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05.08.2013 Views

92 G Ital Med Lav Erg 2006; 28:3, Suppl www.gimle.fsm.it DISCUSSIONE I risultati qui riportati dimostrano una stretta correlazione tra apoptosi indotta in cellule MOLT-4 dal trattamento con Cr VI ed esposizione della PS sulla superficie della cellula, in analogia con altri studi sull’apoptosi. Essi inoltre dimostrano che il trattamento con Cr VI, a dosi capaci di indurre apoptosi, inibisce la sintesi di PS e suggeriscono che l’inibizione rappresenti uno degli eventi iniziali di tale processo. Inibizione della sintesi di PS in cellule apoptotiche che espongono PS era già stata osservata in macrofagi infettati con GBS (7). Il trattamento con Cr VI ha però evidenziato un’ulteriore effetto sul metabolismo della PS, che appare strettamente connesso ai danni che esso provoca a livello mitocondriale. Infatti, periodi di trattamento che inducono apoptosi diminuiscono la capacità delle cellule MOLT-4 di decarbossilare a livello mitocondriale la PS in PE. BIBLIOGRAFIA 1) IARC. Monograph on the evaluation of carcinogenic risks to human. 1990: 49. 2) Singh J, Carlisle DL, Pritchard DE, Patierno SR. Chromium-induced genotoxicity and apoptosis: relationship to chromium carcinogenesis. Oncol Rep 1998; Nov-Dec 5(6): 1307-18. 3) Ye J, Wang S, Leonard SS, Sun Y, Butterworth L, Antonini J, Ding M, Rojanasakul Y, Vallyathan V, Castranova V. Shi X. Role of reactive oxygen species and p53 in chromium (VI)-induced apoptosis. J Biol Chem 1999; Dec 3 274(49): 34974-80. 4) Aussel C, Pelassy C, Breittmayer JP. CD95 (Fas/APO-1) induces an increased phosphatidylserine synthesis that precedes its externalization during programmed cell death. FEBS Lett 1998; 431: 195-199. 5) Buratta S, Migliorati G, Marchetti C, Mambrini R, Riccardi C, Mozzi R. Dexamethasone increases the incorporation of [ 3 H]serine and the activity of serine base exchange enzyme in mouse thymocytes: a possible relation between serine base exchange enzyme and apoptosis. Mol Cell Biochem 2000; 211: 61-67. 6) Yu A, Byers DM, Ridgway ND, McMaster CR, Cook HW. Preferential externalization of newly synthesized phosphatidylserine in apoptotic U937 cells is dependent on caspase-mediated pathways. Biochim Biophys Acta 2000 Sep 27; 1487(2-3): 296-308. 7) Buratta S, Fettucciari K, Mambrini R, Fetriconi I, Marconi P, Mozzi R. Group B streptococcus (GBS) modifies macrophage phosphatidylserine metabolism during induction of apoptosis. FEBS Lett 2002; 520: 68-72. 8) Gambelunghe A. et al. Chromium VI-induced apoptosis in a human bronchial epithelial cell line (BEAS-2B) and a lymphoblastic leukaemia cell line (MOLT-4). JOEM March 2006; 48(3): 319-325. P-19 SILICE E IMMUNOPATIE: POSSIBILI PROSPETTIVE IN MEDICINA DEL LAVORO A. Todaro1 , A. Chiodini1 , L. Bordini1 , L. Riboldi1 1 Fondazione IRCCS, Ospedale Maggiore Policlinico, Mangiagalli e Regina Elena Dipartimento di Medicina Preventiva, Clinica e del Lavoro Clinica del Lavoro “Luigi Devoto”, Università degli Studi di Milano SILICA AND IMMUNOLOGIC DISORDERS: POSSIBLE PROSPECTIVE IN OCCUPATIONAL MEDICINE Key words: crystalline silica, autoimmune diseases, occupational exposure, silice cristallina, patologie autoimmunitarie, esposizione occupazionale. ABSTRACT. Occupational exposure to crystalline silica dust rapresented in the last century one of the most important dispose of enviromental medicine mainly for lung involvement. Thechnological advances have contributed to substantially reducing the occurrence of silicosis and other respiratory disorders by decreasing the exposure levels to silica dust. Actually there is increasing evidence from epidemiologic studies that silica dust exposure is associated with increased risk for a wide variety of autoimmune diseases, including scleroderma, rheumatoid artritis, systemic sclerosis, systemic lupus