SPECIALE SOLIDARIETÀ INTERNAZIONALE - Auser Liguria
SPECIALE SOLIDARIETÀ INTERNAZIONALE - Auser Liguria
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<strong>SPECIALE</strong> <strong>SOLIDARIETÀ</strong><br />
<strong>INTERNAZIONALE</strong><br />
SUPPLEMENTO AL NUMERO 1<br />
DI AUSER INFORMA 2013
PROTAGONISTI NELLA <strong>SOLIDARIETÀ</strong> CHE GUARDA LONTANO<br />
Con questo numero speciale di <strong>Auser</strong> Informa presentiamo venti progetti di solidarietà internazionale. Venti piccole grandi iniziative<br />
di circoli e sedi territoriali che ci accompagnano in un viaggio nel mondo della solidarietà di <strong>Auser</strong> attraverso l'Europa, l'Africa, l'Asia<br />
e l'America Latina. Negli anni un crescente numero di volontari ha dedicato tempo e attenzione alle condizioni di vita di popolazioni<br />
lontane. I principi della nostra Carta dei Valori, la solidarietà e la giustizia sociale, sono per noi valori senza confini per i quali operiamo<br />
nelle comunità in cui viviamo, così come sostenendo coloro che in altri continenti soffrono a causa di guerre, povertà, disastri naturali.<br />
Tale impegno prende forma in attività di accoglienza, nei progetti di cooperazione, nella raccolta fondi, nell'affidamento di bambini a<br />
distanza, nelle tante campagne globali per la salvaguardia dei beni comuni e della biodiversità.<br />
La nostra vocazione alla pace e alla emancipazione dei popoli è alimentata dalla consapevolezza che i diritti fondamentali delle persone<br />
meglio si affermano in una dimensione più ampia di quella nazionale.<br />
Da qui la ragione della nostra partecipazione attiva a Solidar, la storica rete di associazioni della società civile dei diversi paesi europei,<br />
nata alla fine della seconda guerra mondiale. Le 56 organizzazioni aderenti a Solidar sono unite dall'impegno comune su tre fronti per<br />
noi essenziali: la costruzione dell'Europa sociale, la cooperazione internazionale e l'apprendimento permanente. Quest'ultimo è un<br />
campo in cui frequentemente realizziamo progetti internazionali partecipando materialmente alla costruzione di scuole e inviando<br />
materiale didattico a piccole comunità per l'infanzia e l'adolescenza. Dalla nostra esperienza quotidiana traiamo la convinzione che<br />
l'istruzione dei bambini e l'educazione degli adulti sono strumenti importanti per l'emancipazione delle persone e per lo sviluppo<br />
generale della democrazia.<br />
Nel 2013 ci attendono due eventi. Il primo è la trentottesima edizione dell'Eucoco (Conferenza dei Comitati di sostegno del Saharawi)<br />
che si svolgerà a Roma dal 15 al 17 novembre. È il maggior appuntamento annuale della solidarietà internazionale verso il popolo del<br />
Sahara Occidentale. Un popolo che dal 1975, da quando il Marocco ha occupato la terra in cui viveva, è profugo nel deserto algerino<br />
in condizioni di emergenza umanitaria. Nel 2011 <strong>Auser</strong> ha invitato in una Conferenza a Bologna rappresentanti della Commissione<br />
europea, del sindacato e del Governo Saharawi in esilio per riaccendere i riflettori su questa causa dimenticata. Lo abbiamo detto<br />
allora e lo ribadiamo: è urgente lanciare una mobilitazione globale per costringere le istituzioni politiche internazionali a fermare la<br />
violazione dei diritti umani delle donne, degli uomini e dei bambini Saharawi e creare le condizioni per la loro autodeterminazione.<br />
Ci aspetta un secondo importante appuntamento. Quest'anno cade il ventennale del Trattato di Maastricht e, a conferma dello storico<br />
Patto, il 2013 è stato indicato dalla Commissione europea come l'anno della cittadinanza. Le principali associazioni del Terzo settore<br />
hanno creato un'Alleanza per chiedere un concreto avanzamento dei diritti di cittadinanza in tutti gli stati dell'Unione. Verranno<br />
presentate proposte alle istituzioni europee e organizzate mobilitazioni. Come <strong>Auser</strong> parteciperemo a questo grande movimento<br />
dell'associazionismo con la nostra capillare capacità di generare iniziative e cultura della solidarietà.<br />
Sempre più spesso con i nostri progetti affrontiamo i problemi in una dimensione globale. Ora con il Congresso possiamo guardare<br />
al futuro costruendo una visione d'insieme tra le tante e diverse iniziative territoriali; contaminando le esperienze e la rete di relazioni;<br />
scegliendo progetti nei quali esprimere la nostra esperienza nella costruzione di comunità solidali e plurali. E infine, ma non meno<br />
importante, va animato, e, noi ci candidiamo a farlo, un nuovo protagonismo del Terzo settore a livello europeo. Perché l’Europa<br />
sociale e politica della coesione e della giustizia, che abbiamo a cuore, non potrà essere costruita senza il contributo delle idee e la<br />
voce vitale della società civile organizzata.<br />
Direttore responsabile<br />
GIUSY COLMO<br />
Hanno collaborato a questo numero<br />
SAMIA BEN YOUSSEF, MARICA GUIDUCCI,<br />
LETIZIA LEO<br />
Direzione, redazione, amministrazione<br />
VIA NIZZA, 154 - 00198 ROMA<br />
Tel. 068440771 - Fax 0684407777<br />
ufficiostampa@auser.it<br />
www.auser.it<br />
Marica Guiducci, Presidenza Nazionale <strong>Auser</strong><br />
