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Indice - Giornale Italiano di Medicina del Lavoro ed Ergonomia ...

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60 G Ital M<strong>ed</strong> Lav Erg 2006; 28:3, Suppl<br />

www.gimle.fsm.it<br />

si è trattato <strong>di</strong> malori. In quattro casi (1,7%) non è stato possibile classificare<br />

il tipo <strong>di</strong> evento <strong>ed</strong> in due casi (0,7% dei casi) si è trattato d’intossicazione<br />

acuta. Tra i 161 malori, l’11,1% è stato caratterizzato da eventi<br />

car<strong>di</strong>ocircolatori, mentre 17 (6,3%) da eventi neurologici.<br />

Esito. Nell’1.5% dei casi l’intervento ha registrato il decesso avvenuto<br />

in tre casi in seguito a trauma, in due casi per cause non precisate.<br />

Tipo <strong>di</strong> trattamento. In 7 casi (2,6% <strong>di</strong> tutti gli interventi) si è reso necessario<br />

l’utilizzo <strong>del</strong> defibrillatore. Nell’11,1% dei casi si è reso necessario<br />

un trattamento con ventilazione assistita, mentre nel 5,6% i sanitari<br />

hanno immobilizzato il collo <strong>del</strong>la vittima. In 5 casi si è reso necessario<br />

l’utilizzo <strong>del</strong>la barella a cucchiaio (1,9%) e in 32 <strong>di</strong> quella spinale (12%).<br />

In 16 casi (6%) è stato necessario eseguire me<strong>di</strong>cazione mentre in 5 casi<br />

(1,9%) proc<strong>ed</strong>ure <strong>di</strong> emostasi e in 13 casi (4,9%) posizionare steccobenda.<br />

DISCUSSIONE<br />

Dai risultati <strong>di</strong> questa ricerca si evincono elementi <strong>di</strong> grande interesse<br />

ai fini <strong>del</strong>la programmazione degli interventi <strong>di</strong> pronto soccorso sia da<br />

parte <strong>del</strong>le aziende interessate, sia da parte <strong>del</strong> sistema <strong>di</strong> emergenza <strong>del</strong><br />

servizio sanitario regionale.<br />

La prima osservazione che può essere tratta da una analisi descrittiva<br />

dei dati è che gli interventi hanno riguardato soprattutto gli opifici con<br />

complessivi 244 interventi, per quanto anche un certo numero non irrilevante<br />

<strong>di</strong> accessi si è reso necessario presso le realtà <strong>del</strong> terziario.<br />

Come atteso, il numero maggiore degli interventi ha riguardato i territori<br />

a più alta densità industriale (nell’or<strong>di</strong>ne, Frosinone, Anagni e Cassino)<br />

<strong>ed</strong> ha interessato soggetti giovani <strong>di</strong> sesso maschile che rappresentano<br />

ancora oggi la parte prevalente <strong>del</strong>la forza lavoro.<br />

I dati raccolti sulla criticità <strong>del</strong>l’evento all’invio (classificata dall’operatore<br />

<strong>di</strong> consolle sulla base dei protocolli <strong>di</strong> triage) ha mostrato una<br />

prevalenza dei co<strong>di</strong>ci gialli e ver<strong>di</strong> <strong>ed</strong> una modesta prevalenza dei co<strong>di</strong>ci<br />

bianchi. Il dato sembrerebbe asseverare una <strong>di</strong>screta capacità <strong>del</strong>l’estensore<br />

<strong>del</strong>la chiamata (soccorritore non professionale) alla classificazione<br />

degli eventi, per quanto sia evidente dal confronto con la <strong>di</strong>stribuzione<br />

degli interventi per criticità all’arrivo, una <strong>di</strong>screta sovrastima <strong>del</strong>la gravità<br />

degli eventi. In relazione alla <strong>di</strong>agnosi elaborata all’arrivo, oltre 1/3<br />

degli eventi (il 37,6%) sono stati <strong>di</strong> tipo traumatico, mentre nel 60% dei<br />

casi si sono registrati malori. Soltanto in due casi nell’intero triennio<br />

(0,7% dei casi) si è trattato d’intossicazione acuta.<br />

Dalla analisi <strong>del</strong> dato sulla tipologia <strong>del</strong>l’evento che ha richiesto l’intervento<br />

