arco di un determinato periodo. La Banca d’Italia vigila attentamente e pretende il rispetto integrale da parte delle banche della normativa. È generalmente risaputo che la Banca d’Italia emana in via continuativa le normative operative che le banche sono tenute a osservare. Esse prendono spunto da disposizioni di legge nazionali e comunitarie e le rendono operative. Meno conosciuto è il fatto che, a valle dell’attività di regolamentazione, la Banca d’Italia effettua una regolare attività 64 L’attività bancaria è un’attività fi duciaria per eccellenza: non sarà mai troppo quello che la banca potrà fare per tutelare la fi ducia dei clienti, elemento fondamentale che sta proprio alla radice del rapporto con la banca. ispettiva sul sistema bancario con visite in loco, che possono avere la forma di ispezioni generali, ispezioni specifi che sull’attività creditizia e su altre aree particolari. Associazione Bancaria Italiana L’ABI, Associazione Bancaria Italiana, non è un’autorità di vigilanza come la Banca d’Italia; come si evince dal nome, essa è infatti l’associazione di categoria fra le banche. L’ ABI però svolge anche un ruolo di controllo su più fronti, che risulta essere nell’interesse della collettività. Non solo svolge un’attività di raccordo fra le banche e le istituzioni, fornendo interpretazioni autorevoli e univoche a normative non chiare, ma raccoglie dati di mercato fra le banche, utili ad effettuare confronti in tempi abbastanza ravvicinati. In particolare si evidenziano le seguenti attività: - le segnalazioni dei “Tassi decadali ABI” forniscono ogni dieci giorni un quadro puntuale sull’andamento dei tassi attivi e passivi alla clientela suddivisi per area geografi ca, per segmento di banche, per segmento di clientela ecc. Tali segnalazioni (e relativo feedback alle banche) aiutano a mantenere trasparente il mercato del credito e ad evitare che si possano formare distorsioni nei tassi attivi e passivi; - le iniziative dell’ABI presso il sistema bancario (ad esempio l’“Avviso Comune” negoziato nella seconda metà del 2009 per permettere alle PMI di posticipare rate di mutui, leasing ecc.); - la pubblicazione di un’ampia gamma di testi bancari e l’organizzazione di formazione e seminari su tematiche fi nanziarie.

d’Italia dovrebbero interessare in modo particolare la clientela<br />

di una banca: le segnalazioni del “patrimonio di vigilanza” e le<br />

segnalazioni alla Centrale dei Rischi della Banca d’Italia.<br />

L’adeguatezza patrimoniale<br />

Le segnalazioni del patrimonio di vigilanza, che forniscono<br />

dati sull’adeguatezza patrimoniale (Capital Adequacy) della<br />

banca sono di particolare attualità. Il dato indica il rapporto<br />

fra il patrimonio della banca e i rischi che essa ha assunto<br />

nel proprio bilancio. La Banca d’Italia, pienamente allineata<br />

agli accordi internazionali stabiliti in sede del Comitato di<br />

Basilea della Banca dei Regolamenti Internazionale – impone<br />

alle banche di mantenere un livello di patrimonio che<br />

non deve scendere sotto una certa percentuale dei rischi<br />

che l’istituto detiene (e fra i rischi si contano i crediti, le<br />

garanzie emesse, i derivati, i rischi su cambi e tassi, i rischi<br />

operativi insiti nell’attività bancaria).<br />

Dovrebbe interessare chiunque abbia depositato denaro in<br />

una banca conoscere quanto essa debba essere considerata<br />

rischiosa.<br />

In questi ultimi mesi i giornali hanno scritto molto sul salvataggio<br />

di alcune banche estere ed hanno parlato del Tier 1. La<br />

parola inglese Tier signifi ca “livello” e il Tier 1 capital non è<br />

altro che il “patrimonio primario” comprendente, fra l’altro, il<br />

capitale sociale, i proventi da aumenti di capitale e gli utili non<br />

distribuiti conseguiti nel tempo. Il rapporto fra tale valore e<br />

l’“attivo a rischio ponderato” (ovvero l’insieme dei rischi elencati<br />

sopra, ponderati singolarmente per il livello di rischiosità<br />

che rappresentano) non deve essere inferiore al 4% (Tier 1<br />

ratio). Quindi le banche non si possono assumere rischi che<br />

siano superiori a 25 volte il patrimonio primario Tier 1.<br />

Il Tier 1 capital si distingue dal Tier 2 capital o “patrimonio<br />

secondario” (riserve di rivalutazione ecc.). Insieme il Tier 1 e il<br />

Tier 2 devono rappresentare almeno l’8% dell’attivo a rischio<br />

ponderato (l’attivo a rischio ponderato è una misura dei rischi<br />

che la banca ha assunto, ivi compreso, fra l’altro, il rischio di<br />

63<br />

Tutte le banche effettuano<br />

mensilmente una serie<br />

di segnalazioni secondo<br />

una procedura e uno<br />

schema standard che<br />

copre tutte le voci<br />

di conto economico<br />

e di stato patrimoniale.<br />

credito). Per un risparmiatore, più è alto il patrimonio Tier 1<br />

più è solida la banca. La Banca d’Italia si informa a scadenze<br />

ravvicinate sul livello di patrimonio delle banche e, in caso di<br />

abbassamento del rapporto verso la soglia del 4% o dell’8%,<br />

interviene per impedire che la banca in questione aumenti<br />

ulteriormente i rischi (crediti ecc.). Pertanto, l’indice Tier 1<br />

e Tier 2 è anche un indicatore della capacità della banca di<br />

erogare il credito.<br />

La Centrale dei Rischi<br />

La seconda tipologia di segnalazione che dovrebbe interessare<br />

i clienti di una banca sono le segnalazioni alla Centrale<br />

dei Rischi di Banca d’Italia. Ogni mese tutte le banche<br />

operanti in Italia segnalano nominativamente alla Centrale<br />

dei Rischi, cliente per cliente, le linee di credito assieme al<br />

relativo utilizzo all’ultimo del mese. Anche in questo caso la<br />

segnalazione segue un tracciato standard e contiene indicazioni<br />

non solo degli affi damenti e utilizzi secondo le varie<br />

forme tecniche, ma indica anche la presenza di sconfi namenti,<br />

incagli e sofferenze.<br />

Le segnalazioni provenienti dalle diverse banche vengono<br />

aggregate e quindi, dopo qualche settimana, tutte le banche<br />

segnalanti ricevono un cosiddetto “fl usso di ritorno”<br />

che contiene, per i soli clienti segnalati da quella banca,<br />

la posizione aggregata su tutte le banche operanti in Italia.<br />

Quando una banca riceve il fl usso di ritorno, lo raffronta<br />

al proprio fl usso di andata e vede immediatamente, cliente<br />

per cliente, come la propria posizione di affi damento si raffronta<br />

all’insieme del sistema bancario.<br />

Per il gestore in fi liale o nel servizio crediti è particolarmente<br />

utile potersi confrontare con il sistema sul singolo<br />

cliente e capire il proprio grado di inserimento nella posizione<br />

fi nanziaria dell’azienda creditrice, nonché captare<br />

eventuali segnali di possibili problemi dal fl usso di ritorno.<br />

È utile sapere che la banca valuta le segnalazioni di ritorno<br />

della Centrale dei Rischi nel momento in cui i fi di vengo-

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