Indice - Giornale Italiano di Medicina del Lavoro ed Ergonomia ...

Indice - Giornale Italiano di Medicina del Lavoro ed Ergonomia ... Indice - Giornale Italiano di Medicina del Lavoro ed Ergonomia ...

05.08.2013 Views

124 G Ital Med Lav Erg 2006; 28:3, Suppl www.gimle.fsm.it BIBLIOGRAFIA 1) Arlinger S. Non-linear hearing instruments:clinical applications and experience. In: Auditory models and non-linear hearing instruments. 18°Danavox Symposium, 1999; 309-323. 2) Byrne D, Sinclair S, Noble W. Open ear - mould fittings for improving aided auditory localization for sensorineural hearing losses with good high-frequency hearing. Ear & Hearing 1998; 19: 61-71. 3) Prossers S. Atlante Italiano Applicazioni Audioprotesiche 2, GN Resound 2005. P-10 MODIFICAZIONI INDOTTE DAL RUMORE SULLA FUNZIONE RESPIRATORIA IN UN GRUPPO DI GIOVANI VOLONTARI U. Muraca2 , A. Abbate1 , G. Muraca, G. D’Arrigo3 , S. Abbate1 , C. Graceffa1 , R. Brecciaroli1 1 Dipartimento di Medicina Sociale del Territorio Università degli Studi di Messina, Policlinico Universitario Messina 2 Dipartimento di Scienze Biochimiche, Fisiologiche e Nutrizione Umana Università degli Studi di Messina, Policlinico Universitario Messina 3 Dipartimento di Statistica Università degli Studi di Messina, Piazza Pugliatti Messina Corrispondenza: Dr. Brecciaroli Renato, Dipartimento di Medicina Sociale del Territorio Università degli Studi di Messina, pad H., Policlinico Universitario Messina - Tel. 090-2212055 - Fax 090-2212051 NOISE EFFECTS ON RESPIRATORY FUNCTION IN YOUNG VOLUNTEERS Key words: noise, respiration, endocrine response. ABSTRACT. The purpouse of this study is to explain the effect of noise exposure on respiratory function. According to this aim, 110 young subjects (70 female, 40 male, average age 21-22 years) were recruited. Spirographic indices were registered in standard acoustic condition and after acoustic stimulation consisting of a tiring impulse of 105dB of 4000 Hz. CV, frequency and Minute Volume changes were determined. The results showed an increase of spirographic indices during noise exposure without differences between males and females. Conclusions: noise causes respiratory function changes, related to the neuroendocrine response. INTRODUZIONE Gli effetti del rumore sull’apparato respiratorio non sono ancora perfettamente chiariti anche se diversi autori ipotizzano variazioni di alcuni parametri funzionali, cardiaci e respiratori. Ising (1) ha osservato su un gruppo di volontari esposti a rumore un incremento dell’escrezione di catecolamine (più adrenalina che noradrenalina). Vandijk (4) in una indagine condotta su un gruppo di soggetti collaboranti, sottoposti a stress acustico, evidenziava un incremento della frequenza respiratoria e della pressione diastolica legata a stimolazione del sistema nervoso autonomo. Tomei (5), in soggetti esposti sperimentalmente al rumore, osservava l’assenza di modificazioni significative dei parametri funzionali sia respiratori che ormonali. Gli autori,con la presente indagine, si propongono di contribuire a chiarire gli effetti dello stress acustico sulla