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DA PALAZZO MAGNO La consigliera provinciale Macchiarola sponsorizzata dai vertici Pd Conferenza stampa oggi ’Big Gino’ e il bluff delle dimissioni «Il grande bluff»: così la minoranza di Palazzo San Giorgio ha etichettato la minaccia di dimissioni che il sindaco Gino Di Bartolomeo sta urlando da quando è stato eletto. «Le reiterate falsità sulla situazione finanziaria del Comune, la farsa delle dimissioni di Gino Di Bartolomeo», per questi motivi - dopo Massimo Romano - oggi tocca all’intergruppo e al Pd che hanno convocato per questa mattina alle 11 una conferenza stampa per rendere note l’effettiva politica fiscale e di bilancio del Comune. Continuano gli incontri per ricomporre il quadro politico Provincia, il Pd sulla strada dell’unità Entro mercoledì la proposta finale Nel nuovo Esecutivo (nel quale D’Angelo sarebbe riconfermato) potrebbe trovare posto una donna Si mormora che in corsa ci siano Annamaria Macchiarola e la termolese Laura Vennitelli Palazzo Magno, eppur si muove: una idea diversa, soprattutto nel Partito Democratico, pare stia assumendo contorni abbastanza chiari in vista di una ricomposizione del quadro politico che potrebbe stabilizzarsi fino alla scadenza naturale della consiliatura provinciale. Il no secco alla prassi del tirare a campare, detto a chiare lettere dal presidente Nicola D’Ascanio, potrebbe davvero fare la differenza. QUI PD In casa Partito Democratico gli incontri chiarificatori si susseguono con ritmi veloci. Intanto nella nuova Giunta sarebbe riconfermato Gigino D’Angelo e potrebbe trovare posto anche una donna. Annamaria Macchiarola e Laura Venittelli sarebbero i nomi sui quali le correnti interne del Pd starebbero discutendo. Ieri il turno di ballottaggio: ecco i risultati del voto Ordine dei Giornalisti Quadro definitivo La proclamazione degli eletti a breve scadenza E’ definitiva la composizione del nuovo Consiglio regionale dell’Ordine del giornalisti, in seguito al ballottaggio che si è svolto ieri. Per il regionale, elenco Professionisti, sono stati eletti Antonio Sorbo (26 preferenze) e Giovanni Di Tota (22 voti), giunto alla pari con Enzo Luongo. Di Tota entra in Consiglio avendo maturato maggiore anzianità di iscrizione. Al primo turno erano stati eletti Antonio Lupo (presidente uscente), Pina Petta, Aldo Ciaramella e Pietro Eremita. Per i Pubblicisti, è stato eletto Pa- squale Lombardi (120 voti). Al primo turno erano ’entrati’ Pino Saluppo e Nicola Di Pardo. Sempre per i pubblicisti, a rappresentare il Molise, al Consiglio nazionale, ci sarà Cosimo Santimone, eletto dopo il ballottaggio con 132 voti, spuntandola sull’uscente Fausto Siconolfi. Per i professionisti è stata eletta Antonietta Ruoto, che ha riportato 24 voti contro i 21 di Mauro Carafa. Entrambi sono consiglieri nazionali uscenti. Al primo turno, era stato eletto Vincenzo Cimino. A breve si terrà la proclamazione degli eletti. Ma il colpo di scena potrebbe essere rappresentato da un clamoroso ritorno fra le fila del partito di un consigliere prima fuggito via e poi pentito della scelta fatta. QUI IDV Mentre i traditori (solo in senso politico, sia chiaro) si Sindacati in via Roma Scuola Allievi di Polizia «da salvare» Salviamo la Scuola Allievi di Polizia: con questo intento oggi i rappresentanti sindacali delle sigle di settore si confronteranno con il presidente della Provincia di Campobasso, Nicola D’Ascanio. Alle 11, infatti, una delegazione rappresentativa di tutte le organizzazioni sindacali sarà ricevuta a Palazzo Magno. Sul tavolo, come è noto, la questione relativa alla paventata chiusura della Scuola «Giulio Rivera»: si analizzeranno insieme le varie possibilità da mettere in campo per scongiurare questa ipotesi. ef L’ex presidente del consiglio comunale di Termoli Laura Venittelli sarà l’outsider? affannano a smentire i fatti riferiti ieri su queste colonne in merito ad una cena tenuta assieme al sindaco di Campobasso, resta il dubbio: perché smentire una cena e non, invece, l’argomento che di certo dovrebbe essere chiarito. Il passaggio tra le fila del centrodestra. No, su questo punto non c’è nessuna spiegazione da dare né tantomeno nessuna smentita da offrire. Il che vuol dire che quanto scritto su queste colonne ad inizio aprile non è frutto di fantasie politiche. A questo punto resta da capire perché l’Italia dei Valori continui a tentare di ricomporre il quadro politico contemplando la presenza di chi, invece, ha già detto sì ad altri interlocutori. Di centrodestra. I prossimi scenari Il quadro, per quanto attiene il Pd, dovrebbe delinearsi entro mercoledì prossimo. Le ipotesi attualmente al vaglio dei partiti saranno poi illustrate al presidente D’Ascanio entro la fine della settimana. lusa