Impaginazione e stampa<br />
O.GRA.RO. Roma<br />
Editore<br />
AUSER NAZIONALE - ONLUS<br />
Aut. Trib. N. 00195/91 del 09/04/91<br />
Distribuzione gratuita
ALGERIA. IL SAPERE NELLA VALIGIA DEI PROFUGHI SAHARAWI<br />
<strong>Auser</strong> Emilia Romagna ha organizzato corsi di formazione attraverso borse di studio per<br />
i giovani Saharawi dei campi profughi.<br />
I Saharawi sono un popolo di origine nomade e berbera proveniente<br />
dal Sahara Occidentale (ex colonia spagnola) e profugo<br />
da più di trent'anni a sud dell'Algeria, in quel deserto<br />
chiamato nella lingua locale Hammada (sofferenza). Il popolo<br />
saharawi dei campi profughi conta circa 300.000 persone, e<br />
vive in queste condizioni da quando il Marocco, dopo la decolonizzazione,<br />
decise di invadere, attraverso la famosa marcia<br />
verde, i territori del Sahara Occidentale rivendicandoli<br />
come propria provincia. Da allora la popolazione sopravvive<br />
soltanto grazie agli aiuti umanitari internazionali. Il progetto<br />
promosso da <strong>Auser</strong> Emilia Romagna intende finanziare corsi<br />
Veduta esterna del Centro di Formazione professionale e<br />
sindacale dell’UGT Sario, “Sauro Mantellini”<br />
di formazione attraverso borse di studio per i<br />
Una lezione di falegnameria<br />
giovani Saharawi dei campi profughi nel sud<br />
dell'Algeria, sostenendo in tal modo il progetto<br />
di alfabetizzazione promosso dal governo locale.<br />
Grazie ai fondi stanziati dai soci <strong>Auser</strong>, è<br />
stato inaugurato un Centro di Formazione professionale<br />
e sindacale dell’UGT Sario, “Sauro<br />
Mantellini”, permettendo così ai volontari di<br />
operare autonomamente attraverso la formazione<br />
in sede. I corsi sono sostenuti attraverso<br />
l’erogazione di borse di studio, indispensabili<br />
non solo per l’avvio del progetto, ma anche per<br />
il sostentamento delle spese per il vitto e il trasporto<br />
dei partecipanti, privilegiando coloro i quali non potrebbero<br />
permettersi il pagamento di un corso di formazione,<br />
mentre potranno accedervi anche le persone interessate che<br />
hanno la possibilità di contribuire economicamente attraverso<br />
una piccola spesa. Scopo del progetto, infine, è quello di spezzare<br />
la catena dell’assistenzialismo, insegnando a questa popolazione<br />
le basi di un mestiere, come la falegnameria, la<br />
meccanica, la sartoria o la pelletteria, oltre che un corso di alfabetizzazione<br />
linguistica, e affiancando i corsi ad una formazione<br />
sindacale, promossa dal sindacato UGT Sario.<br />
SAHARAWI. AIUTARE I BAMBINI ANCHE CON UN SOGGIORNO IN ITALIA<br />
L’<strong>Auser</strong> Provinciale di La Spezia sostiene con altre associazioni<br />
ed enti* un progetto di solidarietà, iniziato oltre 5 anni fa e<br />
basato sull’accoglienza di bambini provenienti dal Saharawi,<br />
attraverso un soggiorno nel nostro Paese. Oltre a questo<br />
periodo di vacanze, in cui si coinvolgono i ragazzi in attività<br />
ludiche e ricreative, si cerca di aiutare questi bambini anche<br />
SAHARAWI. CARLO GIULIANI VIVE NEL DESERTO<br />
Grazie ai fondi raccolti dai soci <strong>Auser</strong> è stata costruita in Saharawi<br />
la scuola elementare “Carlo Giuliani”. “Nella scuola elementare<br />
“Carlo Giuliani”–sottolinea Luigi De Vittorio, ex<br />
vicepresidente nazionale dell'<strong>Auser</strong>- tanti bambini studieranno<br />
per diventare cittadini di domani e per dare una speranza a<br />
questo popolo (…)”. La realizzazione di questo progetto ha<br />
impegnato migliaia di volontari di tutta Italia - continua De Vittorio<br />
- che hanno raccolto oltre 43 mila euro sufficienti per<br />
costruire questa scuola elementare (…)". Alla realizzazione del<br />
progetto ha contribuito la Fondazione "Carlo Giuliani" che per<br />
volontà dei genitori ha destinato un contributo finanziario al-<br />
nella loro nazione, attraverso l’invio di fondi per la costruzione<br />
di scuole, di medicinali e di indumenti.<br />
*ENTI ED ASSOCIAZIONI COINVOLTI: <strong>Auser</strong> Provinciale La Spezia,<br />
Associazione Saharawi, Comune di La Spezia e Assessorato alle<br />
politiche sociali, Regione <strong>Liguria</strong>, Comune di Lerici.<br />
l'iniziativa e che realizzerà un<br />
documentario sulla scuola e<br />
sulla vita del popolo Saharawi.<br />
"C'è un proverbio del popolo Saharawi<br />
che mi piace ricordare”,<br />
dice Giuliano Giuliani, “Possono<br />
uccidere il gallo che canta l'alba,<br />
ma in nessun modo potranno<br />
arrestare l'arrivo dell'alba".<br />
Progetto promosso da <strong>Auser</strong><br />
e dalla Fondazione "Carlo Giuliani"<br />
L’ingresso della scuola<br />
1
SAHARAWI. AIUTARE I BAMBINI CELIACI A SCOPRIRE LA<br />
LORO PATOLOGIA<br />
<strong>Auser</strong> Livorno ha sposato nel 1990 un progetto promosso<br />
dall’Associazione Livornese Saharawi ed altri enti*, per accogliere<br />
nei mesi estivi nella loro città i bambini dei campi profughi del<br />
Saharawi. Durante la loro prima permanenza il pediatra<br />
dell’Ospedale di Livorno si accorse che alcuni di questi bambini<br />
presentavano una patologia che poteva far pensare alla celiachia,<br />
