Validazione di un algoritmo per la valutazione dei rischi da ...

Validazione di un algoritmo per la valutazione dei rischi da ... Validazione di un algoritmo per la valutazione dei rischi da ...

05.08.2013 Views

378 G Ital Med Lav Erg 2007; 29:3 www.gimle.fsm.it Tabella III. Casi borderline per i quali si è proceduto a ricalcolare l’esposizione applicando fattori di abbattimento aggiornati (uso di guanti durante miscelazione e carico) Tabella IV. Casi borderline per i quali si è proceduto a ricalcolare l’esposizione applicando fattori di abbattimento aggiornati (uso di guanti durante miscelazione e carico a applicazione) In corsivo le sostanze non autorizzate all’uso in Europa o ancora in fase di valutazione In particolare, su 23 scenari analizzati, in 7 casi, pari al 30% circa del totale, la nostra rivalutazione dell’esposizione ha evidenziato una eccedenza del limite accettabile per l’operatore, suggerendo che l’impiego dell’antiparassitario potrebbe essere stato autorizzato anche in presenza di un rischio significativo per l’operatore, non evidenziato dal modello matematico utilizzato. Il nostro studio pone quindi il problema dell’adeguatezza degli approcci valutativi attualmente seguiti al fine della tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori agricoli, in particolare in riferimento all’ampia varietà di DIP disponibili, alle diverse stime di riduzione dell’esposizione ottenute da studi condotti in laboratorio o sul campo, e ai diversi livelli di formazione egli operatori addetti alla manipolazione e all’applicazione di fitofarmaci. Solo l’esecuzione di studi sul campo mirati, e la produzione di liste di DIP con relativi e specifici valori di abbattimento, potrebbe contribuire a chiarire i dubbi residui. BIBLIOGRAFIA Scientific Subcommittee on Pesticides and British Agrochemicals Joint Medical Panel., Estimation of Exposure and Absorption of Pesticides by Spray Operators (UK MAFF) 1986 and the Predictive Operator Exposure Model (POEM - UK MAFF) 1992 Lundehn J.-R., Westpha D., Kieczka H., Krebs B., Löcher-Boltz S., Maasfeld W., Pick E.D. (1992). Uniform principles for safeguarding the health of applicators of plant protection products. Mitteilungen aus