è possibile osservare che sono stati poco più <strong>di</strong> un centinaio gli<br />

eventi traumatici per i quali è partita dall’azienda la chiamata al 118, a<br />

fronte <strong>di</strong> un fenomeno infortunistico nella provincia ben più rilevante, caratterizzato<br />

da circa 6000 eventi l’anno dei quali 1/10 con esiti in invali<strong>di</strong>tà<br />

permanente. L’analisi dei 161 malori ha mostrato una quota significativa<br />

<strong>di</strong> eventi car<strong>di</strong>ovascolari (11,1%), neurologici e psichiatrici. Parte<br />

rilevante degli eventi psichiatrici è stata cagionata da aggressioni fisiche<br />

e verbali che sono state registrate in un numero non insignificante <strong>di</strong> interventi.<br />

Relativamente al tipo <strong>di</strong> trattamento, i dati hanno mostrato che<br />

in 7 casi (2,6% <strong>di</strong> tutti gli interventi) si è reso necessario l’uso <strong>del</strong> defibrillatore,<br />

mentre in 30 casi (11,1%) il trattamento con ventilazione assistita.<br />

Questo dato conferma la grande importanza che molti autori danno<br />

all’insegnamento <strong>del</strong>le tecniche <strong>di</strong> rianimazione car<strong>di</strong>opolmonare <strong>di</strong> base<br />

nei corsi per i lavoratori designati ivi compresa l’opportunità <strong>del</strong>la estensione<br />

<strong>del</strong>l’uso <strong>del</strong> defibrillatore ai laici nelle aziende più gran<strong>di</strong>.<br />

In una modesta percentuale <strong>di</strong> casi (5,6%) si è reso necessario l’uso<br />

<strong>del</strong> collare <strong>di</strong> Shanz e <strong>del</strong>la barella a cucchiaio (1,9%); al contrario, più<br />

frequentemente si è registrato l’utilizzo <strong>del</strong>la tavola spinale (12%). Il dato<br />

mostra come, almeno per le aziende a non elevato rischio traumatologico,<br />

sia secondario l’approfon<strong>di</strong>mento nei corsi <strong>di</strong> formazione sul personale<br />

designato al pronto soccorso <strong>di</strong> temi riguardanti le tecniche <strong>di</strong> immobilizzazione<br />

strumentale <strong>del</strong> collo e <strong>del</strong> rachide. In sintesi, tra gli elementi<br />

<strong>di</strong> rilievo emersi dall’indagine abbiamo che la chiamata <strong>del</strong> 118 è ampiamente<br />

sotto rappresentata se confrontata con le caratteristiche quantitative<br />

<strong>del</strong> fenomeno infortunistico nella provincia oggetto <strong>di</strong> indagine, che<br />

un numero non trascurabile <strong>di</strong> chiamate avviene per eventi per i quali<br />

l’intervento è <strong>di</strong>fferibile e che un significativo numero <strong>di</strong> interventi hanno<br />

richiesto il sostegno <strong>del</strong>le funzioni vitali.<br />

Di tali elementi sarà opportuno tenere conto nella realizzazione degli<br />

interventi <strong>di</strong> formazione dei lavoratori designati al pronto soccorso aziendale<br />

(Sacco e Ciavarella 2003; Sacco et al., 2005), nella dotazione dei<br />

presi<strong>di</strong> (Sacco et al., 2004) e nella integrazione degli interventi con il sistema<br />

<strong>di</strong> emergenza <strong>del</strong> Servizio Sanitario Regionale.<br />

BIBLIOGRAFIA<br />

1) Sacco A, Ciavarella M. Il primo soccorso nei luoghi <strong>di</strong> lavoro. Corso<br />

teorico-pratico <strong>di</strong> alfabetizzazione alle tecniche <strong>di</strong> Primo Soccorso<br />

nei luoghi <strong>di</strong> lavoro. EPC Libri, Roma 2003; (pp. 560).<br />

2) Sacco A, Ciavarella M, Monteforte G, De Santis A. Luci <strong>ed</strong> ombre<br />

<strong>del</strong> regolamento sulla organizzazione <strong>del</strong> pronto soccorso in azienda.<br />

M<strong>ed</strong> Lav, 2004; 95(2): 161-163.<br />

3) Sacco A, Ciavarella M, Trevisan A, Monteforte G, De Santis A. I requisiti<br />

per i formatori dei lavoratori designati al primo soccorso<br />

aziendale. M<strong>ed</strong> Lav, 2005; 96(5): 403-408.<br />

P-04<br />

CRITERI DI IDONEITÀ PER IL LAVORO ALL’ESTERO: IL SETTORE<br />

DELL’INFORMAZIONE<br />

P. Bianco1 , V. Anzelmo2 1 Servizio Sanitario RAI Ra<strong>di</strong>otelevisione Italiana Roma<br />

2 Istituto Me<strong>di</strong>cina <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong>, Università Cattolica S. Cuore, Roma<br />