e promosse delle ricerche nei campi profughi dai quali<br />
provenivano questi ragazzi. I sospetti si rivelarono fondati: vi erano<br />
molti bambini e neonati affetti da celiachia. Da allora si è iniziato un<br />
progetto che ha portato alla costruzione di strutture mediche sul<br />
posto, formando medici e infermieri autoctoni per sensibilizzare la<br />
popolazione locale verso questa patologia. Inoltre l’Associazione<br />
Livornese Saharawi ha iniziato un progetto di adozioni a distanza<br />
di bambini celiaci: nei mesi di luglio e agosto, 20 bambini affetti da<br />
celiachia sono ospitati a Livorno, e si donano loro prodotti<br />
alimentari per celiachi, e si contribuisce anche economicamente<br />
2<br />
al loro soggiorno, comprando loro generi di prima necessità. In<br />
queste settimane passate in Italia, i bambini trascorrono le giornate<br />
nei parchi o al mare. Finora, dall’avvio del progetto, ben 250<br />
bambini del Saharawi hanno aderito all’iniziativa.<br />
*ENTI ED ASSOCIAZIONI COINVOLTI: <strong>Auser</strong> Livorno,<br />
Associazione Livornese Saharawi, Comune di Livorno, Campi<br />
profughi Saharawi, Regione Tosana, COOP Toscana e Lazio.<br />
SIERRA LEONE. AIUTI PER AGEVOLARE IL LAVORO AGRICOLO.<br />
Un progetto per contrastare le difficoltà dei contadini attraverso l’acquisto di macchinari agricoli<br />
Le <strong>Auser</strong> di Ribolla e Gavorrano con la sinergia di <strong>Auser</strong><br />
Nazionale, <strong>Auser</strong> Provinciale ed altri enti*, hanno avviato un<br />
progetto nel 2010 per l’acquisto di attrezzi agricoli da destinare<br />
ai contadini di Makeni, in Sierra Leone. Come ha ricordato<br />
Fiorella Cateni, Presidente di <strong>Auser</strong> Livorno, fondamentale per<br />
la promozione di questa iniziativa è stato l’incontro con Padre<br />
Salifu Suma, sacerdote appartenente della Diocesi di Makeni :<br />
“attraverso di lui l’associazione è venuta a conoscenza delle<br />
enormi difficoltà che vivono quotidianamente i contadini di<br />
questo Paese nello svolgere manualmente il loro lavoro.<br />
Pertanto <strong>Auser</strong> ha voluto contribuire attraverso l'acquisto e<br />
l'invio, in Sierra Leone, di 2 container, 2 trattori, un aratro, uno<br />
spandiconcime, uno sterpatore, una seminatrice, una<br />
saldatrice e altre attrezzature agricole. Abbiamo approfittato<br />
degli spazi disponibili dei container per inviare altri beni, come<br />
biciclette, indumenti, confezioni alimentari, computer e<br />
scrivanie. Vogliamo segnalare in particolar modo la dedizione<br />
delle nostre donne collaboratrici che lavorano in laboratorio di<br />
sartoria per produrre oggetti da vendere nei mercatini<br />
Un’istantanea dell’incontro organizzato coi bambini celiaci<br />
organizzati in varie località del Comune di Roccastrada. Il<br />
ricavato serve a sostenere i progetti della Sierra Leone.” Inoltre,<br />
parte dei fondi stanziati sono destinati alla costruzione di una<br />
scuola secondaria nel villaggio di Sinkunia nel nord della Sierra<br />
Leone, per contrastare l’elevatissima dispersione scolastica del<br />
Paese. Infine, dopo dieci anni di guerra civile, le Organizzazioni<br />
non Governative della Sierra Leone hanno ideato una serie di<br />
progetti, intitolati “Food Security”, con lo scopo di insegnare<br />
alle popolazioni locali l’autosostentamento, cercando così di<br />
diminuire la quantità di cibo importata. La finalità è quella di<br />
sviluppare il settore agricolo, soprattutto nell’impiego di<br />
macchinari nelle coltivazioni, per potenziare le capacità<br />
acquisite dagli agricoltori per renderli autonomi nel loro<br />
sostentamento, incrementando di conseguenza la produttività<br />
utile ai bisogni dell’intera comunità.<br />
*ENTI E ASSOCIAZIONI COINVOLTI: <strong>Auser</strong> di Ribolla, <strong>Auser</strong> di<br />
Gavorrano, <strong>Auser</strong> Nazionale, <strong>Auser</strong> Provinciale, <strong>Auser</strong> Massa<br />
Marittima, CRAS - Agenzia di Ribolla, Associazione Tic Como,<br />
Diocesi di Makeni.<br />
Alcuni dei mezzi agricoli acquistati
AUSER DAL 2005 SOSTIENE IL POPOLO SAHARAWI CON PROGETTI DI<br />
COOPERAZIONI E <strong>SOLIDARIETÀ</strong><br />
2005 Una scuola per i bambini di Dakla-Saharawi<br />
2007 Formazione professionale dei giovani Saharawi-Campi<br />
Profughi Saharawi<br />
2008 Formazione assistenza e riabilitazione nel campo delle<br />
disabilità motorie e mentali<br />
2008 Trasferimento di competenze professionali alle scuole di<br />
Dakla (Campo profughi Saharawi) per l’inserimento di<br />
minori disabili nelle scuole<br />
2009 Formazione e professionalità. Un investimento per il<br />
futuro dei giovani Saharawi<br />
2009 Approfondire la formazione e sostenere l’avvio di<br />
cooperative di giovani saharawi per lo sviluppo di attività<br />
generatrici di reddito<br />
2010 Formazione professionale attività generatrici di reddito<br />
ed integrazione disabili per giovani Saharawi<br />
I progetti sono stati promossi da <strong>Auser</strong> e Nexus Emilia<br />
Romagna<br />
2007 Sostegno alla formazione professionale dei giovani<br />
Saharawi<br />