G Ital Med Lav Erg 2007; 29:3 379 www.gimle.fsm.it der Biologischen Bundesanstalt für Land und Forstwirtschaft, Heft 277, Berlin, Germany PHED, (1992). US Environmental Protection Agency, Health and Welfare Canada, National Agricultural Chemicals Association. Vesar Inc., Springfield, USA. Nielsen, A., Curry, P., and Leighton, T. (1995). The Pesticide Handlers Exposure Database (PHED): Regulatory Overview. In: Methods of Pesticide Exposure Assessment, Curry, P.B., Iyengar, S., Maloney, P.A., and Maroni, M. (eds.), New York and London, Plenum Press, p. 89-94. EUROPOEM (1996). The development, maintenance and dissemination of a European predictive operator exposure model (EUROPOEM) database. AIR3 CT93-1370, Carshalton, UK. van Hemmen, J.J. (1999). Pesticide worker exposure assessment for registration purposes. Occup. Hyg., 4: 243-257. Van-Wendel-de-Joode B, Brouwer DH, Vermeulen R, Van Hemmen JJ, Heederik D, Kromhout H. DREAM: a method for semi-quantitative dermal exposure assessment. Ann Occup Hyg. 2003 Jan;47(1):71-87. Lee S, Obendorf SK. Statistical model of pesticide penetration through woven work clothing fabrics. Arch Environ Contam Toxicol. 2005 Aug;49(2):266-73. COM-07 ESPERIENZE DI “VALUTAZIONE DELL’ESPOSIZIONE” AD INQUINANTI CHIMICI: CONFRONTO TRA MODELLI MATEMATICI E DETERMINAZIONI AMBIENTALI F. Cardoni ° , E. Celenza*, S. Simonazzi °^ ° Dipartimento di Medicina Legale, Medicina del Lavoro, 1 a Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università degli Studi di Roma “La Sapienza” ^ Servizio di Medicina del Lavoro e Radioprotezione Medica, Azienda Policlinico “Umberto I”, Roma * Consulente Tecnico della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro, Frosinone Corrispondenza: Prof.ssa Francesca Cardoni, Dipartimento di Medicina Legale, Medicina del Lavoro, 1 a Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università degli Studi di Roma “La Sapienza” V.le Regina Elena n. 336, 00161 Rome, Italy, Tel./telefax 06.8105787, mail to: francesca.cardoni@uniroma1.it RIASSUNTO. Viene presentata un’esperienza applicativa sull’impiego di due modelli matematici - INFORISCH eMOVARISCH - per lavalutazione del rischio di esposizione” a sostanze/preparati chimici pericolosi in un impianto petrolchimico. I risultati forniti dall’utilizzazione di tale modellistica vengono quindi confrontati con le valutazioni oggettive effettuate dal Servizio di Prevenzione e Protezione aziendale, anche sulla scorta dei dati di monitoraggio ambientale. Parole chiave: Inquinanti chimici, valutazione dell’esposizione, modelli matematici CHEMICAL POLLUTANTS “EXPOSURE ASSESSMENT” EXPERIENCES: MATHEMATICAL MODELLING VS ENVIRONMENTAL MONITORING ABSTRACT. This contribution presents the employment of two risk estimation mathematical modelling - INFORISCH and MOVARISCH - in the context of an exposure assessment updating for different dangerous products in a petrolchemical facility, and therefore the comparison with occupational safety team and environmental monitoring results. Key words: Chemical pollutants, exposure assessment, mathematical modelling INTRODUZIONE L’evoluzione dei cicli tecnologici ed il considerevole miglioramento delle condizioni di lavoro, realizzatosi con l’adozione di sistemi di “prevenzione e protezione” degli operatori sempre più efficienti ed efficaci, ha drasticamente ridotto le possibilità di aerodispersione di agenti chimici nei luoghi di lavoro, configurandosi attualmente molte delle esposizioni occupazionali come del tipo A BASSE/BASSISSIME DOSI. D’altro canto, l’attuazione del disposto di cui all’articolo 72-quater e successivi del D.Lgs. 626/94 impone alle imprese una specifica “caratte- rizzazione dell’esposizione” a sostanze/preparati chimici pericolosi; in tal senso un’accurata definizione delle dosi effettivamente assorbite di inquinanti [intake] , per mezzo di misure di monitoraggio ambientale (MA) e biologico (MB), costituisce un momento fondamentale quanto irrinunciabile per fornire una valida base scientifica sia alla programmazione delle misure di tutela dei lavoratori che agli studi di epidemiologia occupazionale. In occasione di vari eventi congressuali dedicati al “rischio chimico” [RisCh2003, “La valutazione del rischio e dell’esposizione ad agenti chimici pericolosi”, Modena, 17 ottobre 2003, e “La Medicina del Lavoro del 2000. Nuove metodologie di controllo ambientale, sorveglianza sanitaria …”, Firenze, 16-18 novembre 2005] , una grande attenzione è stata altresì posta sulla “attendibilità” degli algoritmi di calcolo, proposti come metodo semplificato per la stima del rischio, ed al contempo sull’utilità di un confronto con le misurazioni ambientali e biologiche (1, 4, 6, 7, 11, 12) . Ed è in questo contesto che si inserisce il presente contributo: in occasione del periodico aggiornamento della valutazione del rischio residuo (VRR) per esposizioni a sostanze/prodotti utilizzati in uno stabilimento petrolchimico, ed al fine di procedere in termini “oggettivi” e “condivisibili”, si è deciso infatti di applicare due tra i modelli matematici attualmente proposti in ambito nazionale e quindi di confrontarne i risultati con i dati ottenuti sia dalla VRR che dal MA. IMPIANTO OGGETTO DELLO STUDIO, MATERIALI E METODI Lo studio è stato condotto presso un impianto di un’Azienda petrolchimica, il cui scopo principale è quello di produrre basi per oli lubrificanti mediante la rigenerazione degli oli usati; le basi ottenute dalla lavorazione sono impiegate per la successiva produzione di oli e grassi lubrificanti finiti. Dal processo vengono ottenuti inoltre anche prodotti secondari, quali l’asfalto “flussato”, che viene impiegato nel settore dei bitumi, un gasolio semilavorato, ed un distillato (o “residuo di testa colonna”). Il processo di RIRAFFINAZIONE DEGLI OLI USATI può essere semplificato in quattro macrofasi: Pretrattamento, Cleaning, Frazionamento e Finissaggio, ed oltre ad esporre gli operatori ai rischi strettamente legati alle diverse lavorazioni specifiche, può comportare altresì un potenziale contatto con un elevato numero di agenti/prodotti chimici utilizzati durante il processo produttivo (9) . In occasione del periodico aggiornamento dellavalutazione dell’esposizione” a sostanze chimiche, si è proceduto ad una revisione delle stime di rischio residuo per effetti di tipo deterministico, confrontando tra loro i risultati ottenuti dal MA degli inquinanti aerodispersi, la valutazione di tipo qualitativo effettuata dal Servizio di Prevenzione e Protezione (SPP) [secondo le Linee Guida delle Regioni per la Protezione da agenti chimici] (8) e l’applicazione dei modelli di calcolo predittivo INFORISCH (MOD. 1), elaborato dalla Regione Piemonte, e MOVARISCH, (MOD. 2), elaborato dalle Regioni Emilia-Romagna, Lombardia e Toscana. Si è proceduto quindi alla revisione delle schede di sicurezza/schede chimiche delle 293 sostanze/preparati pericolosi (chemicals, additivi, solventi e catalizzatori) utilizzati e/o stoccati nello stabilimento, censendo le sostanze non più utilizzate, quelle ancora in uso, ed i nuovi agenti chimici inseriti nel ciclo produttivo; tale accurato esame preliminare si è reso necessario per ottenere tutte le informazioni utili all’applicazione dei due modelli predittivi applicati. Successivamente si è provveduto all’analisi delle 159 sostanze per cui è stata effettuata la stima qualitativa, o quantitativa del rischio residuo; dei 293 agenti inizialmente individuati, infatti, 134 sono state classificati dal SPP a rischio “basso o nullo” perché dall’analisi delle schede di sicurezza è emerso che non sono caratterizzate da frasi di rischio R e/o sono utilizzate esclusivamente in circuito chiuso, ovvero senza alcuna esposizione significativa ed abituale da parte degli operatori. Il MOD. 2 prevede l’applicazione anche a sostanze che non presentano frasi di rischio R sulla scheda di sicurezza; sebbene il SPP abbia escluso dalla VRR queste sostanze, si è ritenuto opportuno applicare il modello anche ad alcuni di questi agenti chimici, presi a campione, al fine di poter convalidare, o meno, i criteri valutativi adottati dall’Azienda per questo tipo di sostanze. Per ognuna delle 18 MANSIONI OPERATIVE valutate, sono state censite le sostanze a cui il lavoratore può essere esposto e quindi create delle tabelle in cui è stata inserita la mansione coinvolta, le sostanze da valutare e, successivamente, i risultati ottenuti dall’applicazione degli algoritmi. Nel caso del MOD. 1 per 37 delle 159 sostanze analizzate non è stata ef-

