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Indice - Giornale Italiano di Medicina del Lavoro ed Ergonomia ...

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132 G Ital M<strong>ed</strong> Lav Erg 2006; 28:3, Suppl<br />

www.gimle.fsm.it<br />

Tabella III. Risultati<br />

Azienda 1 2 3 4 5 6 7 8<br />

Lavorazione A B C A B,D A,C A A<br />

Sistema chiuso no no no no no no no no<br />

Aspirazione<br />

localizzata si no no si no no no no<br />

Proc<strong>ed</strong>ure <strong>di</strong> sicurezza *si no no no no no no no<br />

Monitoraggio ambientale si no no si no no no no<br />

Stoccaggio cancerogeni Ad no no Ad no no no no<br />

DPI Id Nid Nid Id Nid Nid Nid Nid<br />

Misure igieniche Ad no no Ad no no no no<br />

Informazione/formazione si no no si no no no no<br />

Sorveglianza sanitaria **si si si **si no no no no<br />

Registro esposti si no no no no no no no<br />

A = Cromatura; B = Zincatura, C = Nichelatura; D = Cromatazione, Ad = Adeguato,<br />

Id = idonei; Nid = non idonei; * non formalizzate; ** con monitoraggio<br />

biologico<br />

1) Assenza <strong>del</strong>l’applicazione <strong>di</strong> misure <strong>di</strong> prevenzione primaria, quali:<br />

– la sostituzione <strong>del</strong>l’agente cancerogeno o in alternativa l’utilizzo<br />

<strong>del</strong> sistema a ciclo chiuso;<br />

– utilizzo <strong>di</strong> impianti automatizzati per l’immersione dei pezzi<br />

nelle vasche <strong>di</strong> trattamento, che consentono <strong>di</strong> ridurre sia l’entità<br />

d’esposizione che il numero <strong>di</strong> operatori esposti;<br />

– utilizzo <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> aspirazioni localizzati (erano presenti solo<br />

in due aziende);<br />

– verifica <strong>del</strong>l’efficacia dei sistemi <strong>di</strong> aspirazione localizzati, attraverso<br />

il monitoraggio ambientale degli agenti cancerogeni.<br />

Nessuna azienda aveva programmato controlli ambientali nel<br />

tempo; due aziende avevano eseguito un unico monitoraggio che<br />

teneva conto <strong>del</strong>la presenza nel ciclo produttivo <strong>del</strong>le sostanze<br />

cancerogene;<br />

– pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> proc<strong>ed</strong>ure per la gestione <strong>del</strong>le sostanze cancerogene<br />

sia nelle con<strong>di</strong>zioni or<strong>di</strong>narie <strong>di</strong> lavoro che <strong>del</strong>le emergenze<br />

(ad es. modalità <strong>di</strong> comportamento in caso <strong>di</strong> incen<strong>di</strong>o, in<br />

caso <strong>di</strong> travasi accidentali <strong>di</strong> sostanze chimiche ecc.), nessuna<br />

azienda aveva proc<strong>ed</strong>ure formalizzate;<br />

– informazione e formazione dei lavoratori sugli agenti cancerogeni<br />

o mutageni presenti nei cicli lavorativi, la loro <strong>di</strong>slocazione,<br />

i rischi per la salute connessi al loro impiego, compresi i rischi<br />

supplementari dovuti al fumare; le precauzioni da prendere per<br />

evitare l’esposizione, le misure igieniche da osservare; la necessità<br />

<strong>di</strong> indossare e <strong>di</strong> impiegare indumenti <strong>di</strong> lavoro e protettivi<br />

e <strong>di</strong>spositivi in<strong>di</strong>viduali <strong>di</strong> protezione <strong>ed</strong> il loro corretto impiego;<br />

il modo <strong>di</strong> prevenire il verificarsi <strong>di</strong> incidenti e le misure da<br />

adottare per ridurre al minimo le conseguenze. Nella maggior<br />

parte dei casi, in ben sei aziende, i lavoratori erano poco informati<br />

sui rischi legati all’utilizzo <strong>di</strong> sostanze cancerogene e risultava<br />

limitata la formazione dei lavoratori in merito ai comportamenti<br />

da adottare,. Per quanto riguarda le misure igieniche in poche<br />

aziende veniva osservato il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> fumo, e i lavoratori<br />

erano stati informati sull’importanza <strong>di</strong> un’adeguata igiene personale<br />

prima <strong>del</strong> pranzo. In molti casi i lavoratori non avevano a<br />

<strong>di</strong>sposizione un doppio arma<strong>di</strong>etto per tenere separati gli indumenti<br />

da lavoro da quelli civili;<br />

– utilizzo <strong>di</strong> idonei <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> protezione in<strong>di</strong>viduale in qui momenti<br />

lavorativi dove la protezione collettiva è insufficiente per<br />

la salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong>la salute e sicurezza dei lavoratori. Tranne in<br />

due casi, in cui il datore <strong>di</strong> lavoro si era impegnato personalmente<br />

nella ricerca <strong>di</strong> DPI adeguati, i DPI utilizzati non risultavano<br />

idonei (4);<br />

– stoccaggio dei recipienti e fusti contenenti le sostanze chimiche<br />

pericolose in apposito locale ben areato con ventilazione naturale<br />

continua opportunamente segnalato con idonea cartellonistica.<br />

Solo due aziende avevano affrontato in modo corretto lo<br />

stoccaggio.<br />

2) Sorveglianza sanitaria:<br />

– la sorveglianza sanitaria degli esposti a cancerogeni professionali<br />

riveste un ruolo fondamentale ai fini <strong>del</strong>la prevenzione. A<br />

parte le tre aziende che non avevano provv<strong>ed</strong>uto a nominare il<br />

me<strong>di</strong>co competente, in due aziende i relativi me<strong>di</strong>ci competenti<br />

avevano inserito nel piano sanitario il monitoraggio biologico<br />

<strong>del</strong>la sostanza cancerogena. In particolare era prevista la misurazione<br />