2009 Ristrutturiamo insieme la scuola elementare di Dakla<br />
2010 Educazione ed integrazione scolastica e multiculturale nel<br />
campo di Dakla<br />
2011 Diamo un taglio all'esclusione” nei Campi Profughi<br />
Saharawi in Algeria<br />
2012 E’ tuttora in corso un progetto rivolto ai ragazzi e ragazze<br />
che vivono nei campi profughi, realizzato con l’intento di<br />
offrire corsi di formazione di attività professionali, come<br />
sartoria, falegnameria, meccanica e studio delle lingue.<br />
Con un piccolo contributo economico è possibile<br />
sostenere un corso di formazione per un giovane del<br />
Saharawi, presso il centro di formazione sindacale “Sauro<br />
Mantellini”, a Rabouni.<br />
I progetti sono stati promossi da <strong>Auser</strong> Emilia Romagna, Nexus Emilia<br />
Romagna, Cassa di Risparmio di Modena, Comune e Provincia di Modena.<br />
AUSER LOMBARDIA E AUSER PIEMONTE<br />
INSIEME PER IL SENEGAL<br />
L’importante impegno assunto con il Senegal da <strong>Auser</strong> Lombardia e <strong>Auser</strong> Piemonte<br />
si realizza su due fronti: in Senegal attraverso il supporto all’autosufficienza alimentare<br />
nella Comunità rurale di Coubalan, nella regione di Ziguinchor, e in Italia, attraverso<br />
il sostegno all’integrazione degli immigrati senegalesi presenti sul territorio.<br />
ENTI ED ASSOCIAZIONI COINVOLTI: CPAS Onlus, Comune di Asti, <strong>Auser</strong> Lombardia,<br />
Aisap, Coldiretti Asti, Coldiretti Novara, APS BLUBOX, camera di commercio<br />
Asti, Tavolo Agricoltura della Regione Piemonte, KDES, CR COUBALAN,<br />
CONSIGLIO REGIONALE DI ZIGUINCHOR, ISRA, ANCAR.<br />
MAROCCO. STRUMENTI DI INTEGRAZIONE PER I LAVORATORI IN MOVIMENTO<br />
Dal 1995 <strong>Auser</strong> Basilicata è impegnata nel sostenere gli<br />
immigrati nella lotta all’esclusione sociale e al razzismo latente,<br />
realizzando interventi socioculturali innovativi. Nell’anno 2012<br />
questa associazione, infatti, ha avviato nel Centro di<br />
La classe del progetto “Lavoratori in movimento:<br />
strumenti di integrazione”<br />
Aggregazione il corso di Arabo per italiani, con un docente di<br />
madre lingua e ha partecipato al progetto “Lavoratori in<br />
movimento: strumenti di integrazione” con l’obiettivo di offrire,<br />
nei paesi di provenienza, gli strumenti per preparare i lavoratori<br />
migranti all’ingresso in Italia, favorendo così una reale<br />
possibilità di integrazione lavorativa.<br />
ENTI ED ASSOCIAZIONI COINVOLTI: Legacoop Basilicata, <strong>Auser</strong><br />
Basilicata, <strong>Auser</strong> Calabria, Inca Cgil, Inca sede Casablanca, Inca<br />
Cgil Potenza, Confagricoltura, Associazione Allevatori, Cna,<br />
Comuni di Brindisi Montagna, Accettura, Avigliano, Pignola,<br />
Lagonegro, Apof-IL, Associazione Vita.<br />
3
Grazie agli sforzi compiuti dai volontari <strong>Auser</strong>, in<br />
collaborazione con ONG, istituzioni ed enti<br />
locali, sono stati avviati numerosi progetti di<br />
solidarietà internazionale. L'impegno di <strong>Auser</strong>,<br />
nelle attività che porta avanti, è caratterizzato da<br />
una grande estensione geografica e tematica e<br />
da un approccio partecipato e rispettoso delle<br />
realtà locali.<br />
L’attenzione è rivolta principalmente al popolo<br />
saharawi, sostenuto con numerose iniziative<br />
attivate da varie <strong>Auser</strong> sparse sul territorio.<br />
All’interno del continente africano l’<strong>Auser</strong> è poi<br />
impegnata con le popolazioni della Sierra Leone,<br />
Senegal, Mali, Uganda, Sudan, Congo e Marocco,<br />
in Centro e Sud America ad Haiti, in Bolivia,<br />
Brasile e Colombia, e nel continente asiatico in<br />
Bangladesh e Palestina.<br />
I progetti riguardano principalmente il sostegno<br />
all’autosufficienza alimentare, al lavoro e<br />
all’istruzione dei ragazzi, e l’aiuto economico e<br />
psicologico rivolto ai bambini e agli adolescenti<br />
in condizioni di disagio. Gli obiettivi sono<br />
perseguiti tramite progetti sul territorio, adozioni<br />
a distanza, raccolta e invio di fondi e di generi di<br />
prima necessità. Molto importante infine è<br />
l’adesione di <strong>Auser</strong> a due importanti progetti<br />
europei: il progetto europeo di volontariato senior<br />
“Silver Thread”, che coinvolge <strong>Auser</strong> Marche e<br />
Third Age Foundation in Irlanda, e il progetto<br />
“Stop Vi.e.w. – Violence against elderly woman”,<br />
iniziativa promossa dal III programma Daphne e<br />
dall’<strong>Auser</strong> Lombardia con l’obiettivo di portare<br />
alla luce e combattere ogni tipo di violenza sulle<br />
donne, in particolare quella sulle donne anziane.<br />
4
AFRICA E AMERICA DEL SUD.<br />
VICINI DI BANCO LONTANI<br />
Un progetto sulle adozioni a distanza per permettere<br />
ai bambini più disagiati la frequenza scolastica<br />
Molti progetti sono stati promossi da varie <strong>Auser</strong> sparse sul<br />
territorio nazionale a favore delle adozioni a distanza dei bambini<br />
residenti nei Paesi in via di sviluppo. Le prime ad aderire ad un<br />
progetto di questo tipo sono state le <strong>Auser</strong> Ribolla e <strong>Auser</strong> di<br />