funzione respiratoria in giovani volontari. MATERIALI E METODI Sono stati esaminati 110 soggetti sani e collaboranti, 40 di sesso maschile e 70 di sesso femminile, di età compresa tra 21 e 22 anni, non professionalmente esposti a rumore, studenti del terzo anno del corso di laurea in Medicina e Chirurgia. Sono stati esclusi all’indagine i soggetti che presentavano patologie acute e/o pregresse a carico dell’apparto respiratorio e dell’organo uditivo, familiarità per patologie allergiche, respiratorie ed odontoiatriche. L’intero campione è stato sottoposto a stimolazione acustica mediante uno stimolo affaticante costituito da un suono puro generato da un audiometro, centrato sulla frequenza di 4000Hz, dell’intensità di 105dB nHL e presentato binauralmente per un tempo di 10 min. Durante la stimolazione acustica veniva registrato lo spirogramma. Il campione è stato monitorato per 10 m’, prima e durante la stimolazione acustica, mediante una registrazione spirografica tendente ad evidenziare variazioni della frequenza (Fr), del volume corrente (Vc) e del volume minuto (Vm). Tra le due prove, per evitare fenomeni di affaticamento e/o adattamento, veniva osservato un periodo di riposo di 30’. Dello spirogramma sono stati presi in considerazione, due periodi della durata di un minuto ciascuno sia per la prova di base che per quella durante la stimolazione; il primo periodo dopo un tempo iniziale di adattamento all’esame di 3 min (Fr 3 -Vm 3 ) ed il secondo dopo l’ottavo minuto (Fr 8 -Vm 8 ). I dati rilevati, dopo averne valutato la distribuzione, sono stati confrontati statisticamente mediante metodologie non parametriche, NPC test (Pesarin 2001). RISULTATI L’analisi condotta ha posto in rilievo che, in relazione al sesso, non esistono differenze statisticamente significative per nessuna delle variabili indagate. Le osservazioni effettuate a 3 ed 8 minuti hanno evidenziato che in assenza di esposizione al rumore la Fr 3 è di 16 atti/min e la Fr 8 di 18 atti/min, durante la stimolazione acustica si evidenzia in assoluto un incremento degli atti respiratori con una Fr 3 pari a 17 atti/min ed una Fr 8 di 19 atti/min. I valori relativi al Vm (espresso in litri) presentano un comportamento simile ai valori della Fr; infatti quelli basali risultano di 11 l/min per il Vm 3 portandosi a 14 l/min per il Vm 8. Durante l’affaticamento acustico il Vm 3 risulta di 14 l/min ed il Vm 8 di 17 l/min. Il confronto statistico, con l’NPC test per dati appaiati, relativo ai valori di Fr, Vc e Vm ottenuti prima e dopo stimolazione acustica hanno mostrato come le variabili indagate presentino valori diversi nei due tempi, ed in particolare il confronto direzionale indica che i soggetti presentano valori più elevati dopo stimolazione. La Tab. II riporta i risultati del test. Tabella I. P-value relativo all’analisi non parametrica condotta in riferimento al sesso Variabili Pre-esposizione Post-esposizione Fr 0.331 0.791 Vc 0.321 0.772 Vm 0.822 0.349 Tabella II. P-value relativo all’analisi condotta in riferimento ai tempi di osservazione confronto bidirezionale confronto unidirezionale (T1

