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informalita' e progetto urbano - Università degli Studi di Sassari

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1. Informalità e spazio <strong>urbano</strong><br />

forme spaziali informali coincide con la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> certezze nei confronti dei para<strong>di</strong>gmi<br />

dell'urbanistica e architettura moderna.<br />

In questo periodo numerose ricerche tentano <strong>di</strong> analizzare le modalità alternative <strong>di</strong><br />

aggregazione e con<strong>di</strong>visione <strong>degli</strong> spazi pubblici all'interno della città. In particolare la scuola <strong>di</strong><br />

sociologia urbana <strong>di</strong> Chicago 8 esamina lo sviluppo e il cambiamento del comportamento umano<br />

indotto dall'ambiente fisico e sociale. Nel saggio L'urbanesimo come modo <strong>di</strong> vita, Wirth (1938)<br />

sostiene che mentre la città è il "luogo dell'urbanistica", la modalità della vita urbana non è più<br />

confinata all'entità fisica. L'urbanesimo non è considerato come un processo attraverso cui le<br />

persone sono collegate a un luogo, ma come l'esito <strong>di</strong> un sistema più ampio <strong>di</strong> relazioni<br />

derivante da alcune variabili che interagendo tra loro determinano la con<strong>di</strong>zione urbana.<br />

Secondo Wirth la complessità urbana può essere affrontata secondo tre prospettive interrelate:<br />

la <strong>di</strong>mensione, la densità e l'eterogeneità. Queste variabili sono in grado <strong>di</strong> descrivere la<br />

specificità dei rapporti sociali e dello stile <strong>di</strong> vita <strong>urbano</strong> ed enfatizzano l'idea <strong>di</strong> città come<br />

ambiente spaziale influenzato dai comportamenti in<strong>di</strong>viduali. Tali aspetti appaiono rilevanti<br />

anche per comprendere la categoria dell'informalità urbana. Come ha evidenziato Alsayyad<br />

(2004) la crescita <strong>di</strong> questo fenomeno denota come il futuro <strong>urbano</strong> non risieda nelle gran<strong>di</strong><br />

città occidentali, ma nelle megalopoli informali del Sud America, Asia o Africa 9 . In queste città<br />

le tra<strong>di</strong>zionali modalità <strong>di</strong> concepire l'urbanistica sono state sostituite da <strong>di</strong>fferenti configurazioni<br />

<strong>di</strong> informalità. In ragione <strong>di</strong> quanto sopra non si può prescindere dall'analisi e dallo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong><br />

questi fenomeni se si vuole comprendere la con<strong>di</strong>zione urbana contemporanea e pensare mo<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>fferenti <strong>di</strong> progettare lo spazio inse<strong>di</strong>ativo.<br />

Tra le avanguar<strong>di</strong>e più significative <strong>di</strong> questo periodo ritroviamo le attività e i progetti dei<br />

membri del Team X 10 . Il Team X evidenzia l'importanza <strong>di</strong> alcuni aspetti poco considerati dal<br />

funzionalismo del Movimento Moderno, come le esigenze sociali, la spontaneità,<br />

l'autorganizzazione e l'apertura del <strong>progetto</strong> a molteplici possibilità spaziali future. Di particolare<br />

importanza il contributo dell'architetto Aldo Van Eyck: in occasione del XI CIAM tenutosi nel<br />

8 Il filone dell'ecologia sociale urbana (nota anche come scuola <strong>di</strong> Chicago), prima scuola <strong>di</strong> sociologia urbana negli<br />

Stati Uniti e fondata negli anni venti, affrontò per la prima volta uno stu<strong>di</strong>o sistematico della città dal punto <strong>di</strong> vista<br />

sociologico, passando in particolare attraverso l’analisi empirica della società. Dalla metà del XX secolo la scuola <strong>di</strong><br />

Chicago subì innumerevoli critiche in relazione all'approccio proposto, dando avvio ad alcuni filoni <strong>di</strong> ricerca<br />

alternativi tra cui emerge quello postmoderno della scuola <strong>di</strong> Los Angeles.<br />

9 Dallo stu<strong>di</strong>o dei fenomeni che contrad<strong>di</strong>stinguono la città del XXI secolo emerge un significativo paradosso: gran<br />

parte della crescita urbana si sta svolgendo nei paesi in via <strong>di</strong> sviluppo, ma la maggior parte delle teorie e modelli sul<br />

funzionamento dei sistemi urbani rimangono ra<strong>di</strong>cati ai tra<strong>di</strong>zionali modelli occidentali (Roy 2005).<br />

10 Team X, organismo intenzionalmente non strutturato nato nell'ambito <strong>degli</strong> ultimi CIAM, ebbe il compito <strong>di</strong><br />

organizzare gli incontri <strong>di</strong> un gruppo prevalentemente formato da architetti, con il fine <strong>di</strong> <strong>di</strong>scutere ed elaborare idee e<br />

documenti congiunti sull'architettura e l'urbanistica.<br />

Laura Lutzoni<br />

Informalità e <strong>progetto</strong> <strong>urbano</strong>. Spazi <strong>di</strong> relazione tra formale e informale: prospettive per il <strong>progetto</strong> della città<br />

Scuola <strong>di</strong> Dottorato in Architettura e Pianificazione - XXIV Ciclo - <strong>Università</strong> <strong>degli</strong> <strong>Stu<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> <strong>Sassari</strong> - 2011 15

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