Gavorrano nel 2005. Fiorella Cateni, Presidente di <strong>Auser</strong> Livorno,<br />
ricorda come sia nata questa iniziativa: “una nostra socia si recò<br />
nel 2005 a Makeni, in Sierra Leone, per frequentare uno stage in<br />
Cooperazione. La situazione con cui venne in contatto fu<br />
drammatica, soprattutto per quanto concerne la qualità della vita<br />
dei più piccoli, per i quali l’educazione scolastica più che un diritto<br />
è un lusso. Colpita da questa esperienza, una volta rientrata in<br />
Italia, la donna decise di promuovere presso l’<strong>Auser</strong> Ribolla un<br />
progetto per finanziare un percorso di studi per questi sfortunati<br />
bambini”. Ma gli obiettivi di questo progetto non si limitano a<br />
supportare l’educazione scolastica, ma includono anche aiuti per<br />
6<br />
Cartolina natalizia inviata da un bambino adottato<br />
arginare la povertà e l’emarginazione a cui sono soggetti, e<br />
cercare di far superare loro gli effetti traumatici della guerra,<br />
cercando di creare un sistema di solidarietà tra le famiglie adottive<br />
e questi ragazzi.<br />
Anche l’<strong>Auser</strong> Foligno da sei anni contribuisce economicamente<br />
ad un progetto in favore delle adozioni a distanza di ragazzi<br />
brasiliani, boliviani e dell’Uganda, affinché si migliorino le loro<br />
condizioni di vita, e l’<strong>Auser</strong> di Poggi Bonzi destina una parte dei<br />
fondi ricavati dal tesseramento dei soci per sostenere i costi<br />
scolastici di due bambini del Mali. Inoltre contribuiscono a<br />
questi progetti anche <strong>Auser</strong> Lombardia, <strong>Auser</strong> Piemonte, e le<br />
sedi di Novara, Vercelli e Biella.<br />
ENTI ED ASSOCIAZIONI COINVOLTI: <strong>Auser</strong> Ribolla, <strong>Auser</strong> di<br />
Gavorrano, <strong>Auser</strong> Foligno, <strong>Auser</strong> di Poggi Bonzi, <strong>Auser</strong> Lombardia,<br />
<strong>Auser</strong> Piemonte, Sedi <strong>Auser</strong> di Novara, Vercelli e Biella.<br />
BRASILE. INSIEME PER EDUCARE ALLE EMOZIONI<br />
Come prevenire e curare la violenza degli adolescenti.<br />
Questo progetto, che ha visto la luce nel dicembre 2012 ed è tuttora<br />
in corso, è stato denominato “"Promuovendo la convivenza<br />
pacifica, dall'IO al NOI. Programma pedagogico di EDUCAZIONE<br />
ALLE EMOZIONI: uno strumento di prevenzione e cura alla radice<br />
della violenza nella Comunità del Calabetao, Brasile". Il titolo denota<br />
immediatamente l’arduo compito che si è preposta l’Associazione<br />
I ragazzi di val, insieme alla<br />
partnership di <strong>Auser</strong> Isonzo, <strong>Auser</strong> Gorizia,<br />
<strong>Auser</strong> Regionale Friuli e altre associazioni ed<br />
enti*. L’intento infatti è quello di divulgare l’<br />
“educazione alle emozioni" per cercare di arginare<br />
il dilagante ricorso alla violenza fisica<br />
e psicologica di cui bambini e adolescenti<br />
brasiliani sono sempre più vittime. Il programma,<br />
quindi, promuove il benessere af-<br />
fettivo, psicologico, emozionale e sociale dei<br />
bambini e degli adulti coinvolti, favorendo il<br />
COLOMBIA. INAUGURATA LA SCUOLA ELEMENTARE<br />
Grazie alla sinergia tra <strong>Auser</strong> Lombardia, <strong>Auser</strong> Nazionale, <strong>Auser</strong><br />
Piemonte e alla fondazione colombiana Los Golondrinas, si è<br />
potuta costruire una nuova scuola elementare a Medellin, in<br />
Colombia. Lo scopo di questo progetto, denominato “Per un<br />
nuovo progetto di vita”, è quello di allontanare i bambini più<br />
disagiati dalla strada, e di organizzare, anche attraverso i volontari<br />
in loco, adozioni a distanza e viaggi secondo i principi del turismo<br />
equo e solidale. Il progetto ha visto la luce nel 2007, ed ogni anno<br />
Un momento delle attività di alfabetizzazione<br />
e di sostegno scolastico promossi<br />
contatto e una gestione positiva delle relazioni tra ragazzi e adulti,<br />
per incoraggiare la crescita dell’ etica civica e della sensibilizzazione<br />
dell’opinione pubblica locale sul tema della violenza, e sulle<br />
possibili alternative per sconfiggerla .<br />
*ENTI ED ASSOCIAZIONI COINVOLTI: <strong>Auser</strong> Regionale Trieste,<br />
Centro di socializzazione <strong>Auser</strong> di Cassegliano, <strong>Auser</strong> Territoriale<br />
di Staranzano, I ragazzi di Val – Onlus,<br />
Regione Friuli Venezia Giulia,Comune di San<br />
Piero, Cassa di Risparmio di Gorizia, Banda<br />
Berimbau, percussioni brasiliane – per il<br />
supporto agli eventi pubblici di divulgazione<br />
delle attività del progetto, Inner Wheel Club<br />
unitamente al Rotary Club, di Cividale del<br />
Friuli (Ud) - serate di solidarietà con presentazione<br />
di video-racconto del percorso<br />
di solidarietà in Brasile presso l'associazione<br />
Centro Cultural Oficina Reciclavel.<br />
aumenta l’impegno di <strong>Auser</strong> e Los Golondrinas nel contrastare la<br />
povertà, la malnutrizione e le sofferenze di questa popolazione.<br />
Veduta interna della scuola elementare costruita coi fondi raccolti<br />
da <strong>Auser</strong> Lombardia, <strong>Auser</strong> Nazionale, e <strong>Auser</strong> Piemonte
HAITI. QUANDO LA SEMPLICE RICOSTRUZIONE NON È SUFFICIENTE<br />