G Ital Med Lav Erg 2006; 28:3, Suppl 125 www.gimle.fsm.it quidi biologici. Uno studio di Sudo (3), condotta su un campione di soggetti professionalmente esposti a livelli di rumore compresi tra 93 e 100 dB, riporta un’interessante conclusione, e cioè, che i livelli ematici di cortisolo e catecolamine sono statisticamente più elevati che quelli misurati sul gruppo di controllo e che, tali valori, diminuiscono con l’uso dei dispositivi di protezione individuale. In conclusione i dati da noi ottenuti consentono di affermare che il rumore determina modificazioni respiratorie nei soggetti esposti acutamente a tale inquinante e che tale risultato sia correlabile alle modificazioni neuroendocrine che vengano a determinarsi. BIBLIOGRAFIA 1) Ising H, Babisch W, Kruppa B. Noise-Induced Endocrine Effects and Cardiovascular Risk. Noise Health 1999; 1(4): 37-48. 2) Pesarin F. Multivariate permutation tests with application in biostatistics. John Wiley and Sons, 2001. 3) Sudo A, Nguyen AL, Jonai H, Matsuda S, Villanueva MB, Sotoyama M, Nguyen TC, Le VT, Hoang MH, Nguyen DT, Nguyen S. Effetcs of earplugs on chatecholamine and cortisol excretion in noise exposed textile workers. Ind Health. 1996; 34(3): 279-86. 4) Van Dijk F. Non auditory effetcts of noise in industry. Int Arch Occup Environ Health 1986; 325. 5) Tomei F, Tomao E, Baccolo TP, Papaleo B, Alfi P. Vascular effects of noise. Angiology 1992 Nov; 43(11): 904-12. P-11 ESPOSIZIONE A POLVERI DI CEMENTO VALUTATA USANDO UNO SPETTROMETRO GRIMM 1.108 G. Somma, A. Magrini, E. Romeo, L. Coppeta, M. Grana, L. Vicentini, A. Bergamaschi1 Cattedra di Medicina del Lavoro, Università degli Studi di Roma Tor Vergata 1 Istituto di Medicina del Lavoro. Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma Corrispondenza: Giuseppina Somma - Cattedra di Medicina del Lavoro, Università degli Studi Tor Vergata, Viale Oxford, 81 - 00133 Roma, Italy - Tel. 06-20902201, E-mail: giusomma@libero.it EXPOSURE TO CEMENT DUST AND ITS PARTICLE SIZE DISTRIBUTION MEASURED WITH GRIMM LASER DUST MONITOR 1.108 Key words: exposure to cement dust, particle size distribution of inhalable dust, GRIMM laser dust monitor. ABSTRACT. The composition of dust pollutants in a cement factory can be greatly diversified due to a great variety of materials used at the different stages that lead to cement production, like raw material grinding, coal mills, rotary kilns (dry or wet), clinker cooling, finished grinding, storage silos, and packaging. The aim of this study was to assess the dust exposure in an Italian cement plant, taking account of concentration of particular size fractions, according to the European Standard Norm (EN 481), and to analyze particle size distribution in inhalable dust at selected workplaces. The concentration of dust, representing the inhalable, thoracic, and respirable fractions, were measured at three specific workposts with the GRIMM 1.108 laser dust monitor. The particle size distribution in inhaled dust in the most characteristic workposts was analyzed. In the cement plant the concentrations of the inhalable fraction ranged from about 250 µg/m 3 at the raw milling department to about 1500 µg/m 3 at the packing department. Concentrations of the thoracic and respirable fractions in the same workposts ranged from about 150 µg/m 3 (raw milling) to 850 µg/m 3 (packing) and from 40 µg/m 3 (raw milling) to 130 µg/m 3 (packing) respectively. The modern process of cement production seems to be characterized by relatively low concentrations of inhalable dust and its fractions, which results considerably lower than occupational exposure limits (ACGH) for inhaled (10 mg/m 3 ) and respirable (3 mg/m 3 ) dust. INTRODUZIONE I problemi di inquinamento in un cementificio sono legati alla presenza di polveri aerodisperse emesse nelle diverse fasi che portano alla realizzazione del prodotto finito. Il processo di produzione del cemento inizia con il ricevimento delle materie prime poi inviate al molino del crudo dove vengono sottoposte alla riduzione della pezzatura ed essiccate con i gas caldi provenienti dal forno di cottura. La farina, così prodotta, è inviata ai sili di deposito e successivamente estratta e