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informalita' e progetto urbano - Università degli Studi di Sassari

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1. Informalità e spazio <strong>urbano</strong><br />

A tale proposito il continuum formale-informale è fondamentale per comprendere l'attuale<br />

sviluppo <strong>urbano</strong>. Nel momento in cui si riconoscono elementi <strong>di</strong> interazione e intreccio tra i poli<br />

formale-informale 29 , ogni schema <strong>di</strong>cotomico o dualistico si <strong>di</strong>sarticola a favore <strong>di</strong> traiettorie<br />

miste, un confine che <strong>di</strong>venta un terreno vasto e strutturato nel quale si possono delineare<br />

nuove spazialità e forme <strong>di</strong>fferenti <strong>di</strong> vitalità urbana (Sassen 2006).<br />

29 L'interesse verso il superamento della concezione che considera l'informale come ambito esterno alla<br />

pianificazione viene evidenziata in numerose pubblicazioni <strong>degli</strong> ultimi anni. La rivista Environmental and Planning A<br />

nel 2008 (Vol. 40) ha pubblicato un numero speciale dal titolo "Or<strong>di</strong>nary spaces of modernity", che attraverso <strong>di</strong>verse<br />

esperienze riflette sulla relazione tra urbanistica occidentale e quella del sud del mondo concentrando l'attenzione<br />

principalmente sul Sud Asia. Nella stessa prospettiva si inserisce un numero (AA.VV. 2006b) della rivista Urban<br />

<strong>Stu<strong>di</strong></strong>es (Vol. 43, No. 2) che, analizzando alcune esperienze del Sud Africa, propone un superamento dell'analisi <strong>di</strong><br />

questi fenomeni attraverso parametri <strong>di</strong>cotomici quali ricchezza/povertà, sviluppo/sottosviluppo, centralità/marginalità<br />

ecc., per cercare <strong>di</strong> comprendere la <strong>di</strong>versità e continuità <strong>di</strong> queste esperienze e arricchire il panorama <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> sulle<br />

teorie urbane. Anche due recenti numeri della rivista Planning Theory affrontano il tema dell'informalità. Il primo del<br />

2009 (Vol. 8, No. 1) dal titolo Strangely familiar concentra l'attenzione su come informalità e fenomeni <strong>di</strong> insorgenza<br />

possono contribuire a migliorare la pianificazione. Il secondo numero del 2011(b) (Vol. 10, No. 1) si interroga invece<br />

su come la teoria della pianificazione possa dare un senso a spazi apparentemente non pianificati che si trovano al <strong>di</strong><br />

fuori della griglia dell'or<strong>di</strong>ne formale. Infine un numero della rivista Planning Theory & Practice dal titolo Interface del<br />

2011 (a) (Vol. 12, No. 1) affronta il rapporto tra informalità e pianificazione, riflettendo sul modo in cui l'informale<br />

possa sfidare la pratica e la teoria della pianificazione, nonché sui meccanismi e le regole con cui la pianificazione<br />

tenta <strong>di</strong> formalizzare l'informalità.<br />

Laura Lutzoni<br />

Informalità e <strong>progetto</strong> <strong>urbano</strong>. Spazi <strong>di</strong> relazione tra formale e informale: prospettive per il <strong>progetto</strong> della città<br />

Scuola <strong>di</strong> Dottorato in Architettura e Pianificazione - XXIV Ciclo - <strong>Università</strong> <strong>degli</strong> <strong>Stu<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> <strong>Sassari</strong> - 2011 37

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