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Mese di Maggio-Giugno 2011 - Auser Liguria

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Intervista all’assessore Rambau<strong>di</strong>, alle pagine<br />

Lorena Rambau<strong>di</strong>, Isabella Sorgini, Hayet Maatoug, Mario Tissone alle pagine 15- 16- 17 e 18<br />

Capelli, obiettivo Olimpiade<br />

Simbolo della “palestra integrata”<br />

(Angelo Calabria alle pagine 19-20)<br />

Berruti bis a Palazzo Sisto IV<br />

Dopo elezioni: problemi e progetti<br />

(Astengo e Tortarolo da pag..4 a pag. 7)<br />

I 100 anni della XXIV Aprile<br />

Sms esempio per la politica<br />

( Minuto e Tagliavini alle pagine 10-11e 12)<br />

Perio<strong>di</strong>co d’informazione del volontariato e dei centri <strong>Auser</strong> della provincia <strong>di</strong> Savona Numero verde “Filo d’Argento” 800.995.988<br />

Poste italiane- Spe<strong>di</strong>zione in abbonamento postale – D.L. 352/2003 (conv. In L. 27.02.2004 nr. 46) Art. 1,comma 2,DCB/Savona nr .3 <strong>2011</strong>


Dopo le amministrative<br />

LE RICHIESTE DEL VOLONTARIATO<br />

AI NUOVI AMMINISTRATORI<br />

TOMASO MINUTO<br />

E’ terminata la campagna elettorale che, almeno nel<br />

savonese, non è stata arroventata e sgradevole<br />

come altrove. Un segnale positivo, <strong>di</strong> maturità.<br />

Testimonianza che i liguri hanno preferito il <strong>di</strong>battito<br />

sui problemi delle città lasciando in secondo piano le<br />

polemiche personali e nazionali. All’inizio della<br />

campagna elettorale abbiamo scritto che non ci<br />

saremmo schierati ma che avremmo valutato il<br />

rispetto degli impegni passati e le nuove proposte<br />

delle amministrazioni locali. A tutti i can<strong>di</strong>dati<br />

abbiamo avanzato richieste accanto all’offerta <strong>di</strong><br />

collaborazione. Chiedevamo un <strong>di</strong>verso rapporto,<br />

che non fosse solo subor<strong>di</strong>nato alle loro decisioni,<br />

ma improntato ad una vera sussi<strong>di</strong>arietà partecipata<br />

in grado <strong>di</strong> consentirci <strong>di</strong> contribuire alla<br />

determinazione delle scelte in materia <strong>di</strong><br />

programmazione del welfare locale. Richieste<br />

legittimate da anni <strong>di</strong> collaborazione con le istituzioni<br />

locali nell’affrontare i problemi della gente e<br />

nell’assicurare solidarietà e assistenza ai citta<strong>di</strong>ni . Il<br />

lavoro sul campo ci ha portato una profonda<br />

conoscenza del tessuto sociale e dei problemi delle<br />

nostre città. Abbiamo valutato e ci siamo comportati<br />

<strong>di</strong> conseguenza. Chi ha lavorato bene nell’interesse<br />

dei citta<strong>di</strong>ni è stato premiato dagli elettori. Nel<br />

congratularci con i nuovi amministratori, nel caso<br />

specifico del Comune <strong>di</strong> Savona, assicuriamo<br />

l’impegno per la continuità della nostra<br />

collaborazione anche se sappiamo che il welfare<br />

locale subirà un duro contraccolpo dovuto ai tagli del<br />

governo nazionale al fondo delle politiche sociali<br />

della Regione <strong>Liguria</strong>. Il fondo, più che <strong>di</strong>mezzato,<br />

passa dagli 11 milioni e mezzo dell’anno scorso a<br />

poco più <strong>di</strong> 5 milioni. E’ un taglio che ci preoccupa<br />

per le <strong>di</strong>fficoltà che avranno i comuni a finanziare i<br />

servizi or<strong>di</strong>nari essenziali e, nel nostro caso, quelli<br />

destinati agli anziani. I tagli potrebbero portare alla<br />

cancellazione <strong>di</strong> alcuni servizi integrativi gestiti dal<br />

volontariato e vi assicuriamo che sono molti e<br />

importanti in una città come la nostra dove la<br />

citta<strong>di</strong>nanza <strong>di</strong>venta sempre più anziana e cresce il<br />

bisogno <strong>di</strong> assistenza dovuto alla situazione<br />

economica generale. La nostra preoccupazione<br />

continua: non vorremmo che, a causa delle <strong>di</strong>fficoltà<br />

economiche aggravate dai tagli, nascesse la<br />

tentazione, speriamo non la volontà, <strong>di</strong> continuare<br />

ad erogare i servizi sociali con le sole forze del<br />

volontariato.<br />

Diciamo chiaramente che non siamo <strong>di</strong>sponibili ad<br />

operazioni <strong>di</strong> questo tipo. Sussi<strong>di</strong>arietà, significa<br />

integrazione a servizi già esistenti e <strong>di</strong> competenza<br />

istituzionale con personale professionale che non<br />

può essere sostituito dal volontariato.<br />

Rinnoviamo il nostro impegno a collaborare con le<br />

amministrazioni comunali, assicurando sostegno ai<br />

citta<strong>di</strong>ni in <strong>di</strong>fficoltà. Ma, lo riba<strong>di</strong>amo, solo con<br />

servizi integrativi e con una nostra partecipazione<br />

alla determinazione delle scelte degli interventi<br />

come previsto dall’art. 118 dalla Carta costituzionale<br />

italiana.<br />

2<br />

La lezione del referendum<br />

CON QUELLA VALANGA DI SÌ<br />

HANNO VINTO GLI ITALIANI<br />

TOMASO MINUTO<br />

Anche se alla vigilia c'era qualche timore <strong>di</strong> non<br />

farcela, la vittoria era nell’aria. Quasi si respirava tra<br />

la gente la voglia <strong>di</strong> andare a votare. E così è stato.<br />

Altro che andare al mare, come aveva proposto<br />

qualcuno sulla <strong>di</strong>rettrice Arcore-Pontida. Il<br />

referendum del 12 e 13 giugno ha fatto centro con<br />

quattro giganteschi “si”, cancellando senza appello<br />

quelle leggi che il governo Berlusconi aveva cercato<br />

<strong>di</strong> imporre agli italiani e che oltre 27 milioni <strong>di</strong> italiani,<br />

<strong>di</strong> sinistra, <strong>di</strong> centro e non pochi anche <strong>di</strong> destra<br />

hanno rispe<strong>di</strong>to al mittente.<br />

La sod<strong>di</strong>sfazione è grande, ma è doveroso<br />

sottolineare come, secondo copione, nella grande<br />

euforia che si è creata in seguito a questo incre<strong>di</strong>bile<br />

risultato (57% <strong>di</strong> quorum, oltre il 95% ai 4 sì), ad<br />

eccezione <strong>di</strong> Pdl e Lega, tutti gridano <strong>di</strong> aver vinto e<br />

<strong>di</strong> essere artefici del successo referendario mentre i<br />

veri protagonisti sono stati gli elettori italiani.<br />

Gli analisti del voto si sprecano nel fare valutazioni<br />

adducendo le più <strong>di</strong>sparate motivazioni: da un voto<br />

suscitato dall’emotività determinata dalla trage<strong>di</strong>a <strong>di</strong><br />

Fukushima e dalla paura per il nucleare, a quello<br />

contro Berlusconi e il suo governo.<br />

Forse in parte le sopraccitate motivazioni avranno<br />

influenzato gli elettori e determinato il voto pro<br />

referendum, ma, a mio parere, ad emergere in<br />

modo inequivocabile è che hanno vinto gli italiani,<br />

milioni e milioni <strong>di</strong> persone decise ad affermare <strong>di</strong><br />

voler ritornare a contare, a riappropriarsi della<br />

politica e a decidere del loro futuro. Questa realtà<br />

prescinde dal valore e dal risultato dei quattro<br />

referendum. Direi che <strong>di</strong> questo voto, insieme con<br />

quello delle recenti elezioni amministrative, devono<br />

tenere conto tutti coloro che della politica fanno un<br />

business, spinti solo dalla tutela dei propri interessi<br />

personali, infischiandosene <strong>di</strong> quelli degli italiani<br />

che, da troppo tempo, attendono riforme promesse e<br />

mai mantenute. Certamente costoro continueranno<br />

imperterriti a <strong>di</strong>chiarare che i risultati del referendum<br />

non incidono minimamente sull’azione <strong>di</strong> governo<br />

perché loro hanno una maggioranza solida che<br />

permette <strong>di</strong> continuare a governare come se niente<br />

fosse successo.<br />

Mi chiedo su cosa vogliano continuare a governare<br />

e per fare che cosa, forse la riforma fiscale senza<br />

sol<strong>di</strong>? Mi domando anche sino a quando noi italiani<br />

saremo <strong>di</strong>sposti ad essere presi a pesci in faccia.<br />

Cos’altro deve succedere? Dobbiamo ancora<br />

sopportare il salasso <strong>di</strong> 40 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro che si<br />

apprestano a toglierci dalle tasche? Basterà questo<br />

a farci dare una mossa?<br />

Sono d’accordo che siamo un popolo che da sempre<br />

riesce a sopportare stoicamente i mali e le<br />

ingiustizie più colossali, ma la pazienza avrà pure un<br />

limite. E a chi sostiene che i risultati del referendum<br />

non sono un test politico per il governo, credo sia<br />

giunta l’ora che questi <strong>di</strong>lettanti della politica <strong>di</strong>ano<br />

delle risposte concrete alle richieste degli italiani,<br />

oppure se ne vadano a casa liberandoci della loro<br />

presenza.


Esperienze <strong>Auser</strong><br />

Terza Conferenza <strong>di</strong> organizzazione: 350 delegati a Chianciano dal 26 al 28 maggio<br />

LE PAROLE D’ORDINE DELL’AUSER: IDENTITÀ,<br />

RESPONSABILITÀ, RETE E VALORIZZAZIONE DELLE DONNE<br />

La risorsa anziani al servizio del Paese: circa 300mila iscritti, 1500 se<strong>di</strong> e 45.800 volontari.<br />

Nel 2009 gli interventi effettuati sono stati oltre 2 milioni e le persone interessate 430mila<br />

Identità, responsabilità, rete, valorizzazione delle<br />

donne, sono le parole chiave attorno alle quali si<br />

sono incentrati i lavori della Terza Conferenza<br />

Nazionale <strong>di</strong> Organizzazione dell'<strong>Auser</strong> svoltasi a<br />

Chianciano dal 26 al 28 maggio <strong>2011</strong> presso il<br />

Grand Hotel Admiral Palace.<br />

Un appuntamento importante per una delle più<br />

gran<strong>di</strong> organizzazioni <strong>di</strong> anziani attivi che operano in<br />

Italia, per fare un bilancio sulle strategie, sul proprio<br />

essere, sul proprio operare, alla luce dell'attuale<br />

contesto politico, sociale ed economico. <strong>Auser</strong> è<br />

oggi, a 22 anni dalla sua costituzione, una grande<br />

rete <strong>di</strong> solidarietà e partecipazione, un punto <strong>di</strong><br />

riferimento per tanti citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> tutte le età e <strong>di</strong> tutte<br />

le culture che possono trovare nell'associazione<br />

opportunità per esprimersi, conoscersi, partecipare.<br />

Un'associazione <strong>di</strong> volontariato e promozione<br />

sociale forte <strong>di</strong> circa 300.000 iscritti, 1500 se<strong>di</strong> e<br />

45.800 volontari. E' fra le prime <strong>di</strong>eci associazioni <strong>di</strong><br />

volontariato nelle scelte del 5 per mille.<br />

L'<strong>Auser</strong> in questi anni ha dato spazio e voce a quella<br />

generazione <strong>di</strong> anziani che ha esperienza,<br />

<strong>di</strong>sponibilità e ancora tanta voglia <strong>di</strong> fare, che rifiuta<br />

gli stereotipi e vuole svolgere un ruolo attivo nella<br />

società.<br />

I 350 delegati provenienti da tutta Italia si sono<br />

confrontati, nel corso dei tre giorni, sulle nuove sfide<br />

che l'<strong>Auser</strong> dovrà affrontare nel prossimo futuro, in<br />

una società che invecchia sempre <strong>di</strong> più e con una<br />

crisi economica e sociale che non ha smesso <strong>di</strong><br />

mordere.<br />

L'associazione si è confrontata sulle nuove strategie<br />

organizzative da assumere e da percorrere in un<br />

momento estremamente <strong>di</strong>fficile per il nostro Paese<br />

Alla luce delle tematiche emerse nella Conferenza<br />

possiamo affermare che l’<strong>Auser</strong> <strong>di</strong> Savona è in linea<br />

con le in<strong>di</strong>cazioni emerse a Chianciano. Stiamo<br />

lavorando, ormai da <strong>di</strong>versi anni, grazie anche alle<br />

proposte del Progetto Anziani Età Libera della<br />

Fondazione Carige, in rete con circa una ventina <strong>di</strong><br />

associazioni, con i Comuni e con i Distretti sociosanitari<br />

della provincia. Abbiamo organizzato corsi <strong>di</strong><br />

formazione e <strong>di</strong> aggiornamento per volontari al fine<br />

<strong>di</strong> aumentarne identità, competenze e formazione.<br />

I nostri organismi <strong>di</strong>rigenti sono al 74% formati da<br />

donne che ben rappresentano la stragrande<br />

maggioranza dei volontari. Fare il volontario sembra<br />

intrinseco alle varie attività <strong>di</strong> cura che storicamente<br />

le donne hanno affrontato sia all’interno della<br />

famiglia sia come impegno sociale.<br />

A Cianciano abbiamo ricevuto numerosi stimoli e<br />

arricchimenti <strong>di</strong> idee nati dal confronto, anche<br />

informale, con volontari <strong>di</strong> altre regioni. L’incontro<br />

ILEANA SCARRONE*<br />

3<br />

Michele Mangano presidente nazionale <strong>Auser</strong><br />

con gli “auserini” che operano in altre realtà e che<br />

portano in <strong>di</strong>scussione le loro esperienze è sempre<br />

occasione <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento e stimolo per portare,<br />

anche a casa nostra, iniziative nuove e nuove<br />

attività.<br />

*Presidente <strong>Auser</strong> Savona<br />

Progetto Anziani Età Libera <strong>2011</strong><br />

Il Progetto "Età Libera - Invecchiamento Attivo" <strong>di</strong><br />

Fondazione Carige (comunemente noto come<br />

"Progetto Anziani") nasce nel 2008 con lo scopo <strong>di</strong><br />

creare una rete <strong>di</strong> soggetti pubblici, privati, del terzo<br />

settore e del mondo del volontariato, uniti dalla<br />

volontà <strong>di</strong> investire in una nuova idea <strong>di</strong> vecchiaia,<br />

inserita con pari <strong>di</strong>gnità all’interno del ciclo <strong>di</strong> vita <strong>di</strong><br />

ogni in<strong>di</strong>viduo.<br />

Anche quest’anno le azioni messe in campo sono<br />

molteplici:<br />

1) Trasporto sociale<br />

2) Concorsi, riservati agli over 50, <strong>di</strong> poesia,<br />

racconti brevi, fotografia, filmati e/o<br />

cortometraggi, pittura (le iscrizioni sono<br />

aperte sino al 30 giugno, per informazioni<br />

rivolgersi alle se<strong>di</strong> auser o delle associazioni<br />

della rete)<br />

3) Turismo sociale (gite <strong>di</strong> un giorno alle<br />

Cinque Terre e Porto <strong>di</strong> Genova a giugno;<br />

Monte Beigua e Ca<strong>di</strong>bona a luglio)<br />

4) Partecipazione ad eventi culturali (stagione<br />

estiva al Priamar opera lirica Carmen e<br />

L’Italiana in Algeri)<br />

5) Attività <strong>di</strong> animazione nelle residenze<br />

protette e presa in carico degli anziani soli<br />

all’interno <strong>di</strong> tali strutture<br />

6) Percorsi formativi: “Passare dal lavoro al<br />

pensionamento”, “Attività fisica adattata”<br />

(A.f.a), “Memory Training”, “Laboratori <strong>di</strong><br />

ecosostenibilità ambientale


Dopo elezioni<br />

IL PARLAMENTINO DI PALAZZO SISTO IV<br />

Venti seggi alla maggioranza <strong>di</strong> centrosinistra,<br />

guidata da Federico Berruti; do<strong>di</strong>ci alla variegata<br />

opposizione rappresentata da Pdl, Noi per Savona,<br />

Lega Nord, Movimento 5 Stelle. Non sono<br />

rappresentati in consiglio comunale Partito comunista<br />

dei lavoratori, Nuova Destra, Futuro e libertà,<br />

Giovane Savona e Ver<strong>di</strong>. La promozione ad assessori<br />

dei consiglieri <strong>di</strong> Pd (Lirosi, Sorgini, Apicella, Martino),<br />

