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390 G Ital Med Lav Erg 2007; 29:3 www.gimle.fsm.it salute, sono stati utilizzati sistemi d’elaborazione informatica, previa introduzione dei dati raccolti nel programma statistico SPSS 10, dopo codifica numerica delle diagnosi, secondo i modelli ISTAT per le indagini sullo stato di salute degli Italiani. RISULTATI Nel campione totale, con la sola variabile del sesso, le più cospicue e statisticamente significative differenze tra i sessi hanno riguardato le aritmie cardiache, 3.0% nelle donne vs. 1.7% negli uomini, le varicosità agli arti inferiori, 7.7% vs. 1.2%, le malattie della pelle, 3.6% vs. 0.6%, le neoplasie, la cefalea ricorrente, 15% vs. 0.6%, i disturbi psichici, 16.7% vs. 2.3%, le spondilopatie nei tre tratti, 11.4 vs. 6.3, e le artropatie, 5% vs. 3.9%. Negli uomini sono state significativamente più alte le prevalenze delle patologie croniche respiratorie, 14.5% vs. 4.7%, e la cardiopatia ischemica, 2% vs. 0.3%. La variabile età ha dimostrato influenza simile tra donne ed uomini, con poche differenze. Va detto, innanzi tutto, che le donne hanno avuto un’età media significativamente inferiore a quella degli uomini, 42.15 vs. 44.17 anni, P

