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Indice - Giornale Italiano di Medicina del Lavoro ed Ergonomia ...

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46 G Ital M<strong>ed</strong> Lav Erg 2006; 28:3, Suppl<br />

www.gimle.fsm.it<br />

RISULTATI<br />

Il campione presenta le seguenti caratteristiche:<br />

n°maschi 299 d.s.*<br />

n°femmine 48<br />

età me<strong>di</strong>a anni 40 12<br />

me<strong>di</strong>a prognosi iniziale giorni 42 37.8<br />

me<strong>di</strong>a prognosi finale giorni 59 73.8<br />

n°casi con violazioni 37<br />

n° articoli violati 55<br />

Per quanto riguarda la <strong>di</strong>stribuzione in settore <strong>di</strong> attività, adottando<br />

la classificazione Inail, si è evidenziato che i settori prevalenti erano le<br />

costruzioni (101), lavorazione dei metalli (35), commercio e attività artigianali<br />

(55). Per quanto riguarda la forma <strong>di</strong> acca<strong>di</strong>mento, sempre usando<br />

la classificazione Inail, la forma prevalente è risultata pi<strong>ed</strong>e in fallo (75)<br />

seguita da colpito da (39) e schiacciato da (33). In 37 casi si sono riscontrate<br />

violazioni alle norme sulla sicurezza sul lavoro, complessivamente<br />

sono stati contestati 55 articoli che riguardano il D.lvo 626/94 (n° 32), il<br />

DPR 547/55 (n° 20) e il DPR 164/56 (n° 3); gli articoli più contestati sono<br />

stati il 22 (7) e il 4(4) <strong>del</strong> D.lvo 626/94.<br />

DISCUSSIONE<br />

Il numero degli infortuni è in continua <strong>di</strong>minuzione nella nostra regione<br />

come in Italia dagli anni 50 ad oggi sia pure non con la rapi<strong>di</strong>tà che<br />

tutti ci auguriamo. Ma al <strong>di</strong> là <strong>del</strong> numero degli infortuni, dato solo in<strong>di</strong>cativo<br />

<strong>del</strong> fenomeno e facilmente reperibile dalle statistiche Inail, sarebbe<br />

necessario avere conoscenza dei casi, tra gli eventi denunciati, in cui<br />

siano effettivamente presenti violazioni <strong>del</strong>la normativa in materia <strong>di</strong> sicurezza<br />

poiché è sostanzialmente solo verso questi casi che si può operare<br />

tramite la vigilanza. Il lavoro evidenzia come partendo da un cospicuo<br />

numero <strong>di</strong> eventi denunciati solo in una piccola percentuale <strong>di</strong> infortuni,<br />

il 10.7%, si è giunti a rilevare <strong>del</strong>le violazioni; il risultato è sostanzialmente<br />

sovrapponibile a quello rilevato da un analogo stu<strong>di</strong>o effettuato<br />

in una Usl veneta qualche anno fa. La prima spiegazione <strong>di</strong> tutto questo,<br />

la più semplice e la più tranquillizzante è che nella gran parte dei casi non<br />

vi siano violazioni <strong>di</strong> norme. È questa in effetti l’impressione che sempre<br />

più si ricava prendendo giornalmente visione degli infortuni trasmessi al<br />

servizio, il numero complessivo è stabile o in lenta <strong>di</strong>minuzione ma sempre<br />

più si tratta <strong>di</strong> eventi a carattere accidentale, <strong>di</strong> piccola entità, legati<br />

agli spostamenti, interessanti lavoratori autonomi e così via, infortuni<br />

quin<strong>di</strong> per i quali già a tavolino, si può escludere una violazione. Una ulteriore<br />

spiegazione è che sovente è <strong>di</strong>fficile trovare <strong>del</strong>le prove significative<br />

se non si adottano dei criteri adeguati nella scelta <strong>del</strong>le inchieste da<br />

effettuare. La gran parte dei casi oggetto <strong>del</strong>lo stu<strong>di</strong>o riguardavano richieste<br />

provenienti dalla locale Procura <strong>del</strong>la Repubblica sulle quali non<br />

era stata effettuata nessuna particolare cernita per cui l’esito era già preve<strong>di</strong>bile.<br />