Un progetto per eliminare la povertà del Paese<br />
Già prima del devastante sisma del 12 gennaio 2010, l’80% della<br />
popolazione haitiana viveva sotto la soglia di povertà, e un milione<br />
e mezzo di abitanti era senza impiego. Attualmente, dopo il<br />
terremoto, il livello di disoccupazione è ancora più alto, le<br />
istituzioni sono poco presenti, la corruzione è alta, la libertà<br />
sindacale e la contrattazione collettiva sono quasi inesistenti.<br />
Conscia di questa situazione, ISCOS e <strong>Auser</strong> hanno avviato un<br />
percorso non focalizzato esclusivamente sulla ricostruzione, ma<br />
incentrato soprattutto sulla democrazia e i diritti. Il progetto,<br />
denominato “Better work for a decent reconstruction” e avviato<br />
nel 2011, è basato sulle linee guida definite dalla comunità<br />
internazionale dei sindacati, compresi quelli haitiani, durante la<br />
Conferenza CSI–CSA di Santo Domingo nel 2010. Questo<br />
programma è rivolto ai lavoratori per migliorare concretamente<br />
le condizioni lavorative e di vita di chi opera ad Haiti, rafforzando<br />
le organizzazioni sindacali, supportando l’accesso di lavoratrici e<br />
lavoratori ai sistemi di protezione sociale, attraverso la formazione<br />
professionale e tecnica per l’inserimento lavorativo e per<br />
l’aumento del reddito. L’obiettivo è quello di supportare un<br />
modello di ricostruzione “decente”, cogliendo l’occasione per<br />
Haiti di accedere a una democrazia che sia tale anche sul piano<br />
economico e sociale.<br />
ENTI E ASSOCIAZIONI COINVOLTI: Solidar, <strong>Auser</strong> nazionale,<br />
<strong>Auser</strong> Puglia, Regione Toscana, ISCOS, Progetto Sviluppo-CGIL,<br />
Progetto Sud, ARCS-ARCI, CSA, Fondazione Rinaldi, CISL, CGIL,<br />
UIL e Confindustria.<br />
BOLIVIA. CON L’ACQUA TORNA LA VITA.<br />
Supplire alla mancanza idrica attraverso il riutilizzo dell’acqua piovana.<br />
Il progetto “Con l’acqua torna la vita” è stato<br />
promosso da <strong>Auser</strong> Nazionale, <strong>Auser</strong> <strong>Liguria</strong> e <strong>Auser</strong><br />
Genova con l’aiuto di altri enti ed associazioni*, ed è<br />
stato avviato nel 2012 in Bolivia, precisamente a<br />
Omereque, nel Dipartimento di Cochabamba, una<br />
zona tra le più povere del Paese e tra le più colpite<br />
dalla siccità. Questa popolazione infatti è attanagliata dalla cronica<br />
mancanza d’acqua, e per bere, cucinare, lavarsi e coltivare i campi<br />
utilizza quella contaminata dei bacini artificiali scavati nella terra.<br />
Il progetto quindi ha lo scopo di contribuire al miglioramento delle<br />
condizioni di vita delle comunità indigene, favorendo<br />
l’autoconsumo e la produzione di prodotti ortofrutticoli. Pertanto<br />
si è cooperato per la costruzione di 44 sistemi di raccolta e<br />
Sistemi di captazione familiare dell’acqua e di sementi e formate<br />
per l’implementazione dei propri orti destinati all’autoconsumo.<br />
Una lezione pratica di costruzione edilizia<br />
stoccaggio dell’acqua piovana, formando gli abitanti<br />
attraverso due corsi di formazione professionale:<br />
uno per la muratura e la lattoneria, e un altro per la<br />
realizzazione e gestione di orti familiari diversificati,<br />
ecologicamente sostenibili. Tali attività sono<br />
supportate anche dal Comitato per la Sicurezza<br />
Alimentare, promosso dalle stesse comunità con l’intento di<br />
incidere sulla politica e le istituzioni locali nell'ambito della<br />
sicurezza alimentare.<br />
*ENTI ED ASSOCIAZIONI COINVOLTI: ICO (Istituto di Formazione<br />
dell’Oriente) -organizzazione non governativa che dal 1981 lavora<br />
nelle Valli Interandine, tra le aree più povere del Paese. Promuove<br />
la partecipazione politica e lo sviluppo economico con l’obiettivo<br />
di contribuire alla costruzione di un nuovo modello sociale giusto,<br />
equo, inclusivo e sostenibile, attraverso la gestione sostenibile<br />
dell’ambiente, la sovranità alimentare, l’approccio di genere e la<br />
promozione dei diritti economici, politici e sociali. ICO collabora<br />
attualmente con i Programmi di Sviluppo Umano delle Nazioni<br />
Unite, con associazioni internazionali, europee e con enti e<br />
istituzioni boliviani; <strong>Auser</strong> Nazionale, <strong>Auser</strong> <strong>Liguria</strong>, <strong>Auser</strong><br />
Genova; Progetto Sviluppo <strong>Liguria</strong>; Comuni di Genova, Savona e<br />
Noli; Ufficio 8x1000 della Tavola Valdese; L'Albero dei Sorrisi.<br />
7
MILANO. STOP ALLA VIOLENZA SULLE DONNE ANZIANE<br />
Si è concluso il progetto europeo ma continua l’impegno delle associazioni<br />
Si è concluso a Milano, il 29 gennaio 2013, un’iniziativa promossa<br />
dal III Programma Daphne e dall’<strong>Auser</strong> Regionale Lombardia, intitolata<br />
“Stop Vi.e.w. – Violence Against Elderly Woman” (Stop alla<br />
violenza contro le donne anziane). Il fine di questo progetto è quello<br />
di portare alla luce le difficoltà che vivono le donne anziane e creare<br />
reti di solidarietà coinvolgendo persone e organizzazioni sociali,<br />
anche attraverso il confronto con le istituzioni e associazioni impegnate<br />