G Ital Med Lav Erg 2007; 29:3 391 www.gimle.fsm.it dovuti ad tutte le situazioni, che la donna lavoratrice abitualmente vive. L’applicazione di un intervento focalizzato solo su aspetti fisiologici conduce inevitabilmente a sottostimare i problemi connessi con l’esigenza di tutela della salute delle donne, tanto più perché spesso le patologie sfuggono al meccanismo binomiale del rapporto rischio lavorativo/malattia. Non è, pertanto, semplice esercizio retorico cominciare a progettare una Medicina del Lavoro “di genere”. BIBLIOGRAFIA 1) ISTAT (2007) Rilevazione sulle forze di lavoro - II trimestre 2007 2) ISTAT (2006) Rapporto annuale 2006 3) Gjerdingen D, McGovern P, Bekker M, et al. Women’s work roles and their impact on health, well-being, and career: comparisons between the United States, Sweden, and The Netherlands. Women Health. 2000; 31(4): 1-20. 4) Molarius A, Berglund K, Eriksson C, et al. Socioeconomic conditions, lifestyle factors, and self-rated health among men and women in Sweden. Eur J Public Health. 2007;17(2):125-33. 5) Unden AL, Elofsson S. Do different factors explain self-rated health in men and women? Gend Med. 2006; 3(4): 295-308. 6) Kishi R, Kitahara T, Masuchi A, Kasai S. Work-related Reproductive, Musculoskeletal and Mental Disorders among Working Women- History, Current Issues and Future Research Directions Ind Health. 2002; 40(2): 101-12. 7) Emslie C, Hunt K, Macintyre S. Gender, work-home conflict, and morbidity amongst white-collar bank employees in the United Kingdom. Int J Behav Med. 2004; 11(3): 127-34. 8) Evans O, Steptoe A. The contribution of gender-role orientation, work factors and home stressors to psychological well-being and sickness absence in male- and female-dominated occupational groups. Soc Sci Med. 2002; 54(4): 481-92 COM-06 LAVORO E DEPRESSIONE DELLE DONNE DOPO LA NASCITA DI UN FIGLIO P. Romito*, L. Pomicino*, C. Lucchetta**, F. Scrimin**, J. Molzan Turan*** * Università degli Studi di Trieste ** I.R.C.C.S. “Burlo Garofolo”, Trieste *** University of California, San Francisco, U.S.A. Corrispondenza: Laura Pomicino, Facoltà di Psicologia, Università degli Studi di Trieste, Via S. Anastasio 12, 34100 Trieste. Tel.: 349.6612016. E-mail: laura.pomicino@yahoo.it RIASSUNTO. Obiettivo: Analizzare i principali fattori associati alla depressione 8 mesi dopo il parto, con particolare attenzione al ruolo dell’attività professionale della donna. Materiali e metodi: 352 donne hanno risposto ad un questionario faccia-a-faccia pochi giorni dopo il parto, presso l’Ospedale Infantile “Burlo Garofolo” di Trieste. Fra queste, 292 hanno risposto ad un secondo questionario, telefonico, 8 mesi dopo. La depressione 8 mesi dopo il parto è stata misurata con il General Health Questionnaire (GHQ). Risultati: 8 mesi dopo il parto il 5% delle donne era depresso. Il 32% delle donne si dichiarava non soddisfatta della sua situazione professionale, senza differenze fra quelle che lavoravano e quelle che stavano a casa. Il 13% riportava problemi relativi al lavoro (es. licenziamento, scarsa flessibilità di orario). La situazione lavorativa non era associata alla depressione, mentre lo era la congruenza fra ciò che la donna stava facendo (lavorare/stare a casa) e ciò che avrebbe desiderato fare. La relazione permaneva anche controllando per gli altri fattori associati alla depressione. Conclusioni: L’insoddisfazione legata alla propria situazione lavorativa incide negativamente sulla salute delle donne dopo la nascita di un bambino. Questo aspetto è centrale per promuovere il benessere delle madri. Parole chiave: Depressione, lavoro, post-partum, fattori psicosociali. WORK AND DEPRESSION IN WOMEN AFTER THE BIRTH OF A CHILD. ABSTRACT. Objective: To analyze the main factors associated to depression at 8 months postpartum, looking more particularly at women’s employment. Method: 352 women responded to a face-to-face questionnaire few days after the birth, at the Maternity Hospital “Burlo Garofolo” in Trieste, and 292 of them responded to a telephone interview 8 months later. Psychological distress 8 months after delivery was evaluated with the General Health Questionnaire (GHQ). Results: 8 months postpartum, 5% of women were depressed. 32% of women were non-satisfied with their current working status, without differences among those working and those staying at home. 13% of sample reported problems related to work (such as being fired or no flexible working hours). The women’s actual working status was not associated with depression, while the congruence between what the woman was doing (working/at home) and her wishes was. The relationship was still significant after adjusting for other factors associated with depression. Conclusions: Employment dissatisfaction is negatively associated with women’s health after childbirth. To promote mothers’ wellbeing, the question of women’s employment after birth should be addressed. Key words: Depression, work, post-partum, psychosocial factors INTRODUZIONE La depressione post-partum (DPP) è un disturbo molto diffuso e studiato, che colpisce dal 5 al 15% delle madri (Nielsen-Forman et al., 2000; Stewart et al., 2003). L’anedonia, la tristezza, i sensi di colpa, i sentimenti di inadeguatezza che lo caratterizzano provocano una profonda sofferenza individuale e familiare. Il costo di questo disturbo in termini di salute pubblica aumenta ancora se consideriamo gli effetti negativi della DPP sui figli dal punto di vista cognitivo, emotivo e comportamentale (Murray & Cooper, 1997). Diversi studi hanno indagato i fattori di rischio associati alla DPP (Dennis et al., 2004; Nielsen-Forman et al., 2000; Watt et al., 2002) evidenziando l’importanza degli aspetti psicosociali: in particolare, le difficoltà nella relazione di coppia, la mancanza di supporto sociale, l’insoddisfazione rispetto alla propria situazione lavorativa risultano significativamente associati alla DPP (Romito et al., 1999). Gli effetti del lavoro extra-domestico sulla salute delle donne con bambini piccoli è un argomento ancora controverso (Romito, 1994). Le donne lavoratrici hanno complessivamente una salute migliore rispetto alle casalinghe, ma dormono di meno e hanno meno tempo libero (Artazcoz et al., 2004; Istat, 2007), sono soddisfatte del proprio lavoro ma non dello spazio da dedicare a se stesse (Istat, 2004). L’arrivo di un figlio comporta per la donna una dilatazione del tempo dedicato al lavoro familiare e una riduzione di quello retribuito, in modo diametralmente opposto a quanto avviene per gli uomini (Istat, 2007). Gli esiti sulla salute psicofisica delle donne, poi, dipendono anche da altre variabili come il livello di istruzione, il reddito, la classe sociale (Romito, 1994; Goldberg et al., 2004). Scopo di questo studio è analizzare il ruolo dei fattori psicosociali associati alla depressione 8 mesi dopo il parto, con particolare attenzione al ruolo dell’attività professionale della donna. PROCEDURA E METODI È uno studio longitudinale svolto a Trieste presso l’I.R.C.C.S. “Burlo Garofolo”, approvato dal Comitato per la Bioetica dell’Istituto. Da gennaio ad aprile 2004 è stato chiesto a tutte le puerpere di partecipare ad una ricerca sulla salute delle donne. Coloro che accettavano, erano intervistate con un questionario, e veniva chiesto loro se volevano rispondere ad un altro questionario, telefonico, 8 mesi dopo. Le intervistatrici erano competenti sul tema della DPP e informate sui servizi sociosanitari a Trieste. STRUMENTI E MISURE Il primo questionario include domande su: aspetti socio-demografici, intenzionalità della gravidanza, salute della donna e del bambino, parto. Il secondo questionario include domande su: salute del bambino, allattamento, ripresa dell’attività sessuale, salute fisica e mentale della donna, situazione lavorativa, relazione di coppia, condivisione del lavoro domestico e di cura del bambino, ed esperienze di violenza. Salute mentale della donna e DPP: la DPP è stata valutata con il General Health Questionnaire (GHQ) nella versione con 12 domande. Abbiamo adottato un cut-off >5 per individuare le donne con una sinto-

