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informalita' e progetto urbano - Università degli Studi di Sassari

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3. Informalità e politiche urbane: l'esperienza <strong>di</strong> San Ysidro<br />

L'area compresa tra Stati Uniti e Messico possiede entrambi i caratteri <strong>di</strong> separazione e<br />

ibridazione, rappresentando sia lo spazio della <strong>di</strong>stinzione che della commistione. L'aspetto<br />

fisico della barriera, la sua delimitazione amministrativa e le politiche contro l'immigrazione<br />

adottate dal governo statunitense, fanno percepire questo spazio come delimitato, ma tale<br />

barriera va anche a costituire una fascia <strong>di</strong> contatto e transizione, ovvero una frontiera 98 . Il<br />

termine confine è pertanto quello che riesce maggiormente a descrivere il duplice processo <strong>di</strong><br />

chiusura e <strong>di</strong> interfaccia all’interno <strong>di</strong> tale area.<br />

In questa prospettiva l'ambivalenza e la <strong>di</strong>alettica tra i termini introduce il concetto <strong>di</strong><br />

transnazionalismo 99 , che può essere descritto come “il processo me<strong>di</strong>ante il quale i migranti<br />

costruiscono campi sociali che legano insieme il paese d’origine e quello <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento”<br />

(Glick Schiller et al., 1992: 1). Il termine transnazionalismo viene presentato come un approccio<br />

per comprendere le migrazioni contemporanee e le spazialità ad esse legate. Questo fenomeno<br />

si riflette a <strong>di</strong>versi livelli <strong>di</strong> interesse: in<strong>di</strong>viduale, sociale, economico, culturale, politico e<br />

spaziale. Nel territorio statunitense al confine con il Messico gli effetti del transnazionalismo<br />

appaiono evidenti. La presenza <strong>di</strong> un elevato numero <strong>di</strong> immigrati ha dato origine a processi<br />

<strong>di</strong>fferenti. Il quadro venutosi a delineare impone alcune riflessioni intese a comprendere in che<br />

termini ed a quali con<strong>di</strong>zioni i fenomeni <strong>di</strong> migrazione possano dare avvio a processi <strong>di</strong><br />

costruzione sociale e alla creazione <strong>di</strong> spazialità ibride. I fenomeni transnazionali proiettano<br />

infatti verso un ripensamento delle modalità <strong>di</strong> progettazione in queste aree localizzate al<br />

confine tra due <strong>di</strong>fferenti forme <strong>di</strong> urbanità.<br />

Un ulteriore concetto strettamente legato ai processi migratori è il multiculturalismo,<br />

termine adottato per descrivere la <strong>di</strong>versità culturale e le sue forme <strong>di</strong> interazione. Le <strong>di</strong>fferenti<br />

culture, in particolare, vengono reinterpretate alla luce dei cambiamenti <strong>di</strong> relazioni con altre<br />

formazioni culturali. Il multiculturalismo, caratterizzato dalla creazione <strong>di</strong> reti e interazioni <strong>di</strong><br />

in<strong>di</strong>vidui provenienti da <strong>di</strong>versi contesti geografici, si evidenzia attraverso una duplice tendenza:<br />

98 Il tema della frontiera tra Stati Uniti e Messico è stato oggetto <strong>di</strong> un'ampia letteratura. Tra le opere maggiormente<br />

significative ritroviamo quella <strong>di</strong> Gloria Anzaldúa, scrittrice e poeta della cultura chicana, che nel romanzo<br />

Borderlands/La Frontera descrive questo territorio come una "ferita aperta dove il terzo mondo si scontra con il primo<br />

e sanguina", ma anche come un luogo <strong>di</strong> confluenze dove può nascere "un terzo paese - una cultura del confine"<br />

(Anzaldúa 1987: 29). Il tema della frontiera può essere pertanto ricondotto al concetto <strong>di</strong> terzo spazio (Soja 1996) o<br />

spazio in-between (Bhabha 1994).<br />

99 La prima definizione <strong>di</strong> transnazionalismo, introdotta da Glick Schiller, Basch e Blanc-Szanton (1992), risale<br />

all'inizio <strong>degli</strong> anni novanta e ha avviato un approccio <strong>di</strong>fferente allo stu<strong>di</strong>o dei fenomeni della migrazione.<br />

Successivamente Portes (et al. 1999) ha apportato un contributo allo sviluppo del termine introducendo all'interno <strong>di</strong><br />

questo concetto il fattore temporale. Secondo l'autore le attività transnazionali necessitano <strong>di</strong> un contatto sociale che<br />

si prolunga nel tempo attraverso i confini. Un ulteriore contributo allo sviluppo <strong>di</strong> questo concetto è quello <strong>di</strong> Faist<br />

(2000) che analizza lo spazio sociale transnazionale e considera la <strong>di</strong>mensione fisica come l'esito <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>namiche sociali e culturali che vanno oltre i confini territoriali.<br />

Laura Lutzoni<br />

Informalità e <strong>progetto</strong> <strong>urbano</strong>. Spazi <strong>di</strong> relazione tra formale e informale: prospettive per il <strong>progetto</strong> della città<br />

Scuola <strong>di</strong> Dottorato in Architettura e Pianificazione - XXIV Ciclo - <strong>Università</strong> <strong>degli</strong> <strong>Stu<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> <strong>Sassari</strong> - 2011 105

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