in questo tema. Questo è un progetto europeo che si pone<br />
l’obiettivo di aiutare le donne over 65, troppo spesso vittime, a<br />
causa della loro fragilità e dipendenza individuale e sociale, della<br />
solitudine, dell’abbandono e delle violenze sia in famiglia che nelle<br />
strutture di ricovero. L’intento è quello di creare un adeguato sostegno<br />
per sconfiggere la paura e l’impotenza e combattere ogni<br />
tipo di violenza sulle donne, e in particolare il maltrattamento di<br />
quelle più anziane. Al convegno internazionale che si è tenuto a<br />
Milano in occasione della conclusione di questo progetto, denominato<br />
“Ci sono storie difficili da raccontare”, hanno partecipato i<br />
partner europei*, e la Regione Lombardia. La direttrice di quest’ultima,<br />
Rosa Romano, ha inaugurato il convegno mettendo in<br />
evidenza l’inarrestabile processo di invecchiamento della popolazione<br />
italiana, e di come sia necessario salvaguardare le donne dai<br />
PRATO. UN MESTIERE CON LE DONNE<br />
E PER LE DONNE DEL MONDO<br />
Un esempio di come l’integrazione interraziale<br />
passi anche dal lavoro<br />
Dal 2009 l’<strong>Auser</strong> Provinciale di Prato ha promosso un progetto<br />
finalizzato al coinvolgimento delle donne straniere nel mondo<br />
del lavoro. Un sarto infatti insegna il proprio mestiere a 45<br />
donne provenienti dall’Albania, Romania, Ghana, Marocco e<br />
Nigeria. Ma l’iniziativa non termina con l’apprendimento dell’arte<br />
del confezionamento degli abiti: queste donne portano<br />
con loro i propri figli, che altrimenti rimarrebbero soli in casa.<br />
Questo progetto ha un particolare valore intrinseco in quanto il<br />
lavoro femminile supplisce quello dei mariti, che a causa della<br />
chiusura delle aziende per le quali lavoravano si son trovati disoccupati<br />
e privi degli ammortizzatori sociali. Infine si è riusciti<br />
ad adempiere al fine che ci si era preposto sull’integrazione interraziale:<br />
una donna marocchina e una ghanese sono state<br />
premiate per il loro impegno sociale col loro inserimento nel direttivo<br />
provinciale <strong>Auser</strong> di Prato.<br />
AUSER RIBOLLA. ADOTTA UNA PIGOTTA<br />
La sede <strong>Auser</strong> di Ribolla si trasforma in sartoria per ventidue volontarie<br />
toscane impegnate nella realizzazione di Pigotte. Una<br />
volta completati, i lavori sono presentati presso i mercatini di<br />
Grosseto e il ricavato della vendita è devoluto all’Unicef per il finanziamento<br />
di progetti internazionali in difesa dei bambini.<br />
8<br />
rischi derivanti dalla fragilità fisica e psicologica e da vari fenomeni<br />
di violenze, come solitudine, maltrattamenti e truffe. Ogni nazione<br />
ha presentato un’azione specifica del progetto nel contesto locale:<br />
la Slovenia ha inaugurato programmi di sensibilizzazione trasmessi<br />
dalla radio; la Francia da più vent'anni ha introdotto un esteso programma<br />
di formazione; Spagna e Bulgaria hanno sensibilizzato la<br />
popolazione attraverso protocolli per azioni congiunte tra amministrazioni<br />
pubbliche e terzo settore; il Portogallo ha curato la comparazione<br />
delle ricerche sul fenomeno che ogni partner ha svolto<br />
sul proprio territorio; l'Italia ha presentato i risultati di una metodologia<br />
innovativa e sperimentale attraverso i gruppi di mutuo<br />
aiuto e il counselling. <strong>Auser</strong>, in particolare, ha avviato un programma<br />
specifico di formazione per gli operatori di telefonia sociale<br />
e un’attività di sensibilizzazione vastissima raggiungendo<br />
cittadini, amministrazioni, operatori socio sanitari, medici di base,<br />
volontari, case di riposo e centri anziani.<br />
ENTI ED ASSOCIAZIONI COINVOLTI: Programma europeo Daphne,<br />
<strong>Auser</strong> Lombardia, Regione Lombardia, Direzione Generale<br />
Famiglia e Solidarietà Sociale della Regione Lombardia, le Associazioni<br />
europee: Cnidff (Francia), Anjaf (Portogallo), Unaf (Spagna),<br />
Bgrf (Bulgaria), Zdus (Slovenia).<br />
SARTORIE SOCIALI AD ABBADIA SAN<br />
SALVATORE<br />
La sartoria sociale di Abbadia San Salvatore si occupa della<br />
produzione di Pigotte per l'Unicef, abbigliamento per bambini,<br />
accessori per la casa e personali. Il laboratorio si autofinanzia<br />
attraverso la vendita di alcuni dei prodotti mentre altri sono direttamente<br />
inviati ai bambini bisognosi, principalmente in<br />
Congo e Palestina.<br />
AUSER MARCHE. PROGETTO<br />
EUROPEO "SILVER THREAD"<br />
<strong>Auser</strong> Marche e Third Age Foundation (organizzazione nazionale<br />
di volontariato operante in Irlanda che celebra la terza età<br />
della vita) dal 2010 sono partner nel progetto europeo di Volontariato<br />
Senior “Filo d’Argento”. I progetti promossi dal Volontariato<br />
Senior nascono per valorizzare a livello europeo le<br />
competenze e le attività dei volontari favorendo la mobilità e lo<br />
scambio di buone pratiche. Attraverso questo progetto i volontari<br />
hanno aumentato le capacità e le competenze personali,<br />
linguistiche, sociali e interculturali e hanno appreso come si<br />
possa contribuire alla comunità attraverso la buona prassi della<br />