6 CAMPOBASSO IL FATTO DEL GIORNO Cresce a dismisura il numero degli italiani che ricorre alla legge Pinto Processi eterni e sanzionabili Equo indennizzo: gli avvocati Scampoli e Mescia ’strappano’ il risarcimento per un giudizio lungo 15 anni L’eccessiva lunghezza dei processi è uno dei problemi più gravi della giustizia italiana. Processi civili che durano 5-8 anni per un solo grado di giudizio non fanno neanche più notizia. Il problema è grave e non riguarda soltanto gli operatori della giustizia e i cittadini che ad essa si rivolgono ma è un problema che ha ripercussioni molto negative anche sull’economia. Si pensi al disincentivo nei confronti degli investitori esteri che, per non rischiare di incappare nella "trappola" della giustizia italiana, indirizzano i propro capitali altrove. Ma soprattutto si pensi al danno, psicologico, morale e spesso patrimoniale, che subiscono i nostri concittadini che incappano in un processo che non finisce mai. E’ infatti in continua crescita il numero di italiani che ricorrono contro il Ministero della Giustizia in virtù della legge n. 89/2001 (meglio nota come "legge Pinto") che prevede un equo indennizzo per la violazione del termine ragionevole del processo. Un caso eclatante è successo a Campobasso. Il Ministero della Giustizia è stato condannato dalla Corte di Appello a risarcire il Sig. G.D. per un importo pari a 137mila 162,59 euro a titolo di danno patrimoniale e a 10mila euro a titolo di danno non patrimoniale a causa della lunghezza del processo. Ripercorriamo brevemente la sua personale "odissea" con la giustizia italiana. Nel 1994 il Sig. G.D. ricorreva al Pretore di Chieti contro il proprio datore di lavoro a causa di un grave infortunio verificatosi sul luogo di lavoro per la mancata osservanza della normativa sulla sicurezza. Il processo si trascinava per 15 anni senza arrivare a sentenza. Soltanto nel 2009 si arrivava alla con- clusione riconoscendo il diritto al risarcimento del Sig. G.D. Nel frattempo però il datore di lavoro era fallito e quindi il Sig. G.D. non poteva più ottenere quanto riconosciutogli dal Tribunale. Il Sig. G.D., assistito dagli avvocati Antonio Scampoli di Chieti e Quirino Mescia di Campobasso, ricorreva contro il Ministero della Giustizia per la violazione dell’art. 6, par. 1 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo che prevede che il processo debba svolgersi "entro un termine ragionevole". La Corte di Appello di Campobasso ha condannato il Ministero della Giustizia a risarcire il danno subito che ha quantificato in 137mila 162,59 euro per il danno patrimoniale dal momento che il Sig. G.D., a causa del fallimento del datore di lavoro, non si era potuto rivalere nei suoi confronti e in 10mila euro per il danno derivante dalla sofferenza a causa della irragionevole durata del processo. Speriamo almeno che NUOVO oggi MOLISE Lunedì 24 Maggio 2010 queste condanne, pagate con soldi pubblici, servano a far imboccare al Ministero della Giustizia la strada delle riforme necessarie a velocizzare il sistema giustizia. L’edizione 2010 di «Bicincittà» è stata accompagnata da una giornata dal clima piacevole Tutti in bici, per una città sostenibile L’associazione Malatesta sempre in prima linea: adesso le piste ciclabili Una bella giornata di sole così non si vedeva da parecchio. E i ragazzi dell’associazione Malatesta hanno potuto inforcare la loro dueruote e chiamare a raccolta i campobassani per l’edizione 2010 di «Bicincittà». Tantissimi i cultori di questo mezzo di locomozione così salutare per se stessi e per l’ambiente che hanno partecipato all’iniziativa di sensibilizzazione lanciata dall’associazione. Dopo l’ufficio della bici, adesso c’è bisogno di maggiore attenzione e più possibilità per chi vuole utilizzare la bici anche per recarsi al lavoro. Si chiamano piste ciclabili, a Campobasso non ce ne sono a sufficienza. ef Gli scatti della giornata dedicata all’uso della bicicletta (gentile concessione ’Careca’)
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