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Dai colori alle stelle: un excursus tra Fisica e Ottica

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<strong>Dai</strong> <strong>colori</strong> <strong>alle</strong> <strong>stelle</strong>:<br />

<strong>un</strong> <strong>excursus</strong><br />

<strong>tra</strong> <strong>Fisica</strong> e <strong>Ottica</strong>


Martina Giordani<br />

Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali<br />

Corso di Laurea in <strong>Ottica</strong> e Optometria<br />

Federica Ricci<br />

Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali<br />

Corso di Laurea in <strong>Fisica</strong>


Quando osserviamo oggetti,<br />

in generale i nostri occhi<br />

vedono luce riflessa.<br />

La luce è caratterizzata<br />

dalla frequenza,o indifferentemente<br />

dalla l<strong>un</strong>ghezza d’onda (λ).


L’occhio umano è sensibile solo ad <strong>un</strong>a piccola parte dello<br />

spettro elettromagnetico: la luce visibile. La luce visibile ha<br />

<strong>un</strong>a l<strong>un</strong>ghezza d’onda compresa <strong>tra</strong> 400nm e 700nm.


La luce bianca è <strong>un</strong>a combinazione di tutte le l<strong>un</strong>ghezze<br />

d’onda in egual misura secondo la sintesi additiva, tecnica<br />

nella quale i <strong>colori</strong> sono prodotti grazie alla sovrapposizione<br />

di raggi di luce di <strong>colori</strong> differenti. Lo stesso occhio opera<br />

<strong>un</strong>a sintesi additiva, infatti quando la luce del Sole illumina<br />

<strong>un</strong> oggetto colorato, esso ne assorbe solo <strong>un</strong>a parte e riflette il<br />

resto delle onde. In altre parole tutti gli oggetti che noi<br />

vediamo colorati lo sono perché, quando vengono investiti<br />

dalla luce, riflettono solo quella del loro colore e assorbono la<br />

restante. D<strong>un</strong>que il colore percepito non è <strong>un</strong>a proprietà<br />

intrinseca dell’oggetto, bensì dipende dai processi che<br />

avvengono all’interno dei nostri occhi.


I raggi luminosi, passando at<strong>tra</strong>verso la pupilla arrivano<br />

sulla retina, dove vengono convertiti in segnali elettrici che<br />

arrivano fino al cervello, che è responsabile della visione


L’EMMETROPIA è la condizione normale dell’occhio, in cui i raggi provenienti<br />

dall’infinito hanno il loro fuoco esattamente sulla retina e formano immagini nitide.<br />

Quando ciò non accade si va incontro a difetti visivi, come la miopia e<br />

l’ipermetropia


Nella MIOPIA il fuoco di raggi provenienti dall’infinito si forma<br />

davanti alla retina. La conseguenza è che gli oggetti osservati tendono<br />

ad apparire sfocati, e la visione è migliore a breve distanza. La miopia<br />

può essere corretta con lenti divergenti o negative


Nell’IPERMETROPIA il fuoco di raggi provenienti dall’infinito si<br />

forma dietro alla retina. L’ipermetropia può essere corretta con<br />

lenti convergenti o positive


I due principali tipi di lenti usati nell’ottica clinica


Si possono fare diversi <strong>tra</strong>ttamenti superficiali <strong>alle</strong> lenti, come ad<br />

esempio il <strong>tra</strong>ttamento indurente, quello antiriflesso e quello<br />

anti-imbrattamento


Ecco <strong>un</strong> confronto <strong>tra</strong> <strong>un</strong>a lente <strong>tra</strong>ttata e <strong>un</strong>a non <strong>tra</strong>ttata


Sicuramente avete usato <strong>un</strong> paio di occhialini come questi …<br />

… giusto?!<br />

Questo è <strong>un</strong> esempio di come <strong>Fisica</strong> ed <strong>Ottica</strong> siano<br />

strettamente legate <strong>tra</strong> loro, ma soprattutto di come<br />

siano riscon<strong>tra</strong>bili nella vita di tutti i giorni. Questi<br />

occhiali sono composti da lenti polarizzate, cioè …


Un polarizzatore o filtro polarizzatore è <strong>un</strong> apparecchio che è<br />

<strong>tra</strong>sparente per la componente del campo che vibra in <strong>un</strong>a determinata<br />

direzione, mentre assorbe quella che vibra nella direzione perpendicolare


Nella vita di tutti giorni <strong>un</strong> esempio di filtri polarizzanti è dato, oltre che dagli<br />

occhialini 3d, anche da alc<strong>un</strong>i tipi di occhiali da sole (come i polaroid), che permettono<br />

