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122 G Ital Med Lav Erg 2006; 28:3, Suppl www.gimle.fsm.it were observed in patients with less work activity, while organic anomalies to capillary rarefactions and wide ectasia of capillary apical segments (as microangiopatia consequent to microtrauma induced by vibrations) were observed in the patients with clinical symptoms. The results show that capillaroscopy can be a very effective prevention instrument. INTRODUZIONE Il Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n. 187 “Attuazione della direttiva 2002/44/CE sulle prescrizioni minime di sicurezza e di salute relative all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti da vibrazioni meccaniche” pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 220 del 21 settembre 2005, recepisce la Direttiva dell’Unione Europea ed è innovativo nel campo delle norme di tutela del lavoro in questo settore di grande importanza sociale. Si calcola infatti che la patologia da vibrazioni rappresenta circa il 4-5% delle tecnopatie denunciate all’INAIL. Per la valutazione del rischio all’art.4, comma 6, lettera c il decreto evidenzia la necessità che il datore di lavoro tenga conto degli eventuali effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rischio. La ricerca attuale è indirizzata allo studio del rischio biomeccanico delle vibrazioni e al rilievo di segni precoci della sofferenza microvascolare che il traumatismo vibratorio può indurre specie nei soggetti sensibili secondo la norma di legge richiamata. MATERIALE E METODI La semeiologia microvasale si avvale fondamentalmente di tecniche di pletismografia, termografia, flussimetria doppler e capillaroscopia. Tra queste la capillaroscopia con i moderni aggiornamenti metodologici sembra elettiva per finalità preventive e protezionistiche di Medicina del Lavoro. La tecnica sviluppata da Bollinger e Fagrell con videoregistrazione e computerizzazione delle immagini ha consentito la misura della velocità di scorrimento delle emazie nei capillari e la permeabilità capillare mediante utilizzo della fluorescina (“capillaroscopia dinamica”). La “video-capillaroscopia a sonda ottica” di recente diffusione permette l’osservazione in tutti i distretti cutanei e mucosi, digitalizzzazione, archiviazione e confronto delle immagini. Presso la Sezione di Medicina del Lavoro dell’Università di Napoli Federico II collateralmente alle tecniche di termografia e pletismografia è utilizzato l’apparecchio di video-capillaroscopia a sonda ottica della Ditta DS Medica. Per la valutazione dei disturbi del microcircolo nei soggetti esposti a vibrazioni meccaniche è stato adottato un protocollo della indagine capillaroscopica con riferimento analitico alle caratteristiche di morfologia ed emoreologia delle reti capillari. Al termine dell’esame viene rilasciato un giudizio articolato in livelli di alterazioni: 0 = normale; 1 = alterazioni aspecifiche non significative; 2 = alterazioni di medio grado; 3 = alterazioni di grado avanzato. Indagini preliminari hanno consentito di individuare le condizioni di normale perfusione ed emoreologia facendo riferimento alle caratteristiche dei capilllari distinti per numero (normale, diminuito, aumentato), morfologia (normale, assottigliamento, tortuosità, ectasia), distribuzione (normale, irregolare), microcircolazione (normale, granulare, sludge, stasi), rete sottopapillare (visibile, non visibile, accentuata), aspetti particolari (megacapillari, microaneurismi, emorragie). Con tale metodica sono stati esaminati in condizioni di equilibrio termico e astensione dal fumo, 26 lavoratori esposti a vibrazioni di 53 +/- 11,6 anni, 24 maschi e 2 femmine con anzianità lavorativa di 16,3 +/- 5,7 anni pervenuti all’osservazione per disturbi localizzati alla periferia delle mani. RISULTATI Dalla analisi dei reperti capillaroscopici dei lavoratori esposti alle vibrazioni sono emersi alcuni quadri di semeiologia microvasale più significativi e specifici. Il fenomeno di Raynaud secondario all’esposizione è risultato