G Ital Med Lav Erg 2007; 29:3 379<br />

www.gimle.fsm.it<br />

der Biologischen B<strong>un</strong>desanstalt für Land <strong>un</strong>d Forstwirtschaft, Heft<br />

277, Berlin, Germany<br />

PHED, (1992). US Environmental Protection Agency, Health and Welfare<br />

Cana<strong>da</strong>, National Agricultural Chemicals Association. Vesar Inc.,<br />

Springfield, USA.<br />

Nielsen, A., Curry, P., and Leighton, T. (1995). The Pesticide Handlers Exposure<br />

Database (PHED): Regu<strong>la</strong>tory Overview. In: Methods of Pesticide<br />

Exposure Assessment, Curry, P.B., Iyengar, S., Maloney, P.A., and<br />

Maroni, M. (eds.), New York and London, Plenum Press, p. 89-94.<br />

EUROPOEM (1996). The development, maintenance and <strong>di</strong>ssemination<br />

of a European pre<strong>di</strong>ctive o<strong>per</strong>ator exposure model (EUROPOEM)<br />

<strong>da</strong>tabase. AIR3 CT93-1370, Carshalton, UK.<br />

van Hemmen, J.J. (1999). Pesticide worker exposure assessment for registration<br />

purposes. Occup. Hyg., 4: 243-257.<br />

Van-Wendel-de-Joode B, Brouwer DH, Vermeulen R, Van Hemmen JJ,<br />

Heederik D, Kromhout H. DREAM: a method for semi-quantitative<br />

dermal exposure assessment. Ann Occup Hyg. 2003 Jan;47(1):71-87.<br />

Lee S, Obendorf SK. Statistical model of pesticide penetration through<br />

woven work clothing fabrics. Arch Environ Contam Toxicol. 2005<br />

Aug;49(2):266-73.<br />

COM-07<br />

ESPERIENZE DI “VALUTAZIONE DELL’ESPOSIZIONE” AD<br />

INQUINANTI CHIMICI: CONFRONTO TRA MODELLI MATEMATICI<br />

E DETERMINAZIONI AMBIENTALI<br />

F. Cardoni ° , E. Celenza*, S. Simonazzi °^<br />

° Dipartimento <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina Legale, Me<strong>di</strong>cina del Lavoro, 1 a Facoltà <strong>di</strong><br />

