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05.08.2013 Views

120 G Ital Med Lav Erg 2006; 28:3, Suppl www.gimle.fsm.it Tabella II. Valori di intensità di induzione magnetica e di campo elettrico misurati presso le cabine di trasformazione primarie AT/MT Sito di misura N. di Range di Valore Range Valore misurazioni induzione medio di campo medio per sito magnetica Induz. elettrico intensità (Min-Max) Magnetica (V/m) campo (µT) (µT) elettrico (V/m) Montepino I (Bn) 15 0.8-1.6 1.2 600-3500 900 Caivano (Na) 15 0.7-1.7 1.3 500-3400 850 Gricignano (Ce) 15 0.6-1.1 0.8 300-3200 870 Tabella III. Valori di intensità di induzione magnetica e di campo elettrico misurati presso le cabine di trasformazione primarie MT/BT Sito di misura N. di Range di Valore Intensità misurazioni induzione medio massima per sito magnetica Induz. campo (Min-Max) Magnetica elettrico (µT) (µT) (V/m) Secondigliano (Na) 10 0.1-5.8 0.7

G Ital Med Lav Erg 2006; 28:3, Suppl 121 www.gimle.fsm.it Nel Distretto I della ASL RMF (Civitavecchia) nel quinquennio tra il 1991 ed il 1996, quando i servizi della ASL conducevano direttamente attività di sorveglianza sanitaria (2), sono stati segnalati oltre 100 casi di ipoacusia professionale, in gran parte dagli stessi medici della ASL. Dal 1996 le denunce si sono fortemente ridotte di numero; esse provengono soprattutto da Patronati e INAIL, mentre le denunce da parte di medici competenti sono eccezionali. Al fine di verificare se ciò corrisponda ad un reale miglioramento delle condizioni di lavoro, nell’ambito dell’attività di vigilanza sulla sorveglianza sanitaria (3), è stato elaborato un progetto finalizzato alla verifica della qualità della sorveglianza nei lavoratori esposti a rumore. METODO L’attività si è articolata su due livelli. Il primo livello è consistito nella raccolta e analisi dei dati esistenti; il secondo livello si è proposto il miglioramento delle procedure operative. Nella prima fase, tutti i medici competenti (MC) sono stati invitati a fornire il piano sanitario ed i dati anonimi collettivi ricavati dalla sorveglianza sanitaria. Al tempo stesso i datori di lavoro sono stati invitati a fornire la valutazione del rischio rumore. È stato altresì prelevato e analizzato un campione di cartelle sanitarie di lavoratori esposti a rumore. Nella seconda fase, sulla base dei risultati raggiunti, è stata proposta una scheda-guida per i MC. RISULTATI Sono pervenute 84 relazioni sui dati anonimi collettivi, che sono state analizzate e confrontate con i relativi protocolli sanitari e con le valutazioni del rischio rumore. I dati pervenuti sono risultati di difficile interpretazione perché: non omogenei e pertanto non confrontabili; privi dei livelli di esposizione a rumore; privi di espliciti criteri diagnostici; privi di confronti storici con gli esami precedenti. In molti casi i MC hanno fatto diagnosi di ipoacusia, cui non ha mai corrisposto denuncia di ipoacusia professionale, e non sono mai segnalati aggravamenti di pregressi deficit acustici. Altre rilevanti carenze riguardano la mancata classificazione dei lavoratori in esposti e non esposti in funzione dei livelli di rischio, la mancanza di correlazione tra frequenza degli accertamenti proposti e livelli di rischio, le incertezza sulle tecniche di esecuzione dell’esame audiometrico (riposo acustico? cabina silente? frequenze indagate? via ossea?) e sui criteri usati per la valutazione degli esami, la mancanza di indicazioni sulle misure preventive adottate o da adottarsi. Le relazioni sono talora caratterizzate dall’uso di linguaggio astruso o desueto e dalla sovrabbondanza di dati numerici non inerenti al rischio. L’esame della documentazione sanitaria, eseguito su un campione di 304 lavoratori esposti, ha indicato che la maggior parte delle cartelle sanitarie non riporta la mansione (60%), la durata di esposizione (93%), le attività precedenti a rischio (100%), il livello di esposizione (96%). La verifica degli audiogrammi indica che solo due terzi dei medici (64%) ha eseguito l’otoscopia prima dell’esame audiometrico; solo un terzo (32%) ha riportato i sintomi di interesse audiologico; solo il 21% ha eseguito correttamente la via ossea; nessuno ha tarato l’apparecchio nel modo prescritto. DISCUSSIONE E CONCLUSIONI L’analisi fa temere che alcuni MC non siano a conoscenza dei dati valutativi del rischio, e/o non adottino procedure standard di sorveglianza sanitaria. Lo Spresal ha organizzato un incontro a carattere seminariale di informazione e aggiornamento dei MC per collaborare al miglioramento delle conoscenze e delle procedure. A seguito dell’incontro, nell’ambito della seconda fase del progetto, è stata elaborata una scheda-guida, che è stata proposta ai MC come disposizione. Essa vincola i MC a fornire dati anonimi collettivi conformemente al disposto di legge (277/91) e alle linee-guida SIMLII e conseguentemente a rispettare, nell’esecuzione ed interpretazione degli esami, gli standard di buona pratica professionale. I dati anonimi collettivi dovranno contenere: la suddivisione dei lavoratori esposti a rumore secondo le tre fasce di rischio previste dal D.Lgs. 277/91 e successive modificazioni; i criteri diagnostici (esecutivi e valutativi) adottati dal medico e la periodicità degli accertamenti; i risultati degli esami audiometrici, classificati secondo le linee guida nazionali; il confronto tra audiogramma di base e audiogramma attuale; i criteri adottati per l’uso dei dispositivi di protezione individuale contro il rumore; l’indicazione delle eventuali denunce di ipoacusia. Nel prossimo futuro, l’attività di vigilanza sulla sorveglianza sanitaria consisterà primariamente nella verifica dell’adesione alla disposizione e alle linee guida per la sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti a rumore. Figura 1. Denunce di ipoacusia professionale pervenute al Distretto I della ASL RMF (Civitavecchia) negli ultimi 20 anni. BIBLIOGRAFIA 1) Inail. Banca dati. Consultabile su: http://bancadati.inail.it/prevenzionale/ 2) Bevilacqua L, Magnavita N, Sacco A, Brandi G, Pupp N. Prevenzione del danno uditivo nei lavoratori delle centrali termoelettriche. Atti del Convegno Nazionale “Rumore e vibrazioni - Valutazione, prevenzione, bonifica”, Bologna-Modena, 20-24 novembre 1990, Monduzzi Editore, Bologna, 1990; 1103-1107. 3) Bevilacqua L. Vigilanza sulla sorveglianza degli esposti a rumore. Comunicazione al Seminario Interdisciplinare su “La prevenzione della patologia uditiva da rumore industriale” S. Martino al Cimino (VT) 16-17 novembre 2001. P-08 IL CONTROLLO DEL MICROCIRCOLO IN LAVORATORI ESPOSTI A VIBRAZIONI R. Pennarola, R. Barletta, E. Pennarola1 , L. Cavaliere, E. Russo, L. Visciglio, A. Ruggieri Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Via Pansini, 5 - 80131 Napoli Dipartimento di Scienze Mediche Preventive, Sezione di Medicina del Lavoro 1 ASL AV/1 - Distretto Sanitario di Grottaminarda, Via Bosco, 54 - 83035 Grottaminarda Corrispondenza: Prof. Raffaele Pennarola - Cattedra di Medicina del Lavoro, Università degli Studi di Napoli Federico II, Via Pansini, 5 - 80131 Napoli, Italy - E-mail: pennarol@unina.it MICROCIRCULATION SURVEILLANCE IN WORKERS EXPOSED TO VIBRATIONS Key words: video-capillaroscopia, vibrazioni, fenomeno di Raynaud. ABSTRACT. 26 workers (24 males and 2 females) exposed to vibrations with mean age 53 years and work exposure 16,3 years were examined. Tests of microvasal functionality were performed on workers who abstained from smoking for 12 hours using a video-capillary instrument of DS Medica provided with optical fibre sonda, microcamera and recording informatic system. The results have been classified according to alteration levels: 0 = normal; 1 = non specific irrelevant alterations; 2= average alterations; 3 = advanced alterations. Research data documented progressive microvasal alterations related to work exposure. Signs of functional alteration often characterised by stasis of microcirculation

