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Nuovo Molise - sito in costruzione

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12 ISERNIA<br />

OMICIDIO MARINALVA<br />

NUOVO oggi MOLISE<br />

Mercoledì 11 Novembre 2009<br />

Nel processo <strong>in</strong> Corte d’Assise il racconto a porte chiuse dell’ex fidanzata e di due amiche<br />

Fort<strong>in</strong>i chiedeva soldi <strong>in</strong> prestito<br />

Le richieste ad amici e conoscenti poco prima del delitto<br />

In aula l’ex compagna ricostruisce la vicenda legata al cellulare della vittima regalatole dall’imputato<br />

Per un amico del giovane di Let<strong>in</strong>o il pm ipotizza il reato di falsa testimonianza r<strong>in</strong>viando gli atti <strong>in</strong> Procura<br />

AVEVA chiesto soldi ad<br />

alcune persone nei mesi<br />

successivi al delitto della<br />

prostituta, le richieste era<br />

state fatte da Ignazio Fort<strong>in</strong>i<br />

ad alcuni amici e conoscenti<br />

e probabilmente<br />

gli sarebero serviti per<br />

scappare all’estero. E’<br />

quanto emerso nel corso<br />

dell’udienza <strong>in</strong> Corte d’Assise<br />

dove è <strong>in</strong> corso il processo<br />

a carico di Ignazio<br />

Fort<strong>in</strong>i, il ragazzo accusato<br />

dell’omicidio di Mar<strong>in</strong>alva<br />

Coste e Silva, la<br />

prostituta brasiliana uccisa<br />

nel suo monolocale di<br />

vico III Belvedere a Isernia<br />

a marzo 2008.<br />

La teste chiave del processo,<br />

l’ex fidanzata, però ha<br />

preferito essere sola durante<br />

la sua deposizione<br />

<strong>in</strong> aula. Una questione di<br />

privacy. La ex fidanzata<br />

di Ignazio Fort<strong>in</strong>i, Luciana<br />

Armenti, e due ragazze<br />

con cui ebbe delle relazioni<br />

hanno preferito essere<br />

ascoltate a porte chiuse,<br />

durante il processo <strong>in</strong> Corte<br />

d’Assise. Per quasi<br />

un’ora, Luciana Armenti,<br />

l’ex fidanzata ha risposto<br />

alle domande del pm, Alfredo<br />

Mattei. La ragazza<br />

ha ribadito che la loro storia<br />

d’amore stava volgendo<br />

al term<strong>in</strong>e, <strong>in</strong>fatti negli<br />

ultimi mesi si era accorta<br />

che il Fort<strong>in</strong>i aveva dei<br />

problemi, ma preferiva<br />

non parlarne con lei. La<br />

ragazza ha ricordato <strong>in</strong><br />

aula quando il fidanzato le<br />

promise un regalo, un cellulare.<br />

Lo stesso telefon<strong>in</strong>o<br />

che fu portato via<br />

dall’abitazione della vittima<br />

e attivato diverse settimane<br />

dopo dalla ragazza.<br />

Ma la provenienza del<br />

telefon<strong>in</strong>o l’ex fidanzata la<br />

scoprì solo a distanza di<br />

mesi, quando fu contattata<br />

dai carab<strong>in</strong>ieri di Isernia<br />

che <strong>in</strong>dagavano sulla<br />

morte della prostituta<br />

brasiliana, proprio perchè<br />

dalle <strong>in</strong>tercettazioni risultò<br />

che era f<strong>in</strong>ito proprio<br />

nelle mani della ragazza.<br />

Davanti ai giudici della<br />

Corte d’Assise è stata analizzata<br />

la storia tra l’imputato<br />

e la ex, a porte<br />

chiuse sono stati affrontati<br />

gli aspetti <strong>in</strong>timi della<br />

relazione e come la precocità<br />

dei rapporti abbia <strong>in</strong>fluito<br />

sul rapporto di coppia.<br />

Più volte il Fort<strong>in</strong>i<br />

avrebbe ripetuto all’ex di<br />

volerle bene, qualsiasi<br />

cosa succedesse. Ma tra i<br />

due <strong>in</strong> aula non c’è stato<br />

neanche uno sguardo. Poi<br />

è stata la volta di Amelia<br />

Colicchio, un’amica dell’allora<br />

fidanzata, a cui fu<br />

mostrato il cellulare regalatole<br />

dal Fort<strong>in</strong>i. Tra<br />

qualche «non so» e «non<br />

ricordo» l’amica ha detto<br />

che ad aprile le fu mostrato<br />

il regalo da parte dell’ex<br />

fidanzata del Fort<strong>in</strong>i.<br />

Poi è stata la volta di un<br />

pavimentista che lavorò<br />

per il Fort<strong>in</strong>i <strong>in</strong> un agriturismo,<br />

verso la f<strong>in</strong>e del<br />

2007. «Ma per ottenere i<br />

soldi, ho dovuto contattar-<br />

Sfilano i testi durante il processo per l’omicidio della prostituta brasiliana<br />