erythematosus, vasculitis and impared renal function and end-stage renal diseases. Mechanisms of autoimmune induction following exposure to particulate silica are unclear, although an adjuvant effect is proposed. Silica dust may act to promote or accelerate disease development, requiring some other factor to break immune tolerance or initiate autoimmunity. It has been hypotizied that crystalline silica could promote both the activation of inflammatory pathway, that the production of autoantibodies through abnormal regulation of apoptosis. The specific manifestation of this effect may depend on underlying differences in genetic susceptibility or other environmental exposures. However more affords are needed to clarified the pathogenesis of autoimmunity. We report three clinical case in which crystalline silica dust exposure could has promoted development of autoimmune disease. INTRODUZIONE La progressiva riduzione dei livelli di esposizione lavorativa a silice ha comportato una parallela diminuzione del numero e della gravità delle patologie polmonari ad essa attribuibili. Negli ultimi anni tuttavia si è accresciuto l’interesse per il rapporto ipotizzato da alcuni autori (Tabella I) tra l’esposizione a silice e l’insorgenza di patologie autoimmuni. Già negli anni ottanta venne segnalata una associazione tra silicosi polmonare e patologie sistemiche quali il lupus, l’artrite reumatoide e la sclerodermia, ma più di recente è stato prospettato un possibile ruolo della silice nella genesi di altre malattie su base autoimmune (panarterite nodosa, patologie renali) anche in assenza di manifestazioni pneumoconiotiche (10, 11, 12). Tabella I. Principali studi epidemiologici con segnalazione di associazione tra esposizione a silice e immunopatie Autore Anno Soggetti Patologia Sluis-Kremer (1) 1986 157 Artrite reumatoide Bovenzi(2) 1995 21 Sclerodermia Parks (3) 2004 265 Lupus Rosenman (4) 1999 463 Artrite reumatoide Sanchez-Roman (5) 1993 50 Varie Conrad (6) 1996 43 Lupus Gregorini (7) 1993 16 Nefropatie Steenland (8) 2001 4626 Artrite e nefropatie Stolt P (9) 2005 276 Artrite reumatoide Alcuni autori hanno indagato i possibili meccanismi di tipo eziopatogenetico. Secondo Parks l’esposizione a silice è in grado di incrementare l’apoptosi cellulare determinando così un’importante esposizione ad una quota di autoantigeni (3) e portare alla formazione di autoanticorpi (13). Sempre secondo Parks l’azione della silice cristallina è definibile come “adiuvante immunitario” nell’incrementare la cascata infiammatoria e la produzione di autoanticorpi. (14, 15). Secondo Takemi il meccanismo d’azione della silice sembrerebbe coinvolgere alcuni particolari recettori di membrana (FAS, CD95) presenti nei linfociti T. La cascata enzimatica attivata da tali recettori condurrebbe all’inattivazione di un inibitore (ICAD/DFF45) con conseguente lisi e frammentazione delle catene di DNA e successiva apoptosi cellulare (16). MATERIALI E METODI Vengono descritti 3 casi, tutti maschi, giunti alla nostra osservazione, per accertamenti di sospetta malattia professionale conseguente all’esposizione a silice, portatori di altra patologia a possibile genesi autoimmunitaria. Caso n. 1 Soggetto di 43 anni, fumatore, dal 1999 affetto da artrite reumatoide erosiva. A seguito della comparsa di dispnea a carattere ingravescente, viene inviato alla nostra attenzione per ulteriori accertamenti. Dal punto di vista lavorativo dal 1989 al momento del ricovero aveva sempre lavorato presso un’azienda produttrice di pitture e intonaci per edilizia, in qualità di addetto alla pesa e alla miscelazione di resine, solventi, additivi e pigmenti. Nella preparazione delle miscele il paziente aggiungeva un “veicolo”, in quantità pari a circa 100-200kg/h, costituito fino al 45% da silice cristallina. Tale operazione, riferita estremamente polverosa, era

