Nuovo Molise - sito in costruzione
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Francesco D’Imperio racconta l’esperienza ad un anno dall’uscita del documentario<br />
’Il ritmo del cuore’<br />
Storia, suoni e gusto<br />
del bufù <strong>in</strong> un dvd<br />
Il Gruppo Kerem filma l’<strong>in</strong>contro<br />
con i casacalendesi <strong>in</strong> Canada<br />
«Il ritmo del cuore» compie<br />
un anno. Il dvd documentario<br />
realizzato dal Gruppo<br />
Kerem Eng di Casacalenda<br />
che ha ripercorso la prima<br />
volta del bufù, strumento<br />
musicale della tradizione<br />
casacalendese, a Montreal,<br />
<strong>in</strong> una comunità che vanta<br />
circa dieci mila abitanti (dagli<br />
emigranti degli anni ’50<br />
alle generazioni successive).<br />
Esattamente un anno fa<br />
l’amm<strong>in</strong>istrazione comunale<br />
di Casacalenda e l’associazione<br />
Casacalendese di<br />
Montreal hanno organizzato<br />
con l’ausilio fattivo della<br />
Regione <strong>Molise</strong> il viaggio<br />
per far riassaportare il ritmo<br />
e il gusto del bufù agli<br />
emigranti canadesi. Il<br />
Gruppo Kerem ha voluto filmare<br />
ogni attimo di quella<br />
storica avventura, registrando<br />
anche i quaranta<br />
brani del concerto tenuto<br />
all’Oscar Peterson Concert<br />
Hall di Montreal, un teatro<br />
al cui <strong>in</strong>terno vengono effettuati<br />
concerti e registrazioni<br />
di caratura <strong>in</strong>ternazionale.<br />
Il Gruppo Kerem, formato<br />
da Francesco e Pasquale<br />
D’Imperio, Daniele Fornillo<br />
e Gianni Mastrovito, ha<br />
raggiunto Montreal <strong>in</strong>sieme<br />
alla comitiva di amm<strong>in</strong>i-<br />
stratori e suonatori casacalendesi.<br />
Come è nata l’idea del<br />
documentario «Il ritmo<br />
del cuore»?<br />
«L’<strong>in</strong>iziativa nasce da<br />
un’idea concordata tra l’amm<strong>in</strong>istrazione<br />
comunale di<br />
Casacalenda e l’associazione<br />
del Casacalendese di<br />
Montreal di un tour musicale<br />
del gruppo Bufù Kalena.<br />
Per la prima volta un gruppo<br />
così grosso e compatto,<br />
eravamo circa 50 persone,<br />
arrivava a Montreal per <strong>in</strong>contrare<br />
i parenti emigrati<br />
dec<strong>in</strong>e di anni fa. Ormai a<br />
Montreal c’è la terza generazione<br />
dei nostri emigranti.<br />
Questa è stata un’<strong>in</strong>iziativa<br />
che ha un grosso valore<br />
storico, ed è per questo che<br />
abbiamo deciso di girare un<br />
documentario sull’evento.<br />
Per la prima volta alcuni<br />
emigranti che hanno lasciato<br />
Casacalenda negli anni<br />
’50 hanno avuto l’occasione<br />
di rivedere il bufù. Hanno<br />
rivisto una tradizione vera,<br />
a cui noi casacalendesi siamo<br />
molto legati. Tante di<br />
queste persone non sono<br />
mai tornate. Prima di partire<br />
abbiamo selezionato un<br />
campione di persone da <strong>in</strong>tervistare.<br />
Abbiamo cercato<br />
persone che non sono mai<br />
tornate a Casacalenda dopo<br />
la loro partenza, gente che<br />
vive con lavori importanti<br />
nella comunità canadese,<br />
un’artista. Tutto questo seguendo<br />
delle l<strong>in</strong>ee di racconto:<br />
l’amore verso Casacalenda,<br />
il lavoro che ha portato<br />
questi ad emigrare, e<br />
un fattore scatenante che è<br />
stata l’<strong>in</strong>tegrazione dei casacalendesi<br />
nella metropoli<br />
canadese. Una volta gli emigranti<br />
lavoravano sette<br />
giorni su sette dopo l’arrivo<br />
<strong>in</strong> Canada. Oggi sono parte<br />
<strong>in</strong>tegrante della vita sociale:<br />
vivono le partite di hockey,<br />
di baseball, altre esigenze<br />
come. Così come avviene<br />
<strong>in</strong> tutte le città del<br />
mondo. Montreal è una città<br />
multirazziale. Dall’idea<br />
dell’amm<strong>in</strong>istrazione e<br />
dell’associazione abbiamo<br />
avuto l’occasione di poter<br />
realizzare questo documentario<br />
vivendo con due famiglie<br />
di cascalendesi emigrati<br />
a Montreal. Inoltre non c’era<br />
mai stata una registrazione<br />
vera del bufù. Una registrazione<br />
di 40 brani cantati<br />
esuonati fatta <strong>in</strong> un<br />
vero e proprio centro di registrazione<br />
<strong>in</strong>ternazionale<br />
come l’"Oscar Peterson Concert<br />
Hall". Sono stati abb<strong>in</strong>ati<br />
due luoghi, Casacalenda<br />
e Montreal. Una cosa veramente<br />