presente in 12 dei 26 casi esaminati, pari a 46,15%. In questi casi la videocapillaroscopia ha evidenziato: allungamento dei capillari; dilatazione delle anse; accentuazione della tortuosità microvasale; andamento granulare fino a ristagno della corrente ematica e sludge. Nelle forme con minore anzianità lavorativa si sono osservate lievi alterazioni funzionali, come stasi della microcircolazione di tipo capillaro-venulare (casi N° 6, pari a 23,07%). Quando l’alterazione è più accentuata, tale disturbo si associa a edema pericapillare e la sofferenza del microcircolo supera la turba funzionale con manifesti difetti della perfusione e alterata risposta ai test termici. Nei casi in cui è maggiore l’anzianità lavorativa e più grave la manifestazione clinica si osservano anomalie organiche con rarefazione dei capillari, sovvertimento della struttura a palizzata ed estese ectasie dei segmenti apicali dei capillari, espressione di microangiopatie organiche da microtraumatismo vibratorio (casi N° 8, pari a 30,76%, Fig. 1). Figura 1. Alterazioni complessive del microcircolo rilevate negli esposti a vibrazioni DISCUSSIONE E CONCLUSIONI Nel campo delle manifestazioni cliniche della tecnopatia vibratoria, specie quella relativa alle vibrazioni meccaniche trasmesse al sistema mano braccio, le alterazioni emoreologiche della periferia digitale mani sono bene evidenziate dall’esame in vivo dei microvasi applicato dal nostro gruppo di lavoro con la metodica definita videocapillaroscopia a sonda ottica. Tale tecnica consente il rilievo di parametri microvasali indicatori dello stato di salute desumibile da perfusione e condizioni di flusso emoreologico nei tessuti sottoposti ad esame. La tecnica consente inoltre di individuare la risposta microvasale e suscettibilità dei lavoratori alle condizioni di freddo e discomfort dell’ambiente di lavoro. I dati della ricerca documentano la presenza di alterazioni della microcircolazione progressive in rapporto all’anzianità lavorativa. Non sempre tuttavia la gravità del reperto è parallela all’anzianità lavorativa e verosimilmente gioca in questi casi un ruolo significativo il fattore sensibilità del soggetto, il cui rilievo può essere utile a fini di prevenzione e difesa della salute. Pertanto il controllo del microcircolo eseguito con la tecnica della video-capillaroscopia va suggerito come test di screening da applicare anche prima dell’esposizione del lavoratore per la valutazione del comportamento microvasale già in condizioni di base e in assenza di esposizione. BIBLIOGRAFIA 1) Bovenzi M, Agotzi G, Apostoli P, Negro C, Versini W. Linee guida per la prevenzione dei disturbi e delle patologie da esposizione a vibrazioni meccaniche negli ambienti di lavoro, della Società Italiana di Medicina del Lavoro e Igiene Industriale 2003. Edizioni Tipografia PIME. Pavia, 2003. 2) Bovenzi M, Nuzzaco A. Patologia da vibrazioni. Trattato di Medicina del Lavoro di Ambrosi L, Foà V. Edizioni UTET Torino, 2003. 3) Casula D, Meloni M. Malattie da vibrazioni meccaniche. Medicina del Lavoro di Casula D. Monduzzi Editore. Bologna, 2003. 4) Riccio A, Pennaiola R, Marinaro C, Scherillo G, Infranzi E, Del Puente A, Oriente P. Valutazione capillaroscopica degli effetti della nifedipina in pazienti con fenomeno di Raynaud. La Clin Ter 1988; 125: 185-190. 5) Pennaiola R, Palmi S, Rossi L. Aspetti applicativi delle alterazioni biomicroscopiche ed emoreologiche tissutali nei lavoratori. Prevenzione Oggi 1999; 11: 27-48. 6) Pennarola R. Cute e microcircolo nella Medicina del Lavoro. G Ital Med Lav Erg 2002; 24: 213-215. P-09 IPOACUSIA TECNOPATICA E PROTESI ACUSTICA OPEN FITTING A. Tanzariello1 , S. Callipari2 , M.A. Tringali2 , M. Cantio2 , V. Tanzariello3 1 Dipartimento di Protezionistica Ambientale, Sanitaria, Sociale ed Industriale dell’Università degli Studi di Messina, Policlinico Universitario G. Martino - 98100 Messina 2 Dipartimento di Medicina Sociale del Territorio dell’Università degli Studi di Messina Policlinico Universitario G. Martino - 98100 Messina