trattata nel forno di cottura per produrre il clinker che verrà opportunamente miscelato ai correttivi nei molini a sfere (comminuzione), per dare quindi origine al prodotto finito che verrà trasportato ai sili di stoccaggio dai quali verrà infine estratto per essere insaccato o caricato sfuso sugli automezzi. A causa del complesso processo che porta alla produzione del cemento, i lavoratori possono essere esposti a polveri che contengono diversi componenti chimici (1), come anche a particelle di diversa forma e dimensione. Pochi studi sono attualmente presenti in letteratura sull’esposizione lavorativa a polveri aerodisperse che si sono avvalsi di un contatore di particelle GRIMM (2, 3). Lo scopo di questo studio è quello di valutare l’esposizione a polvere di cemento in un cementificio italiano prendendo in considerazione la concentrazione della frazione inalabile, toracica e respirabile delle particelle di cemento raccolte con un contatore GRIMM e la loro diversa distribuzione in specifiche postazioni di lavoro, usando come riferimento la Norma Standard Europea (4). MATERIALI E METODI Le concentrazioni di polvere sono state misurate utilizzando uno spettrometro tipo GRIMM 1.108, capace di registrare il numero di particelle della frazione inalabile, toracica e respirabile (particelle/m 3 ) con diametro compreso tra 0,3 e 20 µ, e la loro massa espressa in µg/m 3 . Lo spettrometro è stato posizionato in tre postazioni di lavoro rappresentative della fase di macinazione del crudo, di macinazione del cotto e di insacco del prodotto finito. Le registrazioni sono state eseguite durante un periodo di almeno sei ore nell’ambito di un turno lavorativo di otto ore. La UNI EN 481 riferendosi all’atmosfera negli ambienti di lavoro definisce delle specifiche frazioni granulometriche per la misurazione delle particelle aerodisperse. La “frazione inalabile” è definita come la frazione di particelle che può essere inalata da naso e bocca (sono particelle con un diametro aerodinamico < 100 µm), la “frazione toracica” è la frazione di particelle che oltrepassano la laringe (sono particelle con diametro aerodinamico medio di 11,5 µm e deviazione geometrica standard (GSD) di 1,5 µm) e la “frazione respirabile” è la frazione di particelle che raggiunge gli alveoli (con diametro medio di 4,25 µm e una GSD di 1,5 µm). È stato inoltre mostrato che il 50% circa delle particelle in aria con un diametro aerodinamico di 10 µm appartiene alla frazione toracica e che il 50% delle particelle con un diametro aerodinamico di 4 µm appartiene alla frazione respirabile. RISULTATI La concentrazione delle particelle della frazione inalabile è risultata essere di circa 250 µg/m 3 alla macinazione del crudo, 850 µg/m 3 alla macinazione del cotto e 1550 µg/m 3 alla postazione dell’insacco; quella della frazione toracica di circa 150 µg/m 3 alla macinazione del crudo, 600 µg/m 3 alla macinazione del cotto e 850 µg/m 3 all’insacco; infine quella della frazione respirabile di circa 40 µg/m 3 alla macinazione del crudo, 120 µg/m 3 alla macinazione del cotto e 130 µg/m 3 all’insacco. Di particolare interesse si è rivelata l’analisi del numero di particelle in relazione al diametro. Il numero maggiore di particelle (particelle/m 3 ) con diametro più piccolo (0,3-0,4 µm) è stato rilevato nel particolato aerodisperso alla postazione della macinazione del crudo, mentre la maggiore quantità di particelle con diametro maggiore (5-20 µ) è stata rilevata nel particolato aerodisperso durante la fase di insacco. CONCLUSIONI L’esposizione occupazionale alla polvere di cemento avviene principalmente attraverso la via respiratoria, la via cutanea e in minore misura, la via digerente. Gli effetti lesivi dell’esposizione a polvere di cemento maggiormente studiati sono quelli a carico della cute e dell’apparato respiratorio. Mentre vi è una forte evidenza tra esposizione cutanea al cemento e dermatiti allergiche e/o irritative, rimane ancora controversa la correlazione tra inalazione di polvere di cemento e deficit della funzionalità respiratoria (ostruttivi, restrittivi e misti). Sembra inoltre che la polvere di cemento, contenendo particelle di diversa forma e dimensione che