G Ital Med Lav Erg 2006; 28:3, Suppl 93 www.gimle.fsm.it sempre stata effettuata senza DPI né aspirazioni localizzate o ambientali. Gli esiti degli esami effettuati, tra cui si segnala Rx del torace e TAC torace (aspetto reticolare dell’interstizio con aree nodulari a disposizione mantellare), PFR (modesta ostruzione con DLCO ai limiti inferiori) e l’esito della biopsia linfonodale (noduli fibrosclerotici e ialini confluenti associati ad antracosi e flogosi cronica con particelle birifrangenti), hanno consentito di formulare la diagnosi di: Silicosi polmonare (q/r 2/3) in artrite reumatoide (sindrome di Caplan). Caso n. 2 Un uomo di 52, con pregresso episodio di epatite B, che dal 1969 ha sempre svolto l’attività di fresatore/marmista c/o ditte specializzate nella produzione di pavimenti, soglie, davanzali, piani bagno, cucine, colonne, in materiali differenti, ma costituiti per lo più da graniti (rosa beta, rosa lambara, bianco sardo e serizzi, contenuto in silice libera cristallina 25- 35%), beole (silice libera cristallina 30-45%) e arenarie (silice libera cristallina 5-75%). L’ambiente di lavoro era costituito da un unico capannone, chiuso lungo il perimetro, con presenza di numerose finestre e di aspiratori solo nella zona di rifinitura dei pezzi. Non viene riferito l’utilizzo di DPI per le vie aeree prima del 1994 (e successivamente solo mascherine in carta). Gli accertamenti eseguiti presso la nostra Clinica hanno consentito di formulare la diagnosi di “panarterite nodosa, associata a insufficienza renale cronica secondaria, a concausa professionale”. Caso n. 3 Uomo di 59 anni, ex forte fumatore (30 sigarette/die per oltre 40 anni), giunto alla nostra osservazione per sarcoidosi e sospetta pneumoconiosi. Gli accertamenti eseguiti presso la nostra Clinica ci hanno portato a formulare una diagnosi di “sarcoidosi polmonare in III stadio associata a silicosi iniziale con calcificazioni linfonodali a guscio d’uovo”. Il paziente aveva lavorato per circa 35 anni come posatore di pietre naturali (marmi e graniti). Il lavoro prevedeva il taglio con flessibile, la rifinitura con mole abrasive delle pietre e la successiva posa delle stesse. Le operazioni di taglio e di rifinitura venivano svolte sia all’aperto che in ambienti chiusi con produzione di elevata polverosità e senza l’utilizzo di dispositivi di protezione per le vie aeree. CONCLUSIONI I soggetti descritti, tutti esposti a silice, anche se verosimilmente a concentrazioni differenti, hanno presentato nel 1° e 3° caso un quadro di pneumoconiosi associata ad altra patologia e nel 2° solo un quadro di malattia su base autimmune senza segni di danno polmonare da polveri. Le diagnosi formulate mantengono un margine di incertezza ma la loro segnalazione è importante poiché permette di arricchire i dati disponibili e quindi il dibattito su tale problematica emergente Ammesso che esista un nesso tra esposizione a silice e immunopatie rimane comunque non chiarito il problema della latenza tra esposizione e insorgenza della patologia, soprattutto in quei casi in cui sia presente una pregressa esposizione a basse dosi di silice cristallina (per es. casi senza evidenza di silicosi polmonare). È importante, quindi, che il Medico del Lavoro non consideri chiuso il capitolo della esposizione silice, ma anzi presti molta attenzione a questo aspetto nella propria attività, sia per ricercare possibili esposizioni pregresse di fronte a casi di lavoratori con patologie autoimmuni, sia nella sorveglianza sanitaria di esposti anche a basse dosi di silice. BIBLIOGRAFIA 1) Sluis-cremer GK, Hessel PA, Nizdo EH, Churchill AR, Zeiss EA. Silica, silicosis and progressive systemic sclerosis. Br J Ind Med 1985; 42: 838-43. 2) Bovenzi M, Barbone F, Betta A, Tommasini M, Versini W. Sclerodermia and occupational exposure. Scand j Work Environ Health 1995; 21: 289-92. 3) Parks CG, Cooper GS. Occupational exposure and risk of systemic lupus erythematosus. Autoimmunity. 