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www.gimle.fsm.it<br />

dovuti ad tutte le situazioni, che <strong>la</strong> donna <strong>la</strong>voratrice abitualmente vive.<br />

L’applicazione <strong>di</strong> <strong>un</strong> intervento focalizzato solo su aspetti fisiologici conduce<br />

inevitabilmente a sottostimare i problemi connessi con l’esigenza <strong>di</strong><br />

tute<strong>la</strong> del<strong>la</strong> salute delle donne, tanto più <strong>per</strong>ché spesso le patologie sfuggono<br />

al meccanismo binomiale del rapporto <strong>rischi</strong>o <strong>la</strong>vorativo/ma<strong>la</strong>ttia.<br />

Non è, <strong>per</strong>tanto, semplice esercizio retorico cominciare a progettare <strong>un</strong>a<br />

Me<strong>di</strong>cina del Lavoro “<strong>di</strong> genere”.<br />

BIBLIOGRAFIA<br />

1) ISTAT (2007) Rilevazione sulle forze <strong>di</strong> <strong>la</strong>voro - II trimestre 2007<br />

2) ISTAT (2006) Rapporto annuale 2006<br />

3) Gjer<strong>di</strong>ngen D, McGovern P, Bekker M, et al. Women’s work roles<br />

and their impact on health, well-being, and career: comparisons<br />

between the United States, Sweden, and The Nether<strong>la</strong>nds. Women<br />

Health. 2000; 31(4): 1-20.<br />

4) Mo<strong>la</strong>rius A, Bergl<strong>un</strong>d K, Eriksson C, et al. Socioeconomic con<strong>di</strong>tions,<br />

lifestyle factors, and self-rated health among men and women<br />

in Sweden. Eur J Public Health. 2007;17(2):125-33.<br />

5) Unden AL, Elofsson S. Do <strong>di</strong>fferent factors exp<strong>la</strong>in self-rated health<br />

in men and women? Gend Med. 2006; 3(4): 295-308.<br />

6) Kishi R, Kitahara T, Masuchi A, Kasai S. Work-re<strong>la</strong>ted Reproductive,<br />

Musculoskeletal and Mental Disorders among Working Women-<br />

History, Current Issues and Future Research Directions Ind Health.<br />

2002; 40(2): 101-12.<br />

7) Emslie C, H<strong>un</strong>t K, Macintyre S. Gender, work-home conflict, and<br />

morbi<strong>di</strong>ty amongst white-col<strong>la</strong>r bank employees in the United Kingdom.<br />

Int J Behav Med. 2004; 11(3): 127-34.<br />

8) Evans O, Steptoe A. The contribution of gender-role orientation,<br />

work factors and home stressors to psychological well-being and<br />

sickness absence in male- and female-dominated occupational groups.<br />

Soc Sci Med. 2002; 54(4): 481-92<br />

COM-06<br />

LAVORO E DEPRESSIONE DELLE DONNE DOPO LA NASCITA<br />

DI UN FIGLIO<br />

P. Romito*, L. Pomicino*, C. Lucchetta**, F. Scrimin**,<br />

J. Molzan Turan***<br />

* Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Trieste<br />

** I.R.C.C.S. “Burlo Garofolo”, Trieste<br />

*** University of California, San Francisco, U.S.A.<br />

Corrispondenza: Laura Pomicino, Facoltà <strong>di</strong> Psicologia, Università<br />

degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Trieste, Via S. Anastasio 12, 34100 Trieste. Tel.:<br />

349.6612016. E-mail: <strong>la</strong>ura.pomicino@yahoo.it<br />

RIASSUNTO. Obiettivo: Analizzare i principali fattori associati al<strong>la</strong><br />

depressione 8 mesi dopo il parto, con partico<strong>la</strong>re attenzione al ruolo<br />

dell’attività professionale del<strong>la</strong> donna.<br />

Materiali e meto<strong>di</strong>: 352 donne hanno risposto ad <strong>un</strong> questionario faccia-a-faccia<br />

pochi giorni dopo il parto, presso l’Ospe<strong>da</strong>le Infantile “Burlo<br />