Me<strong>di</strong>cina e Chirurgia, Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Roma “La Sapienza”<br />

^ Servizio <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina del Lavoro e Ra<strong>di</strong>oprotezione Me<strong>di</strong>ca, Azien<strong>da</strong><br />

Policlinico “Umberto I”, Roma<br />

* Consulente Tecnico del<strong>la</strong> Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi <strong>di</strong><br />

Lavoro, Frosinone<br />

Corrispondenza: Prof.ssa Francesca Cardoni, Dipartimento <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina<br />

Legale, Me<strong>di</strong>cina del Lavoro, 1 a Facoltà <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina e Chirurgia, Università<br />

degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Roma “La Sapienza” V.le Regina Elena n. 336, 00161 Rome,<br />

Italy, Tel./telefax 06.8105787, mail to: francesca.cardoni@<strong>un</strong>iroma1.it<br />

RIASSUNTO. Viene presentata <strong>un</strong>’es<strong>per</strong>ienza applicativa sull’impiego<br />

<strong>di</strong> due modelli matematici - INFORISCH eMOVARISCH - <strong>per</strong> <strong>la</strong> “<strong>valutazione</strong><br />

del <strong>rischi</strong>o <strong>di</strong> esposizione” a sostanze/preparati chimici <strong>per</strong>icolosi<br />

in <strong>un</strong> impianto petrolchimico. I risultati forniti <strong>da</strong>ll’utilizzazione <strong>di</strong><br />

tale modellistica vengono quin<strong>di</strong> confrontati con le valutazioni oggettive<br />

effettuate <strong>da</strong>l Servizio <strong>di</strong> Prevenzione e Protezione azien<strong>da</strong>le, anche sul<strong>la</strong><br />

scorta <strong>dei</strong> <strong>da</strong>ti <strong>di</strong> monitoraggio ambientale.<br />

Parole chiave: Inquinanti chimici, <strong>valutazione</strong> dell’esposizione, modelli<br />

matematici<br />

CHEMICAL POLLUTANTS “EXPOSURE ASSESSMENT” EXPERIENCES:<br />

MATHEMATICAL MODELLING VS ENVIRONMENTAL MONITORING<br />

ABSTRACT. This contribution presents the employment of two risk<br />

estimation mathematical modelling - INFORISCH and MOVARISCH - in the<br />

context of an exposure assessment up<strong>da</strong>ting for <strong>di</strong>fferent <strong>da</strong>ngerous<br />

products in a petrolchemical facility, and therefore the comparison with<br />

occupational safety team and environmental monitoring results.<br />

Key words: Chemical pollutants, exposure assessment, mathematical<br />

modelling<br />

INTRODUZIONE<br />

L’evoluzione <strong>dei</strong> cicli tecnologici ed il considerevole miglioramento<br />

delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> <strong>la</strong>voro, realizzatosi con l’adozione <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> “prevenzione<br />

e protezione” degli o<strong>per</strong>atori sempre più efficienti ed efficaci,<br />

ha drasticamente ridotto le possibilità <strong>di</strong> aero<strong>di</strong>s<strong>per</strong>sione <strong>di</strong> agenti chimici<br />

nei luoghi <strong>di</strong> <strong>la</strong>voro, configurandosi attualmente molte delle esposizioni<br />

occupazionali come del tipo A BASSE/BASSISSIME DOSI.<br />

D’altro canto, l’attuazione del <strong>di</strong>sposto <strong>di</strong> cui all’articolo 72-quater e<br />

successivi del D.Lgs. 626/94 impone alle imprese <strong>un</strong>a specifica “caratte-<br />

rizzazione dell’esposizione” a sostanze/preparati chimici <strong>per</strong>icolosi; in<br />

tal senso <strong>un</strong>’accurata definizione delle dosi effettivamente assorbite <strong>di</strong> inquinanti<br />