2005 Nov; 38(7): 497-506. 4) Rosenman KD, Moore-Fuller M, Reilly MJ. Connective tissue disease and silicosis. Am J ind Med 1999 apr; 35(4): 375-81. 5) Sanchez-roman J, Wichmann I, Salaberri J, Valera JM, Nunez-Roland A. Multiple clinical and biological autoimmune manifestations in 50 workers after occupational exposure to silica. Ann rheum dic 1993; 52: 534-8. 6) Conrad K, Melhorn J, Luthke K, Dorner T, Frank KH. Systemic lupus erythematosus after heavy exposure to quartz dust in uranium mines: clinical and seriological characteristics. Lupus 1996; 5: 62-9. 7) Gregorini G, Ferioli A, Donato F, Tira P, Morassi L, et al. Association between silica exposure and necrotizing crescentic glomerulonephritis with p-ANCA and anti-MPO antibodies: a hospital-based case-control study. Adv exp med boil 1993; 336: 435-40. 8) Steenland K, Sanderson W, Calvert GM. Kidney disease and arthritis in a cohort study of workers exposed to silica. Epidemiology. 2001 Jul; 12(4): 405-12. 9) Stolt P, Kallberg H, Lundberg I, Sjogren B, Klareskog L, Alfredsson L, EIRA study group. Silica exposure is associated with increased risk of developing rheumatoid arthritis: results from the swedish EIRA study. Ann Rheum Dis 2005 Apr; 64(4): 582-6. 10) Mulloy KB. Silica exposure and systemic vasculitis. Environ Health Perspect 2003 Dec; 111(16): 1933-8. 11) Markovits D, Schapira D, Wiener A, Nahir AM. Silica-related rheumatoid arthritis without lung involvement. Clin Rheumatol 2003 Feb; 22(1): 53-5. 12) Fujii Y, Arimura Y, Waku M, Nakabayashi K, Nagasawa T. A case of igA nephropathy associated with silicosis. Nippon Jinzo Gakkai Shi Oct 2001; 43(7): 613-8. 13) Brown JM, Schwanke CM, Pershouse MA, Pfau JC, Holian A. Effects of rottlerin on silica-exacerbated systemic autoimmune disease in new Zealand mixed mice. Am J Physiol Lung Cell Mol Physiol Dec 2005; 289(6): L990-8. 14) Parks CG, Cooper GS, Nylander-French LA, Sanderson WT, Dement JM, Cohen PL, Dooley MA, Treawell EL, St Clair EW, Gilkeson GS, Hoppin JA, Savitz DA. Occupational exposure to crystalline silica and risk of systemic lupus erythematosus: a population-based, case-control study in the southeastern United States. Arthritis Rheum May 2004; 50(5): 1964. 15) Parks CG, Conrad K, Cooper GS. Occuopational exposure to crystalline silica and autoimmune disease. Environ Health Perspect Oct 1999; 107 Suppl 5: 793-802. 16) Takemi O, Yoshie M, Yasumitsu N, Fuminori H, Akiko T, Masayasu K, Hironobu K, Masafumi T, Ayako U, Takumi K. Alteration of Fas and Fas-related molecules in patients with silicosis. Exp Biol Med 2006; 231: 522-533. P-20 SIEROPREVALENZA DI BORRELIOSI DI LYME IN LAVORATORI DEL CORPO FORESTALE DEL LAZIO P. Tomao1 , S. Di Renzi1 , P. Bettolo Marini2 , N. Vonesch1 , M.C. D’Ovidio1 , A. Martini1 , L. Arces2 , S. Vita1 , P. Melis1 , S. Signorini1 1 ISPESL - Dipartimento di Medicina del Lavoro, Via Fontana Candida, 1 - 00040 Monteporzio Catone (RM) 2 Università Cattolica del S. Cuore, Facoltà di Medicina e Chirurgia “A. Gemelli” Dipartimento di Medicina del Lavoro, Largo A. Gemelli, 8 - Roma Corrispondenza: Paola Tomao ISPESL - Dipartimento di Medicina del Lavoro, Via Fontana Candida, 1 - 00040 Monteporzio Catone (RM), Italy - Tel. 06-94181279, Fax 06-94181270, e-mail: paola.tomao@ispesl.it SEROPREVALENCE OF LYME BORRELIOSIS IN FORESTRY WORKERS FROM LAZIO Key words: Lyme borreliosis, occupational risk, tick. ABSTRACT. Lyme borreliosis (LB) is a multisystemic disorder caused by the spirochete Borrelia burgdorferi sensu lato that is transmitted by Ixodes spp. ticks. One of the commonest ways of evaluating the circulation of an infectious agent is to search for specific antibodies in a susceptible population at high risk of exposure, included forestry rangers. The present study was designed to investigate the prevalence of antibodies to B. burgdorferi in a sample of forestry rangers from Lazio divided in two groups in relation to potential occupational risk factors for tick-borne infections.

