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Le Relazioni tra Africa e Sardegna in età romana - UnissResearch

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60 Attilio Mast<strong>in</strong>o<br />

sciva a spiegarsi perché Vat<strong>in</strong>io non avesse seguito la via di terra o<br />

quella marittima piu breve e piu usuale 171.<br />

Abbiamo anche notizia degli it<strong>in</strong>erari seguiti da Pompeo Magno<br />

per raggiungere la <strong>Sardegna</strong> <strong>in</strong> almeno due occasioni: nel 67 a.Cr., <strong>in</strong>caricato<br />

del comando della guerra contro i pirati, dalla Sicilia raggiunse<br />

l'<strong>Africa</strong> e da qui la <strong>Sardegna</strong> e qu<strong>in</strong>di Roma 172; nel 56 a.Cr., nom<strong>in</strong>ato<br />

già dall'anno precedente responsabile dell'approvvigionamento<br />

granario della capitale, Pompeo partecipò al convegno di Lucca (dove<br />

fu r<strong>in</strong>novato il così detto primo triumvirato, cioè l'accordo con Cesare<br />

e Crasso) e qu<strong>in</strong>di s'imbarcò a Pisae oppure a Labro per Olbia, dove<br />

si trovava Qu<strong>in</strong>to Cicerone; piu tardi raggiunse l'<strong>Africa</strong> e (forse) la<br />

Sicilia 173.<br />

La <strong>tra</strong>versata da Kara/es ad Utica è attestata nel 49 a. Cr. per la<br />

fuga dalla <strong>Sardegna</strong> del governatore pompeiano M. Aurelio Cotta;<br />

quella da Utica a Su/ci è <strong>in</strong>vece documentata per la flotta di L. Nasidio,<br />

per la quale abbiamo anche la rotta di ritorno 173a.<br />

Nel 46 a.Cr., dopo la battaglia di Tapso, Cesare, imbarcatosi ad<br />

Utica il 14 aprile (secondo il nuovo computo dell'anno giuliano), dopo<br />

due giorni di navigazione raggiunse Kara/es, dove si <strong>tra</strong>ttenne f<strong>in</strong>o al<br />

28 dello stesso mese; costeggiando la <strong>Sardegna</strong> orientale, la Corsica e<br />

l'isola d'Elba, arrivò <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e a Roma soltanto il 25 maggio, <strong>tra</strong>ttenuto<br />

<strong>in</strong> alcuni porti dal maltempo 174.<br />

Per l'<strong>età</strong> imperiale le testimonianze sono meno numerose: si è già<br />

detto di Settimio Severo, che raggiunse l'isola nel 173 d.Cr. da <strong>Le</strong>ptis<br />

171 CIc., In Vat<strong>in</strong>. V, 12; vd. ROMANELLI, Storia, p. 101.<br />

172 CIc., De imperio Cn. Pompei XII,34 (qui nondum tempestivo ad navigandum<br />

mari Siciliam adiit, <strong>Africa</strong>m exploravit, <strong>in</strong>de Sard<strong>in</strong>iam cum classe venit atque haec tria<br />

frumentaria subsidia rei publicae firmissimis praesidiis classibusque munivit).<br />

l7l CIc., Ad Q. fr. II, 5,3 (9 aprile); CIc., ad fam. I, 9,9 (scritta nel 54). Allo stesso<br />

episodio credo si riferisca anche la notizia di Plutarco relativa alla visita di Pompeo <strong>in</strong><br />

Sicilia, <strong>in</strong> <strong>Sardegna</strong> ed <strong>in</strong> <strong>Africa</strong>, che normalmente viene <strong>in</strong>vece datata al 57 a.Cr.<br />

(PLUT., Pompo L,l; cfr. ROMANELLI, Storia, p. 105; MELONI, La <strong>Sardegna</strong> <strong>romana</strong>, pp.<br />

80 sg.); se si <strong>tra</strong>ttasse di un episodio dist<strong>in</strong>to, saremmo costretti a ipotizzare ben tre successivi<br />

viaggi <strong>in</strong> <strong>Sardegna</strong>.<br />

Ad Olbia Pompeo andò a rilevare il proprio legato Q. Tullio Cice(one, fratello<br />

dell'oratore, che vi si trovava dall'anno precedente, cfr. CIc., Ad Q. fr. II,3,7; Il,6,1;<br />

ad fam. II,4 a, 5 (dove Ostia va forse corretto <strong>in</strong> Olbia), cfr. D. PANEDDA, Olbia nel periodo<br />

punico e romano, Roma 1952, p. 15 n. 53.<br />

l7l .. Cfr. <strong>in</strong>fra, nn. 200 e 201.<br />

174 Beli. Afr. 98, 1 sgg. Si sono già citate le relazioni dei Pompeiani d'<strong>Africa</strong> con<br />

Sulci e l'<strong>in</strong>vio di m<strong>in</strong>erali ad Utica (cfr. supra, nn. 136-137) e le richieste di vettovaglie<br />

da parte di Cesare, esaudite dalle città sarde con un certo ritardo poco prima della battaglia<br />

di Tapso (cfr. supra, n. 138).

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