I primi 40 giorni di Basso Di Brino tra promesse ... - sito in costruzione

26 TERMOLI
«E’ un allarmismo ingiustificato. Stiamo lavorando velocemente»
Casse comunali vuote, Di Brino:
«Gli stipendi saranno pagati»
Il sindaco analizza la situazione
«E’ un allarmismo ingiustificato.
Stiamo lavorando
velocemente. Appena insediato
ho ordinato la ricognizione
totale della situazione.
Non per niente abbiamo
già messo in moto una drastica
riduzione dei contenziosi
e un ridimensionamento
dei costi». Ci aveva
visto giusto Antonio Di
Brino, sindaco di Termoli,
quando all’alba della sua
legislatura, aveva annunciato
una stagione di austerity.
I conti, infatti, parlano
chiaro: le casse del Comune
di Termoli non godono certo
di buona salute, anche se
Di Brino non vuole gettare
la croce sulle passate amministrazioni
anzi annuncia
«una indagine interna
per vedere come sono partite
queste fughe di notizie.
Non mi piace dire che la
colpa è degli altri. Dobbiamo
lavorare per risollevare
la situazione ed è quello
che stiamo facendo. Non
sono a rischio né gli stipendi
dei dipendenti né quelli
degli scrutatori. Stiamo già
riprendendo le quote dell’Esattoria
e di Assoservizi.
Riusciremo sicuramente a
superare la situazione».
Una situazione che pare
derivi anche dai contenziosi
milionari che il Comune ha
in atto con alcuni soggetti
privati e sulla quale gravano
anche i debiti fuori bilancio
mai sanati dalle precedenti
amministrazioni.
«Quando avrò chiaro il
quadro di competenza e
cassa potrò fare il punto
della situazione - ha continuato
Di Brino - intanto sto
avendo dei contatti per risolvere
i debiti attraverso
delle forme trasitorie e stiamo
cercando di azzerare i
contenziosi in modo da ridurre
i costi».
Michela Bevilacqua
Gli assessori regionali di Molise, Marche, Abruzzo e Puglia si sono incontrati a Roma
Pesca, le richieste a Galan
Un tavolo di confronto per le problematiche del comparto
UN tavolo di lavoro di confronto con
la partecipazione delle regioni dell’Adriatico
centrale e meridionale e del
ministero delle Politiche agricole, alimentari
e forestali. A chiederlo in un
documento congiunto gli assessori
alla Pesca delle Regioni Abruzzo,
Mauro Febbo, Puglia, Dario Stefano,
Marche, Sara Giannini e Molise,
Nicola Cavaliere che si sono
incontrati a Roma nella sede della
Regione Abruzzo. Al ministro Galan
chiedono di poter affrontare tematiche
particolarmente rilevanti come
la questione relativa alla normativa
in materia di controlli sanitari sulla
presenza dei parassiti nel pesce azzurro.
«Recenti iniziative di autorità sanitarie
e giudiziarie delle regioni del
Nord - scrivono i quattro assessori -
fondate su norme probabilmente superate
hanno di fatto messo fuori
mercato il pescato adriatico, generando
allarme ingiustificato tra i
consumatori. Gli assessori ritengono
che la vigente normativa comunitaria
in materia di igiene dei prodotti
ittici non giustifichi tale situazione e
richieda un approfondimento ed un
chiarimento che impegni il Governo
centrale a livello di ministero delle
Politiche agricole e ministero della
Salute e che «sia doverosa la restaurazione
di una corretta informazione
sul tema del consumo del pesce azzurro».
Altro aspetto da considerare
è quella relativa all’entrata in vigore
del in materia di utilizzo di attrezzi a
maglia larga «che coglie la marineria
nel bel mezzo di una crisi strutturale:
si tratta, infatti, di investire risorse
in vista di minori prospettive di
guadagno, almeno a breve, e di maggiori
costi di gestione».
La qualità del pescato e il rischio parassita Anisakis
LA Federpesca (Federazione
nazionale delle imprese
di pesca) ha ufficializzato
la costituzione di
un apposito gruppo di lavoro
per la raccolta di informazioni
e di dati scientifici
inerenti la presenza
di Anisakis nei prodotti
della pesca su tutto il territorio
nazionale. Federpesca,
aderendo a quanto
disposto dalla regolamentazione
comunitaria in
materia di sicurezza ali-
mentare, intende raccogliere
informazioni scientifiche
in merito alla reale
presenza della parassitosi
lungo la filiera dei prodotti
della pesca ed elaborare
e predisporre un efficace e
statisticamente rilevante,
sistema di campionamento
per la verifica dell’Anisakis,
che al momento
non risulta disciplinato
dalla regolamentazione
vigente.
Il gruppo di lavoro, agi-
Il sindaco Di Brino
rà su tutto il territorio nazionale
interagendo con
Istituti di ricerca, autorità
di controllo, strutture
di commercializzazione e
associazioni di categoria
per individuare le eventuali
criticità lungo la filiera
dei prodotti della pesca.
I dati così raccolti, saranno
sottoposti alle autorità
competenti al fine di
individuare le necessarie
strategie per assicurare il
rispetto dei principi di sicurezza
alimentare e incentivare
e valorizzare la
filiera dei prodotti della
pesca. Il gruppo di lavoro
vede la partecipazione
della Direzione generale
della sicurezza alimentare
e nutrizione del ministero
della Salute, del Dipartimento
di ispezione
degli alimenti della Facoltà
di Medicina veterinaria
di Napoli, dell’Istituto zooprofilattico.
NUOVO oggi MOLISE
Venerdì 21 Maggio 2010
Officina delle Buone Pratiche
Sanità, svegliare
le coscienze
Riunione senza la presenza
delle associazioni cittadine
La conferenza stampa nella sede di via Fratelli Brigida 101
LE intenzioni sono buone... come il nome della nascente
Officina delle Buone Pratiche un po’ meno i
numeri delle associazioni e partenariato civile della
cità che ieri pomeriggio erano state invitate per un
confronto al fine di raccogliere proposte su un tema
così attuale come la sanità. Erano presenti solo alcuni
degli artefici dell’Officina come Massimo De Leo,
Annalisa Montanaro e Gabriele Vitale, con la
presenza dei consiglieri comunali Francesco Caruso
e Mario Di Blasio e di Fulvio Antenucci di Sinistra
e Libertà di Portocannone.
De Leo ha spiegato che lo scorso 17 maggio ha preso
avvio questa esperienza spontanea che vuole svegliare
le coscienze sul tema della salute. Di fatto un
punto di ascolto per proporre iniziative «per mettere
insieme i cittadini perché parta da Termoli, per
estendersi a tutto il territorio, una voce unica per denunciare
lo stato in cui versa la sanità molisana».
Per Caruso occorre che ci sia una assunzione di responsabilità
sullo sfascio della sanità e che «venga
convocato presto un consiglio comunale monotematico
considerando il gran numero di operatori sanitari
presenti nella maggioranza di centrodestra». Di Blasio
ha puntato il dito sulla necessità «di individuare
precise responsabilità politiche di chi ha fatto le scelte
sbagliate» ma allo stesso tempo la volontà di superare
gli steccati politici per rimettere in marcia un
settore che ha provocato costi per le tasche dei molisani.
picav