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informalita' e progetto urbano - Università degli Studi di Sassari

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1. Informalità e spazio <strong>urbano</strong><br />

va ricostruito attraverso l'analisi <strong>di</strong> frammenti e dettagli. La microfisica del potere, come i<br />

processi informali, assume una scala <strong>di</strong> analisi locale e tenta <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare il potere "alle sue<br />

estremità, nelle sue ultime terminazioni, là dove <strong>di</strong>venta capillare, <strong>di</strong> prendere cioè il potere nelle<br />

sue forme ed istituzioni più regionali, più locali, soprattutto là dove, scavalcando le regole <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>ritto che l'organizzano e lo limitano, si prolunga al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> esse, si investe in istituzioni, prende<br />

corpo in tecniche e si dà strumenti <strong>di</strong> intervento materiale, eventualmente anche violenti"<br />

(Foucault 1977: 182-183).<br />

All'interno dello stu<strong>di</strong>o delle relazioni <strong>di</strong> potere sono importanti le categorie del biopotere 50 e<br />

della biopolitica 51 . Il primo è il potere sulla vita che produce, plasma attitu<strong>di</strong>ni e potenzia le<br />

forze del corpo. La biopolitica rappresenta "quel che fa entrare la vita e i suoi meccanismi nel<br />

campo dei calcoli espliciti e fa del potere-sapere un agente <strong>di</strong> trasformazione della vita umana"<br />

(Foucault 1976: 188). Biopotere e biopolitica non devono quin<strong>di</strong> essere assunti come sinonimi:<br />

il primo designa meto<strong>di</strong> e tecniche rivolte alla manipolazione della vita <strong>degli</strong> uomini; la<br />

biopolitica invece in<strong>di</strong>ca il campo <strong>di</strong> intervento e le forme <strong>di</strong> razionalità che presiedono al<br />

funzionamento dei biopoteri. La biopolitica può essere anche descritta come una strategia<br />

<strong>di</strong>fensiva della vita che si oppone all'atteggiamento politico per affermare se stessa (Foucault<br />

2005). È importante sottolineare come tale approccio faccia riferimento a un'azione con<strong>di</strong>visa<br />

che non si afferma contro ma nel potere. All'interno delle relazioni <strong>di</strong> potere vi è pertanto insito<br />

un processo <strong>di</strong> resistenza: ogni relazione <strong>di</strong> potere implica una strategia interna <strong>di</strong> lotta che ne<br />

costituisce una sorta <strong>di</strong> limite alla messa in atto. A tale proposito non è possibile una<br />

separazione tra tali relazioni <strong>di</strong> potere e il processo <strong>di</strong> resistenza 52 (Foucault 1976).<br />

50 Il potere sovrano si manifesta negativamente attraverso l'introduzione <strong>di</strong> limiti. Il biopotere è invece il potere sulla<br />

vita. "Concretamente, questo potere sulla vita si è sviluppato in due forme principali a partire dal XVII secolo; esse non<br />

sono antitetiche; costituiscono piuttosto due poli <strong>di</strong> sviluppo legati da tutto un fascio interme<strong>di</strong>o <strong>di</strong> relazioni. Uno dei<br />

poli, il primo sembra ad essersi formato, è stato centrato sul corpo in quanto macchina: il suo dressage, il<br />

potenziamento delle sue attitu<strong>di</strong>ni, l‟estorsione delle sue forze, la crescita parallela della sua utilità e della sua docilità,<br />

la sua integrazione a sistemi <strong>di</strong> controllo efficaci ed economici, tutto ciò è stato assicurato da meccanismi <strong>di</strong> potere<br />

che caratterizzano le <strong>di</strong>scipline: anatomo-politica del corpo umano. Il secondo, che si è formato un po‟ più tar<strong>di</strong>, verso<br />

la metà del XVIII secolo, è centrato sul corpo-specie, sul corpo attraversato dalla meccanica del vivente e che serve da<br />

supporto ai processi biologici: la proliferazione, la nascita e la mortalità, il livello <strong>di</strong> salute, la durata <strong>di</strong> vita, la longevità<br />

con tutte le con<strong>di</strong>zioni che possono farle variare; la loro assunzione si opera attraverso tutta una serie d‟interventi e <strong>di</strong><br />

controlli regolatori: una bio-politica della popolazione. Le <strong>di</strong>scipline del corpo e le regolazioni della popolazione<br />

costituiscono i due poli intorno ai quali si è sviluppata l‟organizzazione del potere sulla vita. La creazione, nel corso<br />

dell‟età classica, <strong>di</strong> questa grande tecnologia a due facce – anatomica e biologica, agente sull‟in<strong>di</strong>viduo e sulla specie,<br />

volta verso le attività del corpo e verso i processi della vita – caratterizza un potere la cui funzione più importante ormai<br />

non è forse più <strong>di</strong> uccidere ma d‟investire interamente la vita" (Foucault 1976: 182-183).<br />

51 Questo termine fa letteralmente riferimento al terreno in cui si incontrano le categorie del biologico e del politico,<br />

ma in senso più ampio può in<strong>di</strong>care le aree in cui agiscono le pratiche con cui la rete <strong>di</strong> poteri gestisce le <strong>di</strong>scipline<br />

del corpo. È l'area <strong>di</strong> incontro tra potere e sfera della vita che incide su varie matrici culturali e sociali.<br />

52 "La molteplicità dei rapporti <strong>di</strong> forza immanenti al campo in cui si esercitano e costitutivi della loro organizzazione; il<br />

gioco che attraverso lotte e scontri incessanti, li trasforma, li rafforza, li inverte; gli appoggi che questi rapporti <strong>di</strong> forza<br />

Laura Lutzoni<br />

Informalità e <strong>progetto</strong> <strong>urbano</strong>. Spazi <strong>di</strong> relazione tra formale e informale: prospettive per il <strong>progetto</strong> della città<br />

Scuola <strong>di</strong> Dottorato in Architettura e Pianificazione - XXIV Ciclo - <strong>Università</strong> <strong>degli</strong> <strong>Stu<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> <strong>Sassari</strong> - 2011 55

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