[intake] , <strong>per</strong> mezzo <strong>di</strong> misure <strong>di</strong> monitoraggio ambientale (MA)<br />

e biologico (MB), costituisce <strong>un</strong> momento fon<strong>da</strong>mentale quanto irrin<strong>un</strong>ciabile<br />

<strong>per</strong> fornire <strong>un</strong>a vali<strong>da</strong> base scientifica sia al<strong>la</strong> programmazione<br />

delle misure <strong>di</strong> tute<strong>la</strong> <strong>dei</strong> <strong>la</strong>voratori che agli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> epidemiologia occupazionale.<br />

In occasione <strong>di</strong> vari eventi congressuali de<strong>di</strong>cati al “<strong>rischi</strong>o chimico”<br />

[RisCh2003, “La <strong>valutazione</strong> del <strong>rischi</strong>o e dell’esposizione ad agenti chimici <strong>per</strong>icolosi”,<br />

Modena, 17 ottobre 2003, e “La Me<strong>di</strong>cina del Lavoro del 2000. Nuove metodologie <strong>di</strong> controllo<br />

ambientale, sorveglianza sanitaria …”, Firenze, 16-18 novembre 2005] , <strong>un</strong>a grande attenzione<br />

è stata altresì posta sul<strong>la</strong> “atten<strong>di</strong>bilità” degli algoritmi <strong>di</strong> calcolo,<br />

proposti come metodo semplificato <strong>per</strong> <strong>la</strong> stima del <strong>rischi</strong>o, ed al<br />

contempo sull’utilità <strong>di</strong> <strong>un</strong> confronto con le misurazioni ambientali e<br />

biologiche (1, 4, 6, 7, 11, 12) .<br />

Ed è in questo contesto che si inserisce il presente contributo: in occasione<br />

del <strong>per</strong>io<strong>di</strong>co aggiornamento del<strong>la</strong> <strong>valutazione</strong> del <strong>rischi</strong>o residuo<br />

(VRR) <strong>per</strong> esposizioni a sostanze/prodotti utilizzati in <strong>un</strong>o stabilimento<br />

petrolchimico, ed al fine <strong>di</strong> procedere in termini “oggettivi” e “con<strong>di</strong>visibili”,<br />

si è deciso infatti <strong>di</strong> applicare due tra i modelli matematici attualmente<br />

proposti in ambito nazionale e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> confrontarne i risultati con<br />

i <strong>da</strong>ti ottenuti sia <strong>da</strong>l<strong>la</strong> VRR che <strong>da</strong>l MA.<br />

IMPIANTO OGGETTO DELLO STUDIO, MATERIALI E METODI<br />

Lo stu<strong>di</strong>o è stato condotto presso <strong>un</strong> impianto <strong>di</strong> <strong>un</strong>’Azien<strong>da</strong> petrolchimica,<br />

il cui scopo principale è quello <strong>di</strong> produrre basi <strong>per</strong> oli lubrificanti<br />

me<strong>di</strong>ante <strong>la</strong> rigenerazione degli oli usati; le basi ottenute <strong>da</strong>l<strong>la</strong> <strong>la</strong>vorazione<br />

sono impiegate <strong>per</strong> <strong>la</strong> successiva produzione <strong>di</strong> oli e grassi lubrificanti<br />

finiti. Dal processo vengono ottenuti inoltre anche prodotti secon<strong>da</strong>ri,<br />

quali l’asfalto “flussato”, che viene impiegato nel settore <strong>dei</strong> bitumi,<br />

<strong>un</strong> gasolio semi<strong>la</strong>vorato, ed <strong>un</strong> <strong>di</strong>stil<strong>la</strong>to (o “residuo <strong>di</strong> testa colonna”).<br />

Il processo <strong>di</strong> RIRAFFINAZIONE DEGLI OLI USATI può essere semplificato<br />

in quattro macrofasi: Pretrattamento, Cleaning, Frazionamento e Finissaggio,<br />

ed oltre ad esporre gli o<strong>per</strong>atori ai <strong>rischi</strong> strettamente legati alle<br />

<strong>di</strong>verse <strong>la</strong>vorazioni specifiche, può comportare altresì <strong>un</strong> potenziale<br />

contatto con <strong>un</strong> elevato numero <strong>di</strong> agenti/prodotti chimici utilizzati durante<br />

il processo produttivo (9) .<br />

In occasione del <strong>per</strong>io<strong>di</strong>co aggiornamento del<strong>la</strong> “<strong>valutazione</strong> dell’esposizione”<br />

a sostanze chimiche, si è proceduto ad <strong>un</strong>a revisione delle stime<br />

