Le Relazioni tra Africa e Sardegna in età romana - UnissResearch

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07.08.2013 Views

52 Attilio Mastino pubblica (sono noti vari casi di processi de repetundarum, connessi col crimen frumentarium), dovette verificarsi ad esempio dopo il 30 a.Cr. e fino al 330 d.Cr., in seguito alla destinazione a Roma del grano egiziano, poi dirottato a Costantinopoli. Lasciando da parte le notizie che riguardano la spedizione del grano sardo in altre province e nella capitale, si presenteranno alcuni episodi che invece illustrano piu da vicino il rapporto tra la Sardegna e l'Africa. Alla fine della seconda guerra punica, l'esercito africano di Scipione fu alimentato ripetutamente dalla Sardegna: nel 204 a.Cr. ad esempio il propretore Cn. Ottavio trasportò (fino ad Utica?) un'ingens vis frumenti spedita dal pretore Ti. Claudio Nerone; in quell'occasione furono riempiti non solo quei granai che già erano stati costruiti, ma se ne dovettero fabbricare degli altri; in una successiva spedizione furono inviate anche 1.200 toghe e 12.000 tuniche per i soldati 129. L'anno dopo, durante una tregua, il pretore della Sardegna P. Cornelio Lentulo condusse 100 navi da carico cum commeatu, con la scorta di 20 navi rostrate 130. Lo stesso governatore, nel 202 a. Cr., in qualità ormai di propretore, sbarcò dalla Sardegna ad Utica subito dopo la battaglia di Naraggara, con 50 navi rostrate, 100 onerarie e cum omni genere commeatus per l'esercito di Scipione 131; il grano sardo, non utilizzato in Africa, fu poi spedito a Roma dove produsse uno straordinario ribasso dei prezzi 132. Un ruolo simile dovette svolgere l'isola anche in occasione della terza guerra punica. Piu interessante è la notizia di Plutarco relativa alla spedizione in Sardegna di grano africano, in occasione della questura di Gaio Gracco, probabilmente nell'inverno del 125 a.Cr. I33 : il giovane questore, al seguito del console del 126 L. Aurelio Oreste, si fece apprezzare nell'isola per le proprie doti e si distinse tra tutti i coetanei. Capitò che il governatore non riuscisse a procurarsi le vesti per le truppe impegnate in Sardegna in una lunga guerra, dato che il senato aveva dispensato le città sarde da questo tipo di contribuzione; Gaio Gracco visitò personalmente le principali civitates indigene ed ottenne che le vesti richieste venissero volontariamente messe a disposizione. Tutto ciò non fu molto apprezzato a Roma, dato che i senatori, memori dell'infelice 129 LIv. XXIX, 36, 1·3; cfr. anche XXX, 3,2. 130 LIV. XXX, 24, 5. 131 Llv. XXX, 36,2 (venti navi rostrate per MELONI, La Sardegna romana, p. 65). m LIV. XXX, 38, 5 IH PLUT., Caius Gracchf!S. II,1 sgg.

52 Attilio Mast<strong>in</strong>o<br />

pubblica (sono noti vari casi di processi de repetundarum, connessi<br />

col crimen frumentarium), dovette verificarsi ad esempio dopo il 30<br />

a.Cr. e f<strong>in</strong>o al 330 d.Cr., <strong>in</strong> seguito alla dest<strong>in</strong>azione a Roma del grano<br />

egiziano, poi dirottato a Costant<strong>in</strong>opoli.<br />

Lasciando da parte le notizie che riguardano la spedizione del<br />

grano sardo <strong>in</strong> altre prov<strong>in</strong>ce e nella capitale, si presenteranno alcuni<br />

episodi che <strong>in</strong>vece illus<strong>tra</strong>no piu da vic<strong>in</strong>o il rapporto <strong>tra</strong> la <strong>Sardegna</strong> e<br />

l'<strong>Africa</strong>. Alla f<strong>in</strong>e della seconda guerra punica, l'esercito africano di<br />

Scipione fu alimentato ripetutamente dalla <strong>Sardegna</strong>: nel 204 a.Cr. ad<br />

esempio il propretore Cn. Ottavio <strong>tra</strong>sportò (f<strong>in</strong>o ad Utica?) un'<strong>in</strong>gens<br />

vis frumenti spedita dal pretore Ti. Claudio Nerone; <strong>in</strong> quell'occasione<br />

furono riempiti non solo quei granai che già erano stati costruiti,<br />

ma se ne dovettero fabbricare degli altri; <strong>in</strong> una successiva spedizione<br />

furono <strong>in</strong>viate anche 1.200 toghe e 12.000 tuniche per i soldati 129.<br />

L'anno dopo, durante una tregua, il pretore della <strong>Sardegna</strong> P. Cornelio<br />

<strong>Le</strong>ntulo condusse 100 navi da carico cum commeatu, con la scorta<br />

di 20 navi ros<strong>tra</strong>te 130. Lo stesso governatore, nel 202 a. Cr., <strong>in</strong> qualità<br />

ormai di propretore, sbarcò dalla <strong>Sardegna</strong> ad Utica subito dopo la<br />

battaglia di Naraggara, con 50 navi ros<strong>tra</strong>te, 100 onerarie e cum omni<br />

genere commeatus per l'esercito di Scipione 131; il grano sardo, non<br />

utilizzato <strong>in</strong> <strong>Africa</strong>, fu poi spedito a Roma dove produsse uno s<strong>tra</strong>ord<strong>in</strong>ario<br />

ribasso dei prezzi 132. Un ruolo simile dovette svolgere l'isola<br />

anche <strong>in</strong> occasione della terza guerra punica.<br />

Piu <strong>in</strong>teressante è la notizia di Plutarco relativa alla spedizione <strong>in</strong><br />

<strong>Sardegna</strong> di grano africano, <strong>in</strong> occasione della questura di Gaio Gracco,<br />

probabilmente nell'<strong>in</strong>verno del 125 a.Cr. I33 : il giovane questore, al<br />

seguito del console del 126 L. Aurelio Oreste, si fece apprezzare<br />

nell'isola per le proprie doti e si dist<strong>in</strong>se <strong>tra</strong> tutti i coetanei. Capitò che<br />

il governatore non riuscisse a procurarsi le vesti per le truppe impegnate<br />

<strong>in</strong> <strong>Sardegna</strong> <strong>in</strong> una lunga guerra, dato che il senato aveva dispensato<br />

le città sarde da questo tipo di contribuzione; Gaio Gracco visitò<br />

personalmente le pr<strong>in</strong>cipali civitates <strong>in</strong>digene ed ottenne che le vesti richieste<br />

venissero volontariamente messe a disposizione. Tutto ciò non<br />

fu molto apprezzato a Roma, dato che i senatori, memori dell'<strong>in</strong>felice<br />

129 LIv. XXIX, 36, 1·3; cfr. anche XXX, 3,2.<br />

130 LIV. XXX, 24, 5.<br />

131 Llv. XXX, 36,2 (venti navi ros<strong>tra</strong>te per MELONI, La <strong>Sardegna</strong> <strong>romana</strong>, p. 65).<br />

m LIV. XXX, 38, 5<br />

IH PLUT., Caius Gracchf!S. II,1 sgg.

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