G Ital Med Lav Erg 2006; 28:3, Suppl 123 www.gimle.fsm.it 3 Dipartimento Specialità Chirurgiche, Sezione ORL, dell’Università degli Studi di Messina Policlinico Universitario G. Martino - 98100 Messina Corrispondenza: Antonio Tanzariello - Dipartimento di Protezionistica Ambientale, Sanitaria, Sociale ed Industriale dell’Università degli Studi di Messina, Policlinico Universitario G. Martino - 98100 Messina, Italy NOISE-INDUCED HEARING LOSS AND HEARING AIDS OPEN FITTING Key words: open-fitting, noise-induced, hearing-loss. ABSTRACT. Noise-induced hearing loss is characterized by the normal comprehension of language in a quiet environment situation, but with difficulty in understanding in the presence of background noise. We aimed at assessing the adaptation of hearing aids by “open fittings”. 60 hypoacusic subjects, mean age 57 years, were evaluated. They all underwent audiometry and impedenzometry, in situ audiometry by hearing aids, with open and with closed ventilation. The final goal was to evaluate the efficacy of the applied software and, through way in and out questionnaires, auditive modifications due to the hearing aids, as well as eventual specific problems due to the models applied. The results obtained showed an improved auditive capacity in 60 hypoacusic subjects at 13, 19, 16, 15 dB respectively for frequency bands of 1, 2, 3, 4, KhZ. Ten subjects, of which 5 classified as Merluzzi stage 4c, and 5 as Merluzzi stage 5c, did not show any significant improvement of the auditive function. The analysis of the results obtained demonstrated that open fitting hearing aids give different results depending on the type of deficit, but, anyway, do significantly improve the auditive function in several types of deafness. INTRODUZIONE Le ipoacusie con forte caduta sulle frequenze acute (“Ski-Slope”) sono molto comuni in medicina del lavoro. Circa il 10-20% di tutte le ipoacusie neurosensoriali rientrano in questa categoria. Le ipoacusie con forte caduta sulle frequenze acute sono caratterizzate da una soglia uditiva (quasi) normale alle frequenze basse ed una soglia uditiva che cresce bruscamente alle frequenze acute. Tipico di questo disturbo è una comprensione del parlato relativamente normale in situazioni di calma, ma spesso molto difficoltosa in presenza di rumore di fondo. Le cause di una forte caduta sulle frequenze acute sono molteplici. Spesso il disturbo si presenta in soggetti esposti per anni a rumori troppo forti, in molti casi in concomitanza con presbiacusia. Una forte caduta sulle frequenze acute presenta problemi particolari per una protesizzazione con apparecchi acustici, richiede caratteristiche di amplificazione diverse rispetto a una “normale” ipoacusia neurosensoriale. È possibile che nel caso di una perdita uditiva maggiore di 60 dB non siano danneggiate solo le cellule ciliate esterne, ma sia compromessa anche la funzionalità delle cellule ciliate interne, tanto che il cervello non riesce più a elaborare informazioni in questo intervallo di frequenza (Moore et al., 2000; Vickers et al., 2001). Una protesizzazione moderna deve perciò tenere conto delle particolarità di questo tipo di ipoacusia, le protesi sul mercato che hanno queste caratteristiche sono denominate: “Open Fitting”. MATERIALI E METODI Per la scelta degli ipoacusici tecnopatici abbiamo utilizzato la classificazione di Merluzzi-Pira-Bosio del 2002. Abbiamo intervistato ed esaminato 70 ipoacusici tecnopatici così suddivisi 20 del gruppo 2 e 20 del gruppo 3; 15 del gruppo 4 così suddivisi: 5 4a, 5 4b, 5 4c e15 del gruppo 5 così suddivisi: 5 5a, 5 5b, 5 5c. L’indagine otoscopica ha rivelato canali uditivi normali,privi di ostruzioni da cerume e con membrane timpaniche di aspetto normale. A tutti i soggetti era stata diagnosticata un’ipoacusia neurosensoriale professionale,senza alcuna componente trasmissiva significativa Procedura del test: in un ambiente silenzioso, sono state rilevate per ciascun orecchio le seguenti misurazioni audiometriche, sotto tre diverse condizioni di test: 1. Audiometria tonale e vocale ed Impedenzometria; 2. Audiometria In-Situ tramite apparecchio acustico con ventilazione aperta. 