Federazione della Sinistra (Costantino), Sel (Lugaro)<br />

e Udc (Casalinuovo come presidente del Consiglio<br />

comunale) ha consentito una serie <strong>di</strong> ripescaggi tra i<br />

primi dei non eletti nelle rispettive liste. Otto gli<br />

assessori con tre new entry: Apicella (Pd), Lugaro<br />

(Sel) e Di Padova (Idv). Il sindaco Berruti ha tenuto<br />

per sé la Cultura, inserendo nel suo staff l'ex<br />

assessore Fer<strong>di</strong>nando Molteni, bocciato dagli elettori,<br />

più Polizia urbana e Sicurezza, con uno<br />

spacchettamento tra se stesso e l'assessore Apicella<br />

delle competernze affidate al vicesindaco Caviglia<br />

nella precedente giunta. Da rilevare il maxi pacchetto<br />

<strong>di</strong> deleghe “pesanti” affidate all'avvocato Gaggero,<br />

vero braccio operativo del sindaco, al neo assessore<br />

Paolo Apicella e alla riconfermatissima Isabella<br />

Sorgini.<br />

Questo il nuovo “parlamentino” <strong>di</strong> Palazzo Sisto IV.<br />

Presidente del Consiglio comunale: Giuseppe<br />

Casalinuovo.<br />

Sindaco (con delega a Cultura, Polizia urbana e<br />

Sicurezza): Federico Berruti.<br />

Vice sindaco (più Urbanistica, Gran<strong>di</strong> infrastrutture,<br />

Programmi innovativi, Progetti speciali, Affari legali e<br />

Segreteria generale): Paolo Gaggero.<br />

Bilancio (più Sport, Personale, Servizi demografici e<br />

Patrimonio): Luca Martino.<br />

Servizi sociali (più Casa, Scuola, Sanità, Pubblica<br />

istruzione e Pari opportunità): Isabella Sorgini.<br />

Commercio (più Traffico, Turismo, Sviluppo<br />

economico, Qualità urbana): Paolo Apicella.<br />

Lavori pubblici: Franco Lirosi.<br />

Ambiente (più Protezione civile, Pace,<br />

Cooperazione, Mare): Jorg Costantino.<br />

4<br />

Quartieri (più Decentramento e Partecipazione):<br />

Sergio Lugaro.<br />

Politiche giovanili (più Eventi, Università, Ced):<br />

Elisa Di Padova<br />

Consiglieri <strong>di</strong> maggioranza.<br />

Pd: Ruggiero Basso, Emilia Minetti, Giovanni<br />

Carlevarino, Carlo Frumento, Monica Nigro, Eleonora<br />

Arboscello, Rodolfo Tassara, Massimo Bianchi,<br />

Reginaldo Vignola, Federico Larosa.<br />

Udc: Giampiero Aschiero, Alfredo Remigio.<br />

Federazione della Sinistra: Franco Zunino, Dario<br />

Lavagna.<br />

Lista Berruti: Giovanni Maida, Andrea Ad<strong>di</strong>s,<br />

Pierluigi Pesce (subentrato per la <strong>di</strong>missioni <strong>di</strong> Sara<br />

Vaggi, prima eletta, collocata alla presidenza<br />

dell'Ata).<br />

Sel: Sergio Acquilino.<br />

Idv: Christian Bagozzi.<br />

Psi: Marco Pozzo.<br />

Consiglieri <strong>di</strong> opposizione<br />

Pdl: Paolo Marson, Piero Santi, Luigi Bussalai, Ileana<br />

Romagnoli, Livio Bracco, Alessandro Parino, Fausto<br />

Benvenuto.<br />

Lega Nord: Massimo Arecco.<br />

Marson sindaco: Paolo Prefumo.<br />

Noi per Savona-Ver<strong>di</strong>: Daniela Pongiglione.<br />

Movimento 5 Stelle: Milena Debenedetti, Andrea<br />

Delfino.<br />

IL BOOM DEGLI “ZERO VOTI”<br />

Diciassette liste, 519 can<strong>di</strong>dati: un piccolo esercito in<br />

marcia verso Palazzo Sisto IV nella consultazione elettorale<br />

del 15-16 maggio. Premesso che 519 can<strong>di</strong>dati per una<br />

città <strong>di</strong> poco più <strong>di</strong> 60 mila abitanti sono un non senso, a<br />

scorrere, lista per lista, i voti <strong>di</strong> preferenza, emerge un dato<br />

su cui i partiti dovrebbero fare una seria riflessione: 77<br />

can<strong>di</strong>dati (uno su 6,5) non hanno ottenuto nemmeno un<br />

voto; altri 24 hanno racimolato una sola preferenza; 33 non<br />

sono arrivati a 5. Il record degli “zero voti” lo ha fatto<br />

registrare il Partito comunista dei lavoratori (15), seguito da<br />

Giovane Savona (14), Nuova destra e Ver<strong>di</strong> (11), Lega<br />

Nord (8), Udc-Api (7), Fli (4), Psi (3), Noi per Savona (2),<br />

Idv e Lista Marson (1).


Dopo elezioni<br />

BERRUTI SINDACO BIS, MARSON BOCCIATO, EXPLOIT DEI “GRILLINI”<br />

Pd stabile, centrodestra staccato <strong>di</strong> oltre 10mila voti. avanza l'Udc, tiene la Federazione della Sinistra,<br />

in calo Idv e Psi, un seggio a Lega e Noi Per Savona, flop dei finiani. Il problema del dopo Circoscrizioni<br />

FRANCO ASTENGO*<br />

I risultati delle elezioni amministrative per il rinnovo<br />

del sindaco e del consiglio comunale <strong>di</strong> Savona,<br />

svoltesi tra il 15 e il 16 maggio, hanno confermato i<br />

dati già espressi analizzando le posizioni <strong>di</strong> partenza<br />

dei can<strong>di</strong>dati e delle forze politiche: il sindaco<br />

uscente Berruti è stato confermato al primo turno,<br />

smentendo gli allarmi lanciati (in verità un po'<br />

rozzamente) dal segretario del Pd evidentemente in<br />

caccia <strong>di</strong> un non meglio precisato ricompattamento<br />

delle file. Egualmente, come era stato in<strong>di</strong>cato in<br />

sede <strong>di</strong> presentazione del voto, non ha inciso più <strong>di</strong><br />

tanto la “questione morale”, esplosa pochi giorni<br />

prima del voto con l'arresto <strong>di</strong> un consigliere<br />

comunale uscente e can<strong>di</strong>dato (peraltro fermatosi a<br />

9 voti <strong>di</strong> preferenza).<br />

Si era scritto che questo fatto avrebbe<br />

probabilmente incrementato l'astensionismo, più che<br />

spostare voti ed anche ciò è puntualmente<br />

avvenuto. Gli astenuti, infatti, sono cresciuti dello<br />

0,57% (su quote già ragguardevoli in partenza) e<br />

sono mancati all'appello in più, rispetto al 2006,<br />

1.279 tra elettrici ed elettori. Netto calo anche dei<br />

voti vali<strong>di</strong>: nel 2006 si espressero validamente, nei<br />

riguar<strong>di</strong> dei can<strong>di</strong>dati-sindaco (all'epoca quattro)<br />

35.522 suffragi; cinque anni dopo (in presenza <strong>di</strong> 7<br />

can<strong>di</strong>dature) la cifra è scesa a 34.293 (1.229 in<br />

meno); ancor più netto il calo per quel che riguarda<br />

l'espressione del voto <strong>di</strong> lista, nel 2006 ci furono, in<br />

questo senso, 32.961 voti scesi nel <strong>2011</strong> a 31.474.<br />

Astensioni in aumento. La crescita delle astensioni<br />

ha, ovviamente, fatto lievitare la percentuale<br />

ottenuta dal sindaco eletto (ed uscente) fino al<br />

58,0%, ma in termini <strong>di</strong> voti assoluti il calo è <strong>di</strong> 1.256<br />

voti (al <strong>di</strong> sotto dei 20mila voti <strong>di</strong> preferenza);<br />

<strong>di</strong>sastrosa, per il centro destra, si è rivelata la<br />

can<strong>di</strong>datura Marson.<br />

Per la prima volta, da quando si vota con il sistema<br />

previsto dalla legge 81/93 il can<strong>di</strong>dato del<br />

centrodestra savonese si è collocato al <strong>di</strong> sotto dei<br />

10mila voti (anzi, ben lontano da quella cifra, avendo<br />

ottenuto soltanto 8.979 preferenze) con una<br />

<strong>di</strong>minuzione <strong>di</strong> 2.360 voti rispetto alla can<strong>di</strong>datura<br />

Delfino <strong>di</strong> cinque anni fa.<br />

Il <strong>di</strong>stacco tra i due principali can<strong>di</strong>dati a Sindaco è<br />

stato dunque <strong>di</strong> ben 10.660 voti. Nel 1994, alla<br />

prima occasione in cui si votò l'elezione <strong>di</strong>retta del<br />

primo citta<strong>di</strong>no, lo scarto tra Gervasio e Pastore (al<br />

ballottaggio) fu <strong>di</strong> soli 2.515 voti. Quattro anni dopo<br />

(nell'occasione del ribaltamento della situazione tra<br />

centrodestra e centrosinistra) Ruggeri <strong>di</strong>staccò<br />

Gervasio <strong>di</strong> 6.437 voti. Solco ulteriormente<br />

ampliatosi nel 2002, nell'occasione del duello<br />

Ruggeri-Cuneo a 8.239 suffragi, ed ancora<br />

incrementato da Berruti rispetto a Delfino, nel 2006,<br />

fino a 9.804 voti. Adesso, come abbiamo già visto, si<br />

è superata la soglia dei 10mila voti.<br />

Il successo più vistoso, comunque in questa tornata<br />

5<br />

elettorale amministrativa <strong>2011</strong>, è stato quello<br />

ottenuto dalla can<strong>di</strong>data del Movimento Cinque<br />

Stelle arrivata al 9% con 3.089 voti. Il Movimento<br />

che fa capo al comico genovese Grillo non si era<br />

mai presentato alle elezioni comunali <strong>di</strong> Savona ed<br />

ha ottenuto una percentuale del tutto inattesa, nel<br />

quadro complessivo <strong>di</strong> un successo della lista<br />

realizzato un po' dappertutto (nel complesso delle<br />

elezioni amministrative <strong>2011</strong>, riferendoci ai dati dei<br />

comuni capoluogo, M5S ha realizzato il 3,77% dei<br />

voti, <strong>di</strong>mostrando, <strong>di</strong> conseguenza, <strong>di</strong> essere in<br />

grado <strong>di</strong> puntare al “quorum” per la Camera dei<br />

Deputati anche presentandosi isolatamente).<br />

Il dato conseguito dalla lista “5 Stelle” ha consentito<br />

un forte allargamento dell'area situata fuori dai due<br />

poli principali, almeno dal punto <strong>di</strong> vista delle<br />

can<strong>di</strong>dature a sindaco: un'area cresciuta dall'8,55%<br />

del 2006 (can<strong>di</strong>dature Turchi e Biscaglia) al 15,81%<br />

<strong>di</strong> questa tornata (un incremento espressione <strong>di</strong> 5<br />

can<strong>di</strong>dature) con una crescita in termini <strong>di</strong> voti<br />

assoluti da 3.042 a 5.428.<br />

Il fenomeno “grillini”. A questo punto dell'analisi,<br />

l'interrogativo più interessante che ci può porre è<br />

quello relativo alla provenienza dei voti raccolti dal<br />

Movimento 5 Stelle, che appare il vero vincitore<br />

delle elezioni. Paradossalmente, smentendo anche<br />

l'analisi che specialmente il Pd sviluppa pensando a<br />

questo “movimento” come contiguo al proprio<br />

elettorato e quin<strong>di</strong> in grado <strong>di</strong> “rubare” voti proprio ai<br />

democratici, a Savona il successo <strong>di</strong> M5S<br />

sembrerebbe essere stato realizzato a spese del<br />

centrodestra, calato ai minimi storici.<br />

Ovviamente l'analisi dei flussi non può essere<br />

eseguita in una <strong>di</strong>mensione così semplicistica: si<br />

sono sicuramente avute sovrapposizioni <strong>di</strong><br />

elettorato, con una fuoriuscita dal centrodestra verso<br />

l'astensionismo, un rientro dal fenomeno del “non<br />

voto” <strong>di</strong> elettrici ed elettori attratti – appunto – da “5<br />

Stelle” che ha sicuramente pescato in altri bacini (si<br />

pensi alla Idv, in netto calo come vedremo meglio<br />

rispetto alle elezioni regionali).<br />

Bipolarismo in crisi. Anche il voto alle liste in<strong>di</strong>ca<br />

comunque una crisi del profilo “bipolare”<br />

dell'elettorato savonese, la somma <strong>di</strong> Pdl<br />

(comprensivo delle liste <strong>di</strong> appoggio al can<strong>di</strong>dato-<br />

(segue a pagina 6)


Dopo elezioni<br />

IL VOTO DI MAGGIO HA RIACCESO LE SPERANZE<br />

Gli elettori hanno dato una scossa al sistema politico. E’ tempo <strong>di</strong> agire: a livello nazionale<br />

su economia e legge elettorale; a livello locale su ambiente, opere pubbliche, mobilità<br />

<strong>Maggio</strong> ci ha restituito la speranza. Gli elettori hanno<br />

dato una robusta scossa al sistema politico ed<br />

hanno fornito al centrosinistra una nuova e<br />

suggestiva opportunità.<br />

Speranza, non certezza. Ma il segnale è chiaro,<br />

nitido. Ovviamente, nessun commentatore lo aveva<br />

previsto; ovviamente, il giorno dopo tutti i<br />

commentatori lo sapevano spiegare e interpretare.<br />

In ogni caso, mi pare che il messaggio esprima un<br />

bisogno <strong>di</strong> concretezza, <strong>di</strong> serietà e <strong>di</strong> rigore.<br />

Si richiede una svolta; lo impone la crisi economica,<br />

l’esigenza <strong>di</strong> far ripartire la crescita (in tutti i sensi:<br />

economica, culturale, sociale, morale) dell’Italia. Per<br />

far questo ci si rivolge nuovamente verso il<br />

centrosinistra. Bene. Coraggio, allora. Raccogliete<br />

queste speranze. A tutti i livelli. Locale, nazionale.<br />

Non c’è tempo da perdere.<br />

Per il programma economico non c’è, a mio avviso,<br />

bisogno <strong>di</strong> andare lontano: basta leggere la<br />

relazione del 31 maggio del Governatore della<br />

Banca d’Italia; è una eccellente base <strong>di</strong> lavoro,<br />

rigorosa, puntuale; descrive lucidamente la realtà e<br />

delinea gli atti necessari per ripartire (nel lavoro, nei<br />

consumi, per le imprese, le famiglie, i giovani) con la<br />

fatica e la gradualità che saranno necessari dopo<br />

questi <strong>di</strong>ssennati anni sprecati.<br />

Basta con le politiche della paura (le “zingaropoli”),<br />

basta con le leggi “ad personam”; più rispetto per le<br />

istituzioni; ma basta anche con il conservatorismo<br />

pigro della sinistra che si arrocca al passato fumoso,<br />

senza dare respiro e prospettive.<br />

Dateci una legge elettorale con la quale si possa<br />

scegliere il nome <strong>di</strong> chi pensiamo ci debba<br />

rappresentare; aprite le rappresentanze ai giovani. I<br />

i partiti <strong>di</strong> centrosinistra hanno ricevuto una delega<br />

da una ampia platea <strong>di</strong> elettori: non chiudetevi nella<br />

logica autoreferenziale dei gruppetti che si <strong>di</strong>vidono<br />

gli incarichi; fate prevalere le competenze, le<br />

professionalità, la cultura. Mi fermo qua: sto<br />

trasformando una speranza in un sogno.<br />

Tuttavia c’è, a tutti i livelli, una domanda crescente<br />

<strong>di</strong> una maggiore “qualità” nella politica e nella<br />

amministrazione pubblica; la speranza è che sia<br />

finito il tempo delle deleghe in bianco, il tempo del<br />

rapporto eletto-elettore basato esclusivamente sul<br />

clientelismo.<br />

Se la domanda è: governare il cambiamento e<br />

promuovere lo sviluppo si impone una robusta<br />

cultura <strong>di</strong> governo che sappia fare scelte utili e<br />

con<strong>di</strong>vise; il contrario del seguire le spinte dei singoli<br />

o gruppetti e galleggiare sul loro voto.<br />

La politica, anche a livello locale, deve cercare un<br />

consenso più profondo e motivato. Bisogna saper<br />

pronunciare dei sì e dei no. Con chiarezza. Ad<br />

esempio, e venendo alla realtà locale, farò due<br />

SERGIO TORTAROLO*<br />

7<br />

osservazioni. L’obbiettivo <strong>di</strong> <strong>di</strong>fendere seriamente<br />