Ugualmente importante appare la tempestività <strong>del</strong>l’intervento,<br />

in alcuni casi già gli operatori segnalano questo problema che però è verosimilmente<br />

molto più rilevante dei 7 casi riferiti; nella nostra casistica<br />

le richieste <strong>del</strong> magistrato oltre a non essere state adeguatamente vagliate<br />

venivano trasmesse con mesi <strong>di</strong> ritardo rispetto all’acca<strong>di</strong>mento con ovvie,<br />

insuperabili <strong>di</strong>fficoltà, nella ricostruzione <strong>del</strong>lo stato <strong>del</strong>le cose e<br />

<strong>del</strong>la <strong>di</strong>namica degli eventi, nella raccolta <strong>del</strong>le testimonianze ecc. Proprio<br />

alla luce <strong>di</strong> queste considerazioni più recentemente sono state introdotte<br />

con la Procura proc<strong>ed</strong>ure innovative per cui tutti i certificati <strong>di</strong><br />

infortunio dal territorio devono essere <strong>di</strong>rettamente inviati allo Spsal che<br />

sceglie quelli da indagare; inoltre è lo stesso Servizio che può attivarsi<br />

nella ricerca potendo acc<strong>ed</strong>ere all’archivio informatico <strong>del</strong> Pronto Soccorso.<br />

È auspicabile che la nuova organizzazione possa portare a un migliore<br />

uso <strong>del</strong>le poche risorse a <strong>di</strong>sposizione.<br />

BIBLIOGRAFIA<br />

1) Bernar<strong>di</strong>ni P, Soleo L. Gli infortuni sul lavoro in Italia e in Europa:<br />

inquadramento e <strong>di</strong>mensione <strong>del</strong> problema Atti 63° Congresso Nazionale<br />

<strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> Sorrento 8-11 novembre 2000.<br />

2) INAIL Rapporto annuale regionale 2004 Abruzzo.<br />

3) Marchiori L, Peruzzi M, Gobbi M, Benfanti M, Patissi V. Analisi <strong>di</strong><br />

1000 casi <strong>di</strong> infortunio accaduti nell’Ulss n 20 <strong>di</strong> Verona. Atti 65°<br />

Congresso Nazionale <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> Messina 11-14 settembre<br />

2002.<br />

P-09<br />

EFFETTI DELL’ESPOSIZIONE LAVORATIVA SULLA GRAVIDANZA.<br />

RISULTATI DI UN’INDAGINE EPIDEMIOLOGICA CONDOTTA<br />

NELLA ZONA PISANA DELL’AZIENDA USL 5<br />

C. Di P<strong>ed</strong>e1 , E. Menichini2 , B. Piegaia2 , A. Angino2 , S. Baldacci2 ,<br />

F. Martini2 , F. Di P<strong>ed</strong>e3 , M. Simoni2 , L. Carrozzi4 , G. Viegi2 1 UF PISLL Azienda USL 5, Galleria Gerace, 14 - Pisa<br />

2 Unità <strong>di</strong> Epidemiologia Ambientale Polmonare,<br />

Istituto <strong>di</strong> Fisiologia Clinica CNR, Via Trieste - Pisa<br />

3 Dip. Salute Pubbl. Politiche <strong>del</strong> Farmaco e <strong>del</strong>le Biobanche,<br />

Azienda Osp<strong>ed</strong>aliera Universitaria Pisana, Via Santa Maria - Pisa<br />

4 Dipartimento Car<strong>di</strong>o-Toracico Azienda Osp<strong>ed</strong>aliera Universitaria<br />

Pisana, Presi<strong>di</strong>o Osp<strong>ed</strong>aliero <strong>di</strong> Cisanello - Pisa<br />

Corrispondenza: Cinzia Di P<strong>ed</strong>e - U.F. PISLL Azienda USL 5 Pisa,<br />

Galleria Gerace, 14 - Pisa, Italy - E-mail: c.<strong>di</strong>p<strong>ed</strong>e@usl5.toscana.it<br />