3. Audiometria In-Situ tramite apparecchio acustico con ventilazione chiusa. Tutte le misurazioni con Audiometria In-Situ sono state ottenute utilizzando protesi “Open Fitting “della GN Resound ed orecchio elettronico Aurical-Madsen. L’audiometria standard è stata invece condotta con un audiometro clinico Amplifon A 321 e cuffie TDH-39P. L’im- pedenzometria con impedenzometro Amplaid 728. In particolare,per l’utilizzo delle protesi “Open Fitting”, l’audiogramma doveva soddisfare i seguenti criteri: perdita uditiva fra 125 e 500 Hz inferiore a 40 dB, differenza fra la perdita uditiva a frequenze basse (125-500 Hz) e quella a frequenze alte (4-8 kHz) pari ad almeno 50 dB. Deve inoltre essere soddisfatto almeno uno dei seguenti criteri: differenza fra la soglia uditiva a 500 Hz e quella a 2 kHz pari ad almeno 50 dB; differenza fra la soglia uditiva a 750 Hz e quella a 3 kHz pari ad almeno 50 dB; differenza fra la soglia uditiva a 1 kHz e quella a 4 kHz pari ad almeno 50 dB Ski-Slope. In queste protesi la formula di adattamento opera una compensazione dell’intensità sonora uniforme su tutte le frequenze, viene attuata un’amplificazione minore nell’area delle alte frequenze (nella zona in cui un’amplificazione addizionale non comporta alcun miglioramento della comprensione del parlato). Al contrario, l’area di passaggio dell’audiogramma in cui la curva uditiva presenta una forte pendenza, viene amplificata maggiormente per migliorare la comprensione del parlato in presenza di rumori di disturbo. I sistemi acustici permettono una regolazione dell’amplificazione su 17 bande indipendenti. Grazie a questa fitta suddivisione, l’adattamento può essere impostato in maniera ottimale lungo l’area caratterizzata da una pendenza ripida, il che permette un andamento dell’amplificazione equilibrato e adattato al meglio alla perdita uditiva nonché una qualità del suono particolarmente buona. Un’amplificazione diminuita nell’area delle frequenze acute comporta una bassa tendenza alla retroazione. Per questo motivo in molti casi è possibile un adattamento a chiocciola aperta, che può essere vantaggioso proprio per le ipoacusie con forte caduta sulle frequenze acute. Si evita così l’effetto di chiusura, il che rende più gradevole l’utilizzo dell’apparecchio acustico. Le frequenze basse e medie (che si possono ancora udire bene) possono arrivare direttamente al timpano, senza impedimenti e anche il suono della propria voce risulta naturale. RISULTATI I 40 ipoacusici tecnopatici del gruppo 2 e 3 traevano ottimi risultati dalle protesi open fitting. In valori assoluti il guadagno finale medio(per segnali vocali deboli) è risultato pari a 13, 19, 16, 15dB rispettivamente per le bande di frequenze 1,2,3,4 kHz. L’intelligibilità per segnali vocali deboli(30-40 dB.) migliorava dal 10% senza protesi al 90% con protesi Si è visto inoltre, che è meglio utilizzare ridotti livelli di guadagno, in quanto, come è noto, amplificazioni al di sopra dei 50, 55dBHL sono controproducenti per le cellule acustiche esterne. Nei 10 appartenenti al gruppo4, sottogruppo 4a e 4b il guadagno audioprotesico era buono, nei 5 del sottogruppo 4c scarso; infine nel gruppo 5, sottogruppo 5a buono, 5b discreto 5c scarso. Valutazioni qualitative: I punteggi ottenuti per le condizioni di ascolto (ambiente chiuso, aperto, telefono, qualità suoni) migliorano mediamente di circa 3 punti,rispetto alle situazioni pre-protesizzazione, giudizio finale 8/10. I punteggi che riguardano gli aspetti di fastidiosità (occlusione, effetto larsen, visibilità dell’apparecchio, ecc.) si collocano attorno a 2/10. DISCUSSIONE Ipoacusie di lieve entità e forte caduta sulle frequenze acute sono disturbi che richiedono apparecchi acustici adatti. I sistemi acustici concepiti appositamente per la correzione di questi danni uditivi vengono definiti “Open Fitting”. Grazie all’eliminazione adattativa del feedback, alla direzionalità adattiva multi banda, al meccanismo di soppressione dei rumori ad alta risoluzione e al “Digital Perception Processing”, ecc. si ottiene un ausilio ottimale negli ambienti rumorosi. Altri vantaggi di questo tipo di protesi sono: Eliminazione dell’effetto di chiusura, Mantenimento della risonanza naturale del condotto uditivo. Migliore comfort, Migliore aspetto estetico. L’obiettivo principale dello studio era quello di stabilire, mediante la somministrazione di questionari la relazione esistente tra la perdita uditiva e la necessità di indossare una protesi acustica e successivamente valutare il vantaggio delle protesi uditive “open fitting” in questo particolare tipo di ipoacusia. L’analisi dei risultati ottenuti ha evidenziato in maniera chiara una correlazione tra la severità della disability e l’handicap ed il grado di perdita uditiva dovuta al trauma acustico professionale. La seconda parte della ricerca era dedicata alle protesi acustiche “open fitting”, che come si vede danno differenti risultati in base al tipo di perdita uditiva. In alcuni casi i risultati sono ottimi, in altri buoni-discreti,in atri infine scarsi. Continuando questa ricerca cercheremo di vedere successivamente se, in base alla curva del trauma acustico, sarà possibile predire la resa protesica: ottima, buona, discreta, scarsa.

