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informalita' e progetto urbano - Università degli Studi di Sassari

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1. Informalità e spazio <strong>urbano</strong><br />

I movimenti filosofici illustrati da Friedmann (1987) evidenziano come il pensiero utopico e<br />

quello marxista siano legati a un particolare modello predeterminato <strong>di</strong> riferimento e il loro<br />

sviluppo teorico e pratico si proponga <strong>di</strong> attuarlo. Nel primo caso la con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> malessere<br />

sociale <strong>degli</strong> operai viene risolta attraverso falansteri, villaggi autogestiti e privi <strong>di</strong> alcun<br />

rapporto con il contesto circostante, mentre nel secondo caso il rime<strong>di</strong>o alla <strong>di</strong>pendenza del<br />

proletariato dalla borghesia consiste nella realizzazione <strong>di</strong> una società senza classi che si potrà<br />

attuare solamente attraverso una fase <strong>di</strong> <strong>di</strong>ttatura del proletariato. Il socialismo anarchico ha<br />

invece un rilevante punto in comune con l'utopismo, ovvero la creazione <strong>di</strong> un modello basato<br />

su piccole comunità esterne allo stato. Attraverso la tendenza pacifica o <strong>di</strong>struttiva, questo<br />

movimento ricerca un nuovo or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> tipo anarchico fondato su comunità, la cui configurazione<br />

viene spontaneamente creata e mantenuta dalle strutture organizzative che esse si danno.<br />

A partire da questi movimenti filosofici ha avuto origine la corrente della pianificazione<br />

ra<strong>di</strong>cale in cui possiamo <strong>di</strong>stinguere due posizioni principali. Una prima ritiene che sia<br />

possibile, attraverso un approccio <strong>di</strong> tipo prescrittivo e formale, intervenire nell'ambito della<br />

pianificazione attuando azioni a favore della popolazione che vive in con<strong>di</strong>zioni svantaggiate.<br />

All'interno <strong>di</strong> questo filone ritroviamo le esperienze dell'Advocacy ed Equity Planning. Questa<br />

posizione, sostenuta da Friedmann (1987), considera la pianificazione ra<strong>di</strong>cale come "la<br />

me<strong>di</strong>azione <strong>di</strong> teoria e pratica nella trasformazione sociale […]. In termini <strong>di</strong> spazio sociale, i<br />

pianificatori ra<strong>di</strong>cali occupano una posizione tangenziale alla pratica ra<strong>di</strong>cale, giusto nel punto<br />

ove la pratica interseca la teoria" (Friedmann 1987: 490). Il pianificatore ra<strong>di</strong>cale, in qualità <strong>di</strong><br />

me<strong>di</strong>atore, mantiene una certa <strong>di</strong>stanza dalle lotte quoti<strong>di</strong>ane della pratica. "Il fine ultimo <strong>di</strong><br />

queste lotte − la riasserzione <strong>di</strong> una comunità politica nel governo civile − richiederà, senza<br />

dubbio, una ristrutturazione permanente dello stato. Ma ciò può aversi solo attraverso un<br />

processo graduale <strong>di</strong> riforme ra<strong>di</strong>cali e <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento sociale in tutti i domini dell'azione<br />

pubblica" (Friedmann 1987: 509).<br />

Questo approccio, unendo la teoria trasformativa alla pratica ra<strong>di</strong>cale, sostituisce una<br />

conoscenza <strong>di</strong> tipo oggettivo con "il concetto più <strong>di</strong>namico <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento sociale, che è il<br />

modo in cui criticamente ci appropriamo della esperienza per l'azione, alla più solida<br />

'conoscenza' […]. Nella pianificazione ra<strong>di</strong>cale la conoscenza rilevante, racchiusa com'è in una<br />

teoria trasformativa, è sempre e necessariamente contestuale: punta all'azione, considera una<br />

strategia, si sforza <strong>di</strong> raggiungere una comprensione critica del presente e del prossimo futuro,<br />

si conforma a specifici valori sociali […]. La natura provvisoria della conoscenza nella<br />

pianificazione ci <strong>di</strong>ce che non si deve mai consentire alla teoria della trasformazione sociale <strong>di</strong><br />

Laura Lutzoni<br />

Informalità e <strong>progetto</strong> <strong>urbano</strong>. Spazi <strong>di</strong> relazione tra formale e informale: prospettive per il <strong>progetto</strong> della città<br />

Scuola <strong>di</strong> Dottorato in Architettura e Pianificazione - XXIV Ciclo - <strong>Università</strong> <strong>degli</strong> <strong>Stu<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> <strong>Sassari</strong> - 2011 45

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