92 G Ital M<strong>ed</strong> Lav Erg 2006; 28:3, Suppl<br />

www.gimle.fsm.it<br />

DISCUSSIONE<br />

I risultati qui riportati <strong>di</strong>mostrano una stretta correlazione tra apoptosi<br />

indotta in cellule MOLT-4 dal trattamento con Cr VI <strong>ed</strong> esposizione<br />

<strong>del</strong>la PS sulla superficie <strong>del</strong>la cellula, in analogia con altri stu<strong>di</strong> sull’apoptosi.<br />

Essi inoltre <strong>di</strong>mostrano che il trattamento con Cr VI, a dosi capaci<br />

<strong>di</strong> indurre apoptosi, inibisce la sintesi <strong>di</strong> PS e suggeriscono che l’inibizione<br />

rappresenti uno degli eventi iniziali <strong>di</strong> tale processo. Inibizione<br />

<strong>del</strong>la sintesi <strong>di</strong> PS in cellule apoptotiche che espongono PS era già stata<br />

osservata in macrofagi infettati con GBS (7). Il trattamento con Cr VI ha<br />

però evidenziato un’ulteriore effetto sul metabolismo <strong>del</strong>la PS, che appare<br />

strettamente connesso ai danni che esso provoca a livello mitocondriale.<br />

Infatti, perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> trattamento che inducono apoptosi <strong>di</strong>minuiscono<br />

la capacità <strong>del</strong>le cellule MOLT-4 <strong>di</strong> decarbossilare a livello mitocondriale<br />

la PS in PE.<br />

BIBLIOGRAFIA<br />

1) IARC. Monograph on the evaluation of carcinogenic risks to human.<br />

1990: 49.<br />

2) Singh J, Carlisle DL, Pritchard DE, Patierno SR. Chromium-induc<strong>ed</strong><br />

genotoxicity and apoptosis: relationship to chromium carcinogenesis.<br />

Oncol Rep 1998; Nov-Dec 5(6): 1307-18.<br />

3) Ye J, Wang S, Leonard SS, Sun Y, Butterworth L, Antonini J, Ding<br />

M, Rojanasakul Y, Vallyathan V, Castranova V. Shi X. Role of reactive<br />

oxygen species and p53 in chromium (VI)-induc<strong>ed</strong> apoptosis. J<br />

Biol Chem 1999; Dec 3 274(49): 34974-80.<br />

4) Aussel C, Pelassy C, Breittmayer JP. CD95 (Fas/APO-1) induces an<br />

increas<strong>ed</strong> phosphatidylserine synthesis that prec<strong>ed</strong>es its externalization<br />

during programm<strong>ed</strong> cell death. FEBS Lett 1998; 431: 195-199.<br />

5) Buratta S, Migliorati G, Marchetti C, Mambrini R, Riccar<strong>di</strong> C,<br />

Mozzi R. Dexamethasone increases the incorporation of [ 3 H]serine<br />

and the activity of serine base exchange enzyme in mouse thymocytes:<br />

a possible relation between serine base exchange enzyme and<br />

apoptosis. Mol Cell Biochem 2000; 211: 61-67.<br />

6) Yu A, Byers DM, Ridgway ND, McMaster CR, Cook HW. Preferential<br />

externalization of newly synthesiz<strong>ed</strong> phosphatidylserine in apoptotic<br />