l’ambiente, il territorio è assolutamente con<strong>di</strong>visibile.<br />

Ciò comporta che non è accettabile l’idea<br />

dell’intervento della Margonara come era stato<br />

proposto. Questa scelta è un positivo cambio <strong>di</strong> rotta<br />

rispetto a quanto ci era stato magnificato a destra e<br />

a sinistra fino a poco tempo fa. Sono spariti i<br />

sostenitori <strong>di</strong> questo progetto? Ce le siamo sognate<br />

le pagine e pagine <strong>di</strong> foto simulazioni che per anni ci<br />

hanno ammannito? I Comuni delle Albisole hanno<br />

anche loro cambiato opinione? Tutto il centrodestra<br />

ha cambiato opinione? Su questi temi (non certo<br />

secondari) non un cenno nella recente campagna<br />

elettorale. Si è passati dal conformismo nel<br />

consenso al progetto al conformismo nel <strong>di</strong>ssenso al<br />

progetto. Eppure la chiarezza su questi temi rafforza<br />

e consolida la cre<strong>di</strong>bilità <strong>di</strong> un progetto <strong>di</strong> governo<br />

del territorio. Seconda osservazione: mobilità,<br />

traffico, piste ciclabili etc. Su questi argomenti ci<br />

vuole un urgentissimo salto <strong>di</strong> qualità. Ho sempre<br />

pensato che occorre affidarsi a tecnici <strong>di</strong> alto livello<br />

per queste scelte. Con strumenti <strong>di</strong> analisi moderni;<br />

con visione <strong>di</strong> me<strong>di</strong>o e lungo periodo.<br />

Il contrario dell’improvvisazione: gli esperti presunti<br />

in viabilità sono almeno quanti si credono c.t. della<br />

nazionale <strong>di</strong> calcio. Ma poi, fatte le scelte, bisogna<br />

rispettarle e saperle <strong>di</strong>fendere. Con pazienza. Senza<br />

rincorrere la singola protesta (inevitabile, scontata e<br />

rituale) che tende sistematicamente a guardare il<br />

proprio utile a danno dell’utile <strong>di</strong> tutti.<br />

Per far questo, chi amministra deve tenere il timone<br />

con rigore e fermezza. Bisogna saper scontentare<br />

qualcuno per accontentare la maggioranza; se si<br />

perde qualche preferenza, pazienza. Quello che si<br />

ottiene è un consenso più solido e <strong>di</strong> lungo periodo.<br />

In concreto, e per semplificare, rimettere in agenda<br />

urgentemente il ponte sul Letimbro all’altezza <strong>di</strong><br />

Villapiana, senza temere gli strilli <strong>di</strong> Tizio o i lamenti<br />

<strong>di</strong> Caio. Anche da queste piccole questioni locali,<br />

può nascere un modo <strong>di</strong> dare corpo e sostanza alla<br />

speranza che, senza illusioni, ci sta rianimando.<br />

Anche per il centrosinistra, sia a livello locale che<br />

nazionale, è tempo <strong>di</strong> esami <strong>di</strong> Maturità.<br />

* Ex Sindaco <strong>di</strong> Savona


Una valanga <strong>di</strong> “sì” (oltre il 56%) boccia privatizzazione dell'acqua, nucleare e legittimo impe<strong>di</strong>mento<br />

REFERENDUM, LA VITTORIA DEL QUORUM<br />

Torna la voglia <strong>di</strong> contare. Una valanga <strong>di</strong> si (oltre il<br />

56%) ha salvato l’acqua, la giustizia ed evitato il<br />

nucleare. Gli italiani sembrano più consapevoli <strong>di</strong><br />

quanto si creda. Un <strong>di</strong>luvio <strong>di</strong> “si” si contrappone alle<br />

scelte del governo Berlusconi, ormai sempre più in<br />

affanno e <strong>di</strong>laniato anche al suo interno.<br />

Il voto dei referendum, trasversale e molto deciso, ci<br />

ha consegnato, con un quorum in<strong>di</strong>scutibile, anche<br />

senza il voto degli italiani all’estero, un’immagine<br />

dell’Italia più consapevole e coesa. Dopo troppi<br />

referendum inutili e per questo persi, questa tornata<br />

elettorale ci ha portato nuovamente <strong>di</strong> fronte ad un<br />

referendum che davvero affronta problemi reali che<br />

coinvolgono la vita <strong>di</strong> tutti. Come già era successo<br />

per <strong>di</strong>vorzio e aborto anche acqua, nucleare e<br />

giustizia sono questioni percepite come essenziali<br />

e vengono valutate seriamente con competenza e<br />

non, come vogliono farci credere, solo sulla spinta<br />

emotiva dei <strong>di</strong>sastri nucleari. I quesiti sono stati<br />

valutati cercando <strong>di</strong> capire bene i contenuti,<br />

destreggiandosi tra il si che vuol <strong>di</strong>re no e viceversa,<br />

documentandosi, <strong>di</strong>scutendo e riscoprendo la<br />

possibilità <strong>di</strong> trovare interessi comuni in modo<br />

trasversale e apartitico.<br />

Si sono riscoperti i valori <strong>di</strong> una politica “alta” e<br />

partecipata della quale, da più <strong>di</strong> se<strong>di</strong>ci anni, pareva<br />

che il nostro Paese si fosse <strong>di</strong>menticato. La grande<br />

partecipazione al voto fa sperare che gli italiani<br />

abbiano nuovamente desiderio <strong>di</strong> partecipazione e<br />

<strong>di</strong> parola sulle gran<strong>di</strong> questioni che saranno centrali<br />

nel millennio appena iniziato.<br />

Acqua, energia, giustizia sono parole che paiono<br />

aver ripreso una loro consistenza ed esprimono<br />

valori vali<strong>di</strong> per tutti noi e, in prospettiva,<br />

consegnano un mondo degno, sicuro, vivibile ai<br />

nostri figli. In Giordania, paese stretto tra deserto e<br />

un fiume, il Giordano, sfruttato da altri, c’è un detto<br />

che afferma: “l’acqua è la <strong>di</strong>gnità dell’uomo”. Forse<br />

anche per noi questi quattro sì, espressi in modo<br />

chiaro, possono essere l’inizio per riappropriarsi<br />

della propria <strong>di</strong>gnità, per trovare ancora il coraggio e<br />

la voglia <strong>di</strong> combattere per i <strong>di</strong>ritti inalienabili<br />

dell’uomo, per non essere solo in<strong>di</strong>gnati ma per<br />

comprendere che si possono fare delle azioni<br />

concrete per tutelare i propri <strong>di</strong>ritti.<br />

Il referendum è stato solo un esempio la <strong>di</strong>fficoltà è<br />

continuare su questa strada.<br />

Un punto <strong>di</strong> partenza, non <strong>di</strong> arrivo.<br />

Tre Comuni in castigo<br />

Qualche piccola eccezione, comunque, c’è.<br />

Sono infatti tre i Comuni del Savonese che non<br />

hanno raggiunto il quorum: Borghetto Santo Spirito<br />

(46%), Garlenda (48,38%), e Stellanello (poco oltre<br />

il 49%). Sul filo del rasoio, Andora, Laigueglia e<br />

Ceriale, che scavalcano il 50 per pochi decimi.<br />

Tra le eccezioni c’è anche il caso <strong>di</strong> Calizzano, dove<br />

oltre il 10 percento si è espresso a favore del<br />

nucleare e quella <strong>di</strong> Garlenda, che ha visto i<br />

contrari al nucleare fermarsi all’89,93%.<br />

DOMINICA PICCARDO<br />

8<br />

Savona Corso Italia: il brin<strong>di</strong>si dei referendari<br />

E' Savona con il suo 64,1 per cento la città che più<br />

ha votato, seguita da Genova con il 61,2 e poi, a<br />

sorpresa, arriva Imperia, la città dell'ex ministro<br />

Clau<strong>di</strong>o Scajola, che ha il 59,3 per cento in me<strong>di</strong>a <strong>di</strong><br />

votati. Più della "rossa" La Spezia, che si ferma a<br />

quota 58,4.<br />

Questi i dati me<strong>di</strong> complessivi per i 69 Comuni della<br />

Provincia <strong>di</strong> Savona nei singoli quesiti referendari:<br />

Referendum 1 (Servizi pubblici locali) - Elettori<br />

230.708, Votanti 138.808 (60,16 %), 1.695 Schede<br />

bianche e 568 Schede nulle: 130.130 Sì (95,30 %),<br />

6.415 No (4,70 %); Referendum 2 (Tariffa servizio<br />

idrico) – Votanti 138.855 (60,18 %), 1.234 Schede<br />

bianche e 505 Schede nulle: 131.425 Sì (95,85 %),<br />

5.691 No (4,15 %); Referendum 3 (Energia<br />

nucleare) – Votanti 138.607 (60,07 %), 1.383<br />

Schede bianche e 550 Schede nulle: 127.267 Sì<br />

(93,12 %), 9.407 No (6,88 %); Referendum 4<br />

(Legittimo impe<strong>di</strong>mento)-Votanti 138.574 (60,06 %.),<br />

1.804 Schede bianche e 586 Schede nulle: 128.188<br />

Sì (94,13 %), 7.996 No (5,87 %).<br />

Festa a Roma in Piazza Bocca della Verità


Tra referendum e ricor<strong>di</strong><br />

L’acqua è il bene più importante per tutta l’umanità.<br />

Oggi è all’or<strong>di</strong>ne del giorno la sua privatizzazione,<br />

ma è impossibile pensare che si possa vivere senza<br />

acqua. Non è possibile che possa essere <strong>di</strong><br />

proprietà privata e <strong>di</strong>sponibile solo per coloro che<br />

posseggono un pozzo o che possono pagare canoni<br />

altissimi. Io lo so bene: ho passato la mia giovinezza<br />

in un periodo in cui i pozzi erano l’unico strumento<br />

per avere acqua per il cibo, per bere, per lavare, per<br />

fare il pane insomma per vivere. Capisco<br />

l’importanza dell’acqua come bene pubblico e della<br />

necessita che resti un bene che tutti possono usare<br />

liberamente.<br />

Parlando <strong>di</strong> acqua naturalmente affiorano alla mia<br />

mente tanti ricor<strong>di</strong>. Quando venni ad abitare a<br />

Savona, 1954 la mia casa era in Corso Ricci lungo<br />

Letimbro. Durante l’inverno pioveva regolarmente e<br />

l’acqua nel fiume anche se era solo un ruscello<br />

scorreva sempre.<br />

Ora il Letimbro è spesso proprio a secco, arso,<br />

sembra una strada non un fiume.<br />

Circa due mesi è mezzo fa è piovuto per due giorni<br />

e due notti e il fiume aveva ripreso quasi tutto il suo<br />

letto. Io da casa, sempre la stessa, vedevo<br />

quell’acqua che scorreva ed era una bella cosa,<br />

normale. Mi dava un senso <strong>di</strong> gioia, quello scorrere<br />

mi faceva allegria. Adesso, da quasi un mese, è<br />

ripresa la secchezza <strong>di</strong> prima, il fiume è una strada<br />

secca e polverosa.<br />

Nemmeno durante l’inverno nevica più come un<br />

tempo. Nella mia fanciullezza nevicava anche due<br />

o tre volte ogni inverno e la neve arrivava fino al<br />

mare poi gelava e il terreno la assorbiva lentamente,<br />

le sorgenti così ricevevano acqua e non morivano.<br />

In autunno e in primavera pioveva moderatamente<br />

ma i ruscelli erano in piena. Non si verificavano<br />

però <strong>di</strong>sastri come ora, non si sentivano notizie <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>struzioni. Ora tutti i momenti si sentono città<br />

<strong>di</strong>strutte, gente rimasta senza casa e morti per le<br />

alluvioni e insieme a queste notizie si sente <strong>di</strong>re che<br />

i ghiacciai delle nostre Alpi muoiono e che le<br />

sorgenti sono senza acqua. Sembra<br />

incomprensibile!<br />

Da bambina, abitavo in una frazione <strong>di</strong> otto<br />

famiglie circa quaranta persone in tutto; avevamo il<br />

pozzo comune dal quale si attingeva l’acqua senza<br />

corda. Era un pozzo a sorgente ed era sempre<br />

pieno per questo non serviva la corda, ma l’acqua,<br />

come ho detto, si attingeva senza corda solo sino a<br />

fine giugno, dopo non era più possibile perché<br />

l’acqua si consumava; da metà luglio a metà agosto<br />

ci voleva anche un secchio piccolo per attingere<br />

acqua buona senza toccare il fondo melmoso. Quel<br />

pozzo però non ci lasciò mai a secco. Certamente<br />

anche perché noi risparmiavamo l’acqua, avevamo<br />

lo stretto necessario per la cucina e la pulizia<br />

personale e per bere. Nessuno ne sprecava.<br />

D’estate quando l’acqua del fiume formava dei<br />

laghetti andavamo li a lavare i panni.<br />

L’ACQUA E LE SORGENTI<br />

CATERINA UBALDI<br />

9<br />

Finito il bucato usavamo l’acqua delle pozze per<br />

innaffiare un campiello. La attingevamo con un<br />

secchio attaccato ad un bastone che si appoggiava<br />

ad un’asta con una forcella per creare lo snodo e<br />

per fare meno fatica quando il secchio era pieno.<br />

Questa macchina la chiamavamo in <strong>di</strong>aletto<br />

”sigogna” ed era utilissima. Durante l’estate in due<br />

altre fascette si bagnava l’orto usando l’acqua <strong>di</strong><br />

una polla sorgiva che sgorgava dal terreno in modo<br />

limpido.<br />

Ma non sempre l’acqua era limpida. Ricordo che, più<br />

gran<strong>di</strong>cella, andavo a lavorare sia in casa e sia in<br />

campagna. Un anno andai da una famiglia <strong>di</strong><br />

conoscenti che abitava in collina tra Segno e<br />

Spotorno. Questa famiglia possedeva un pozzo per<br />

loro esclusivo uso. Io mi fermai a lavorare tre o<br />

quattro giorni e ricordo che era bel tempo e che la<br />

casa era in un posto un po’ fuori mano. Quando<br />

andavano a fare la spesa lo facevano a turno. Quel<br />

giorno toccò ad uno <strong>di</strong> una famiglia vicina andare in<br />

paese. Quella stessa mattina la padrona del pozzo<br />

andò ad attingere acqua. Il giorno prima il pozzo era<br />

a metta, quella mattina, invece, era pieno ma<br />

l’acqua non era pulita, aveva colore <strong>di</strong> fango e non si<br />

capiva per quale motivo era avvenuto questo fatto.<br />

Quando tornò a casa la persona che era andata in<br />

paese per la spesa, ci <strong>di</strong>sse <strong>di</strong> aver letto sul giornale<br />

che nel basso Piemonte il giorno prima c’era stato<br />

un grosso temporale. Parlando del fatto del pozzo<br />

pieno e dell’acqua color fango, fu fatta l’ipotesi<br />

secondo cui il pozzo della loro casa fosse in qualche<br />

modo collegato alle sorgenti del basso Piemonte.<br />

Non c’era altra spiegazione: la sorgente del pozzo<br />

era collegata a una vena d’acqua lunga parecchi<br />

chilometri e faceva tanta strada prima <strong>di</strong> sfociare<br />

proprio in quel pozzo.<br />

E’ risaputo che le sorgenti si fanno le loro strade ed<br />

escono dove possono uscire. A noi tocca solo il<br />

privilegio <strong>di</strong> accettarle in qualunque posto si<br />

presentino ed adattarci al loro corso sfruttandole<br />

per tutti i nostri innumerevoli bisogni quoti<strong>di</strong>ani, ma<br />

sempre rispettandole nel loro percorso e cercando <strong>di</strong><br />

non sprecarle.