Garofolo” <strong>di</strong> Trieste. Fra queste, 292 hanno risposto ad <strong>un</strong> secondo<br />

questionario, telefonico, 8 mesi dopo.<br />

La depressione 8 mesi dopo il parto è stata misurata con il General<br />

Health Questionnaire (GHQ).<br />

Risultati: 8 mesi dopo il parto il 5% delle donne era depresso. Il 32%<br />

delle donne si <strong>di</strong>chiarava non sod<strong>di</strong>sfatta del<strong>la</strong> sua situazione professionale,<br />

senza <strong>di</strong>fferenze fra quelle che <strong>la</strong>voravano e quelle che stavano a casa.<br />

Il 13% riportava problemi re<strong>la</strong>tivi al <strong>la</strong>voro (es. licenziamento, scarsa<br />

flessibilità <strong>di</strong> orario).<br />

La situazione <strong>la</strong>vorativa non era associata al<strong>la</strong> depressione, mentre lo<br />

era <strong>la</strong> congruenza fra ciò che <strong>la</strong> donna stava facendo (<strong>la</strong>vorare/stare a casa)<br />

e ciò che avrebbe desiderato fare. La re<strong>la</strong>zione <strong>per</strong>maneva anche control<strong>la</strong>ndo<br />

<strong>per</strong> gli altri fattori associati al<strong>la</strong> depressione.<br />

Conclusioni: L’insod<strong>di</strong>sfazione legata al<strong>la</strong> propria situazione <strong>la</strong>vorativa<br />

incide negativamente sul<strong>la</strong> salute delle donne dopo <strong>la</strong> nascita <strong>di</strong> <strong>un</strong> bambino.<br />

Questo aspetto è centrale <strong>per</strong> promuovere il benessere delle madri.<br />

Parole chiave: Depressione, <strong>la</strong>voro, post-partum, fattori psicosociali.<br />

WORK AND DEPRESSION IN WOMEN AFTER THE BIRTH OF A CHILD.<br />

ABSTRACT. Objective: To analyze the main factors associated to<br />

depression at 8 months postpartum, looking more particu<strong>la</strong>rly at women’s<br />

employment.<br />

Method: 352 women responded to a face-to-face questionnaire few<br />

<strong>da</strong>ys after the birth, at the Maternity Hospital “Burlo Garofolo” in<br />

Trieste, and 292 of them responded to a telephone interview 8 months<br />

<strong>la</strong>ter. Psychological <strong>di</strong>stress 8 months after delivery was evaluated with<br />

the General Health Questionnaire (GHQ).<br />

Results: 8 months postpartum, 5% of women were depressed. 32% of<br />

women were non-satisfied with their current working status, without<br />

<strong>di</strong>fferences among those working and those staying at home. 13% of<br />

sample reported problems re<strong>la</strong>ted to work (such as being fired or no<br />

flexible working hours).<br />

The women’s actual working status was not associated with<br />

depression, while the congruence between what the woman was doing<br />

(working/at home) and her wishes was. The re<strong>la</strong>tionship was still<br />

significant after adjusting for other factors associated with depression.<br />

Conclusions: Employment <strong>di</strong>ssatisfaction is negatively associated<br />

with women’s health after childbirth. To promote mothers’ wellbeing, the<br />

question of women’s employment after birth should be addressed.<br />

Key words: Depression, work, post-partum, psychosocial factors<br />

INTRODUZIONE<br />

La depressione post-partum (DPP) è <strong>un</strong> <strong>di</strong>sturbo molto <strong>di</strong>ffuso e stu<strong>di</strong>ato,<br />

che colpisce <strong>da</strong>l 5 al 15% delle madri (Nielsen-Forman et al., 2000;<br />

Stewart et al., 2003). L’anedonia, <strong>la</strong> tristezza, i sensi <strong>di</strong> colpa, i sentimenti<br />

<strong>di</strong> inadeguatezza che lo caratterizzano provocano <strong>un</strong>a profon<strong>da</strong> sofferenza<br />

in<strong>di</strong>viduale e familiare. Il costo <strong>di</strong> questo <strong>di</strong>sturbo in termini <strong>di</strong> salute<br />

pubblica aumenta ancora se consideriamo gli effetti negativi del<strong>la</strong> DPP<br />

sui figli <strong>da</strong>l p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> vista cognitivo, emotivo e comportamentale (Murray<br />

