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Indice - Giornale Italiano di Medicina del Lavoro ed Ergonomia ...

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42 G Ital M<strong>ed</strong> Lav Erg 2006; 28:3, Suppl<br />

www.gimle.fsm.it<br />

lutants is associat<strong>ed</strong> with evidence of chronic brain inflammation and<br />

neurodegeneration. Toxicol Pathol 2003; 31: 524-38.<br />

12) Harkema JR, Hotchkiss JA, Barr EB, Bennett CB, Gallup M, Lee JK,<br />

Basbaum C. Long-lasting effects of chronic ozone exposure on rat<br />

nasal epithelium. Am J Respir Cell Mol Biol 1999; 20: 517-29.<br />

P-05<br />

STUDIO OSSERVAZIONALE DEGLI INFORTUNI ACCADUTI NEL<br />

PERIODO 1999-2004 IN UNA ASL DELLA PROVINCIA DI CHIETI<br />

D. Cieri, A. Suriani<br />

ASL Lanciano - Vasto Service of Prevention and Protection,<br />

Via Pascoli, 9 - 66050 San Salvo (Chieti)<br />

Corrispondenza: Dr. Donato Cieri - ASL Lanciano - Vasto Service<br />

of Prevention and Protection, Via Pascoli, 9 - 66050 San Salvo (Chieti),<br />

Italy - Tel. 0873-341684, E-mail: doncieri@virgilio.it<br />

OBSERVATIONAL STUDY CONCERNING ACCIDENTS<br />

HAPPENED FROM 1999 TO 2004 IN A LOCAL SANITARY<br />

COMPANY IN THE PROVINCE OF CHIETI (ITALY)<br />

Key words: monitoring of the accidents, accidents to biological matrix,<br />

preventive measures.<br />

ABSTRACT. The accidents happen<strong>ed</strong> in a sanitary company between<br />

the year 1999 and 2004 have been taken a census all; in the six year<br />

term in observation they have been taken place altogether n° 1691<br />

accidents of which n° 733 with prognosis > 3 days, n° 958 with<br />

prognosis < 3 days. The frequency index shows a worrisome<br />

progressive increase in the period, constantly over acceptability value<br />

(value of acceptability I.F.2). In fact the values of the index, almost<br />

stable in suffer an express increase. The accidents to biological matrix<br />

constitute 40% of the total; the staff mainly interest<strong>ed</strong> from the<br />

phenomenon concerning occupational accidents is represent<strong>ed</strong> from<br />

nursing (53,1%), follow<strong>ed</strong> at a <strong>di</strong>stance from auxiliary/ota (21,2%) and<br />

from doctors (12,2%). The accidents to biological matrix hit prevalently<br />

nurses (65,2%), then doctors (17,3%) and auxiliary/ota (9%). They are<br />

necessary measures that preview the adoption of proc<strong>ed</strong>ures more<br />

rigorous, the strengthening of the Service of Prevention and Protection,<br />

the involvement more professional figures that contribute to the process<br />

of evaluation and management of the risks in order to create greater<br />

con<strong>di</strong>tions of security in all the sanitary structures.<br />

INTRODUZIONE<br />

Tra i parametri <strong>di</strong> qualità <strong>di</strong> gestione aziendale la voce sicurezza occupa<br />

una collocazione <strong>di</strong> primaria importanza; anche nelle aziende sanitarie<br />

occorre considerare il rischio infortunistico come un in<strong>di</strong>catore <strong>di</strong> sicurezza<br />

cui deve far seguito un coerente programma <strong>di</strong> misure preventive.<br />