Viaggio nelle Sms<br />

COME RIANNODARE IL FILO SPEZZATO DELLA POLITICA<br />

L’occasione <strong>di</strong> ripartire dalle Società <strong>di</strong> mutuo soccorso<br />

Anche se da qualche anno la politica è rimasta<br />

<strong>di</strong>stante anni luce dai citta<strong>di</strong>ni, bene o male le<br />

Circoscrizioni rimanevano ancora l’esile legame tra i<br />

citta<strong>di</strong>ni le istituzioni locali e la politica.<br />

In un precedente articolo, Sergio Tortarolo scriveva<br />

che con l’abolizione definitiva delle Circoscrizioni<br />

nei Comuni sotto i 100 mila abitanti, si spezzava<br />

l’ultimo anello <strong>di</strong> congiunzione tra le Istituzioni locali<br />

e i citta<strong>di</strong>ni, e affermava che a suo parere le uniche<br />

se<strong>di</strong> in grado <strong>di</strong> riprendere questo filo spezzato<br />

potevano essere le Società <strong>di</strong> mutuo soccorso, che<br />

pure tra molte <strong>di</strong>fficoltà hanno ancora una presenza<br />

e un ra<strong>di</strong>camento sul territorio.<br />

Riprendendo il <strong>di</strong>scorso da questa sua affermazione,<br />

che con<strong>di</strong>vido pienamente, vorrei affrontarlo con<br />

alcune necessarie considerazioni.<br />

Da quasi un secolo e mezzo (quasi quanto l’unità<br />

d’Italia e con la sola interruzione del ventennio<br />

fascista) le Sms, oltre che a rappresentare un luogo<br />

<strong>di</strong> ritrovo e <strong>di</strong> mutualità, sono stati dei veri laboratori<br />

della politica e <strong>di</strong> promozione delle lotte per i <strong>di</strong>ritti<br />

dei lavoratori e dei citta<strong>di</strong>ni.<br />

Non a caso dalle Sms sono nati i partiti politici e i<br />

sindacati, e in quelle se<strong>di</strong> si sono sviluppati gli ideali<br />

<strong>di</strong> libertà, <strong>di</strong> emancipazione, <strong>di</strong> mutualità e<br />

solidarietà che si sono tramandati sino a noi<br />

<strong>di</strong>ventando un patrimonio insostituibile della classe<br />

lavoratrice.<br />

E’ vero, nella nostra città come in tante altre, le Sms<br />

si contano a decine, come pure sono presenti in<br />

quasi ogni paese, e rimangono ancora il punto <strong>di</strong><br />

riferimento <strong>di</strong> tanti citta<strong>di</strong>ni.<br />

Ma purtroppo, oggi, dobbiamo constatare che la<br />

maggioranza <strong>di</strong> questi benemeriti sodalizi sta<br />

attraversando <strong>di</strong>fficoltà enormi dovute a una serie <strong>di</strong><br />

fattori negativi. Primo fra tutti il nuovo stile <strong>di</strong> vita<br />

inaugurato con l’era berlusconiana dove nella<br />

società italiana tutto è mercificato, dove si vive<br />

l’in<strong>di</strong>vidualismo più assoluto e dove i modelli <strong>di</strong> vita<br />

portano ad un allentamento dei legami <strong>di</strong> solidarietà<br />

e alla per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> identità sociale e dove la parola<br />

mutualità suona quasi come un’eresia e si fatica a<br />

tenerla viva.<br />

In secondo luogo, le sopravvenute gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà<br />

gestionali della parte commerciale hanno costretto a<br />

trasformare buona parte delle strutture in bar e<br />

ristoranti per potere sopravvivere, riducendo gli<br />

spazi alla solidarietà e mutualità a scapito <strong>di</strong> una<br />

parte degli scopi sociali e culturali. Ma pure con<br />

queste <strong>di</strong>fficoltà esse rappresentano sempre un<br />

luogo <strong>di</strong> aggregazione e <strong>di</strong> laboratorio culturale dove<br />

i citta<strong>di</strong>ni possono ritrovarsi e <strong>di</strong>scutere e <strong>di</strong>battere i<br />

problemi del territorio e elaborare le proposte e<br />

richieste da sottoporre alle istituzioni locali.<br />

Ma perché si possa ricreare un legame solido tra la<br />

politica e i citta<strong>di</strong>ni, le istituzioni e soprattutto i nuovi<br />

TOMASO MINUTO<br />

10<br />

Ban<strong>di</strong>era della Sms La Generale <strong>di</strong> via San Lorenzo<br />

amministratori dovranno farsi carico del sostegno e<br />

della collaborazione con questi sodalizi se vogliono<br />

veramente continuare ad avere un filo <strong>di</strong>retto con i<br />

loro amministrati.<br />

Da parte loro, le Sms per potere esercitare queste<br />

funzioni dovranno riuscire a ricuperare gli stili <strong>di</strong> vita<br />

perduti e tentare <strong>di</strong> far ritrovare alla gente il piacere<br />

<strong>di</strong> stare assieme, colmare il solco intergenerazionale<br />

che si è creato in questi anni tra le vecchie e nuove<br />

generazioni, lasciando da parte qualche<br />

personalismo e un po’ <strong>di</strong> campanilismo, e fare<br />

capire che i bisogni e gli interessi non possono<br />

essere solo personali o <strong>di</strong> un gruppo ristretto. E<br />

appare evidente l'esigenza <strong>di</strong> uscire da quella specie<br />

<strong>di</strong> isolamento intellettuale che le circonda e<br />

collaborare con tutte le forze del volontariato.<br />

Se si vuole riannodare il filo e riavvicinare i citta<strong>di</strong>ni<br />

alla politica, oltre che alla trasparenza delle<br />

istituzioni bisogna che le se<strong>di</strong> dei sodalizi <strong>di</strong>ventino<br />

dei veri luoghi <strong>di</strong> rappresentanza delle proposte dei<br />

citta<strong>di</strong>ni da sottoporre ai civici amministratori.<br />

Credo che questo modo <strong>di</strong> agire sia il più idoneo per<br />

riportare i citta<strong>di</strong>ni a riappropriarsi della politica e<br />

ottenere risultati concreti, forse molto meglio che<br />

l’organizzazione dei tanti comitati spontanei <strong>di</strong><br />

protesta e riven<strong>di</strong>cazioni personalistiche.


Viaggio nelle Sms<br />

Dagli anni <strong>di</strong>fficili dell’interventismo, attraverso le restrizioni del regime fascista, alla ricostituzione<br />

“XXIV APRILE”, 100 ANNI ALL’OMBRA DI UNA GLORIOSA BANDIERA<br />

La prima sede in via Pia, l'impegno nella solidarietà, le lotte operaie e la Resistenza<br />

In tempi recenti ho cercato, per pura curiosità, <strong>di</strong><br />

fare visita ad alcune delle più importanti Società <strong>di</strong><br />

mutuo soccorso della nostra città. La ragione è nata<br />

dall’interesse che queste istituzioni popolari vantano<br />

in ambito sociale e anche, perché no, politico.<br />

La situazione generale, dal punto <strong>di</strong> vista<br />

associativo, non mi è parsa molto entusiasmante<br />

ma, per non fornire valutazioni superficiali, mi<br />

sembra ragionevole fare i conti con la cultura<br />

decadente che opprime il nostro tempo. Questa,<br />

negli ultimi venti-trent’anni ha influenzato l’intera<br />

società “moderna”, in<strong>di</strong>rizzandola verso un futuro<br />

dagli aspetti inquietanti. Mi riferisco a quella<br />

<strong>di</strong>lagante, volutamente <strong>di</strong>ffusa, che esprime un<br />

nuovo concetto <strong>di</strong> vita esaltato dal mondo<br />

dell’informazione e quin<strong>di</strong> del potere.<br />

Le Sms sono nate per fini ben <strong>di</strong>versi, basati sulla<br />

fratellanza, l’uguaglianza e la solidarietà. Oggi, a<br />

<strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> tanti anni (le prime Sms risalgono alla<br />

metà del XIX secolo), quegli obbiettivi si sono<br />

attenuati riducendosi a semplice momento<br />

d’incontro, in modo particolare per le persone <strong>di</strong> una<br />

certa età. Compaiono ancora sui muri e sulle<br />

ban<strong>di</strong>ere <strong>di</strong> quelle istituzioni le fondamentali parole<br />

d’or<strong>di</strong>ne come: solidarietà, uguaglianza, fratellanza,<br />

ma lo spirito, vittima <strong>di</strong> una società in parte<br />

<strong>di</strong>sumanizzata, non ha più la forza originale.<br />

A rendere contrad<strong>di</strong>ttoria o comunque <strong>di</strong>scutibile<br />

questa personale osservazione si può rilevare, su<br />

tutto il territorio nazionale, una forte presenza <strong>di</strong><br />

organizzazioni che si rifanno (male o bene) al<br />

volontariato. Questa problematica viene spesso<br />

citata ma non ancora affrontata a fondo, come<br />

sarebbe necessario, dalle organizzazioni politiche e<br />

sindacali. Se ne avvantaggerebbero <strong>di</strong> certo coloro i<br />

quali nel volontariato credono veramente. Certo non<br />

si tratta <strong>di</strong> un compito facile, tuttavia se le cose non<br />

cambiano, non si può pensare che le società <strong>di</strong><br />

mutuo soccorso, da sole, possano riprendere lo<br />

spirito <strong>di</strong> servizio originale.<br />

Il passato per le sfide del futuro<br />

Un segnale confortante mi viene offerto dalla<br />

celebrazione <strong>di</strong> una delle società gloriose <strong>di</strong> Savona,<br />

la “Sms Macchinisti, Fuochisti e Affini XXIV Aprile”.<br />

Quest’anno compie cento anni. Infatti è sorta, forse<br />

una delle ultime tra le società <strong>di</strong> mutuo soccorso, nel<br />

1911. Erano gli anni della trasformazione per le<br />

politiche sindacali. La Camera del Lavoro ricercava<br />

nuovi in<strong>di</strong>rizzi per l’associazionismo operaio<br />

ritenendolo una fonte <strong>di</strong> risorse da trasformare in un<br />

movimento <strong>di</strong> lotta per i <strong>di</strong>ritti dei lavoratori. La “XXIV<br />

Aprile” accetta imme<strong>di</strong>atamente la sfida. Trova, in un<br />

primo momento, la sua sede in un piccolo locale <strong>di</strong><br />

via Pia per trasferirsi, poco tempo dopo, in un’altra,<br />

più comoda, <strong>di</strong> via G. Bono (ora via Don Bosco). A<br />

anni non facili, non <strong>di</strong>mentichiamo che coprono il<br />

CLAUDIO TAGLIAVINI<br />

11<br />

Manifestazione del primo maggio 1948: il secondo da<br />

destra è il presidente Giacomo Melegari<br />

periodo tra la guerra <strong>di</strong> Libia e la prima Guerra<br />

mon<strong>di</strong>ale. Comunque proficui per consolidare la<br />

“Società Conduttori <strong>di</strong> macchine a vapore” (così<br />

allora si chiamava). Ricor<strong>di</strong>amoci anche, che quella<br />

crescita, avviene in un clima <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio sociale nel<br />

quale il movimento operaio subisce le peggiori<br />

conseguenze. Basti ricordare, lo fa per noi il dottor<br />

Aldo Pastore in un libro uscito per l’occasione,<br />

l’impressionante aumento degli infortuni sul lavoro ai<br />

quali si accompagna un forte aumento delle malattie<br />

professionali. In quel clima sarà determinante<br />

l’iniziativa sindacale per sod<strong>di</strong>sfare l’esigenza nata<br />

tra i lavoratori, <strong>di</strong> de<strong>di</strong>care le loro energie verso<br />

l’associazionismo al fine <strong>di</strong> tutelare i <strong>di</strong>ritti più<br />

elementari. Le Sms fioriscono in tutto il paese.<br />

La spinta solidale<br />

Per capire quale fosse l’autentico spirito <strong>di</strong><br />

solidarietà della Società della quale stiamo parlando<br />

basta dare un’ occhiata allo Statuto che si era data.<br />

Colpiscono alcune parti dei numerosi articoli che lo<br />

compongono. Gli impegni principali sono:<br />

“Sussi<strong>di</strong>are i soci in caso <strong>di</strong> malattia e d’infortunio<br />

sul lavoro – elevare moralmente e culturalmente le<br />

categorie”. Seguono le con<strong>di</strong>zioni e le norme per<br />

essere socio, e quelle che ne limitano l’accettabilità.<br />

“E’ escluso chi commette reati o tenga una condotta<br />

immorale od offenda in qualunque modo e per motivi<br />

sociali un membro del consiglio o qualunque altro<br />

socio. Fa parte dello Statuto il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> ricevere<br />

sostentamento in caso <strong>di</strong> malattia o <strong>di</strong> per<strong>di</strong>ta del<br />

lavoro a carico <strong>di</strong> tutti i soci”. Termina con due<br />

articoli che riguardano il fine vita: “Nel caso <strong>di</strong><br />

decesso <strong>di</strong> un socio che fosse inserito alla società<br />

da un periodo <strong>di</strong> tempo non inferiore ai 5 anni<br />

consecutivi la famiglia ha <strong>di</strong>ritto ad un sussi<strong>di</strong>o <strong>di</strong> lire<br />

100, superiore ai 5 anni lire 170, per le spese del<br />

(segue a pagina 12 )


1984 Storie scritte con il carbone<br />

QUANDO ALLA FORNICOKE FACEVANO LO SCIOPERO DELLA FAME<br />

La clamorosa decisione per <strong>di</strong>fendere il posto <strong>di</strong> lavoro spiazzò anche i sindacati. La solidarietà<br />

della gente. Me<strong>di</strong>ci e infermieri del pronto soccorso del San Paolo in fabbrica accanto ai lavoratori<br />

Storie scritte con il “carbone”, storia <strong>di</strong> uno sciopero<br />

della fame. Era il 1984 e la storia venne scritta, con<br />

passione e la voglia <strong>di</strong> <strong>di</strong>fendere il posto <strong>di</strong> lavoro,<br />

dai lavoratori della Fornicoke <strong>di</strong> Vado Ligure,<br />

all’epoca una delle due cokerie della <strong>Liguria</strong> con<br />

l’unità gemella <strong>di</strong> Bragno (Cairo Montenotte).<br />

Fu una vicenda che prese in contropiede i sindacati<br />

confederali perché si sviluppò come un’idea<br />

“balzana” (così la definì, a caldo, per poi correggere<br />

il tiro, la Cgil) in una fabbrica ritenuta “bianca”<br />

perché politicamente sotto il controllo della Dc e con<br />

una consistente fetta <strong>di</strong> lavoratori iscritti alla Cisl. Ma<br />

sui lettini dello sciopero della fame finirono tutti,<br />

senza <strong>di</strong>stinzione <strong>di</strong> tessere sindacali.<br />

Mai definizione (idea balzana) fu più errata. La<br />

scelta che avrebbe portato “Il Secolo XIX” ad essere<br />

l’unico giornale ad anticipare la notizia quasi in<br />

presa <strong>di</strong>retta (il multime<strong>di</strong>ale ancora non esisteva), il<br />

Manifesto a titolare “Vado Ligure, Gandhi entra in<br />

fabbrica”, un paio <strong>di</strong> inviati e tv giapponesi e<br />

tedesche a vedere cosa accadeva, era nata a<br />

conclusione dell’ennesima assemblea <strong>di</strong> fabbrica. E<br />

pochi mesi dopo sarebbe stata replicata dai minatori<br />

sar<strong>di</strong>, autoreclusisi in miniera contro la chiusura<br />

degli impianti.<br />

La scelta politica dell’epoca potrebbe essere<br />

paragonata a quanto nei giorni scorsi è accaduto per<br />

la Fincantieri: due cantieri e un centro <strong>di</strong>rezionale in<br />

<strong>Liguria</strong>, chiudere i due scali e <strong>di</strong>mezzare la <strong>di</strong>rezione<br />

strategica della produzione militare. La reazione<br />

ligure (a <strong>di</strong>fferenza del 1984) in questi giorni è stata<br />

davvero unitaria, dai tassisti al treno speciale<br />

passando per i commercianti. E, per ora, le chiusure<br />

sono state azzerate. Nel 1984 non ci fu questa<br />

reazione.<br />

Nel 1984 c’erano 4 cokerie in Italia al centro del<br />

contenzioso: Porto Marghera (“protetta” dal Psi<br />

ovvero dall’allora ministro De Michelis), Avenza (in<br />

Toscana non si doveva toccare per geopolitica,<br />

anima forte dell’allora Pci) e appunto Vado e<br />

Bragno. Una andava chiusa per prima e venne<br />

scelta la <strong>Liguria</strong> che ne aveva due, ad onta del fatto<br />

che la struttura vadese fosse stata interessata da<br />

poco tempo da interventi <strong>di</strong> ammodernamento.<br />

Il ricordo è nitido: facciamo lo sciopero della fame<br />

propose un impiegato. Discussione, animata e<br />

colorita. Intervento <strong>di</strong> alcuni delegati: chie<strong>di</strong>amo al<br />

sindacato. Risposta: zitti e mosca, si fa e poi si <strong>di</strong>ce.<br />

Risultato? Ricordo che, all’epoca, oltre che essere<br />

un cronista svolgevo volontariato con la Croce<br />

Rossa. In serata, con una sorta <strong>di</strong> blitz, nella sala<br />

assemblee arrivarono (non chiedete come, anche se<br />

la violazione regolamentare è ampiamente<br />

prescritta) <strong>di</strong>eci brande, materassini, me<strong>di</strong>ci e<br />

infermieri <strong>di</strong>sponibili ad assistere gli scioperanti. E la<br />

prima lista <strong>di</strong> adesioni toccò i cento nomi.<br />

MARCELLO ZINOLA*<br />

13<br />

Lo sciopero partì nella notte. La notizia il giorno<br />

dopo sul “Decimono”. I sindacati confederali furono<br />

sorpresi e la reazione fuori dai taccuini aperti, non fu<br />

da educande. Ma <strong>di</strong> fronte alla determinazione dei<br />

lavoratori c’era poco da fare.<br />

Savona scrisse una pagina, al <strong>di</strong> là dell’esito (la<br />

me<strong>di</strong>azione politica e la <strong>di</strong>visione geopolitica, alla<br />

fine, affondarono Vado Ligure), particolare della<br />

storia del movimento operaio degli anni Ottanta.<br />

Familiari in fabbrica, c’erano tra quelli che<br />

assistettero i lavoratori, i me<strong>di</strong>ci Titti Franza,<br />

Federico Cortese, Giovanni Selis, infermieri come la<br />

caposala Mimma Bronzi, i suoi colleghi Vallarino e<br />

Braciotti. Una parte della cosiddetta mitica squadra<br />

del pronto soccorso del San Paolo <strong>di</strong> corso Italia <strong>di</strong><br />

quegli anni: tutti fuori turno, tutti volontariamente. Il<br />

secondo giorno <strong>di</strong> sciopero, il drammone. Cicci<br />

Barbin, massiccio operaio della cokeria, cedette.<br />

Due giorni senza cibo, solo acqua e venne portato<br />

via dalla Croce Rossa <strong>di</strong> Vado Ligure. Tra gli<br />

applausi e molte lacrime <strong>di</strong> mogli <strong>di</strong> altri lavoratori.<br />