U937 cells is dependent on caspase-me<strong>di</strong>at<strong>ed</strong> pathways. Biochim<br />

Biophys Acta 2000 Sep 27; 1487(2-3): 296-308.<br />

7) Buratta S, Fettucciari K, Mambrini R, Fetriconi I, Marconi P, Mozzi<br />

R. Group B streptococcus (GBS) mo<strong>di</strong>fies macrophage phosphatidylserine<br />

metabolism during induction of apoptosis. FEBS Lett<br />

2002; 520: 68-72.<br />

8) Gambelunghe A. et al. Chromium VI-induc<strong>ed</strong> apoptosis in a human<br />

bronchial epithelial cell line (BEAS-2B) and a lymphoblastic leukaemia<br />

cell line (MOLT-4). JOEM March 2006; 48(3): 319-325.<br />

P-19<br />

SILICE E IMMUNOPATIE: POSSIBILI PROSPETTIVE IN MEDICINA<br />

DEL LAVORO<br />

A. Todaro1 , A. Chio<strong>di</strong>ni1 , L. Bor<strong>di</strong>ni1 , L. Ribol<strong>di</strong>1 1 Fondazione IRCCS, Osp<strong>ed</strong>ale Maggiore Policlinico,<br />

Mangiagalli e Regina Elena<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina Preventiva, Clinica e <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong><br />

Clinica <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> “Luigi Devoto”, Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano<br />

SILICA AND IMMUNOLOGIC DISORDERS: POSSIBLE<br />

PROSPECTIVE IN OCCUPATIONAL MEDICINE<br />

Key words: crystalline silica, autoimmune <strong>di</strong>seases, occupational<br />

exposure, silice cristallina, patologie autoimmunitarie, esposizione<br />

occupazionale.<br />

ABSTRACT. Occupational exposure to crystalline silica dust<br />

rapresent<strong>ed</strong> in the last century one of the most important <strong>di</strong>spose<br />

of enviromental me<strong>di</strong>cine mainly for lung involvement. Thechnological<br />

advances have contribut<strong>ed</strong> to substantially r<strong>ed</strong>ucing the occurrence<br />

of silicosis and other respiratory <strong>di</strong>sorders by decreasing the exposure<br />

levels to silica dust.<br />

Actually there is increasing evidence from epidemiologic stu<strong>di</strong>es that<br />

silica dust exposure is associat<strong>ed</strong> with increas<strong>ed</strong> risk for a wide variety<br />

of autoimmune <strong>di</strong>seases, inclu<strong>di</strong>ng scleroderma, rheumatoid artritis,<br />

systemic sclerosis, systemic lupus erythematosus, vasculitis and impar<strong>ed</strong><br />

renal function and end-stage renal <strong>di</strong>seases.<br />

Mechanisms of autoimmune induction following exposure to particulate<br />

silica are unclear, although an adjuvant effect is propos<strong>ed</strong>. Silica dust<br />

may act to promote or accelerate <strong>di</strong>sease development, requiring some<br />

other factor to break immune tolerance or initiate autoimmunity. It has<br />

been hypotizi<strong>ed</strong> that crystalline silica could promote both the activation<br />

of inflammatory pathway, that the production of autoantibo<strong>di</strong>es through<br />

abnormal regulation of apoptosis. The specific manifestation of this<br />

effect may depend on underlying <strong>di</strong>fferences in genetic susceptibility<br />

or other environmental exposures. However more affords are ne<strong>ed</strong><strong>ed</strong><br />

to clarifi<strong>ed</strong> the pathogenesis of autoimmunity.<br />

We report three clinical case in which crystalline silica dust exposure<br />

could has promot<strong>ed</strong> development of autoimmune <strong>di</strong>sease.<br />

INTRODUZIONE<br />

La progressiva riduzione dei livelli <strong>di</strong> esposizione lavorativa a silice<br />

ha comportato una parallela <strong>di</strong>minuzione <strong>del</strong> numero e <strong>del</strong>la gravità <strong>del</strong>le<br />

patologie polmonari ad essa attribuibili.<br />

Negli ultimi anni tuttavia si è accresciuto l’interesse per il rapporto<br />

ipotizzato da alcuni autori (Tabella I) tra l’esposizione a silice e l’insorgenza<br />