Gli eventi infortunistici possono essere analizzati allo scopo <strong>di</strong> identificare<br />

alcuni in<strong>di</strong>catori significativi a scopo prevenzionale che consentono,<br />

da un lato, la misura <strong>del</strong> rischio e <strong>del</strong> danno, dall’altro, il confronto<br />

con dati a livello <strong>di</strong> reparto, <strong>di</strong> periodo cronologico, <strong>di</strong> settore, <strong>di</strong> territorio<br />

nazionale <strong>ed</strong> internazionale.<br />

Questo lavoro si inserisce nell’ottica <strong>di</strong> monitoraggio <strong>del</strong> fenomeno<br />

infortunistico <strong>del</strong>la nostra ASL, finalizzato all’ottimizzazione <strong>del</strong> processo<br />

generale <strong>di</strong> valutazione dei rischi.<br />

MATERIALI E METODI<br />

Sono stati censiti tutti gli infortuni occorsi nell’azienda sanitaria negli<br />

anni 1999-2004; i dati sono stati ricavati dai registri infortuni dei cinque<br />

Presi<strong>di</strong> Osp<strong>ed</strong>alieri e <strong>del</strong> Dipartimento <strong>di</strong> Prevenzione. I dati relativi<br />

al numero dei <strong>di</strong>pendenti in servizio (n° <strong>del</strong>le ore lavorate) sono stati forniti<br />

dal C.E.D. aziendale.<br />

Per l’elaborazione dei dati si è utilizzato un software de<strong>di</strong>cato, per le<br />

griglie <strong>di</strong> classificazione e l’elaborazione degli in<strong>di</strong>ci si è seguita la meto<strong>di</strong>ca<br />

proposta dalla Clinica <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> <strong>di</strong> Milano (Di Cre<strong>di</strong>co e coll. 1980).<br />

In realtà in questo lavoro, oltre a considerare <strong>ed</strong> elaborare tutti gli<br />

infortuni superiori ai 3 gg. (denunciati all’INAIL) e quelli inferiori ai tre<br />

gg. (compresi quelli che comportano l’assenza dal lavoro <strong>di</strong> almeno un<br />

giorno per i quali è stato introdotto l’obbligo <strong>di</strong> registrazione sul registro<br />

infortuni dal D.Lgs. 626/94), si è preferito considerare <strong>ed</strong> elaborare anche<br />

i dati relativi agli infortuni cosiddetti a “zero giorni”.<br />

RISULTATI<br />

Nel periodo in osservazione si sono verificati complessivamente n°<br />

1691 infortuni <strong>di</strong> cui n° 733 con prognosi > 3 giorni (c.d. infortuni Inail)<br />

e n° 958 con prognosi < 3 giorni (c.d. in franchigia); <strong>di</strong> questi la maggior<br />

parte (n° 882) sono stati a prognosi zero giorni e una minima parte (n° 76)<br />

quelli con prognosi fino a tre giorni. Le giornate lavorative perse per<br />

infortunio sono state nel quadriennio 16725; la durata me<strong>di</strong>a degli infortuni<br />

con prognosi superiore a gg. 3 è stata <strong>di</strong> 22,3 giorni. Analizzando<br />

l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> frequenza notiamo un preoccupante aumento progressivo nel<br />

periodo, costantemente al <strong>di</strong> sopra <strong>del</strong> valore <strong>di</strong> accettabilità (valore <strong>di</strong> accettabilità<br />

I.F. 2). Infatti i valori <strong>del</strong>l’in<strong>di</strong>ce, pressoché stabili nei primi<br />

due anni, dal 2001 subiscono un rapido aumento (Tab. I).<br />

Tabella I. <strong>In<strong>di</strong>ce</strong> <strong>di</strong> frequenza degli infortuni accaduti nella ASL<br />

1999 2000 2001 2002 2003 2004<br />

I.F. 2,56 2,52 3,11 3,45 3,35 3,47<br />

Diverso è l’andamento <strong>del</strong>l’in<strong>di</strong>ce calcolato su tutti gli infortuni occorsi<br />

nei sei anni che mostrano una lenta ma progressiva <strong>di</strong>scesa da un valore<br />

<strong>di</strong> 7,52 nel 1999 ad un valore <strong>di</strong> 6 nel 2004.<br />