120 G Ital M<strong>ed</strong> Lav Erg 2006; 28:3, Suppl<br />

www.gimle.fsm.it<br />

Tabella II. Valori <strong>di</strong> intensità <strong>di</strong> induzione magnetica<br />

e <strong>di</strong> campo elettrico misurati presso le cabine <strong>di</strong> trasformazione<br />

primarie AT/MT<br />

Sito <strong>di</strong> misura N. <strong>di</strong> Range <strong>di</strong> Valore Range Valore<br />

misurazioni induzione me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> campo me<strong>di</strong>o<br />

per sito magnetica Induz. elettrico intensità<br />

(Min-Max) Magnetica (V/m) campo<br />

(µT) (µT) elettrico<br />

(V/m)<br />

Montepino I (Bn) 15 0.8-1.6 1.2 600-3500 900<br />

Caivano (Na) 15 0.7-1.7 1.3 500-3400 850<br />

Gricignano (Ce) 15 0.6-1.1 0.8 300-3200 870<br />

Tabella III. Valori <strong>di</strong> intensità <strong>di</strong> induzione magnetica<br />

e <strong>di</strong> campo elettrico misurati presso le cabine <strong>di</strong> trasformazione<br />

primarie MT/BT<br />

Sito <strong>di</strong> misura N. <strong>di</strong> Range <strong>di</strong> Valore Intensità<br />

misurazioni induzione me<strong>di</strong>o massima<br />

per sito magnetica Induz. campo<br />

(Min-Max) Magnetica elettrico<br />

(µT) (µT) (V/m)<br />

Secon<strong>di</strong>gliano (Na) 10 0.1-5.8 0.7

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