<strong>di</strong> patologie autoimmuni. Già negli anni ottanta venne segnalata<br />

una associazione tra silicosi polmonare e patologie sistemiche quali il lupus,<br />

l’artrite reumatoide e la sclerodermia, ma più <strong>di</strong> recente è stato prospettato<br />

un possibile ruolo <strong>del</strong>la silice nella genesi <strong>di</strong> altre malattie su<br />

base autoimmune (panarterite nodosa, patologie renali) anche in assenza<br />

<strong>di</strong> manifestazioni pneumoconiotiche (10, 11, 12).<br />

Tabella I. Principali stu<strong>di</strong> epidemiologici con segnalazione<br />

<strong>di</strong> associazione tra esposizione a silice e immunopatie<br />

Autore Anno Soggetti Patologia<br />

Sluis-Kremer (1) 1986 157 Artrite reumatoide<br />

Bovenzi(2) 1995 21 Sclerodermia<br />

Parks (3) 2004 265 Lupus<br />

Rosenman (4) 1999 463 Artrite reumatoide<br />

Sanchez-Roman (5) 1993 50 Varie<br />

Conrad (6) 1996 43 Lupus<br />

Gregorini (7) 1993 16 Nefropatie<br />

Steenland (8) 2001 4626 Artrite e nefropatie<br />

Stolt P (9) 2005 276 Artrite reumatoide<br />

Alcuni autori hanno indagato i possibili meccanismi <strong>di</strong> tipo eziopatogenetico.<br />

Secondo Parks l’esposizione a silice è in grado <strong>di</strong> incrementare<br />

l’apoptosi cellulare determinando così un’importante esposizione ad<br />

una quota <strong>di</strong> autoantigeni (3) e portare alla formazione <strong>di</strong> autoanticorpi<br />

(13). Sempre secondo Parks l’azione <strong>del</strong>la silice cristallina è definibile<br />

come “a<strong>di</strong>uvante immunitario” nell’incrementare la cascata infiammatoria<br />

e la produzione <strong>di</strong> autoanticorpi. (14, 15).<br />

Secondo Takemi il meccanismo d’azione <strong>del</strong>la silice sembrerebbe<br />

coinvolgere alcuni particolari recettori <strong>di</strong> membrana (FAS, CD95) presenti<br />

nei linfociti T. La cascata enzimatica attivata da tali recettori condurrebbe<br />

all’inattivazione <strong>di</strong> un inibitore (ICAD/DFF45) con conseguente lisi e<br />

frammentazione <strong>del</strong>le catene <strong>di</strong> DNA e successiva apoptosi cellulare (16).<br />

MATERIALI E METODI<br />

Vengono descritti 3 casi, tutti maschi, giunti alla nostra osservazione,<br />

per accertamenti <strong>di</strong> sospetta malattia professionale conseguente all’esposizione<br />

a silice, portatori <strong>di</strong> altra patologia a possibile genesi autoimmunitaria.<br />

Caso n. 1<br />

Soggetto <strong>di</strong> 43 anni, fumatore, dal 1999 affetto da artrite reumatoide<br />

erosiva. A seguito <strong>del</strong>la comparsa <strong>di</strong> <strong>di</strong>spnea a carattere ingravescente,<br />

viene inviato alla nostra attenzione per ulteriori accertamenti. Dal punto<br />

<strong>di</strong> vista lavorativo dal 1989 al momento <strong>del</strong> ricovero aveva sempre lavorato<br />

presso un’azienda produttrice <strong>di</strong> pitture e intonaci per e<strong>di</strong>lizia, in<br />

qualità <strong>di</strong> addetto alla pesa e alla miscelazione <strong>di</strong> resine, solventi, ad<strong>di</strong>tivi<br />

e pigmenti. Nella preparazione <strong>del</strong>le miscele il paziente aggiungeva un<br />

“veicolo”, in quantità pari a circa 100-200kg/h, costituito fino al 45% da<br />

silice cristallina. Tale operazione, riferita estremamente polverosa, era

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