Poi la <strong>di</strong>namica del confronto politico sindacale<br />

toccò Roma, Sandro Pertini propose la sua<br />

me<strong>di</strong>azione. Ma alla fine, la cokeria fu condannata.<br />

Le vertenze e le lotte possono essere vincenti o<br />

meno, ma le pagine che scrivono meritano <strong>di</strong> essere<br />

ricordate. Non fu una scelta da tipico atteggiamento<br />

"ra<strong>di</strong>cal" in una fabbrica, anche perché <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>cal, in<br />

cokeria, c’era molto poco. Fu, forse, dettata<br />

dall’impotenza e dalla <strong>di</strong>sperazione <strong>di</strong> non trovare<br />

via <strong>di</strong> uscita e <strong>di</strong> trovare attenzione me<strong>di</strong>atica per<br />

fare parlare <strong>di</strong> uno dei tanti problemi che, negli anni<br />

a seguire, avrebbero caratterizzato la<br />

deindustrializzazione vadese e savonese.<br />

Una pagina scritta con il nerofumo. Rileggerla a<br />

quasi 30 anni <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza conserva il suo fascino. E il<br />

suo valore per essere stata e rimanere una delle<br />

pagine <strong>di</strong> storia della <strong>Liguria</strong>. Storie, appunto, scritte<br />

con il carbone.<br />

*Giornalista de Il Secolo XIX


Riflessioni <strong>di</strong> una Volontaria<br />

Gli anziani hanno un ruolo<br />

IO ASCOLTO, IMPARO E RINGRAZIO<br />

ALBERTINA PENSI<br />

Quanta suggestione trapela da narrazioni o<br />

frammenti <strong>di</strong> ricor<strong>di</strong> che rimbalzano da un<br />

palcoscenico pieno <strong>di</strong> umanità vera! Aneddoti,<br />

fotografie <strong>di</strong> episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> guerra...ristrettezze che noi<br />

non siamo in grado <strong>di</strong> cogliere fino in fondo,<br />

sofferenza della sopravvivenza, sguardo che si<br />

elevava per raccattare anche le briciole <strong>di</strong> un mesto<br />

sorriso, barlume <strong>di</strong> luce in un tunnel <strong>di</strong><br />

speranza...Morti, partenze, silenzi, paure e<br />

solitu<strong>di</strong>ni...<br />

Tutto vero, vissuto e non semplicemente “percepito”!<br />

Oggi tale verbo viene utilizzato spesso nei sondaggi<br />

per rilevare il livello <strong>di</strong> sensazioni generalmente<br />

appena toccate da una percezione” indotta a<br />

comando”!<br />

Allora era una vita passata attraverso il senso<br />

profondo della morte che apre le porte<br />

dell'intelligenza,della saggezza illuminata e serena<br />

della vera umanità!<br />

Noi oggi dovremmo incominciare daccapo...per<br />

ritrovare il gusto delle cose semplici, limpide, come<br />

lo stare insieme liberamente senza infingimenti,<br />

ascoltare con fiducia, fare autoironia sorridendo,<br />

guardarci negli occhi senza fuggire e...ritornare a<br />

vestire l'abito del “fanciullino”!<br />

Il rispetto per gli anziani mi ha sempre<br />

profondamente coinvolto!<br />

L'aria “vissuta” e mostrata in ogni ruga e piega del<br />

viso mi suscita un grande senso <strong>di</strong> gratitu<strong>di</strong>ne e <strong>di</strong><br />

devozione per tutta la ricchezza che trapela<br />

abbondantemente dallo scrigno della memoria...<br />

Ed io ascolto,imparo e ringrazio.<br />

Filo d'Argento <strong>Auser</strong><br />

Numero verde 800-995988<br />

Il telefono amico al servizio degli anziani<br />

Attivo tutti i giorni dell’anno dalle 8 alle 20<br />

totalmente gratuito<br />

14<br />

Notizie <strong>Auser</strong><br />

All’Istituto Trincheri <strong>di</strong> Albenga<br />

CORSO DI ANIMAZIONE<br />

GABRIELE OLIVIERI *<br />

Si è concluso il corso <strong>di</strong> animazione per soggetti<br />

anziani condotto dal dott. Gabriele Olivieri<br />

pedagogista clinico e animatore dell’Istituto<br />

Domenico Trincheri <strong>di</strong> Albenga, a cura dell’<strong>Auser</strong> e<br />

della Fondazione Carige svoltosi dal 28 gennaio al 6<br />

maggio nell’istituto suddetto. Con esso si è<br />

concluso un percorso formativo rivolto a volontari<br />

over 55 e non solo, in realtà si è trattato <strong>di</strong> un<br />

gruppo eterogeneo, che vedeva accomunati giovani<br />

e meno giovani ad approfon<strong>di</strong>re alcuni aspetti<br />

relazionali, lu<strong>di</strong>ci, psicologici e sociali del lavoro con<br />

gli anziani, unitamente al piacere <strong>di</strong> stare insieme e<br />

con<strong>di</strong>videre nuove esperienze, mettendosi in gioco e<br />

poter così reinterpretarsi in una nuova veste. Vi è<br />

stata una parte teorica in cui sono state esposte<br />

argomentazioni relative alle problematiche dell’età<br />

anziana ed una parte pratica in cui si sono proposte<br />

varie attività <strong>di</strong> animazione con i ospiti dell’ente e<br />

attività <strong>di</strong> formazione personale pedagogico- clinica.<br />

La pedagogia clinica opera con metodologie proprie<br />

in tutti i campi dell’aiuto alla persona, alla famiglia,<br />

nelle scuole è rivolta a problemi <strong>di</strong> scrittura, lettura,<br />

bullismo, nonché nella formazione in<strong>di</strong>rizzata a<br />

volontari e al personale <strong>di</strong> aziende, scuole, ospedali,<br />

ecc. Lo scopo principale, oltre a formare<br />

competenze, è anche quello <strong>di</strong> aiutare a riflettere su<br />

come ogni persona nel gruppo vi si pone, e<br />

conseguentemente vi opera all’interno <strong>di</strong> esso, per<br />

poi trasferire quegli atteggiamenti nella pratica<br />

giornaliera, quin<strong>di</strong> anche in ambito lavorativo e nel<br />

volontariato. Alla fine del percorso nell’ultima<br />

giornata sono stati consegnati ad ogni partecipante<br />

gli attestati dalla sig.ra Ileana Scarrone Presidente<br />

<strong>Auser</strong> Savona, infine si è tenuto un rinfresco in<br />

istituto, nel quale erano anche presenti la dr.ssa<br />

Na<strong>di</strong>a Robutti e il dr. Antonio Bortolaso dell’Asl 2<br />

Albenganese, l’Assessore ai Servizi Sociali del<br />

Comune <strong>di</strong> Albenga dr. Eraldo Giangherotti,<br />

anch’essi relatori al corso.Alla festa <strong>di</strong> fine corso era<br />

presente anche il dr. Alessandro Gori in veste <strong>di</strong><br />

nuovo presidente dell’Istituto Domenico Trincheri.<br />

*Pedagogista clinico animatore


Emergenza Profughi /La <strong>Liguria</strong><br />

L'assessore lancia l'allarme: la regione non può ospitare più <strong>di</strong> 1400 quattrocento profughi<br />

RAMBAUDI: “DOBBIAMO TROVARE ANCORA MILLE POSTI”<br />

A CURA DI DOMINICA PICCARDO<br />

Il presidente della provincia Angelo Vaccarezza consegna le chiavi della ex caserma della Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza <strong>di</strong><br />

Varazze all’assessore Lorena Rambau<strong>di</strong>. La struttura, destinata ai profughi, viene gestita dalla Croce Rossa<br />

La Regione ha il compito <strong>di</strong> gestire l’emergenza<br />

profughi della <strong>Liguria</strong>. Un impegno non facile sul<br />

piano tecnico, organizzativo e logistico,<br />

nell'esigenza <strong>di</strong> poter dare risposte con<strong>di</strong>vise e<br />

alla ricerca <strong>di</strong> significative sinergie e con la<br />

collaborazione <strong>di</strong> enti locali, forze del<br />

volontariato e la citta<strong>di</strong>nanza. Con l’assessore<br />

regionale Lorena Rambau<strong>di</strong> abbiamo fatto il<br />

punto sulla situazione ligure.<br />

Quante persone pensa possano essere accolte<br />

nella nostra Regione?<br />

Anche se il piano <strong>di</strong> accoglienza dei profughi è<br />

<strong>di</strong>ventato un piano <strong>di</strong> accoglienza più ampio che<br />

comprende gli immigrati tunisini, in <strong>Liguria</strong> il nostro<br />

obiettivo rimane quello <strong>di</strong> accogliere non più <strong>di</strong> 1.400<br />

persone tra profughi e immigrati tunisini.<br />

Abbiamo affrontato l’emergenza immigrati tunisini,<br />

circa 23.000 in tutto il Paese, a cui è stato dato un<br />

permesso <strong>di</strong> soggiorno temporaneo in base<br />

all’accordo siglato tra Governo e Regioni nella<br />

Conferenza Unificata dello scorso 6 aprile.<br />

La situazione <strong>di</strong> emergenza è stata gestita con<br />

<strong>di</strong>fficoltà anche per la mancanza <strong>di</strong> informazioni<br />

precise circa l’arrivo dei profughi. Ci sono state<br />

situazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio sia per i migranti sia per gli<br />

enti locali.<br />

L’emergenza in <strong>Liguria</strong>, da questo punto <strong>di</strong> vista, ha<br />

riguardato un numero significativo <strong>di</strong> tunisini <strong>di</strong><br />

passaggio per la Francia. Una fase assai delicata<br />

che ha impegnato soprattutto Ventimiglia, ma anche<br />

Genova e Savona, soprattutto nel periodo <strong>di</strong><br />

Pasqua. Il piano per l’accoglienza dei profughi<br />

proposto dalla Regione, basato sul metodo della<br />

concertazione con gli Enti locali e su un’accoglienza<br />

frazionata sul territorio, non ha portato ai risultati<br />

sperati. La problematica-immigrati ha molte<br />

sfaccettature e complessità.<br />

15 1<br />

5<br />

Qual è la situazione attuale?<br />

In oggi stiamo accogliendo 350 profughi (oltre<br />

10mila a livello nazionale) e abbiamo esauritole<br />

<strong>di</strong>sponibilità, sono ancora più <strong>di</strong> 1000 i posti da<br />

trovare. Dalla Provincia <strong>di</strong> Savona ho avuto le<br />

maggiori <strong>di</strong>sponibilità, il territorio ha <strong>di</strong>mostrato<br />

maggiore sensibilità rispetto a altri. I Comuni della<br />

provincia che fino ad ora hanno dato la loro<br />

<strong>di</strong>sponibilità sono Varazze, Albisola Superiore,<br />

Savona, Cairo Montenotte, Cengio, Dego e<br />

Millesimo. Superato il problema della prima<br />

accoglienza, abbiamo <strong>di</strong> fronte l’incognita della<br />

prospettiva. Il Governo considera il piano <strong>di</strong><br />

emergenza <strong>di</strong> 6 mesi, ma cosa succederà dopo?<br />

Dobbiamo già da ora prepararci ad una integrazione<br />

che in prospettiva può esserci d’aiuto nel proseguire<br />

il sostegno agli immigrati e garantire loro un futuro.<br />

Sono persone giovani collaborative e fiduciose <strong>di</strong><br />

superare le loro storie <strong>di</strong> sofferenza e <strong>di</strong> potersi<br />

creare una vita autonoma nel nostro Paese.<br />

L'arrivo dei profughi controllato dalla polizia


Migranti tra emergenza e problema sociale<br />

Impegno, iniziative e problemi visti dall’associazione “Amici del Me<strong>di</strong>terraneo”<br />

“L'ODISSEA DEI PROFUGHI LASCIATI AL LORO DESTINO”<br />

Sotto accusa l'insensibilità delle istituzioni savonesi e della Chiesa. La solidarietà del volontariato.<br />

La lunga attesa e la beffa del “permesso umanitario”. Le notti all'ad<strong>di</strong>accio sulla spiaggia<br />

HAYET MAATOUG*<br />

L’associazione “Gli Amici del Me<strong>di</strong>terraneo”, costituita ufficialmente nel marzo 2006 grazie alla<br />

volontà <strong>di</strong> *Maatoug Hayet, italiana d’origine tunisina, attuale presidente, è un punto <strong>di</strong> riferimento<br />

per gli stranieri oltre che uno strumento per facilitare l'integrazione della realtà savonese.<br />

A Maatung Hayet, osservatorio privilegiato per meglio conoscere e affrontare l'emergenza migranti,<br />

<strong>Auser</strong>SavonaNotizie ha chiesto <strong>di</strong> fare il punto della situazione.<br />

Fino a poco tempo fa agivano sul territorio<br />

prevalentemente associazioni <strong>di</strong> italiani con lo scopo<br />

<strong>di</strong> venire in aiuto agli immigrati e alle problematiche<br />

che questo fenomeno, almeno inizialmente, porta<br />

con sè. Le nuove associazioni, tra queste “Gli Amici<br />

del Me<strong>di</strong>terraneo”, sono, invece, costituite da<br />

immigrati ra<strong>di</strong>cati sul territorio, con un lavoro e attivi.<br />

L’associazione è costituita da un gruppo <strong>di</strong> persone<br />

<strong>di</strong> varie origini e <strong>di</strong> età <strong>di</strong>verse: citta<strong>di</strong>ni italiani,<br />

alcuni nati e cresciuti in Italia, altri <strong>di</strong> terza<br />

generazione, altri con il permesso <strong>di</strong> soggiorno o<br />

della comunità europea. Le comunità più numerose<br />

sono composte da tunisini, marocchini, egiziani,<br />

algerini, bangladesi, francesi.<br />

La prima funzione dell’associazione è aiutare i<br />

migranti del Me<strong>di</strong>terraneo ad affrontare le necessità<br />

della vita ed i problemi che trovano nel processo<br />

d'integrazione. L'associazione è soggetto me<strong>di</strong>atore<br />

con le istituzioni, con i connazionali, con gli italiani o<br />

altri stranieri. Gli interventi spaziano dal socio-<br />

assistenziale al culturale, dal lu<strong>di</strong>co alla me<strong>di</strong>atore<br />

culturale all’interno delle scuole e dei servizi sociosanitari.<br />

Le attività <strong>di</strong> carattere sociale puntano<br />

soprattutto alla ricerca <strong>di</strong> risposte alle necessità e ai<br />

bisogni, mentre le attività <strong>di</strong> tipo culturale fungono da<br />

volano per dare un’immagine corretta del citta<strong>di</strong>no<br />

immigrato: agevolare l’avvicinamento interculturale<br />

e facilitare la conoscenza reciproca. Le iniziative<br />

sono con<strong>di</strong>vise e rispondenti alle finalità sociali <strong>di</strong><br />

solidarietà e <strong>di</strong> prevenzione del <strong>di</strong>sagio.<br />