car<strong>in</strong>a che abbiamo<br />
voluto registrare punto<br />
per punto. L’elemento pr<strong>in</strong>-<br />
Il sound club <strong>in</strong>augura il «Mercoledì universitario». E per chi non ha l’auto? No problem, c’è il bus<br />
San Mart<strong>in</strong>o, novello e «Red Passion»<br />
CAMPOBASSO - San Mart<strong>in</strong>o al «Red<br />
Passion». Il sound club fa ’bis’ e raddoppia<br />
le serate. Non solo sabato ma da stasera<br />
l’appuntamento è con il «Mercoledì<br />
universitario». Per gli studenti qu<strong>in</strong>di<br />
una serata da non perdere, unico obiettivo:<br />
distrarsi, rilassarsi un po’ e scaricare<br />
lo stress da studio. La discoteca di contrada<br />
San Giovanni <strong>in</strong> Golfo apre le porte ai<br />
ragazzi dell’Unimol e protagonista della<br />
serata sarà il novello. Una notte di degustazione<br />
con il primo frutto della vendemmia,<br />
non i soliti cocktails ma tutta l’allegria<br />
e la frivolezza del novello prodotto<br />
dalle cant<strong>in</strong>e «Borgo di Colloredo». Una<br />
serata <strong>in</strong>augurale che dà il via ad un appuntamento<br />
fisso, il «Mercoledì universi-<br />
tario»:r un esame di musica e divertimento<br />
e chi non ha l’auto può prendere la navetta<br />
che dal centro accompagnerà i ragazzi<br />
<strong>in</strong> dicoteca <strong>in</strong> tutta sicurezza.<br />
Il «Red Passion» è anche magaz<strong>in</strong>e,<br />
lanciato lo scorso sabato, la rivista è il<br />
nuovo modo di scoprire la notte. Al motto<br />
di «Non fermatevi alla copert<strong>in</strong>a» il magaz<strong>in</strong>e<br />
<strong>in</strong>vita i lettori ad andare oltre gli<br />
stereotipi legati al mondo della notte. Divertimento<br />
non vuol dire sballo, alcol e<br />
trasgressione, sfogliando il magaz<strong>in</strong>e è<br />
possibile conoscere il lato sano della notte.<br />
Con una cadenza qu<strong>in</strong>dic<strong>in</strong>ale il «Red<br />
Passion» magaz<strong>in</strong>e sarà il nuovo modo<br />
del sound club per raccontare e svelare le<br />
risorse artistiche della città. mofu<br />
cipale è il bufù, il collegamento<br />
tra gli emigranti e la<br />
loro patria, applicato nella<br />
vita quotidiana».<br />
Nel documentario si vede<br />
anche l’esperimento di portare<br />
il bufù nelle strade di<br />
Montreal, così come avviene<br />
a Casacalenda nella notte<br />
tra il 31 dicembre e il primo<br />
gennaio. «L’idea era quella<br />
di adattare il ritmo del bufù<br />
alla città. Un ritmo, quello<br />
del bufù, che crea sempre<br />
aggregazione. Purtoppo abbiamo<br />
dovuto fare i conti<br />
con la grande città».<br />
Nell’ultima edizione di<br />
<strong>Molise</strong>C<strong>in</strong>ema c’è stata<br />
la proiezione di questo<br />
documentario. Che riscontri<br />
avete avuto?<br />
«A Casacalenda è accaduta<br />
una cosa che si è verificata<br />
a Montreal ma a parti<br />
<strong>in</strong>vertite. Cioè chi vive a<br />
<strong>in</strong> paese è stato curioso di<br />
vedere come vivono i casacalendesi<br />
emigrati, ricollegando<br />
la persona <strong>in</strong>tervistata<br />
a chi era e cosa faceva<br />
quando è partita per il Canada.<br />
Quest’anno poi c’è<br />
stato un massiccio rientro<br />
di italo-canadesi a Casacalenda<br />
nel periodo estivo.<br />
Molti di questi avevano partecipato<br />
alla tre giorni del<br />
festival a cui ha preso parte<br />
il Bufù Kalena».<br />
Durante il documentario<br />
si parla con B<strong>in</strong>o,<br />
presidente dell’associazione<br />
casacalendese di<br />
Montreal, della possibilità<br />
di scattare la foto ’il<br />
paese <strong>in</strong> posa’; ci può<br />
parlare di questo progetto?<br />
«Il progetto è partito l’anno<br />
scorso dopo la nascita del<br />
documentario. Siamo nella<br />
fase avanzata del programma.<br />
Tramite l’associazione<br />
vogliamo fare la foto a Montreal.<br />
Abbiamo <strong>in</strong>dividuato<br />
un ipotetico ruolo. C’è un<br />
sostanziale problema di comunicazione.<br />
Le distanze<br />
sono grandi a differenza del<br />
paese. Questo progetto cercheremo<br />
di farlo con la parte<br />
giovane delle famiglie<br />
emigrate <strong>in</strong> maniera da<br />
mantenere un legame stretto<br />
con questa popolazione.<br />
L’idea non nasce per fare un<br />
record. Ma i casacalendesi<br />
di Montreal possono documentare<br />
le loro orig<strong>in</strong>i con<br />
questa foto».