Le Relazioni tra Africa e Sardegna in età romana - UnissResearch
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86 Attilio Mast<strong>in</strong>o<br />
<strong>tra</strong>dizione punica, che sono documentati nel 16% dei casi (accanto a<br />
gentilizi meno cararatterizzati). Non tutti andrebbero collegati con<br />
l'<strong>Africa</strong>, ma comunque apparterrebbero ad uno stesso sos<strong>tra</strong>to. Nomi<br />
e cognomi rari sono attestati soprattutto all'<strong>in</strong>terno dell'isola nel 2,5070<br />
dei casi, con referenti ancora verso il Nord-<strong>Africa</strong> piu che verso altre<br />
prov<strong>in</strong>ce.<br />
A parte i nomi collegati con la penisola (10,5%) ed i nomi greci<br />
(15%), una categoria importante è quella dei nomi unici o rarissimi,<br />
testimoniati <strong>in</strong> <strong>Sardegna</strong> per la prima volta o che comunque hanno pochi<br />
paralleli fuori dall'isola: si <strong>tra</strong>tta probabilmente di nomi <strong>in</strong>digeni<br />
(o punici), che persistevano <strong>in</strong> <strong>età</strong> <strong>romana</strong>. Complessivamente si arriva<br />
a 70 casi (7010) distribuiti soprattutto nelle zone <strong>in</strong>terne, anche <strong>in</strong> <strong>età</strong><br />
imperiale 35 l.<br />
15. Di un certo <strong>in</strong>teresse è <strong>in</strong>oltre la convergenza <strong>tra</strong> la documentazione<br />
epigrafica sarda e quella africana, oltre che <strong>in</strong> tema di<br />
onomastica, sul piano dei formulari, delle tecniche di lavorazione e<br />
della paleografia 352.<br />
È poco esplorato, f<strong>in</strong>o ad oggi, il contributo dato dall'epigrafia<br />
punica a quella lat<strong>in</strong>a: si sono soltanto messe <strong>in</strong> evidenza per l'isola alcune<br />
caratteristiche tecniche che portano a supporre che non poche offic<strong>in</strong>e<br />
lapidarie (che hanno cont<strong>in</strong>uato a produrre iscrizioni funerarie<br />
ed onorarie neo-p uniche f<strong>in</strong>o almeno al III secolo d.CL), abbiano<br />
contemporaneamente preparato anche epigrafi lat<strong>in</strong>e, utilizzando spesso<br />
gli stessi materiali. Si è <strong>in</strong> particolare rilevata la prosecuzione<br />
dell'attività dei tophet <strong>in</strong> epoca <strong>romana</strong>, la notevole perizia dei lapicidi<br />
sardo-punici, l'uso delle l<strong>in</strong>ee guida per dare regolarità al testo, l'adozione<br />
di modelli o stampi per le s<strong>in</strong>gole lettere, la sorprendente cura<br />
per l'ord<strong>in</strong>atio, l'utilizzazione di particolari strumenti di lavorazione<br />
353. Per quanto riguarda la forma dei monumenti funerari, si assiste<br />
<strong>in</strong> <strong>Sardegna</strong> <strong>in</strong> epoca <strong>romana</strong> ad un salto culturale notevole, che si accompagna<br />
con l'<strong>in</strong>troduzione di nuovi materiali, non utilizzati <strong>in</strong> <strong>età</strong><br />
punica. Nonostante ciò cont<strong>in</strong>uarono le convergenze con l'<strong>Africa</strong> del<br />
351 Così ROWLAND, Onomastic Remarks, pp. 82 sgg.; le percentuali sono <strong>in</strong> MASTI<br />
NO, A proposito di cont<strong>in</strong>uità culturale, pp. 193 sg.<br />
m Così PANI ERMINI, Iscrizioni cristiane <strong>in</strong>edite di S. Saturno, p. 11; EAD., Antichità<br />
cristiana, p. 909 e nn. 29-32.<br />
m Cfr. F. MAZZA, Note sul problema dell'ord<strong>in</strong>atio nell'epigrafia punica, «Rivista<br />
di studi fenici», VI, 1978, pp. 19-26. Sui materiali, cfr. M.L. UBERTI, <strong>Le</strong> stele puniche<br />
di <strong>Sardegna</strong> e le coltri litiche locali, «Antiqua», 111,10, 1978, pp. 50-53.