<strong>del</strong> cromo urinario, nelle urine a fine turno fine settimana.<br />

Nelle altre tre aziende i rispettivi me<strong>di</strong>ci non avevano<br />

preso in considerazione l’esposizione a sostanze cancerogene.<br />

Complessivamente la partecipazione <strong>del</strong> me<strong>di</strong>co competente al<br />

processo <strong>di</strong> valutazione <strong>del</strong> rischio è risultata insignificante.<br />

Come in<strong>di</strong>cato, scopo principale <strong>del</strong>l’indagine era la verifica <strong>del</strong>l’applicazione<br />

<strong>del</strong> titolo VII <strong>del</strong> D.Lgs 626/94, e <strong>di</strong> pari passo la <strong>di</strong>ffusione tra<br />

le aziende <strong>del</strong> comparto <strong>di</strong> conoscenze più approfon<strong>di</strong>te in materia <strong>di</strong> rischio<br />

cancerogeno e i conseguenti interventi <strong>di</strong> prevenzione più appropriati.<br />

In particolare, questo ha portato, presso le aziende esaminate alla<br />

realizzazione dei seguenti interventi: installazione <strong>di</strong> un impianto <strong>di</strong> aspirazione<br />

localizzato, esecuzione <strong>di</strong> un monitoraggio ambientale; stoccaggio<br />

in maniera adeguata <strong>del</strong>le sostanze pericolose; formalizzazione <strong>di</strong><br />

proc<strong>ed</strong>ure <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong> sicurezza che risultano esposte <strong>di</strong>rettamente nei<br />

luoghi <strong>di</strong> lavoro; utilizzo <strong>di</strong> DPI idonei; nomina <strong>del</strong> me<strong>di</strong>co competente<br />

per le tre aziende che non avevano ancora provv<strong>ed</strong>uto a farlo.<br />

Nonostante la maggioranza <strong>del</strong>le aziende esaminate fosse rappresentata<br />

da aziende artigianali, spesso alle prese con problemi gestionali o finanziari,<br />

la collaborazione e l’attenzione per la problematica è stata tale,<br />

che nel giro <strong>di</strong> poco tempo, si è riusciti a migliorare notevolmente la gestione<br />

<strong>del</strong> rischio cancerogeno.<br />

BIBLIOGRAFIA<br />

1) Coor<strong>di</strong>namento Tecnico per la Sicurezza nei luoghi <strong>di</strong> lavoro <strong>del</strong>la<br />

Regione e <strong>del</strong>le Province autonome - Titolo VII Dlgs 626/94- Protezione<br />

da agenti cancerogeni e/o mutageni - Linee guida - aggiornamento<br />

2002.<br />

2) Marmo C, Di Agostino A, Melino C. I tumori professionali - Società<br />

e<strong>di</strong>trice Universo - Roma.<br />

3) D.Lgs 19 settembre 1994, 626 “attuazione <strong>del</strong>le <strong>di</strong>rettive 89/391/CEE,<br />

89/654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE,<br />

90/394/CEE e 90/679/CEE riguardanti il miglioramento <strong>del</strong>la sicurezza<br />

e <strong>del</strong>la salute sui luoghi <strong>di</strong> lavoro”.<br />

4) Cassinelli C, Arfaioli C, Ricucci S, Bolognesi R. Rischi per la salute<br />

nelle galvaniche - Guida all’utilizzo dei <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> protezione personale<br />

- Sesto Fiorentino.<br />

P-17<br />

VIGILANZA SUL RISCHIO CHIMICO NEI CALZATURIFICI,<br />

COME PREMESSA PER UN AUDIT GESTIONALE<br />

G. Bilancio1 , A. Sacco2 , L. Bevilacqua3 , N. Magnavita4 1 Servizio <strong>di</strong> Igiene e Me<strong>di</strong>cina <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong>, ASL NA3,<br />

Frattamaggiore (NA)<br />

2 Spresal ASL FR, Frosinone<br />

3 Spresal ASL RMF, Civitavecchia<br />

4 Istituto <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong>, UCSC Roma<br />

Corrispondenza: Nicola Magnavita - Istituto <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong>,<br />

Università Cattolica <strong>del</strong> Sacro Cuore, Largo Gemelli, 8 - 00168 Roma,<br />

Italy - Tel. 3473300367, Fax 0661909399, E-mail: nicolamagnavita@tiscali.it<br />

VIGILANCE ON THE CHEMICAL RISK IN THE SHOE<br />

FACTORIES, A PREMISE FOR MANAGEMENT AUDIT<br />

Key words: au<strong>di</strong>t, vigilance, shoe factories.<br />

ABSTRACT. Formal au<strong>di</strong>t programmes design<strong>ed</strong> to provide<br />

management with establish<strong>ed</strong> governmental standards and good<br />

industrial standards are wi<strong>del</strong>y <strong>di</strong>ffus<strong>ed</strong> in companies in North America<br />

and Europe. Management systems assessments are concern<strong>ed</strong> with the<br />

quality of system design, the effectiveness of the implementation<br />

of health programmes and the competence and adequacy of resources.<br />

They can be very <strong>di</strong>sruptive to plant operations, and they must be well<br />

prepar<strong>ed</strong> before commencing the fieldwork.<br />

In order to achieve this, our Local sanitary unity sent to all shoe<br />

factories in Naples3 area a pre-au<strong>di</strong>t questionnaire, requesting safety

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