Corrispondenza: V. Anzelmo - Istituto Me<strong>di</strong>cina <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong>,<br />

Università Cattolica S. Cuore, L.go A. Gemelli 8 - 00168 Roma, Italy<br />

- E-mail: vincenza.anzelmo@rm.unicatt.i<br />

CRITERIA OF HEALTH EVALUATION FOR MASS MEDIA<br />

OPERATOR IN FOREIGN COUNTRIES<br />

Key words: work in foreign countries, criteria of health evaluation,<br />

me<strong>di</strong>cal standard, lavoro all’estero, criteri <strong>di</strong> valutazione <strong>di</strong> idoneità,<br />

standard sanitari.<br />

ABSTRACT. The mass me<strong>di</strong>a operators represent a category<br />

of workers in foreign countries with middle and short stay in <strong>di</strong>fferent<br />

times and areas during the same year. The risks are connect<strong>ed</strong> to<br />

geographic area and country of destination (climate, area of residence,<br />

infections, safety of the food and water), but also to critical situations<br />

for events relat<strong>ed</strong> to natural <strong>di</strong>saster, political and social situation.<br />

They were stu<strong>di</strong><strong>ed</strong> 166 mass me<strong>di</strong>a operators that, in 2005, carri<strong>ed</strong><br />

out 358 missions in foreign countries in areas at high risk. The health<br />

surveillance with clinical protocols and vaccine programs was carri<strong>ed</strong><br />

out using criteria of health evaluation co<strong>di</strong>fi<strong>ed</strong>.<br />

INTRODUZIONE<br />

Le profonde mo<strong>di</strong>ficazioni dei mercati e dei comparti lavorativi<br />

hanno evidenziato la necessità, per quasi tutti i settori produttivi, <strong>di</strong> esportare<br />

non solo prodotti, ma anche uomini, esperienze e attività, con conseguente<br />

incremento dei soggetti che viaggiano e soggiornano per lavoro<br />

all’estero. Le aziende hanno attivato i supporti sanitari per garantire la tutela<br />

<strong>del</strong>la salute anche <strong>di</strong> questa particolare categoria lavorativa. Per molti<br />

anni le aziende hanno gestito, in modo autonomo e con proc<strong>ed</strong>ure preventive<br />

e sanitarie <strong>di</strong>verse, questi lavoratori avendo come unico riferimento<br />

il Regolamento Sanitario Internazionale recepito in Italia con la<br />

Legge 106/82. Il DLgs 626/94 ha fornito le in<strong>di</strong>cazioni metodologiche<br />

per tutelare operatori la cui attività è spesso con<strong>di</strong>zionata più che dai veri<br />

e propri rischi da lavoro, da fattori collegati alle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> soggiorno,<br />

<strong>di</strong> vita e socio-politiche <strong>del</strong> paese ospitante. Nell’ambito <strong>del</strong>le classificazioni<br />

<strong>del</strong> lavoro all’estero, gli operatori <strong>del</strong>l’informazione rientrano in<br />

quello con soggiorni me<strong>di</strong>o-brevi, ripetuti <strong>di</strong>verse volte all’anno, in aree<br />

sempre <strong>di</strong>verse. La valutazione <strong>del</strong> rischio per questo comparto, deve tener<br />

conto soprattutto dei rischi legati all’area geografica e al paese <strong>di</strong> destinazione:<br />

le situazioni climatiche, l’area <strong>di</strong> residenza (urbana/extraurbana),<br />

le con<strong>di</strong>zioni abitative (presenza <strong>di</strong> vettori <strong>di</strong> infezione), le con<strong>di</strong>zioni<br />

<strong>di</strong> vita (con<strong>di</strong>zioni igieniche, sicurezza <strong>del</strong> cibo e <strong>del</strong>l’acqua), i<br />

mezzi <strong>di</strong> trasporto utilizzati <strong>ed</strong> il contesto socio-politico che è motivo<br />

<strong>del</strong>la missione lavorativa, ovvero seguire e documentare eventi internazionali<br />

in aree geografiche, che possono anche comprendere situazioni<br />

critiche per eventi legati a calamità naturali o a situazioni politiche, sociali<br />

e belliche.<br />

MATERIALI E METODI<br />

Nell’anno 2005, 166 operatori <strong>del</strong>l’informazione, giornalisti e tecnici,<br />

(<strong>di</strong> cui 125 maschi e 41 donne con età me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 47 anni) hanno svolto 358

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