cittadinanza attiva.<br />
Un momento dell’incontro tra i volontari <strong>Auser</strong> e Third Age Foundation
LA SCOMPARSA DI ADRIANA SENSI,<br />
animatrice delle sartorie toscane della<br />
solidarietà, instancabile volontaria<br />
nelle cucine dei campi antimafia<br />
Adriana, “ragazza” del 1943, avrebbe compiuto 70 anni nel<br />
prossimo mese di maggio, ma una malattia improvvisa e spietata<br />
ce l’ha portata via il 17 gennaio. Il nome di Adriana è legato alla<br />
fabbrica tessile Lebole dove divenne per lungo tempo la leader<br />
delle operaie, le cosiddette “leboline”. Una volta in pensione è<br />
approdata al mondo del volontariato <strong>Auser</strong>. Il suo grande merito è<br />
di essere stata una delle animatrici più importanti del progetto<br />
Sartorie della Solidarietà in Toscana, dei luoghi straordinari dove<br />
le donne di tutte le età cuciono insieme, tessono, realizzano abiti,<br />
soprattutto per bambini, con stoffe recuperate con pazienza, da<br />
inviare in quei paesi lontani dove ci sono emergenze di guerra o le<br />
conseguenze di catastrofi naturali.. Adriana ha seguito le Sartorie<br />
le ha fatte crescere, con tanto impegno, serietà e passione,<br />
facendole diventare la realtà che sono oggi. Adriana è poi diventata<br />
responsabile per la Toscana della solidarietà internazionale. Inoltre<br />
da circa quattro anni, durante l’estate. Adriana si trasferiva in Sicilia<br />
a Corleone per trasformarsi in volontaria cuoca e partecipare al<br />
progetto di campi antimafia “Liberarci dalle spine”, cucinando per<br />
i ragazzi di Libera. Ha continuato a scrivere e lavorare dal suo letto,<br />
fino all’ultimo momento, lasciando a tutti noi pensieri di coraggio,<br />
volontà, serenità. Ha dato molto all’<strong>Auser</strong> che amava con tutta se<br />
stessa e l’affetto degli amici e dei volontari le hanno riscaldato il<br />
cuore, fino alla fine.<br />
LE SARTORIE DELLA <strong>SOLIDARIETÀ</strong><br />
Tra le attività di solidarietà dell’<strong>Auser</strong> si distingue l’impegno<br />
profuso dalle “Sartorie della solidarietà”. Nate in Toscana, circa<br />
venti anni fa, sono oggi 50 e impegnano oltre 800 volontarie. Le<br />
sartorie sono soprattutto luoghi di incontro e socialità nei quali<br />
molte donne, ma anche tanti uomini, si riuniscono per esprimere<br />
la propria creatività realizzando oggetti di artigianato, ricamano e<br />
confezionano le famose bambole di pezza segno distintivo<br />
dell’Unicef, conosciute con il nome di Pigotte. Le sartorie<br />
dell’<strong>Auser</strong> sono dei veri e propri laboratori di Solidarietà, un<br />
modello innovativo di cittadinanza attiva capace di mettere radici<br />
dove altre forme di volontariato si scontrano con la diffidenza e le<br />
difficoltà del rapporto tra culture diverse. Nel corso degli anni le<br />
volontarie dell’<strong>Auser</strong> hanno confezionato alcune decine di migliaia<br />
di Pigotte per le campagne dell’Unicef in sostegno dell’infanzia,<br />
migliaia capi di vestiario e materiale sanitario e raccolto fondi<br />
da devolvere alle popolazioni del Sahara Occidentale, della<br />
Moldavia, dell’Ucraina, dell’Ecuador, dell’Argentina, dello<br />
Adriana Sensi cuoca volontaria nei campi antimafia<br />
Swaziland, della Tanzania, del Congo, della Nigeria, del Burkina<br />
Faso, della Bulgaria, dell’Afghanistan, dell’India, del Pakistan,<br />
di Haiti e molti altri paesi.<br />
9
AUTODETERMINAZIONE PER IL POPOLO SAHARAWI.<br />
CONDIZIONE PER LA PACE NEL MAGHREB<br />
38° EUCOCO Conferenza Europea di Coordinamento dei Comitati<br />
di solidarietà con il popolo saharawi<br />
La Conferenza si tiene ogni anno, dal 1978, in una città diversa<br />
europea con lo scopo di fare il punto sulla condizione del<br />
popolo del Sahara Occidentale, programmare gli interventi,<br />
sensibilizzare le istituzioni, l’opinione pubblica e i mass media.<br />
Riunisce le associazioni della solidarietà, rappresentanti delle<br />
istituzioni nazionali e dell’Unione Europea, amministratori<br />
locali, organizzazioni per la difesa dei diritti umani, giuristi,<br />
osservatori internazionali, rappresentanti di forze politiche e<br />
sindacali, personalità e premi Nobel per la pace insieme ai<br />
rappresentanti sahrawi: il Fronte Polisario, il governo della<br />
RASD, il sindacato UGTSario, organizzazioni per la difesa dei<br />
diritti umani e della società civile saharawi.<br />
Roma, 15 - 17 novembre 2013<br />
Gli obiettivi politici più urgenti per l’autodeterminazione del popolo<br />
saharawi al centro della 38° Conferenza Eucoco:<br />
• che il governo italiano riconosca il Fronte Polisario e la sua<br />
rappresentanza con status di “rappresentanza diplomatica”;<br />
• che i governi europei e la stessa Unione Europea si facciano<br />
promotori della richiesta di ampliamento del mandato della<br />
Missione ONU nei Territori Occupati per la tutela dei diritti umani;<br />
• che gli Accordi Commerciali tra la UE ed il Marocco non<br />
permettano lo sfruttamento delle risorse naturali e della pesca<br />
nei territori occupati, come previsto dalla Convenzione<br />
Internazionale di Ginevra.