EFFECTS OF OCCUPATIONAL EXPOSURE ON PREGNANCY:<br />

RESULTS OF AN EPIDEMIOLOGIC SURVEY CONDUCTED<br />

IN PISA AREA<br />

Key words: pregnancy, occupational exposure, low birth weight.<br />

ABSTRACT. The aim of the study is to evaluate the correlation between<br />

occupational exposure and pregnancy outcomes.<br />

744 female workers have been interview<strong>ed</strong> by phone, one year after<br />

the <strong>del</strong>ivery. The questionnaire contain<strong>ed</strong> information on job, smoking<br />

habits, alcohol consumption, <strong>di</strong>seases during pregnancy and pregnancy<br />

outcomes. Within the group were consider<strong>ed</strong> expos<strong>ed</strong>and non expos<strong>ed</strong><br />

and within expos<strong>ed</strong>, who continu<strong>ed</strong> to be expos<strong>ed</strong> during pregnancy.<br />

Statistical analyses were perform<strong>ed</strong> using SPSS 10.0 package.<br />

By multiple logistic regression analysis adjusting for age, smoking,<br />

<strong>di</strong>seases, drugs and <strong>ed</strong>ucation, low birth weight (OR=2,86;<br />

95%IC=0,91-8,99; p=0,07) is higher in women who continu<strong>ed</strong><br />

to be expos<strong>ed</strong> to risks factor during pregnancy compar<strong>ed</strong> to those who<br />

stopp<strong>ed</strong> to be expos<strong>ed</strong>, the result is clos<strong>ed</strong> to be statistically significant.<br />

For preterm birth (OR=1,14; 95% IC=0,36-3,64) the result is not<br />

statistically significant.<br />

The higher risk of low birth weight in women who continu<strong>ed</strong><br />

to be expos<strong>ed</strong> to risks factor during pregnancy confirm<strong>ed</strong> the<br />

importance of preventive strategies during pregnancy.<br />

INTRODUZIONE<br />

La salute riproduttiva ha assunto una rilevante importanza nelle ultime<br />

deca<strong>di</strong>, in seguito alle numerose evidenze scientifiche che hanno<br />

mostrato gli effetti dannosi <strong>di</strong> esposizioni lavorative sulla funzione riproduttiva<br />

e sulla gravidanza. L’attenzione verso queste problematiche è aumentata<br />

anche grazie all’incremento <strong>del</strong> numero <strong>di</strong> donne lavoratrici, la<br />

maggior parte <strong>del</strong>le quali è in età riproduttiva.<br />

Gli scopi <strong>del</strong> nostro stu<strong>di</strong>o sono <strong>di</strong> valutare la possibile associazione<br />

tra esposizione professionale <strong>ed</strong> esiti <strong>del</strong>la gravidanza e <strong>di</strong> verificare l’utilizzo<br />

<strong>del</strong>lo spostamento a mansioni non a rischio <strong>del</strong>le lavoratrici in gravidanza<br />

che svolgono mansioni che le espongono ad uno o più fattori <strong>di</strong><br />

rischio.<br />

Lo stu<strong>di</strong>o è stato possibile grazie al fatto che in Toscana a tutte le<br />

donne in gravidanza viene consegnato presso i presi<strong>di</strong> dei <strong>di</strong>stretti sanitari<br />

un libretto che consente <strong>di</strong> effettuare gratuitamente gli accertamenti<br />

<strong>di</strong>agnostici.<br />

MATERIALI E METODI<br />

Tutte le donne in gravidanza che hanno ritirato il libretto, hanno ricevuto<br />

informazioni sui fattori <strong>di</strong> rischio lavorativi e sono state intervistate<br />

da ostetriche.<br />

A <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> un anno dal parto, le lavoratrici <strong>di</strong>pendenti sono state<br />

reintervistate telefonicamente. Il questionario raccoglieva informazioni<br />

relative alla gravidanza, agli esiti <strong>del</strong>la gravidanza (parto pre-termine,<br />

basso peso alla nascita, complicanze <strong>del</strong> parto, stato <strong>di</strong> salute <strong>del</strong> neonato),<br />

alle mansioni svolte <strong>ed</strong> alle abitu<strong>di</strong>ni voluttuarie (fumo, alcool),<br />

alle malattie e all’assunzione <strong>di</strong> farmaci in gravidanza.

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