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informalita' e progetto urbano - Università degli Studi di Sassari

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1. Informalità e spazio <strong>urbano</strong><br />

e informale. Una prima corrente considera l'informale come un elemento al <strong>di</strong> fuori dei<br />

meccanismi <strong>di</strong> governo e il formale come interno a questi <strong>di</strong>spositivi. Il secondo filone<br />

considera invece l'informale come privo <strong>di</strong> struttura e al contrario il formale come un sistema<br />

organizzato. Alla luce <strong>di</strong> questi due parametri, vale a <strong>di</strong>re il rapporto con i meccanismi <strong>di</strong><br />

governo e il grado <strong>di</strong> strutturazione, Ostrom (et al. 2006) evidenzia alcuni punti <strong>di</strong> debolezza dei<br />

due approcci <strong>di</strong>cotomici 25 . Tale prospettiva oppositiva mette infatti in secondo piano gli<br />

innumerevoli processi che coinvolgono fenomeni e gruppi <strong>di</strong> in<strong>di</strong>vidui. Per tale ragione appare<br />

necessario analizzare le complesse relazioni tra le due sfere concentrando l'attenzione sul<br />

continuum formale-informale 26 (Ostrom et al. 2006).<br />

Tale posizione comporta uno spostamento <strong>di</strong> interesse dalla ricerca <strong>di</strong> un unico <strong>di</strong>segno<br />

sotteso a una molteplicità <strong>di</strong> eventi, tipico dell'approccio <strong>di</strong>cotomico, verso l'analisi dei<br />

fenomeni <strong>di</strong> rottura, "quello della frattura e del limite, non più quello del fondamento che si<br />

perpetua, ma quello delle trasformazioni che valgono come fondazione e rinnovamento delle<br />

fondazioni" (Foucault 1969: 8). Il metodo proposto implica l'impossibilità <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare una<br />

lineare catena <strong>di</strong> cause per definire le relazioni tra i fenomeni. Ciò che si presenta al nostro<br />

sguardo sono invece delle serie <strong>di</strong> eventi <strong>di</strong> cui dobbiamo definire <strong>di</strong> volta in volta gli elementi, i<br />

limiti e i rapporti.<br />

Ananya Roy (citata in Porter 2011) elabora una propria definizione <strong>di</strong> informalità affermando<br />

che: "if formality operates through the fixing of value, inclu<strong>di</strong>ng the mapping of spatial value, then<br />

informality operates through the constant negotiability of value and the unmapping of space" 27 .<br />

Tale definizione apre la strada a molteplici processi <strong>di</strong> interfaccia e interconnessione tra la sfera<br />

formale e informale. La considerazione dell'informalità come una modalità <strong>di</strong> vita cede il passo<br />

alla comprensione delle relazioni e interazioni con lo sviluppo <strong>urbano</strong> che danno forma e<br />

costruiscono questo sistema. L'informalità non è al <strong>di</strong> fuori dei sistemi formali, ma è prodotta<br />

dai sistemi formali e sempre connessa ad essi.<br />

25 Nel primo gruppo l'informale è un'entità che implica l'utilizzo <strong>di</strong> misure e azioni particolari, come processi <strong>di</strong><br />

formalizzazione o <strong>di</strong> legalizzazione della proprietà. Nella con<strong>di</strong>zione attuale le misure adottate verso l'informale<br />

evidenziano un atteggiamento ra<strong>di</strong>cale e inopportuno a intervenire in questi contesti. Nel secondo caso le<br />

innumerevoli problematiche e le mancanze <strong>di</strong> infrastrutture <strong>di</strong> base e servizi sono rilevanti, ma non giustificano<br />

l'associazione del concetto <strong>di</strong> informalità a quello <strong>di</strong> <strong>di</strong>sorganizzazione (Ostrom et al. 2006).<br />

26 A questo proposito Ostrom (et al. 2006) suggerisce alcuni principi per mettere in relazione la sfera formale e<br />

informale: 1. un sistema a più livelli <strong>di</strong> governo come alternativa a centralizzazione o totale decentramento, 2. un<br />

equilibrio tra intervento "formale" e pratiche "informali", 3. interventi su misura rispetto alla capacità della struttura, 4.<br />

interventi che hanno più esiti possibili, 5. verificare se la formalizzazione sta funzionando misurando fino a che punto<br />

le persone sono <strong>di</strong>sposte a essere parte della rete.<br />

27 Ananya Roy (citata in Porter 2011) elabora una propria definizione <strong>di</strong> informalità affermando che "se i processi<br />

formali agiscono attraverso l'inserimento <strong>di</strong> alcuni valori, includendo la possibilità <strong>di</strong> mappare lo spazio, al contrario<br />

l'informalità opera attraverso la negoziabilità dei valori e l'impossibilità <strong>di</strong> mappare lo spazio".<br />

Laura Lutzoni<br />

Informalità e <strong>progetto</strong> <strong>urbano</strong>. Spazi <strong>di</strong> relazione tra formale e informale: prospettive per il <strong>progetto</strong> della città<br />

Scuola <strong>di</strong> Dottorato in Architettura e Pianificazione - XXIV Ciclo - <strong>Università</strong> <strong>degli</strong> <strong>Stu<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> <strong>Sassari</strong> - 2011 35

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