Un andamento negativo si nota per il n° <strong>del</strong>le giornate perse con un<br />

picco preoccupante raggiunto nell’anno 2002 (n° 4221 gg.perse) partendo<br />

da 1856 gg. perse nel 1999 fino ad arrivare a 3196 gg. perse nel 2004; anche<br />

l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> incidenza per lavoratore mostra un andamento negativo attestandosi<br />

su valori superiori al 4% negli ultimi quattro anni.<br />

L’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> gravità ugualmente tende a crescere negli anni, negativamente,<br />

da un valore <strong>di</strong> 0,49 <strong>del</strong> 1999 ad un valore <strong>di</strong> 0,84 nel 2004 con<br />

un picco <strong>di</strong> 1,06 nel 2002.<br />

È stata condotta un’analisi <strong>del</strong>la tipologia degli infortuni: quelli a<br />

matrice biologica costituiscono il 40% <strong>del</strong> totale degli infortuni considerati.<br />

Nel corso degli anni questi hanno mostrato una lenta ma percettibile<br />

<strong>di</strong>scesa, da un valore <strong>di</strong> circa il 50% <strong>del</strong> 1999 al 30% <strong>del</strong> 2004. Viceversa<br />

la quota prevalente, considerando i soli infortuni INAIL, è rappresentata<br />

dalle lesioni da sforzo (movimentazione manuale dei carichi e dei pazienti<br />

25,2%), dagli scivolamenti (24,5%), dagli infortuni in itinere<br />

(16%), dagli urti (11%) a fronte <strong>del</strong> 3,5% degli infortuni a rischio biologico.<br />

Il personale maggiormente interessato dal fenomeno infortunistico<br />

è rappresentato dagli infermieri (53,1%), seguito dagli ausiliari e ota<br />

(21,2%), me<strong>di</strong>ci (12,2%), tecnici (2,8%), operatori <strong>del</strong>la cucina (2,7%),<br />

minore interessamento <strong>del</strong>le altre figure professionali.<br />

La <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> frequenza degli infortuni per aree <strong>di</strong> lavoro mostra<br />

una lieve prevalenza <strong>del</strong>l’area me<strong>di</strong>ca (33,8%) su quella chirurgica<br />

(32,2%), a seguire l’area dei servizi tecnici <strong>ed</strong> altri (15,8%), l’emergenza<br />

(13,2%) e l’area tecnica dei laboratori (5%).<br />

Gli infortuni a matrici biologica coinvolgono in misura prevalente gli<br />

infermieri (65,2%), in minor misura i me<strong>di</strong>ci (17,3%), ausiliari e ota<br />

(9%), tecnici (2,6%), allievi infermieri (1,2%). La <strong>di</strong>saggregazione dei<br />

dati per reparto e per presi<strong>di</strong>o osp<strong>ed</strong>aliero ha premesso <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare<br />

analogie ma anche <strong>di</strong>fferenze meritevoli <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>menti finalizzati<br />

alla in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> carenze strutturali, tecniche e organizzative.<br />

DISCUSSIONE<br />

Dai dati esposti si evince come il lavoro nel settore sanitario sia associato<br />

ad un rischio infortunistico paragonabile, se non superiore a quello<br />

<strong>di</strong> altre realtà dove questo è più scontato. Come atteso gli infortuni a rischio<br />

biologico, se vengono riferiti al totale degli infortuni con prognosi<br />

superiore ai tre giorni (c.d. infortuni INAIL), rappresentano una quota minoritaria,<br />

mentre se vengono rapportati a quelli a prognosi zero giorni o<br />

fino a tre giorni, costituiscono la quota prevalente; <strong>di</strong> questi si osserva un<br />

lieve ma costante <strong>di</strong>minuzione nel periodo, probabilmente dovuta alla<br />

maggiore consapevolezza degli operatori acquisita attraverso i corsi <strong>di</strong><br />

informazione e formazione con implementazione <strong>di</strong> comportamenti sicuri.<br />

Il persistere <strong>di</strong> tipologie <strong>di</strong> infortunio quali le cadute, gli scivolamenti,<br />

gli urti contro oggetti fissi e arre<strong>di</strong>, è da imputarsi a problemi strutturali<br />

relativi all’organizzazione degli spazi a <strong>di</strong>sposizione <strong>ed</strong> anche alla<br />

loro esiguità in alcune realtà.

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