<strong>un</strong>a visione più nitida dell’ambiente che ci circonda.<br />

SENZA FILTRO<br />

Eccone <strong>un</strong> esempio.<br />

CON FILTRO<br />

Si può notare come la presenza di <strong>un</strong> filtro polarizzatore cambi la percezione visiva del<br />

paesaggio, che appare ben differente nelle due foto senza e con filtro


Grazie all’approfondita conoscenza delle leggi che descrivono il<br />

comportamento di fasci di luce incidenti su <strong>un</strong> sistema di lenti, è possibile<br />

spiegare anche fenomeni che avvengono nelle profondità dell’<strong>un</strong>iverso.<br />

La luce è composta da fotoni. I fotoni,<br />

che <strong>tra</strong>sportano <strong>un</strong>’energia, risentono<br />

anch’essi dell’at<strong>tra</strong>zione gravitazionale<br />

dovuta <strong>alle</strong> altre forme di energia; nelle<br />

vicinanze di concen<strong>tra</strong>zioni di materia la<br />

luce non viaggia in linea retta ma curva,<br />

come in <strong>un</strong>a lente


Lente gravitazionale dell’ammasso di Abell 1689<br />

Le numerose “l<strong>un</strong>ette”<br />

sono immagini multiple di<br />

galassie che si trovano al di<br />

là di <strong>un</strong> ammasso, la cui<br />

materia visibile non è<br />

sufficiente a spiegare <strong>un</strong>a<br />

tale distorsione delle<br />

immagini delle galassie


IL FENOMENO DELLA LENTE<br />

GRAVITAZIONALE<br />

La luce proveniente da <strong>un</strong>a galassia lontana viene deviata dalla materia che incon<strong>tra</strong><br />

l<strong>un</strong>go il percorso. Come risultato, dalla Terra si vedono diverse immagini della stessa<br />

galassia


Il fenomeno della dispersione<br />

della luce consiste nella<br />

separazione di <strong>un</strong> fascio luminoso<br />

nelle sue componenti, a seconda<br />

delle l<strong>un</strong>ghezze d’onda di cui è<br />

composto.<br />

Si può costruire <strong>un</strong>o spettro<br />

luminoso separando i vari <strong>colori</strong><br />

che costituiscono il fascio.


La spettroscopia può essere usata anche in astrofisica, in<br />

quanto ci permette di studiare lo spettro della radiazione<br />

emessa d<strong>alle</strong> <strong>stelle</strong>.<br />

Spettro di luce solare con linee di assorbimento dell’atmosfera<br />

Lo spettro della stella Vega nella Lira.<br />

Magnitudine 0.03, tipo spet<strong>tra</strong>le A0


L’ ARCOBALENO<br />

Un esempio frequente in natura di<br />

dispersione della luce è il<br />

fenomeno dell’arcobaleno. Infatti<br />

dopo <strong>un</strong> temporale il cielo è carico<br />

di vapore acqueo; queste<br />

goccioline investite dalla luce si<br />

comportano come dei prismi,<br />

separando il fascio e dando vita a<br />

<strong>un</strong>o spettacolo eccezionale.


IN OTTICA:<br />

In <strong>Ottica</strong> la dispersione può influenzare la qualità della lente.<br />

Una classificazione quantitativa della dispersione può essere data<br />

<strong>tra</strong>mite il numero di Abbe<br />

che misura la COSTRINGENZA di <strong>un</strong> mezzo<br />

•Alta costringenza<br />

•Bassa costringenza<br />

bassa costringenza = alta dispersione (bassa qualità della lente)<br />

alta costringenza = bassa dispersione (alta qualità della lente)


Il telescopio è <strong>un</strong>o strumento che raccoglie la luce proveniente da <strong>un</strong> oggetto lontano, la<br />

concen<strong>tra</strong> in <strong>un</strong> p<strong>un</strong>to (detto fuoco) e ne produce <strong>un</strong>' immagine ingrandita.<br />

Principio di<br />

f<strong>un</strong>zionamento di<br />

<strong>un</strong> cannocchiale, e<br />

anche di <strong>un</strong><br />

telescopio ottico.<br />

Grazie all’utilizzo del telescopio ottico ma anche di telescopi orbitanti nell’atmosfera terrestre,<br />

come l’Hubble, è possibile osservare molti aspetti del nostro <strong>un</strong>iverso altrimenti non osservabili.


Sebbene col termine telescopio si indichi solitamente il telescopio ottico,<br />

operante nelle frequenze della luce visibile, esistono telescopi sensibili<br />

anche <strong>alle</strong> altre frequenze dello spettro elettromagnetico.


Cometa Hale-Bopp,<br />

<strong>un</strong>a delle comete a<br />

l<strong>un</strong>go periodo

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