La situazione profughi<br />

La nostra associazione ha vissuto e vive ancora la<br />

situazione dei profughi con preoccupazione e senza<br />

speranza nell’aiuto da parte delle Istituzioni e della<br />

Chiesa. I profughi tunisini, arrivati a Lampedusa a<br />

17<br />

metà febbraio, hanno attraversato l’Italia nella<br />

<strong>di</strong>sperata ricerca <strong>di</strong> un permesso <strong>di</strong> soggiorno. Li<br />

hanno sballottati da un posto all’altro: Bari, Milano,<br />

Foggia, Roma, Ventimiglia. Proprio da li sono stati<br />

mandati a Savona nella prima settimana <strong>di</strong> aprile.<br />

E’ stato istituito un coor<strong>di</strong>namento della Prefettura<br />

con Carabinieri, Polizia, Polizia municipale e Croce<br />

Rossa. Ero presente anch’io come rappresentante<br />

dell’associazione e come l’interprete.<br />

I profughi, per due sere, hanno dormito nella<br />

palestra della scuola Astengo. Poi, senza<br />

preavviso, hanno chiuso la scuola e gli immigrati<br />

hanno cominciato a girare per la città cercando un<br />

posto per dormire. I citta<strong>di</strong>ni savonesi li<br />

accompagnavano da noi a gruppi <strong>di</strong> 20 alla volta.<br />

Alle mie telefonate le istituzioni rispondevano: ”E’<br />

finita l’emergenza. Non possiamo aiutarli”. La<br />

Questura <strong>di</strong>ceva loro <strong>di</strong> tornare dopo <strong>di</strong>eci giorni per<br />

il ritiro del permesso <strong>di</strong> soggiorno. Questi ragazzi,<br />

esausti e stanchi, dovevano aspettare a Savona il<br />

ritiro <strong>di</strong> questo documento<br />

Da quel giorno i nostri volontari non hanno smesso<br />

<strong>di</strong> aiutare queste persone. Siamo riusciti a portare<br />

qualcuno alla chiesa <strong>di</strong> San Francesco per <strong>di</strong>eci<br />

giorni; <strong>di</strong>eci persone alla Croce Rossa sempre per<br />

<strong>di</strong>eci giorni e gli altri profughi sono andati a dormire<br />

alla spiaggia. Durante il giorno davamo loro da<br />

mangiare con l’aiuto dei citta<strong>di</strong>ni savonesi, della<br />

dottoressa Nari per il vestiario, <strong>di</strong> Giorgio per la<br />

spesa alimentare e, cosa importante, per<br />

dentifricio, spazzolini e schiuma da barba. Ci ha<br />

aiutato anche Mirko; i Boy Scout ci davano una<br />

mano per servire i pasti.<br />

Passati <strong>di</strong>eci giorni mi hanno chiesto <strong>di</strong> <strong>di</strong>re ai<br />

(segue a pagina 18)


Non solo calcio<br />

PALESTRA CHE PASSIONE, FA BENE AL CORPO E ALLA MENTE<br />

Attività per bambini, donne, agonisti e meno giovani. Tra i <strong>di</strong>sabili il successo <strong>di</strong> Simone Capelli<br />

Nei numeri precedenti ho scritto sul gioco del tennis<br />

e sul gioco delle bocce. In questo numero voglio<br />

esaminare quel contenitore <strong>di</strong> sport che è la<br />

palestra, ormai un ritrovo per tutti i giovani, maschi e<br />

femmine. Vado in palestra da qualche anno. Credo<br />

possa essere il posto migliore per una attività fisica<br />

adatta a tutte le età, dai ragazzini agli anziani, sia<br />

femmine che maschi, ma anche per <strong>di</strong>sabili o con<br />

problemi <strong>di</strong> recupero fisico dopo incidenti o lunghe<br />

malattie. Quali miglior interlocutore, per<br />

comprendere il fenomeno <strong>di</strong> Sandro Boraschi dello<br />

staff tecnico della “Palextra” <strong>di</strong> via Montever<strong>di</strong> 3,<br />

vicino al “Matitino”.<br />

La squadra agonistica <strong>di</strong> “Palextra”<br />

Quali sono le attività che si possono praticare nella<br />

tua palestra iniziando dai più giovani?<br />

“Nella nostra palestra si svolgono corsi <strong>di</strong> Judo, per<br />

bambini e bambine dai 4 ai 16 anni tenuti dai<br />

maestri dell’associazione “Judo Kodokan”. Sempre<br />

per bambine dai 4 anni in su si tengono corsi <strong>di</strong><br />

danza classica e moderna a cura dela scuola <strong>di</strong><br />

danza “Essemble Dance” <strong>di</strong> Eleanora Briatore. Kids,<br />

corso <strong>di</strong> avviamento al gioco della palla ovale, dai 4<br />

ai 7 anni, in collaborazione col Cus Savona Rugby.<br />

Baby Gym, corso <strong>di</strong> avviamento alla ginnastica<br />

artistica per bambini dai 4 ai 7 anni”.<br />

La palestra al femminile. “Dagli adulti è molto<br />

frequentato, specialmente dalle donne, Estetica<br />

Step, un classico dei corsi <strong>di</strong> “Palextra”. Il successo<br />

<strong>di</strong> tale <strong>di</strong>sciplina si spiega nella sua imme<strong>di</strong>atezza: è<br />

un corso non coreografato, il lavoro viene svolto a<br />

tempo <strong>di</strong> musica secondo la metodologia freestyle.<br />

L’istruttore, con l’ausilio <strong>di</strong> manubri, bande elastiche,<br />

step e materassini, conduce il gruppo attraverso una<br />

serie <strong>di</strong> esercizi volti al conseguimento <strong>di</strong> un elevato<br />

<strong>di</strong>spen<strong>di</strong>o calorico e alla tonificazione muscolare,<br />

con particolare attenzione per arti inferiori ed<br />

addome. Intensità bassa è in<strong>di</strong>cato per tutti”.<br />

Perché piace il Pilates. “E' un miscuglio <strong>di</strong> yoga,<br />

danza e ginnastica, tonifica e snellisce<br />

efficacemente tutto il corpo. La mente <strong>di</strong> chi esegue<br />

gli esercizi è <strong>di</strong>retta verso il corpo, concentrata su<br />

ciò che sta accadendo mentre accade: è possibile<br />

così comprendere esattamente ciò che la mente<br />

ANGELO CALABRIA<br />

19<br />

or<strong>di</strong>na al corpo ed imparare a percepire esattamente<br />

come il corpo si sta muovendo. Inoltre, agendo sui<br />

muscoli posturali, il metodo Pilates rende il corpo più<br />

tonico ed armonioso. Con questa ginnastica si<br />

acquisisce una maggiore consapevolezza del<br />

proprio corpo, e quin<strong>di</strong> si ottengono risultati migliori.<br />

Il metodo Pilates si basa su movimenti regolari, facili<br />

da imparare e senza inconvenienti per chi li pratica.<br />

Corregge le asimmetrie e le debolezza croniche per<br />

ricostituire un buon equilibrio corporeo e prevenire<br />

nuove lesioni”.<br />

La novità Boxe Training. “E' un'attività <strong>di</strong> nuova<br />

concezione, nata dalla necessità <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare due<br />

<strong>di</strong>verse esigenze: avvicinare alla “noble art” coloro<br />

che desiderano approfon<strong>di</strong>re il percorso iniziato con<br />

l’aeroboxe e per tutti gli ex praticanti le varie arti<br />

marziali che, abbandonato l’agonismo, vogliano<br />

tornare ad incrociare i guantoni. Migliora la<br />

con<strong>di</strong>zione fisica generale e car<strong>di</strong>ovascolare”.<br />

Il successo <strong>di</strong> Life Pump. Da ormai otto anni è la<br />

<strong>di</strong>sciplina cult <strong>di</strong> Palextra. Dieci brani musicali<br />

coinvolgenti spingono i partecipanti a caricare i<br />

bilancieri per mettere al lavoro i vari <strong>di</strong>stretti<br />

muscolari. La possibilità <strong>di</strong> graduare il carico da un<br />

chilo (il peso del bilanciere scarico, ndc) fino ad un<br />

massimo <strong>di</strong> 30 chilogrammi consentono a chiunque<br />

<strong>di</strong> partecipare a questa sfida con se stessi. Si inizia<br />

con il riscaldamento per poi proseguire con gambe,<br />

petto, dorso, braccia, <strong>di</strong> nuovo gambe, spalle,<br />

addominali e stretching. Il particolare metodo <strong>di</strong><br />

lavoro comporta un alto <strong>di</strong>spen<strong>di</strong>o energetico,<br />

favorendo quin<strong>di</strong> il <strong>di</strong>magrimento e la tonificazione<br />

muscolare. E’ importante ricordare che il life pump<br />

migliora la qualità e non la quantità del muscolo.<br />

Definizione muscolare e non sviluppo della massa”.<br />

Per quanto riguarda i frequentatori che vengono<br />

senza fare corsi specifici, cosa proponete?<br />

“I frequentatori vengono normalmente per migliorare<br />

la loro con<strong>di</strong>zione fisica e stare in compagnia, buona<br />

occasione per combattere la sedentarietà. Le donne<br />

puntano a migliorare il fisico anche esteticamente,<br />

gli uomini per migliorare le masse muscolari e la<br />

forza fisica. Altri per migliorare le loro con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong><br />

salute attraverso programmi de<strong>di</strong>cati in relazione ad<br />

eventuali patologie. L’istruttore, caso per caso,<br />

in<strong>di</strong>ca i programmi più idonei per il conseguimento<br />

degli obiettivi prefissati, seguendo che gli esercizi<br />

siano svolti nel modo corretto”.<br />

Avete anche una sezione agonistica? “Abbiamo 20<br />

atleti agonisti tra uomini e donne, tesserati per la<br />

Federazione italiana pesistica e cultura fisica, che<br />

partecipano alle gare del calendario agonistico<br />

nazionale. Le <strong>di</strong>scipline sono: <strong>di</strong>stensione su panca<br />

piana, biathlon (comprende panca più 2000 metri <strong>di</strong><br />

corsa piana, ndc).<br />

Abbiamo due gemelle campionesse juniores 2008:<br />

(segue a pagina 20)


Progetto anziani Età Libera Fondazione Carige<br />

Grande successo <strong>di</strong> pubblico nell'appuntamento annuale “Insieme all’Opera”<br />

NOTTI MAGICHE CON CARMEN E L’ITALIANA IN ALGERI<br />

Due serate con gli over 65 sul Priamar per assistere ai capolavori <strong>di</strong> Bizet e Rossini<br />

Anche quest’anno, nell’ambito del Progetto Anziani<br />

Età Libera, promosso dalla Fondazione Carige. gli<br />

over 65 hanno avuto la possibilità <strong>di</strong> assistere, a<br />

prezzo ridotto, alle due opere liriche della stagione<br />

estiva sul Priamar: Carmen e l’Italiana in Algeri.<br />

Le serate, con ingresso ridotto, si sono svolte il 24<br />

giugno e il 6 luglio.<br />

Le facilitazioni per gli over 65 rientravano nelle<br />

iniziative del Progetto Carige, già protagonista in<br />

iniziative e manifestazioni legate all'<strong>Auser</strong> e alla<br />

terza età. L'appuntamento con la lirica non ha tra<strong>di</strong>to<br />

le attese, come <strong>di</strong>mostra il successo delle opere <strong>di</strong><br />

Bizet e <strong>di</strong> quella <strong>di</strong> Rossini. Ne ricor<strong>di</strong>amo contenuti<br />

e protagonisti per quanti non hanno potuto goderne<br />

nello splen<strong>di</strong>do scenario del Priamar.<br />

Carmen. L'opera <strong>di</strong> Bizet, allestita dal Laboratorio<br />

scenografico del Teatro Sociale <strong>di</strong> Rovigo, aveva<br />

regia, scene, costumi e luci <strong>di</strong> Ivan Stefanuti. Sul<br />

po<strong>di</strong>o il maestro Francesco Rosa con l’Orchestra<br />

Filarmonica Veneta. Interpreti: Oksana Volkova,<br />

Anna Maria Chiuri (Carmen), Marcelo Puente, Calin<br />

Bratescu (don Josè), Vitaliy Bilyy (Escamillo),<br />

Gabriella Costa (Micaela).<br />

La trama<br />

Atto 1. Piiazza <strong>di</strong> Siviglia: Micaela (soprano) sta<br />

aspettando il cambio della guar<strong>di</strong>a per parlare con<br />

don José, ma deve allontanarsi per le attenzioni dei<br />

militari. Sopraggiunge don José (tenore). Ma sulla<br />

piazza irrompono le sigaraie e José rimane<br />

ammaliato da Carmen (mezzosoprano) che gli getta<br />

un fiore. José, turbato, presta appena ascolto a<br />

Micaela. Scoppia una rissa tra le sigaraie, Carmen<br />

viene arrestata, ma José la fa fuggire con la<br />

promessa <strong>di</strong> esserne amato.<br />

Atto 2. Due mesi dopo, nella taverna <strong>di</strong> Lillas Pastia,<br />

luogo <strong>di</strong> ritrovo <strong>di</strong> contrabban<strong>di</strong>eri: Carmen rifiuta le<br />

profferte amorose del torero Escamillo (barìtono)<br />

perché ama José, appena uscito dalla prigione dopo<br />

la condanna per aver favorito la sua fuga. Suona la<br />

fanfara che or<strong>di</strong>na il rientro dei militari, ma José,<br />

schernito e aizzato da Carmen, esita a staccarsi da<br />

lei. Quando il tenente Zuniga (basso) gli or<strong>di</strong>na <strong>di</strong><br />

rientrare, José si ribella e leva la spada contro <strong>di</strong> lui.<br />

I contrabban<strong>di</strong>eri li separano ma José ha ormai<br />

segnato il suo destino.<br />

Atto 3. La scena si savolge tra i monti, nel bivacco<br />

dei contrabban<strong>di</strong>eri. Le carte pre<strong>di</strong>cono a Carmen e<br />

a José la morte. Giunge, non vista, Micaela, in cerca<br />

<strong>di</strong> José. Intanto è comparso Escamillo che subito ha<br />

un violento scontro col rivale. I due vengono separati<br />

da Carmen. Escamillo si allontana, ma ha ormai<br />

conquistato la donna. José lo intuisce e la minaccia.<br />

Atto 4. L'epilogo si svolge nella plaza de toros a<br />

Siviglia. Carmen, ormai <strong>di</strong> Escamillo, non si cura <strong>di</strong><br />

guardarsi da José nonostante gli avvertimenti delle<br />

(a cura della redazione)<br />

21<br />

2<br />

1<br />

Il teatro nel cortile del maschio sul Priamar<br />

amiche. Mentre sta per entrare nell'arena, José si fa<br />

avanti, lacero e <strong>di</strong>sperato. Vane sono le sue<br />

suppliche, Carmen si sfila l'anello che egli le aveva<br />

donato e glielo getta. Mentre la folla applaude il<br />

vittorioso Escamillo, José uccide Carmen con una<br />

pugnalata e si costituisce ai gendarmi.<br />

L’Italiana in Algeri <strong>di</strong> Gioacchino Rossini era<br />

allestita dal Teatro San Carlo <strong>di</strong> Napoli, regia e<br />

costumi <strong>di</strong> Francesco Esposito. Sul po<strong>di</strong>o Aldo<br />

Sigillo con l’Orchestra Sinfonica <strong>di</strong> Savona, coro<br />

lirico e voci bianche “P. Mascagni” <strong>di</strong> Savona <strong>di</strong>retto<br />

da Gianluca Ascheri. Interpreti: Simone Alberghino<br />

(Mustafà), Linda Campanella (Elvira), Giorgia<br />

Bertagni (Zulma), Davide Pelissero (Haly), Edgardo<br />

Rocha (Lindoro), Antonella Colaianni (Isabella),<br />

Riccardo Novaro (Taddeo).<br />

La trama<br />

Il Bey <strong>di</strong> Algeri, stanco della moglie Elvira, convince<br />

il suo schiavo Lindoro a sposarla offrendogli<br />

l'opportunità <strong>di</strong> ritornare in Italia e portarla con sè,<br />

ma vuole in cambio un'italiana. Il corsaro Haly si<br />

mette a caccia <strong>di</strong> una donna per il sovrano e trova<br />

Isabella, rapita dai pirati durante le ricerche del<br />

fidanzato Lindoro. La donna è in compagnia <strong>di</strong><br />

Taddeo, che si fa passare per zio. Con fascino ed<br />

astuzia Isabella soggioga il Bey, ottiene che Lindoro<br />

<strong>di</strong>venga suo schiavo e <strong>di</strong> nascosto prepara la fuga.<br />

Taddeo e Lindoro progettano un inganno per il Bey<br />

Mustafà. Gli riferiscono che Isabella ha deciso <strong>di</strong><br />

nominarlo suo Pappataci, titolo per gli amanti<br />

instancabili. Viene organizzata una cerimonia, a cui<br />

vengono invitati anche gli schiavi italiani, in cui<br />

Mustafà legge i compiti a cui deve attenersi. Il rito a<br />

cui deve sottoporsi è mangiare, bere e tacere. Si<br />

avvicina un vascello in cui si imbarcano gli amanti e<br />

gli schiavi italiani, Taddeo, geloso, cerca <strong>di</strong> avvertire<br />

il Bey dell'inganno, ma è totalmente immedesimato<br />

nel ruolo <strong>di</strong> “Pappataci” e si rifiuta <strong>di</strong> prestare<br />

attenzione; non gli resta che imbarcarsi a sua volta.<br />

Mustafà esausto delle prove dell'italiana, ritorna<br />

dalla moglie. La morale è che se una donna lo<br />

desidera è capace <strong>di</strong> ingannare chiunque.