124 G Ital M<strong>ed</strong> Lav Erg 2006; 28:3, Suppl<br />

www.gimle.fsm.it<br />

BIBLIOGRAFIA<br />

1) Arlinger S. Non-linear hearing instruments:clinical applications and<br />

experience. In: Au<strong>di</strong>tory mo<strong>del</strong>s and non-linear hearing instruments.<br />

18°Danavox Symposium, 1999; 309-323.<br />

2) Byrne D, Sinclair S, Noble W. Open ear - mould fittings for improving<br />

aid<strong>ed</strong> au<strong>di</strong>tory localization for sensorineural hearing losses with<br />

good high-frequency hearing. Ear & Hearing 1998; 19: 61-71.<br />

3) Prossers S. Atlante <strong>Italiano</strong> Applicazioni Au<strong>di</strong>oprotesiche 2, GN Resound<br />

2005.<br />

P-10<br />

MODIFICAZIONI INDOTTE DAL RUMORE SULLA FUNZIONE<br />

RESPIRATORIA IN UN GRUPPO DI GIOVANI VOLONTARI<br />

U. Muraca2 , A. Abbate1 , G. Muraca, G. D’Arrigo3 , S. Abbate1 ,<br />

C. Graceffa1 , R. Brecciaroli1 1 Dipartimento <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina Sociale <strong>del</strong> Territorio Università degli Stu<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> Messina, Policlinico Universitario Messina<br />

2 Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Biochimiche, Fisiologiche e Nutrizione<br />

Umana Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Messina, Policlinico Universitario<br />

Messina<br />

3 Dipartimento <strong>di</strong> Statistica Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Messina,<br />

Piazza Pugliatti Messina<br />

Corrispondenza: Dr. Brecciaroli Renato, Dipartimento <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina<br />

Sociale <strong>del</strong> Territorio Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Messina, pad H.,<br />

Policlinico Universitario Messina - Tel. 090-2212055 - Fax 090-2212051<br />

NOISE EFFECTS ON RESPIRATORY FUNCTION IN YOUNG<br />

VOLUNTEERS<br />

Key words: noise, respiration, endocrine response.<br />

ABSTRACT. The purpouse of this study is to explain the effect of noise<br />

exposure on respiratory function. Accor<strong>di</strong>ng to this aim, 110 young<br />

subjects (70 female, 40 male, average age 21-22 years) were recruit<strong>ed</strong>.<br />

Spirographic in<strong>di</strong>ces were register<strong>ed</strong> in standard acoustic con<strong>di</strong>tion and<br />

after acoustic stimulation consisting of a tiring impulse of 105dB of<br />

4000 Hz. CV, frequency and Minute Volume changes were determin<strong>ed</strong>.<br />

The results show<strong>ed</strong> an increase of spirographic in<strong>di</strong>ces during noise<br />

exposure without <strong>di</strong>fferences between males and females. Conclusions:<br />

noise causes respiratory function changes, relat<strong>ed</strong> to the neuroendocrine<br />

response.<br />

INTRODUZIONE<br />

Gli effetti <strong>del</strong> rumore sull’apparato respiratorio non sono ancora perfettamente<br />

chiariti anche se <strong>di</strong>versi autori ipotizzano variazioni <strong>di</strong> alcuni<br />

parametri funzionali, car<strong>di</strong>aci e respiratori.<br />

Ising (1) ha osservato su un gruppo <strong>di</strong> volontari esposti a rumore un<br />

incremento <strong>del</strong>l’escrezione <strong>di</strong> catecolamine (più adrenalina che noradrenalina).<br />

Van<strong>di</strong>jk (4) in una indagine condotta su un gruppo <strong>di</strong> soggetti collaboranti,<br />

sottoposti a stress acustico, evidenziava un incremento <strong>del</strong>la<br />

frequenza respiratoria e <strong>del</strong>la pressione <strong>di</strong>astolica legata a stimolazione<br />

<strong>del</strong> sistema nervoso autonomo. Tomei (5), in soggetti esposti sperimentalmente<br />

al rumore, osservava l’assenza <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficazioni significative dei<br />

parametri funzionali sia respiratori che ormonali. Gli autori,con la presente<br />

indagine, si propongono <strong>di</strong> contribuire a chiarire gli effetti <strong>del</strong>lo<br />

stress acustico sulla funzione respiratoria in giovani volontari.<br />

MATERIALI E METODI<br />

Sono stati esaminati 110 soggetti sani e collaboranti, 40 <strong>di</strong> sesso maschile<br />

e 70 <strong>di</strong> sesso femminile, <strong>di</strong> età compresa tra 21 e 22 anni, non professionalmente<br />

esposti a rumore, studenti <strong>del</strong> terzo anno <strong>del</strong> corso <strong>di</strong> laurea<br />

in Me<strong>di</strong>cina e Chirurgia.<br />

Sono stati esclusi all’indagine i soggetti che presentavano patologie<br />

acute e/o pregresse a carico <strong>del</strong>l’apparto respiratorio e <strong>del</strong>l’organo u<strong>di</strong>tivo,<br />

familiarità per patologie allergiche, respiratorie <strong>ed</strong> odontoiatriche.<br />