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www.gimle.fsm.it<br />

were observ<strong>ed</strong> in patients with less work activity, while organic<br />

anomalies to capillary rarefactions and wide ectasia of capillary apical<br />

segments (as microangiopatia consequent to microtrauma induc<strong>ed</strong><br />

by vibrations) were observ<strong>ed</strong> in the patients with clinical symptoms.<br />

The results show that capillaroscopy can be a very effective prevention<br />

instrument.<br />

INTRODUZIONE<br />

Il Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n. 187 “Attuazione <strong>del</strong>la <strong>di</strong>rettiva<br />

2002/44/CE sulle prescrizioni minime <strong>di</strong> sicurezza e <strong>di</strong> salute relative<br />

all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti da vibrazioni meccaniche”<br />

pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 220 <strong>del</strong> 21 settembre<br />

2005, recepisce la Direttiva <strong>del</strong>l’Unione Europea <strong>ed</strong> è innovativo nel<br />

campo <strong>del</strong>le norme <strong>di</strong> tutela <strong>del</strong> lavoro in questo settore <strong>di</strong> grande importanza<br />

sociale. Si calcola infatti che la patologia da vibrazioni rappresenta<br />

circa il 4-5% <strong>del</strong>le tecnopatie denunciate all’INAIL. Per la valutazione<br />

<strong>del</strong> rischio all’art.4, comma 6, lettera c il decreto evidenzia la necessità<br />

che il datore <strong>di</strong> lavoro tenga conto degli eventuali effetti sulla salute e<br />

sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rischio. La ricerca<br />

attuale è in<strong>di</strong>rizzata allo stu<strong>di</strong>o <strong>del</strong> rischio biomeccanico <strong>del</strong>le vibrazioni<br />

e al rilievo <strong>di</strong> segni precoci <strong>del</strong>la sofferenza microvascolare che<br />

il traumatismo vibratorio può indurre specie nei soggetti sensibili secondo<br />

la norma <strong>di</strong> legge richiamata.<br />

MATERIALE E METODI<br />

La semeiologia microvasale si avvale fondamentalmente <strong>di</strong> tecniche<br />

<strong>di</strong> pletismografia, termografia, flussimetria doppler e capillaroscopia. Tra<br />

queste la capillaroscopia con i moderni aggiornamenti metodologici sembra<br />

elettiva per finalità preventive e protezionistiche <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong>.<br />

La tecnica sviluppata da Bollinger e Fagrell con videoregistrazione<br />

e computerizzazione <strong>del</strong>le immagini ha consentito la misura <strong>del</strong>la velocità<br />

<strong>di</strong> scorrimento <strong>del</strong>le emazie nei capillari e la permeabilità capillare<br />

me<strong>di</strong>ante utilizzo <strong>del</strong>la fluorescina (“capillaroscopia <strong>di</strong>namica”). La “video-capillaroscopia<br />

a sonda ottica” <strong>di</strong> recente <strong>di</strong>ffusione permette l’osservazione<br />

in tutti i <strong>di</strong>stretti cutanei e mucosi, <strong>di</strong>gitalizzzazione, archiviazione<br />

e confronto <strong>del</strong>le immagini. Presso la Sezione <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong><br />

<strong>del</strong>l’Università <strong>di</strong> Napoli F<strong>ed</strong>erico II collateralmente alle tecniche <strong>di</strong><br />

termografia e pletismografia è utilizzato l’apparecchio <strong>di</strong> video-capillaroscopia<br />

a sonda ottica <strong>del</strong>la Ditta DS Me<strong>di</strong>ca. Per la valutazione dei <strong>di</strong>sturbi<br />