<strong>di</strong> <strong>rischi</strong>o residuo <strong>per</strong> effetti <strong>di</strong> tipo deterministico, confrontando tra<br />

loro i risultati ottenuti <strong>da</strong>l MA degli inquinanti aero<strong>di</strong>s<strong>per</strong>si, <strong>la</strong> <strong>valutazione</strong><br />

<strong>di</strong> tipo qualitativo effettuata <strong>da</strong>l Servizio <strong>di</strong> Prevenzione e Protezione<br />

(SPP) [secondo le Linee Gui<strong>da</strong> delle Regioni <strong>per</strong> <strong>la</strong> Protezione <strong>da</strong> agenti chimici] (8) e l’applicazione<br />

<strong>dei</strong> modelli <strong>di</strong> calcolo pre<strong>di</strong>ttivo INFORISCH (MOD. 1), e<strong>la</strong>borato<br />

<strong>da</strong>l<strong>la</strong> Regione Piemonte, e MOVARISCH, (MOD. 2), e<strong>la</strong>borato <strong>da</strong>lle<br />

Regioni Emilia-Romagna, Lombar<strong>di</strong>a e Toscana.<br />

Si è proceduto quin<strong>di</strong> al<strong>la</strong> revisione delle schede <strong>di</strong> sicurezza/schede<br />

chimiche delle 293 sostanze/preparati <strong>per</strong>icolosi (chemicals, ad<strong>di</strong>tivi, solventi<br />

e catalizzatori) utilizzati e/o stoccati nello stabilimento, censendo le<br />

sostanze non più utilizzate, quelle ancora in uso, ed i nuovi agenti chimici<br />

inseriti nel ciclo produttivo; tale accurato esame preliminare si è reso<br />

necessario <strong>per</strong> ottenere tutte le informazioni utili all’applicazione <strong>dei</strong> due<br />

modelli pre<strong>di</strong>ttivi applicati.<br />

Successivamente si è provveduto all’analisi delle 159 sostanze <strong>per</strong><br />

cui è stata effettuata <strong>la</strong> stima qualitativa, o quantitativa del <strong>rischi</strong>o residuo;<br />

<strong>dei</strong> 293 agenti inizialmente in<strong>di</strong>viduati, infatti, 134 sono state c<strong>la</strong>ssificati<br />

<strong>da</strong>l SPP a <strong>rischi</strong>o “basso o nullo” <strong>per</strong>ché <strong>da</strong>ll’analisi delle schede<br />

<strong>di</strong> sicurezza è emerso che non sono caratterizzate <strong>da</strong> frasi <strong>di</strong> <strong>rischi</strong>o R e/o<br />

sono utilizzate esclusivamente in circuito chiuso, ovvero senza alc<strong>un</strong>a<br />

esposizione significativa ed abituale <strong>da</strong> parte degli o<strong>per</strong>atori. Il MOD. 2<br />

prevede l’applicazione anche a sostanze che non presentano frasi <strong>di</strong> <strong>rischi</strong>o<br />

R sul<strong>la</strong> sche<strong>da</strong> <strong>di</strong> sicurezza; sebbene il SPP abbia escluso <strong>da</strong>l<strong>la</strong> VRR<br />

queste sostanze, si è ritenuto opport<strong>un</strong>o applicare il modello anche ad alc<strong>un</strong>i<br />

<strong>di</strong> questi agenti chimici, presi a campione, al fine <strong>di</strong> poter convali<strong>da</strong>re,<br />

o meno, i criteri valutativi adottati <strong>da</strong>ll’Azien<strong>da</strong> <strong>per</strong> questo tipo <strong>di</strong><br />

sostanze.<br />

Per ogn<strong>un</strong>a delle 18 MANSIONI OPERATIVE valutate, sono state censite<br />

le sostanze a cui il <strong>la</strong>voratore può essere esposto e quin<strong>di</strong> create delle tabelle<br />

in cui è stata inserita <strong>la</strong> mansione coinvolta, le sostanze <strong>da</strong> valutare<br />

e, successivamente, i risultati ottenuti <strong>da</strong>ll’applicazione degli algoritmi.<br />

Nel caso del MOD. 1 <strong>per</strong> 37 delle 159 sostanze analizzate non è stata ef-

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!