lo 6-7 volte e alla f<strong>in</strong>e mi<br />

ha pagato il padre». Stessa<br />

sorte per il meccanico,<br />

cui si rivolse il Fort<strong>in</strong>i,<br />

prima di pasqua 2008, per<br />

far riparare la sua auto.<br />

Dopo averlo contattato per<br />

3-4 settimane il padre<br />

pagò il conto del meccanico,<br />

una domenica matt<strong>in</strong>a,<br />

recandosi direttamente a<br />

casa.<br />

Anche un’amica, Emilia<br />

Innosa, conosciuta dopo<br />

averle lasciato sull’auto<br />

un biglietto con numero di<br />

telefono ha raccontato <strong>in</strong><br />

aula della richiesta giuntale<br />

tramite sms di 10.000<br />

euro. «Mi spiegò che quei<br />

soldi gli servivano per pagare<br />

il pizzo, per riottenere<br />

i camion che qualcuno<br />

gli aveva preso. Io gli dissi<br />

che non avevo quei soldi e<br />

mi chiese se per caso conoscevo<br />

qualcuno che poteva<br />

aiutarlo. Era il 6 marzo<br />

Riservatezza tra i clienti della vittima e amici dell’imputato<br />

Le confessioni <strong>in</strong> aula<br />

si fanno a quattrocchi<br />

E’ successo più volte durante le poche<br />

udienze del processo <strong>in</strong> Corte d’Assise a<br />

carico di Ignazio Fort<strong>in</strong>i che i testi hanno<br />

chiesto ed ottenuto di essere ascoltati<br />

a porte chiuse. Qualcuno tra i clienti<br />

della vittima, spesso uom<strong>in</strong>i sposati, ha<br />

preferito rispondere alle domande dei<br />

giudici vis a vis. «Mia moglie non sa<br />

nulla» hanno detto i testi. Così è succes-<br />

so anche ieri, quando le amiche dell’imputato<br />

hanno preferito far uscire<br />

dall’aula il pubblico durante il racconto<br />

di come si erano conosciuti, dei luoghi<br />

frequentati e di come trascorrevano<br />

qualche pomeriggio d’amore. E qualcuno<br />

che voleva rimanere sul vago nella vicenda<br />

ora rischia il processo per falsa<br />

testimonianza.<br />

2008 quando fui contattata<br />

telefonicamente dal<br />

Fort<strong>in</strong>i». Il Fort<strong>in</strong>i e la<br />

Innosa si videro 3-4 volte<br />

mentre furono molte di<br />

più le volte che si sentirono<br />

per telefono.<br />

Anche da una parente,<br />

Maria Sant<strong>in</strong>a Sacconi, il<br />

Fort<strong>in</strong>i avrebbe chiesto dei<br />

soldi, 20.000 euro tra febbraio<br />

e marzo.<br />

Una ricerca disperata di<br />

soldi, visto che ad un conoscente,<br />

Gianluca Di Stavolo,<br />

nello stesso periodo<br />

Fort<strong>in</strong>i, chiese senza ottenerlo,<br />

un prestito di<br />

10.000 euro.<br />

L’ultimo teste ad essere<br />

L’udienza<br />

è stata aggiornata<br />

al prossimo<br />

17 novembre<br />

ascoltato è stato un amico<br />

dell’imputato, Pasquale<br />

Immondi, i cui «non so» e<br />

«non ricordo» hanno fatto<br />

irritare il pm che ha r<strong>in</strong>viato<br />

gli atti <strong>in</strong> Procura<br />

per rilevare eventuali ipotesi<br />

per falsa testimonianza.<br />

«Uscivamo <strong>in</strong>sieme ma<br />

nell’ultimo periodo abbiamo<br />

notata un cambiamento<br />

nel Fort<strong>in</strong>i, da gennaio<br />

a febbraio il suo comportamento<br />

era sfuggente e tra<br />

gli amici ci chiedevamo<br />

cosa fosse successo». Nel<br />

corso della deposizione è<br />

emerso che il Fort<strong>in</strong>i frequentasse<br />

un locale di<br />

scambisti, «erano chiacchere<br />

di paese».<br />

Il processo è stato r<strong>in</strong>viato<br />

al 17 novembre quando <strong>in</strong><br />

aula sfileranno altri 17 testi.<br />

mpt

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