<strong>del</strong> microcircolo nei soggetti esposti a vibrazioni meccaniche è<br />

stato adottato un protocollo <strong>del</strong>la indagine capillaroscopica con riferimento<br />

analitico alle caratteristiche <strong>di</strong> morfologia <strong>ed</strong> emoreologia <strong>del</strong>le<br />

reti capillari. Al termine <strong>del</strong>l’esame viene rilasciato un giu<strong>di</strong>zio articolato<br />

in livelli <strong>di</strong> alterazioni: 0 = normale; 1 = alterazioni aspecifiche non significative;<br />

2 = alterazioni <strong>di</strong> me<strong>di</strong>o grado; 3 = alterazioni <strong>di</strong> grado avanzato.<br />

Indagini preliminari hanno consentito <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong><br />

normale perfusione <strong>ed</strong> emoreologia facendo riferimento alle caratteristiche<br />

dei capilllari <strong>di</strong>stinti per numero (normale, <strong>di</strong>minuito, aumentato),<br />

morfologia (normale, assottigliamento, tortuosità, ectasia), <strong>di</strong>stribuzione<br />

(normale, irregolare), microcircolazione (normale, granulare, sludge,<br />

stasi), rete sottopapillare (visibile, non visibile, accentuata), aspetti particolari<br />

(megacapillari, microaneurismi, emorragie).<br />

Con tale meto<strong>di</strong>ca sono stati esaminati in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> equilibrio termico<br />

e astensione dal fumo, 26 lavoratori esposti a vibrazioni <strong>di</strong> 53 +/-<br />

11,6 anni, 24 maschi e 2 femmine con anzianità lavorativa <strong>di</strong> 16,3 +/- 5,7<br />

anni pervenuti all’osservazione per <strong>di</strong>sturbi localizzati alla periferia <strong>del</strong>le<br />

mani.<br />

RISULTATI<br />

Dalla analisi dei reperti capillaroscopici dei lavoratori esposti alle vibrazioni<br />

sono emersi alcuni quadri <strong>di</strong> semeiologia microvasale più significativi<br />

e specifici. Il fenomeno <strong>di</strong> Raynaud secondario all’esposizione è<br />

risultato presente in 12 dei 26 casi esaminati, pari a 46,15%. In questi casi<br />

la videocapillaroscopia ha evidenziato: allungamento dei capillari; <strong>di</strong>latazione<br />

<strong>del</strong>le anse; accentuazione <strong>del</strong>la tortuosità microvasale; andamento<br />

granulare fino a ristagno <strong>del</strong>la corrente ematica e sludge. Nelle forme con<br />

minore anzianità lavorativa si sono osservate lievi alterazioni funzionali,<br />

come stasi <strong>del</strong>la microcircolazione <strong>di</strong> tipo capillaro-venulare (casi N° 6,<br />

pari a 23,07%). Quando l’alterazione è più accentuata, tale <strong>di</strong>sturbo si associa<br />

a <strong>ed</strong>ema pericapillare e la sofferenza <strong>del</strong> microcircolo supera la<br />

turba funzionale con manifesti <strong>di</strong>fetti <strong>del</strong>la perfusione e alterata risposta<br />

ai test termici. Nei casi in cui è maggiore l’anzianità lavorativa e più<br />

grave la manifestazione clinica si osservano anomalie organiche con rarefazione<br />

dei capillari, sovvertimento <strong>del</strong>la struttura a palizzata <strong>ed</strong> estese<br />

ectasie dei segmenti apicali dei capillari, espressione <strong>di</strong> microangiopatie<br />

organiche da microtraumatismo vibratorio (casi N° 8, pari a 30,76%, Fig. 1).<br />

Figura 1. Alterazioni complessive <strong>del</strong> microcircolo rilevate negli<br />

esposti a vibrazioni<br />

DISCUSSIONE E CONCLUSIONI<br />

Nel campo <strong>del</strong>le manifestazioni cliniche <strong>del</strong>la tecnopatia vibratoria,<br />

specie quella relativa alle vibrazioni meccaniche trasmesse al sistema<br />

mano braccio, le alterazioni emoreologiche <strong>del</strong>la periferia <strong>di</strong>gitale mani<br />

sono bene evidenziate dall’esame in vivo dei microvasi applicato dal nostro<br />

gruppo <strong>di</strong> lavoro con la meto<strong>di</strong>ca definita videocapillaroscopia a<br />

sonda ottica. Tale tecnica consente il rilievo <strong>di</strong> parametri microvasali in<strong>di</strong>catori<br />