& Coo<strong>per</strong>, 1997). Diversi stu<strong>di</strong> hanno in<strong>da</strong>gato i fattori <strong>di</strong> <strong>rischi</strong>o associati<br />

al<strong>la</strong> DPP (Dennis et al., 2004; Nielsen-Forman et al., 2000; Watt<br />

et al., 2002) evidenziando l’importanza degli aspetti psicosociali: in partico<strong>la</strong>re,<br />

le <strong>di</strong>fficoltà nel<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> coppia, <strong>la</strong> mancanza <strong>di</strong> supporto<br />

sociale, l’insod<strong>di</strong>sfazione rispetto al<strong>la</strong> propria situazione <strong>la</strong>vorativa risultano<br />

significativamente associati al<strong>la</strong> DPP (Romito et al., 1999). Gli effetti<br />

del <strong>la</strong>voro extra-domestico sul<strong>la</strong> salute delle donne con bambini piccoli<br />

è <strong>un</strong> argomento ancora controverso (Romito, 1994). Le donne <strong>la</strong>voratrici<br />

hanno complessivamente <strong>un</strong>a salute migliore rispetto alle casalinghe,<br />

ma dormono <strong>di</strong> meno e hanno meno tempo libero (Artazcoz et al.,<br />

2004; Istat, 2007), sono sod<strong>di</strong>sfatte del proprio <strong>la</strong>voro ma non dello spazio<br />

<strong>da</strong> de<strong>di</strong>care a se stesse (Istat, 2004). L’arrivo <strong>di</strong> <strong>un</strong> figlio comporta <strong>per</strong><br />

<strong>la</strong> donna <strong>un</strong>a <strong>di</strong><strong>la</strong>tazione del tempo de<strong>di</strong>cato al <strong>la</strong>voro familiare e <strong>un</strong>a riduzione<br />

<strong>di</strong> quello retribuito, in modo <strong>di</strong>ametralmente opposto a quanto<br />

avviene <strong>per</strong> gli uomini (Istat, 2007). Gli esiti sul<strong>la</strong> salute psicofisica delle<br />

donne, poi, <strong>di</strong>pendono anche <strong>da</strong> altre variabili come il livello <strong>di</strong> istruzione,<br />

il red<strong>di</strong>to, <strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse sociale (Romito, 1994; Goldberg et al., 2004).<br />

Scopo <strong>di</strong> questo stu<strong>di</strong>o è analizzare il ruolo <strong>dei</strong> fattori psicosociali associati<br />

al<strong>la</strong> depressione 8 mesi dopo il parto, con partico<strong>la</strong>re attenzione al<br />

ruolo dell’attività professionale del<strong>la</strong> donna.<br />

PROCEDURA E METODI<br />

È <strong>un</strong>o stu<strong>di</strong>o longitu<strong>di</strong>nale svolto a Trieste presso l’I.R.C.C.S. “Burlo<br />

Garofolo”, approvato <strong>da</strong>l Comitato <strong>per</strong> <strong>la</strong> Bioetica dell’Istituto. Da<br />

gennaio ad aprile 2004 è stato chiesto a tutte le puer<strong>per</strong>e <strong>di</strong> partecipare ad<br />

<strong>un</strong>a ricerca sul<strong>la</strong> salute delle donne. Coloro che accettavano, erano intervistate<br />

con <strong>un</strong> questionario, e veniva chiesto loro se volevano rispondere<br />

ad <strong>un</strong> altro questionario, telefonico, 8 mesi dopo. Le intervistatrici erano<br />

competenti sul tema del<strong>la</strong> DPP e informate sui servizi sociosanitari a<br />

Trieste.<br />

STRUMENTI E MISURE<br />

Il primo questionario include domande su: aspetti socio-demografici,<br />

intenzionalità del<strong>la</strong> gravi<strong>da</strong>nza, salute del<strong>la</strong> donna e del bambino, parto.<br />

Il secondo questionario include domande su: salute del bambino, al<strong>la</strong>ttamento,<br />

ripresa dell’attività sessuale, salute fisica e mentale del<strong>la</strong> donna,<br />

situazione <strong>la</strong>vorativa, re<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> coppia, con<strong>di</strong>visione del <strong>la</strong>voro domestico<br />

e <strong>di</strong> cura del bambino, ed es<strong>per</strong>ienze <strong>di</strong> violenza.<br />

Salute mentale del<strong>la</strong> donna e DPP: <strong>la</strong> DPP è stata valutata con il<br />

General Health Questionnaire (GHQ) nel<strong>la</strong> versione con 12 domande.<br />

Abbiamo adottato <strong>un</strong> cut-off >5 <strong>per</strong> in<strong>di</strong>viduare le donne con <strong>un</strong>a sinto-

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