Reportage<br />

Viaggio in Uzbekistan, sulla via della seta, nel cuore dell'Asia centrale<br />

A Samarcanda, sulle orme <strong>di</strong> Gengis Khan e Tamerlano<br />

Da 20 anni Repubblica in<strong>di</strong>pendente. Crocevia tra storia e cultura, tra Occidente e Oriente<br />

Repubblica in<strong>di</strong>pendente da soli 20 anni, abitata da un<br />

popolo giovane, l’O’zbekiston (pronuncia uzbeka che si<br />

alterna nelle insegne a Uzbekistan in lingua russa) si<br />

presenta tra smalti, terra cruda e bagliori d’oro in una<br />

semplicità formale che incanta.<br />

Il caldo, i cieli tersi e i sorrisi dei bambini ci hanno<br />

accompagnato per tutto il viaggio in questo tratto della<br />

“via della seta”. Antica rotta carovaniera dove il segno<br />

dei vari potenti che si sono succeduti si scorge nelle<br />

gran<strong>di</strong> opere ma anche nelle tracce genetiche. Il<br />

miscuglio <strong>di</strong> razze si legge sui volti delle donne dai<br />

denti d’oro e degli uomini ora dai tratti somatici<br />

mongoli, ora sovietici e turchi. L’Uzbekistan fino al<br />

1990 era una delle Repubbliche sovietiche. Netto il<br />

contrasto tra lo sfarzo dei resti del palazzo <strong>di</strong><br />

Tamerlano, a Shakhirisabz, sua città natale, le<br />

moschee e le madrasse ricoperte <strong>di</strong> smalti ver<strong>di</strong>,<br />

azzurri e d’oro <strong>di</strong> Bukkara e <strong>di</strong> Samarcanda, con le<br />

capanne <strong>di</strong> fango e paglia che si intravvedono nei<br />

villaggi polverosi dei conta<strong>di</strong>ni e dei pastori. La<br />

campagna, irrigata dai gran<strong>di</strong> canali scavati dai russi, è<br />

coltivata a mano in ogni più piccolo spazio. In maggio<br />

si pianta il cotone, coltura prevalente in tutto il paese.<br />

L'attraversata del deserto. Il viaggio è reso più<br />

interessante dall’attraversata del deserto dove le<br />

temperature oscillano tra i meno 50 in inverno e i più<br />

50 estate. L’asfalto, ipersollecitato dalle con<strong>di</strong>zioni<br />

climatiche, è così <strong>di</strong>ssestato da far preoccupare per gli<br />

slalom che gli autisti compiono senza tener conto della<br />

corsia <strong>di</strong> marcia. Per percorrere trecento chilometri<br />

sono necessarie più <strong>di</strong> 7 ore e il deserto, visto dalla<br />

carreggiata, può ben essere denominando ”Bukistan”.<br />

La lentezza della carovana, le varie soste,<br />

l’ondeggiamento del pullman consentono <strong>di</strong> notare la<br />

fioritura degli arbusti che con i loro piccolissimi fiori<br />

rossi, gialli e viola scuro punteggiano la sabbia. Ci si<br />

imbatte, con un po’ <strong>di</strong> fortuna, anche in una<br />

infiorescenza a pannocchia dai tanti fiori gialli a calice,<br />

in veloci lucertole, serpenti (meno simpatici) e<br />

scorpioni. Per chi attraversa il deserto è imperativo<br />

lasciare il passo a qualche gregge <strong>di</strong> pecore karakul<br />

dal ri<strong>di</strong>colo (ma utile) sacchetto <strong>di</strong> grasso sotto la coda.<br />

Da esse si ricavano carne, lana e il famoso astrakan.<br />

Gli ovini e il pastore sull’asino attraversano la strada<br />

incuranti dei mezzi pesanti e sembrano sfidare<br />

progresso e Tir dall’alto della loro millenaria storia.<br />

La tra<strong>di</strong>zione dei tappeti Bukkara. L’Uzbekistan è un<br />

crocevia tra storia e cultura, tra Occidente e Oriente,<br />

uno snodo sulla antica via della seta, dove si tessono<br />

fili <strong>di</strong> lana nei magnifici tappeti Bukkara e dove si<br />

intreccia la modernità, che si fa strada a partire dalla<br />

capitale Tashkent, con i meto<strong>di</strong> arcaici <strong>di</strong> coltura e <strong>di</strong><br />

lavoro. L’Occidente con i suoi canoni massificanti<br />

stenta a raggiungere le lande più periferiche che<br />

sembrano affiorare, insieme alle madrasse e alle<br />

moschee, da un passato remoto ma ancora vivo nelle<br />

mani dei conta<strong>di</strong>ni e delle fanciulle al telaio. Tashkent,<br />

ultima tappa (o prima) essendo insieme a Urgench uno<br />

degli aeroporti internazionali, accoglie il visitatore con<br />

22<br />

Taskent: cimitero monumentale<br />

scenari urbani <strong>di</strong> architettura moderna, gran<strong>di</strong>osamente<br />

sovietica, anche perché la città è stata quasi<br />

completamente ricostruita dopo il terremoto del 1966<br />

che ne ha <strong>di</strong>strutto le case basse <strong>di</strong> fango e paglia.<br />

Quel tipo <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia ha comunque saputo tutelare i<br />

citta<strong>di</strong>ni: il terremoto ha fatto solo 9 morti, migliaia<br />

invece i senza tetto.<br />

Tashkent, capitale cosmopolita. Viali alberati, piazze<br />

come la Mustaqillik Maydoni (Piazza In<strong>di</strong>pendenza, già<br />

Piazza Lenin) per adunate oceaniche, statue giganti<br />

come quella della Madre Patria addolorata <strong>di</strong> fronte al<br />

fuoco perenne che arde in onore dei Caduti in guerra,<br />

gran<strong>di</strong> fontane, lunapark, mercati e una vivace e<br />

cosmopolita folla animano la città che conta oltre 2<br />

milioni <strong>di</strong> abitanti. Sfrecciano per le vie centrali auto<br />

moderne e nuove ma, tra <strong>di</strong> esse, può ancora capitare<br />

<strong>di</strong> scorgere un ragazzo che, su un carretto trainato<br />

dall’asino, si fa strada al semaforo.<br />

Colpisce e affascina la cor<strong>di</strong>alità degli abitanti, i loro<br />

ampi sorrisi dorati, le mani dei bambini alzate in festosi<br />

saluti, i fiocchi vistosi sulle treccine delle bambine, lo<br />

sguardo sorridente delle giovani donne vestite<br />

all’occidentale o nei costumi tra<strong>di</strong>zionali, i colori dei<br />

tessuti e dei tappeti stesi per i turisti, la <strong>di</strong>gnità con cui<br />

propongono la merce in ven<strong>di</strong>ta, la serietà con la quale<br />

effettuano umili lavori, la pulizia delle strade e delle<br />

strutture pubbliche.<br />

Un paese ospitale e accogliente che vale la pena <strong>di</strong><br />

visitare e che fa <strong>di</strong>menticare la ripetitività dei suoi menù<br />

grazie a quell’aria <strong>di</strong> antica serenità che vi si respira.<br />

Conquista con la genuina accettazione della propria<br />

con<strong>di</strong>zione che si intravvede negli abitanti anche nelle<br />

situazione più povere, con le notti buie nelle quali la<br />

luna sembra più vicina e con la religiosità delle<br />

moschee proposte senza integralismi.<br />

Le mura rosa <strong>di</strong> Khiva. Ma nel cuore resterà<br />

certamente la poesia <strong>di</strong> Khiva e il rosa delle sue mura<br />

ondulate <strong>di</strong> terra e paglia. Khiva, città patrimonio<br />

Unesco, al tramonto si addormenta all’ombra del suo<br />

gigantesco minareto <strong>di</strong> smalti azzurro ver<strong>di</strong> e sotto lo<br />

sguardo vigile <strong>di</strong> Al-Khorezmi padre dell’algebra<br />

riproponendo, ogni sera, la magia dell’oriente e dei<br />

caravanserragli, il fascino delle novelle <strong>di</strong> Mille e una<br />

notte e sembra, nel silenzio dei cortili <strong>di</strong>etro gli alti<br />

muri, <strong>di</strong> sentire la voce <strong>di</strong> Shar!z!d.<br />

D.P.


Incontro con Giovanna Caorsi<br />

“ALZHEIMER UNA MALATTIA CHE SCONVOLGE LA MENTE E LE FAMIGLIE”<br />

I sintomi della malattia, come rivolgersi all'ambulatorio Uva, i Centri <strong>di</strong>urni <strong>di</strong> assistenza<br />

Alzheimer, una parola che fa paura. Ma soprattutto<br />

una malattia terribile e crudele per chi ne è colpito e<br />

per le famiglie. Chie<strong>di</strong>amo alla dottoressa Giovanna<br />

Caorsi, geriatra dell’Asl 2 savonese, una valutazione<br />

quali-quantitativa del fenomeno Alzheimer nella<br />

nostra provincia e quali sono i servizi a <strong>di</strong>sposizione<br />

dei malati e delle loro famiglie.<br />

Qual è la situazione nella nostra provincia?<br />

Con l’innalzamento dell’età anagrafica dei citta<strong>di</strong>ni<br />

liguri si alza inevitabilmente la percentuale <strong>di</strong><br />

persone colpite da malattie neurodegenerative<br />

come le demenze tra le quali la malattia <strong>di</strong><br />

Alzheimer, che compromettono le facoltà cognitive.<br />

Quali sono i sintomi dell’Alzheimer?<br />

Dieci sono i segnali che fanno sospettare<br />

l’insorgenza <strong>di</strong> una demenza: <strong>di</strong>menticanze che<br />

quando sono <strong>di</strong> entità tale da interferire con le<br />

normali capacità del soggetto, devono destare<br />

preoccupazione: <strong>di</strong>fficoltà ad eseguire compiti noti la<br />

<strong>di</strong>fficoltà ad abbottonarsi la camicia o ad allacciarsi<br />

le scarpe (aprassia); problemi linguistici non essere<br />

più in grado <strong>di</strong> nominare un oggetto ben conosciuto<br />

(anomia); <strong>di</strong>sorientamento spaziale e temporale<br />

sbagliare una data o un giorno è piuttosto normale<br />

ma sbagliare mese, stagione o anno non lo è, così<br />

come è patologico non essere più in grado <strong>di</strong> trovare<br />

la strada <strong>di</strong> casa; per<strong>di</strong>ta delle capacità <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio<br />

vestire in modo inappropriato, perdere la cognizione<br />

del valore delle cose, compiere errori <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio o <strong>di</strong><br />

valutazione; <strong>di</strong>fficoltà nel ragionamento astratto<br />

ossia avere problemi <strong>di</strong> calcolo o logici; perdere<br />

soventemente oggetti: chiavi, portafoglio ecc per<br />

averli riposti nei posti più impensati; cambiamenti<br />

repentini del tono dell’umore e/o <strong>di</strong> personalità:<br />

atteggiamenti eccentrici, sintomi paranoici,<br />

aggressività; per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> iniziative e <strong>di</strong> interesse per<br />

tutto ciò che ci circonda (apatia).<br />

La demenza è una malattia estremamente<br />

invalidante; già dopo poco tempo, il paziente può<br />

non essere più autonomo e necessitare <strong>di</strong><br />

assistenza continuativa. Per ritardare questa<br />

involuzione è necessario far valutare da specialisti la<br />

possibilità <strong>di</strong> un’eventuale trattamento farmacologico<br />

e intervenire il più precocemente possibile anche<br />

con tecniche <strong>di</strong> psico-riabilitazione volte a rallentare<br />

la naturale evoluzione della malattia, a contenere la<br />

per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> autonomia ed a cercare <strong>di</strong> migliorare la<br />

qualità <strong>di</strong> vita <strong>di</strong> questi pazienti e dei propri<br />

famigliari.<br />

Quali sono i servizi a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> questi pazienti e<br />

dei loro famigliari?<br />

Le Aziende sanitarie locali si sono attivate creando<br />

delle Unità Valutative Alzheimer (U.V.A.), e Centri<br />

<strong>di</strong>urni per la cura e la riabilitazione e il Nucleo<br />

Demenze<br />

Chi può usufruire <strong>di</strong> questo servizio?<br />

L’Uva si rivolge ad utenti con problemi cognitivi,<br />

sospetti o conclamati. Garantisce, in collaborazione<br />

DOMINICA PICCARDO<br />

23<br />

con il me<strong>di</strong>co <strong>di</strong> base, una valutazione approfon<strong>di</strong>ta<br />

per la <strong>di</strong>agnosi della malattia <strong>di</strong> Alzheimer e, nei casi<br />

eleggibili, l'appropriatezza del trattamento<br />

terapeutico. La somministrazione e il monitoraggio<br />

dei farmaci inibitori dell'acetilcolinesterasi non<br />

esaurisce i compiti e le funzioni dell'ambulatorio: è<br />

noto, infatti, che l'intervento farmacologico raggiunge<br />

i migliori risultati solo se inserito all'interno <strong>di</strong> un più<br />

complessivo piano assistenziale attento a garantire<br />

anche eventuali altri interventi <strong>di</strong> sostegno al<br />

paziente ed ai familiari.<br />

Per questo, accanto agli ambulatori Uva, sono sorti<br />

i centri semiresidenziali (o centri <strong>di</strong>urni) che<br />

forniscono un supporto alla quoti<strong>di</strong>anità dell'anziano<br />

con problemi psicofisici e/o relazionali. Si<br />

<strong>di</strong>stinguono: Centri <strong>di</strong>urni <strong>di</strong> primo livello che si<br />

rivolgono ad anziani con limitata autonomia fisica e<br />

senza o con <strong>di</strong>sturbo cognitivo, ma in cui<br />

quest'ultimo aspetto non sia il problema dominante e<br />

Centri <strong>di</strong>urni <strong>di</strong> secondo livello che accolgono<br />

anziani affetti principalmente da patologie psico-<br />

involutive severe, il cui grado <strong>di</strong> non autonomia è<br />

determinato proprio dal deficit cognitivo. I Centri<br />

sono aperti tutti i giorni feriali, in<strong>di</strong>cativamente dalle<br />

8 alle 18.<br />

Queste strutture hanno lo scopo <strong>di</strong> trovare negli<br />

interventi <strong>di</strong> tipo riabilitativo il modo <strong>di</strong> mantenere il<br />

più possibile l’autonomia del malato, rallentando<br />

l’evoluzione della malattia.<br />

Per i casi più impegnativi è stato attivato il nucleo<br />

demenze: struttura socio sanitaria residenziale,<br />

caratterizzata da ospitalità temporanea o a lungo<br />

termine per il trattamento intensivo <strong>di</strong> dementi con<br />

<strong>di</strong>sturbo comportamentale grave. Al Nucleo si<br />

accede me<strong>di</strong>ante richiesta dell’Asl 2 <strong>di</strong> pertinenza<br />

territoriale dell’interessato e del Me<strong>di</strong>co <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina<br />

generale, il paziente dovrà poi essere valutato<br />

dall’Unità Valutativa Multi<strong>di</strong>mensionale Geriatria.<br />

A chi ci si deve rivolgere per ottenere i servizi?<br />

E’ necessario che sia il me<strong>di</strong>co curante a fare il<br />

primo intervento e per inviare il paziente<br />

all’ambulatorio Uva. Infatti è necessaria la richiesta<br />

del me<strong>di</strong>co <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina generale per prenotare<br />

(segue a pagina 24)


L’indagine sulle strutture residenziali<br />

CASE DI RIPOSO, BUSINESS TRA INCERTEZZE E SOLITUDINE<br />

La ricerca nazionale <strong>Auser</strong> ha evidenziato che solo il 63,3% delle strutture è accre<strong>di</strong>tato. Su 863<br />

controlli dei Nas nel 2010 sono risultate irregolarità nel 27,5% dei casi. Savona in controtendenza<br />

CARMEN PARODI*<br />

Sfogliando “<strong>Auser</strong> informa”, pubblicato mensilmente<br />

da <strong>Auser</strong> Nazionale, colpisce in particolare l'articolo<br />

de<strong>di</strong>cato alla prima ricerca relativa alle Case <strong>di</strong><br />

riposo in Italia (circa 2906 iscritte alle camere <strong>di</strong><br />

Commercio) : numeri, con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita, trasparenza.<br />