L’intero campione è stato sottoposto a stimolazione acustica me<strong>di</strong>ante<br />

uno stimolo affaticante costituito da un suono puro generato da un<br />

au<strong>di</strong>ometro, centrato sulla frequenza <strong>di</strong> 4000Hz, <strong>del</strong>l’intensità <strong>di</strong> 105dB<br />

nHL e presentato binauralmente per un tempo <strong>di</strong> 10 min. Durante la stimolazione<br />

acustica veniva registrato lo spirogramma. Il campione è stato<br />

monitorato per 10 m’, prima e durante la stimolazione acustica, me<strong>di</strong>ante<br />

una registrazione spirografica tendente ad evidenziare variazioni <strong>del</strong>la<br />

frequenza (Fr), <strong>del</strong> volume corrente (Vc) e <strong>del</strong> volume minuto (Vm). Tra<br />

le due prove, per evitare fenomeni <strong>di</strong> affaticamento e/o adattamento, veniva<br />

osservato un periodo <strong>di</strong> riposo <strong>di</strong> 30’.<br />

Dello spirogramma sono stati presi in considerazione, due perio<strong>di</strong><br />

<strong>del</strong>la durata <strong>di</strong> un minuto ciascuno sia per la prova <strong>di</strong> base che per quella<br />

durante la stimolazione; il primo periodo dopo un tempo iniziale <strong>di</strong> adattamento<br />

all’esame <strong>di</strong> 3 min (Fr 3 -Vm 3 ) <strong>ed</strong> il secondo dopo l’ottavo minuto<br />

(Fr 8 -Vm 8 ).<br />

I dati rilevati, dopo averne valutato la <strong>di</strong>stribuzione, sono stati confrontati<br />

statisticamente me<strong>di</strong>ante metodologie non parametriche, NPC<br />

test (Pesarin 2001).<br />

RISULTATI<br />

L’analisi condotta ha posto in rilievo che, in relazione al sesso, non<br />

esistono <strong>di</strong>fferenze statisticamente significative per nessuna <strong>del</strong>le variabili<br />

indagate.<br />

Le osservazioni effettuate a 3 <strong>ed</strong> 8 minuti hanno evidenziato che in<br />

assenza <strong>di</strong> esposizione al rumore la Fr 3 è <strong>di</strong> 16 atti/min e la Fr 8 <strong>di</strong> 18<br />

atti/min, durante la stimolazione acustica si evidenzia in assoluto un incremento<br />

degli atti respiratori con una Fr 3 pari a 17 atti/min <strong>ed</strong> una Fr 8 <strong>di</strong><br />

19 atti/min.<br />

I valori relativi al Vm (espresso in litri) presentano un comportamento<br />

simile ai valori <strong>del</strong>la Fr; infatti quelli basali risultano <strong>di</strong> 11 l/min<br />

per il Vm 3 portandosi a 14 l/min per il Vm 8. Durante l’affaticamento acustico<br />

il Vm 3 risulta <strong>di</strong> 14 l/min <strong>ed</strong> il Vm 8 <strong>di</strong> 17 l/min.<br />

Il confronto statistico, con l’NPC test per dati appaiati, relativo ai valori<br />

<strong>di</strong> Fr, Vc e Vm ottenuti prima e dopo stimolazione acustica hanno<br />

mostrato come le variabili indagate presentino valori <strong>di</strong>versi nei due<br />

tempi, <strong>ed</strong> in particolare il confronto <strong>di</strong>rezionale in<strong>di</strong>ca che i soggetti presentano<br />

valori più elevati dopo stimolazione. La Tab. II riporta i risultati<br />

<strong>del</strong> test.<br />

Tabella I. P-value relativo all’analisi non parametrica condotta<br />

in riferimento al sesso<br />

Variabili Pre-esposizione Post-esposizione<br />

Fr 0.331 0.791<br />

Vc 0.321 0.772<br />

Vm 0.822 0.349<br />

Tabella II. P-value relativo all’analisi condotta in riferimento<br />

ai tempi <strong>di</strong> osservazione<br />

confronto bi<strong>di</strong>rezionale confronto uni<strong>di</strong>rezionale (T1

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!