<strong>del</strong>lo stato <strong>di</strong> salute desumibile da perfusione e con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong><br />

flusso emoreologico nei tessuti sottoposti ad esame. La tecnica consente<br />

inoltre <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare la risposta microvasale e suscettibilità dei lavoratori<br />

alle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> fr<strong>ed</strong>do e <strong>di</strong>scomfort <strong>del</strong>l’ambiente <strong>di</strong> lavoro. I dati <strong>del</strong>la<br />

ricerca documentano la presenza <strong>di</strong> alterazioni <strong>del</strong>la microcircolazione<br />

progressive in rapporto all’anzianità lavorativa. Non sempre tuttavia la<br />

gravità <strong>del</strong> reperto è parallela all’anzianità lavorativa e verosimilmente<br />

gioca in questi casi un ruolo significativo il fattore sensibilità <strong>del</strong> soggetto,<br />

il cui rilievo può essere utile a fini <strong>di</strong> prevenzione e <strong>di</strong>fesa <strong>del</strong>la salute.<br />

Pertanto il controllo <strong>del</strong> microcircolo eseguito con la tecnica <strong>del</strong>la<br />

video-capillaroscopia va suggerito come test <strong>di</strong> screening da applicare anche<br />

prima <strong>del</strong>l’esposizione <strong>del</strong> lavoratore per la valutazione <strong>del</strong> comportamento<br />

microvasale già in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> base e in assenza <strong>di</strong> esposizione.<br />

BIBLIOGRAFIA<br />

1) Bovenzi M, Agotzi G, Apostoli P, Negro C, Versini W. Linee guida<br />

per la prevenzione dei <strong>di</strong>sturbi e <strong>del</strong>le patologie da esposizione a vibrazioni<br />

meccaniche negli ambienti <strong>di</strong> lavoro, <strong>del</strong>la Società Italiana<br />

<strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> e Igiene Industriale 2003. E<strong>di</strong>zioni Tipografia<br />

PIME. Pavia, 2003.<br />

2) Bovenzi M, Nuzzaco A. Patologia da vibrazioni. Trattato <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina<br />

<strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> <strong>di</strong> Ambrosi L, Foà V. E<strong>di</strong>zioni UTET Torino, 2003.<br />

3) Casula D, Meloni M. Malattie da vibrazioni meccaniche. Me<strong>di</strong>cina<br />

<strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> <strong>di</strong> Casula D. Monduzzi E<strong>di</strong>tore. Bologna, 2003.<br />

4) Riccio A, Pennaiola R, Marinaro C, Scherillo G, Infranzi E, Del<br />

Puente A, Oriente P. Valutazione capillaroscopica degli effetti <strong>del</strong>la<br />

nife<strong>di</strong>pina in pazienti con fenomeno <strong>di</strong> Raynaud. La Clin Ter 1988;<br />

125: 185-190.<br />

5) Pennaiola R, Palmi S, Rossi L. Aspetti applicativi <strong>del</strong>le alterazioni<br />

biomicroscopiche <strong>ed</strong> emoreologiche tissutali nei lavoratori. Prevenzione<br />

Oggi 1999; 11: 27-48.<br />

6) Pennarola R. Cute e microcircolo nella Me<strong>di</strong>cina <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong>. G Ital<br />

M<strong>ed</strong> Lav Erg 2002; 24: 213-215.<br />

P-09<br />

IPOACUSIA TECNOPATICA E PROTESI ACUSTICA OPEN FITTING<br />

A. Tanzariello1 , S. Callipari2 , M.A. Tringali2 , M. Cantio2 ,<br />

V. Tanzariello3 1 Dipartimento <strong>di</strong> Protezionistica Ambientale, Sanitaria, Sociale<br />

<strong>ed</strong> Industriale <strong>del</strong>l’Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Messina, Policlinico<br />

Universitario G. Martino - 98100 Messina<br />

2 Dipartimento <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina Sociale <strong>del</strong> Territorio <strong>del</strong>l’Università<br />

degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Messina Policlinico Universitario G. Martino<br />

- 98100 Messina

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