Non è certo un quadro confortante quello che ne<br />

emerge e molti sono gli interrogativi che ne<br />

derivano... E' certamente vero che quello<br />

dell'anziano “da sistemare” <strong>di</strong>venti <strong>di</strong> giorno in giorno<br />

un affare sempre più remunerativo ed un<br />

investimento finanziario sempre più sicuro:gli anziani<br />

aumentano, al contrario dei giovani che se ne<br />

potrebbero, o dovrebbero, prendere cura ed offrire<br />

soluzioni ai vari problemi derivanti da questa<br />

situazione, sarà sempre più facile, specialmente<br />

nelle zone periferiche delle gran<strong>di</strong> aree urbane, dove<br />

peraltro il costo <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento non appare<br />

particolarmente elevato, ma dove, al contrario, la<br />

richiesta <strong>di</strong> soluzioni per gli anziani soli risulta in<br />

continua ascesa.<br />

A livello nazionale una vera giungla avvolge i dati<br />

sulle reale consistenza numerica delle Rsa<br />

(residenze sanitarie assistite), quanto delle Rp<br />

(residenze protette) e nell'intrigo <strong>di</strong> cifre, in cui<br />

numeri ufficiali si accavallano a quelli non ufficiali,<br />

risulta molto consistente il fenomeno<br />

dell'abusivismo... Non c'è neppure certezza su<br />

quanti siano gli anziani che vivono nelle varie<br />

strutture... La ricerca nazionale <strong>Auser</strong> ha evidenziato<br />

che solo il 63,3% delle strutture è accre<strong>di</strong>tato. Dagli<br />

863 controlli dei Nas nel 2010 sono risultate<br />

irregolarità nel 27,5% dei casi. E' valido anche per<br />

la <strong>Liguria</strong> questo quadro così poco rassicurante?<br />

Istintivamente mi verrebbe da negare con un misto<br />

<strong>di</strong> orgoglio e <strong>di</strong> in<strong>di</strong>gnazione - a casa nostra tutto<br />

deve funzionare a meraviglia!!-<br />

Ma è inevitabile farsi poi nascere qualche dubbio. E'<br />

vero, le strutture che noi conosciamo, nelle quali i<br />

nostri volontari fanno attività <strong>di</strong> animazione in vari<br />

giorni della settimana, sono chiaramente rispettose<br />

<strong>di</strong> leggi e regolamenti, ma siamo poi così sicuri che<br />

non ci siano, anche molto vicino a noi, sacche <strong>di</strong><br />

illegalità, <strong>di</strong> abusivismo, in cui non è possibile<br />

penetrare, tanto meno da parte dell'<strong>Auser</strong>? Sarebbe<br />

forse necessaria una sempre più oculata, pervicace<br />

sorveglianza nei confronti <strong>di</strong> tutte le strutture,<br />

pubbliche o private che siano, ad opera delle<br />

autorità, ma anche i nostri volontari, che<br />

regolarmente entrano nelle Case <strong>di</strong> Riposo possono<br />

<strong>di</strong>ventare occhi attenti a cogliere sintomi <strong>di</strong> situazioni<br />

abnormi, cui eventualmente porre freni e rime<strong>di</strong>,<br />

nell'ottica <strong>di</strong> un sempre più ra<strong>di</strong>cato rispetto della<br />

legalità in un settore <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> interessi economici,<br />

dove purtroppo <strong>di</strong>venta troppo facile <strong>di</strong>menticare il<br />

25<br />

Noli:attività <strong>di</strong> ceramica a Villa Rosa<br />

rispetto dell'umanità e della <strong>di</strong>gnità dei soggetti più<br />

fragili della società.<br />

Strutture in cui opera l’<strong>Auser</strong> <strong>di</strong> Savona<br />

Nelle strutture residenziali i Volontari <strong>Auser</strong> della<br />

nostra provincia svolgono regolari attività <strong>di</strong><br />

animazione a favore degli ospiti per stimolare le<br />

capacità residue e per sollevarli dalla solitu<strong>di</strong>ne che<br />

spesso accompagna la permanenza in struttura.<br />

Le attività più frequenti vanno dal gioco della<br />

tombola ai laboratori creativi <strong>di</strong> <strong>di</strong>segno ceramica,<br />

ma non mancano occasioni <strong>di</strong> intrattenimento<br />

musicale, ballo, festeggiamento <strong>di</strong> compleanni e <strong>di</strong><br />

ricorrenze varie.<br />

In alcune realtà è avviato un progetto <strong>di</strong> raccolta<br />

della memoria degli ospiti che potrà costituire la<br />

base per una eventuale pubblicazione.<br />

I volontari impegnati in attività a favore degli ospiti<br />

delle strutture sono circa 15 ai quali si aggiungono<br />

nelle occasioni <strong>di</strong> festa il coro dei Pertinaci e il signor<br />

Franco con la sua fisarmonica.<br />

Siamo presenti una o due volte la settimana a:<br />

Albisola Superiore: Rp SS.Nicolò e Giuseppe<br />

Savona: Rp. Villa Rossa<br />

Rsa Santuario<br />

Vado Ligure: Rp Segesta<br />

Noli: Rp Villa Rosa<br />

*Coor<strong>di</strong>natrice volontari nelle strutture


Consigli <strong>di</strong> Caterina<br />

per affrontare il caldo<br />

A CURA DI CATERINA UBALDI<br />

E-state<br />

con noi<br />

L’estate, per gli anziani soli nelle gran<strong>di</strong> città che si<br />

spopolano nei mesi cal<strong>di</strong> per le ferie, può essere un<br />

dramma che qui, nella nostra riviera, colpisce<br />

certamente meno. L’effetto estate per noi,<br />

specialmente nei paesi turistici della costa,<br />

rappresenta il momento <strong>di</strong> maggior presenza <strong>di</strong><br />

turisti e <strong>di</strong> maggiore vivacità. Tuttavia molti anziani<br />

soffrono ugualmente <strong>di</strong> solitu<strong>di</strong>ne e il confronto con<br />

una vita mondana esasperata può acuire il senso <strong>di</strong><br />

solitu<strong>di</strong>ne e <strong>di</strong> abbandono per chi è fragile e senza<br />

una famiglia accogliente.<br />

<strong>Auser</strong> si pone, anche durante questo periodo come<br />

punto <strong>di</strong> riferimento attivo <strong>di</strong> ascolto e <strong>di</strong> aiuto.<br />

Ricor<strong>di</strong>amo che il Filo d’Argento dell’<strong>Auser</strong> resta<br />

attivo durante l’estate e il numero verde<br />

800.995.988 è a <strong>di</strong>sposizione per compagnia<br />

telefonica, piccoli interventi domiciliari e trasporto<br />

sociale.<br />

Ecco alcuni consigli per affrontare il caldo<br />

Bere anche se non si ha sete, fare spuntini freschi e<br />

leggeri privilegiando frutta e verdura. Bere almeno<br />

10 bicchieri d’acqua al giorno alternati con succhi <strong>di</strong><br />

frutta e latte.<br />

Preferire il pesce alla carne, fare piccoli pasti,<br />

leggeri e non piccanti, evitare gli alcolici, il caffè e le<br />

bevande gassate e/o ghiacciate<br />

Indossare abiti leggeri <strong>di</strong> fibra naturale<br />

preferibilmente <strong>di</strong> colore chiaro, preferire l’ombra<br />

nelle ore più calde e coprirsi il capo se ci si espone<br />

al sole.<br />

Chiudere le finestre nelle ore più calde e spalancarle<br />

verso sera e durante la notte.<br />

Consigliarsi con il proprio me<strong>di</strong>co <strong>di</strong> base per<br />

eventuali integratori salini e mo<strong>di</strong>fica delle terapie.<br />

RIMEDI ANTIZANZARE<br />

Col caldo arrivano le zanzare con le loro fasti<strong>di</strong>ose<br />

punture. Mettiamo un centesimo <strong>di</strong> euro in qualsiasi<br />

ristagno <strong>di</strong> acqua: il rame contenuto nella monetina<br />

crea una reazione acida che impe<strong>di</strong>sce alle larve <strong>di</strong><br />

svilupparsi.<br />

Mettiamo dell’aceto e qualche fetta <strong>di</strong> limone in un<br />

recipiente a fondo piatto, le zanzare non si<br />

avvicineranno.<br />

Per dormire tranquilli mettete vicino al cuscino un<br />

sacchetto pieno <strong>di</strong> fiori secchi <strong>di</strong> lavanda.<br />

Piantiamo, dove possibile, gerani odorosi, piante <strong>di</strong><br />

Citronella e <strong>di</strong> Lavanda, efficaci repellenti naturali<br />

26<br />

Notizie dai centri<br />

Centro Sorrisi d’Argento <strong>di</strong> via Turati 26<br />

LAMENTELE E PROPOSTE<br />

ALBERTINA PENSI<br />

Le socie <strong>Auser</strong> che frequentano il centro, quasi tutte<br />

signore residenti nel quartiere Valloria, si incontrano<br />

due volte la settimana per trascorrere un pomeriggio<br />

in compagnia, giocare a tombola, ascoltare letture o<br />

semplicemente <strong>di</strong>scutere <strong>di</strong> vita quoti<strong>di</strong>ana.<br />

Il centro e l’ambulatorio infermieristico (aperto tutte<br />

le mattine dalle 9 alle 10,30) sono gli unici punti <strong>di</strong><br />

riferimento per gli over 60<br />

Il territorio, il quartiere è spesso uno dei temi delle<br />

<strong>di</strong>scussioni e sorgono,inevitabilmente, anche tante<br />

lamentele.<br />

Le più frequenti riguardano la mancanza <strong>di</strong> panchine<br />

lungo i marciapie<strong>di</strong> e negli spazi dove sarebbe<br />

possibile sostare e riposarsi;lamentano,inoltre<br />

l’invasione dei marciapie<strong>di</strong> da parte del verde non<br />

troppo curato; infatti si incontrano rovi e sterpi che<br />

sbarrano il passo tanto da rendere necessario un<br />

sali scen<strong>di</strong> dal marciapie<strong>di</strong> rendendo pericolosa una<br />

semplice passeggiata.<br />

Ma il quartiere non è solo luogo <strong>di</strong> pericoli.<br />

Le nostre signore auser infatti hanno molto a cuore il<br />

loro rione tanto che in passato alcune <strong>di</strong> loro hanno<br />

contribuito con decisione affinché Valloria avesse<br />

una sua scuola. Questa collaborazione con la scuola<br />

potrebbe oggi costituire un progetto <strong>di</strong><br />

intergenerazionalità. Le anziane sono <strong>di</strong>sponibili a<br />

narrare la storia del quartiere alle giovani<br />

generazioni. E sarebbero interessate a frequentare<br />

la palestra della scuola per fare ginnastica dolce.<br />

Ancora oggi il quartiere <strong>di</strong> Valloria, arroccato su un<br />

promontorio, vive con <strong>di</strong>fficoltà la propria<br />

collocazione a cavallo tra Savona e Albisola.<br />

Il rischio, e il timore, è quello <strong>di</strong> perdere l’identità <strong>di</strong><br />

savonesi. Molti abitanti infatti si rivolgono più<br />

facilmente a negozi e uffici <strong>di</strong> Albissola.<br />

Molte delle nostre amiche la considerano una “terra<br />

<strong>di</strong> frontiera”nella quale non è sempre facile vivere<br />

specialmente quando si è anziani.<br />

Nel mese <strong>di</strong> luglio <strong>Auser</strong> organizzerà,nell’ambito del<br />

Progetto Età Libera della Fondazione Carige,due<br />

gite <strong>di</strong> un giorno .<br />

Una al monte Beigua e l’altra nell’area attrezzata <strong>di</strong><br />

Ca<strong>di</strong>bona (località casermette)<br />

Gli anziani che desiderano partecipare possono<br />

chiedere informazioni più dettagliate presso le se<strong>di</strong><br />

<strong>Auser</strong> o delle Associazioni che lavorano in Rete nei<br />

<strong>di</strong>stretti socio sanitari


Ginnastica per la mente<br />

Brano tratto dalla poesia<br />

Poesia <strong>di</strong>alettale<br />

A cura <strong>di</strong> Luciano Girar<strong>di</strong><br />

E STELLE DO MÆ CHEU<br />

<strong>di</strong> Giuseppe Cava<br />

….<br />

Bello mâ da mæ Savonn-a, (bel mare della mia Savona)<br />

che ti spegi tante stelle, (che specchi tante stelle)<br />

ti n'æ visto de ciù belle (ne hai mai visto <strong>di</strong> più belle)<br />

<strong>di</strong> doì euggi da Rosin? (dei due occhi <strong>di</strong> Rosina?)<br />

Manco i sguar<strong>di</strong> de sirene (nemmeno gli sguar<strong>di</strong> delle sirene)<br />

an <strong>di</strong> incanti ciù profon<strong>di</strong>, (hanno incanti più profon<strong>di</strong>)<br />

no gh'é perle inti teu fon<strong>di</strong> (non ci sono perle nei tuoi fondali)<br />

che ghe pòssan stâ vixin. (che possano essergli paragonati)<br />

…<br />

Passa o tempo, van e stelle, (passa il tempo, vanno le stelle)<br />

e mi çerco, çerco attento: (e io cerco, cerco attento)<br />

inte tutto o firmamento, (in tutto il firmamento)<br />

no ne sponta comme e seu. (non ne spuntan come i suoi)<br />

Cöri, ò neutte, cöri presto, (corri notte, corri presto)<br />

lascia à l'arba fâ ritorno, (lascia che l’alba faccia ritorno)<br />

perché pòsse tutto o giorno (perché io possa tutto il giorno)<br />

vedde e stelle do mæ cheu.(vedere le stelle del mio cuore)<br />

…<br />

REBUS (9-10)<br />

Direttore Responsabile : Tomaso Minuto<br />

Comitato <strong>di</strong> Redazione<br />

Angelo Calabria - Gervasio Moretti – Dominica Piccardo<br />

Clau<strong>di</strong>o Tagliavini – Mario Tissone - Caterina Ubal<strong>di</strong><br />

EDITORE AUSER PROVINCIALE SAVONA – ONLUS<br />

(Associazione per l’AUtogestione dei SERvizi e la solidarietà)<br />

Via Boito 9r- Savona tel. 019-83889226<br />

e mail: ausersv@libero.it<br />

Autorizzazione Tribunale <strong>di</strong> Savona n. 552/54-<br />

Distribuzione gratuita<br />

27<br />

COME SI GIOCA A SUDOKU<br />

* Alcune caselle sono già fissate, le altre vanno riempite con<br />

numeri dall'1 al 9<br />

* la tavola è sud<strong>di</strong>visa in 9 quadranti <strong>di</strong> 3x3 caselle<br />

* su ogni quadrante devono essere messi tutti e 9 i numeri,<br />

senza ripetizioni<br />

* inoltre, ogni riga orizzontale e ogni riga verticale dell'intera<br />

tavola non deve contenere ripetizioni <strong>di</strong> numeri<br />

Sommario<br />

E<strong>di</strong>toriale e Referendum - Minuto pag. 2<br />

Conferenza <strong>di</strong> Organizzazione <strong>Auser</strong><br />

– Scarrone<br />

pag. 3<br />

Dopo elezioni<br />

pag.<br />

Astengo e Tortarolo<br />

4 5-6-7<br />

Referendum - Piccardo pag. 8<br />

Tra referendum e ricor<strong>di</strong> – Ubal<strong>di</strong> pag. 9<br />

Viaggio nelle Sms<br />

pag.<br />

Minuto e Tagliavini<br />

10-11-12<br />

1984 Storie scritte con il carbone pag.<br />

Zinola<br />

13<br />

Riflessioni – Pensi pag. 14<br />

Migranti. l’opinione <strong>di</strong>:<br />

Ranbau<strong>di</strong>, Sorgini, Maatoug, Tissone<br />

A cura <strong>di</strong> Piccardo<br />

pag.<br />

15-16<br />

17-18<br />

Notizie <strong>Auser</strong>- Olivieri pag.16<br />

Non solo calcio<br />

Calabria<br />

pag.<br />

19-20<br />

Stagione lirica pag. 21<br />

Reportage - Piccardo pag. 22<br />

Alzheimer- Piccardo pag.<br />

23-24<br />

Il melograno pag. 24<br />

Case <strong>di</strong> Riposo – Paro<strong>di</strong> pag. 25<br />

I consigli <strong>di</strong> Caterina – Ubal<strong>di</strong> pag. 26<br />

Notizie dai centri – Pensi pag. 26<br />

Ginnastica per la mente pag. 27


Filo d'Argento <strong>Auser</strong> 800-995988<br />

Il telefono amico<br />

al servizio degli Anziani<br />

Attivo tutti i giorni dell’anno dalle 8 alle 20 totalmente gratuito

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