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bilancio 2009 - MC-link

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flessione del prodotto interno lordo.<br />

la spesa finale dell’utenza residenziale ed affari<br />

(tabella 1) per servizi su rete fissa (voce e dati) è scesa<br />

complessivamente del 2,8% rispetto al 2008.<br />

Tabella 1 Spesa finale per tipologia di clientela<br />

(miliardi di Euro)<br />

2008 <strong>2009</strong><br />

diff.<br />

08/09<br />

rete fissa (voce e dati) 16,66 16,20 -2,8%<br />

residenziale 7,96 8,05 1,2%<br />

business 8,70 8,15 -6,3%<br />

rete mobile 18,35 17,70 -3,5%<br />

residenziale 14,89 14,28 -4,1%<br />

business 3,46 3,42 -1,2%<br />

totale rete fissa e mobile 35,01 33,90 -3,2%<br />

residenziale 22,84 22,33 2,3%<br />

business 12,17 11,57 -4,9%<br />

Tabella 2 Ricavi da servizi finali su rete a larga banda (miliardi di Euro)<br />

il mercato business appare avere una performance inferiore<br />

(-6,3%) rispetto al mercato residenziale (+1,2%); tale<br />

performance risente dell’accresciuta pressione concorrenziale<br />

cui si affianca sia una riduzione della spesa per servizi su<br />

rete commutata, in linea con l’andamento generale del<br />

mercato di rete fissa, sia, come si vedrà successivamente, una<br />

mancata crescita della spesa per servizi su rete a banda larga<br />

attestatasi su valori analoghi a quelli del 2008.<br />

Si procederà di seguito ad entrare nel merito delle<br />

determinanti di una riduzione del mercato su rete fissa del<br />

2,8%. tale mercato può essere segmentato in servizi su rete<br />

a banda larga, servizi su rete commutata ed altri servizi che<br />

contribuiscono in quota minore. tra essi, l’unico segmento<br />

ad apportare un contributo positivo è quello dei servizi<br />

di rete a banda larga (tabella 2), cresciuto del 7,2%, mentre<br />

contribuiscono negativamente i ricavi da servizi su rete<br />

commutata (-7,6%). di seguito si riporta la ripartizione dei<br />

ricavi degli operatori, differenziando per clientela residenziale<br />

e business, generati da servizi su rete a banda larga in virtù<br />

della maggiore attinenza con il core business della società.<br />

clientela a larga banda Totale Residenziale Business<br />

2008 <strong>2009</strong> 2008 <strong>2009</strong> 2008 <strong>2009</strong><br />

telecom italia 1,78 1,80 0,77 0,86 1,01 0,94<br />

Wind 0,32 0,39 0,25 0,31 0,07 0,07<br />

Fastweb 1,02 1,12 0,45 0,50 0,57 0,62<br />

bt italia 0,14 0,13 - - 0,14 0,13<br />

Vodafone italia 0,10 0,19 0,09 0,14 0,02 0,04<br />

tiscali 0,18 0,18 0,16 0,16 0,017 0,023<br />

altri 0,14 0,14 0,05 0,05 0,09 0,09<br />

Totale (miliardi di €) 3,68 3,94 1,76 2,02 1,92 1,92<br />

Variazioni 2008-<strong>2009</strong> 7,2% 14,8% 0,0%<br />

in questo contesto la performance 2008-<strong>2009</strong> di mc-<strong>link</strong>,<br />

comunque escluso il contributo in termini di ricavi apportato<br />

dalla fusione con alpikom, appare ottima: la registrata<br />

Tabella 3 Crescita percentuale dei ricavi da servizi finali su rete a larga banda<br />

mercato residenziale e<br />

business<br />

Var.<br />

08 – 09<br />

mercato<br />

residenziale<br />

crescita dei ricavi da servizi su rete a banda larga dell’11,3%<br />

risulta ampiamente superiore a quella media di mercato<br />

(7,2%) (tabella 3).<br />

Var.<br />

08 – 09<br />

mercato business<br />

Var.<br />

08 – 09<br />

Vodafone italia 79,7% Vodafone italia 58,4% Vodafone italia 187,5%<br />

Wind 20,6% Wind 26,2% tiscali 33,3%<br />

mc-<strong>link</strong> (escluso aK) 11,3% telecom italia 12,4% mc-<strong>link</strong> (escluso aK) 14,7%<br />

Fastweb 9,4% Fastweb 10,7% Fastweb 8,4%<br />

tiscali 2,6% altri 10,4% Wind 0,0%<br />

altri 1,4% mc-<strong>link</strong> (escluso aK) 0,0% altri -2,1%<br />

telecom italia 1,1% bt italia 0,0% bt italia -4,2%<br />

bt italia -4,2% tiscali -2,9% telecom italia -7,4%<br />

mercato 7,2% mercato 14,8% mercato 0,0%<br />

l’ottima riuscita della scelta aziendale di una maggiore<br />

focalizzazione sul segmento business appare ancora più<br />

premiante confrontando l’andamento dei ricavi dei grandi<br />

player del mercato delle telecomunicazioni con quello della<br />

società. in tal modo mc-<strong>link</strong> ha concentrato i propri sforzi<br />

nell’acquisizione di clientela ad elevata marginalità, ovvero<br />

quella business, con particolare riguardo alla fornitura di<br />

servizi di connettività simmetrica. Sul mercato residenziale la<br />

strategia è stata quella del mantenimento della base clienti<br />

acquisita sfruttando i punti di forza dell’azienda, quali qualità<br />

e alto livello di attenzione per il cliente, astenendosi dalla<br />

forte concorrenza nei prezzi che si riduce in elevati costi di<br />

acquisizione della clientela e bassa marginalità.<br />

nello specifico, paragonando mc-<strong>link</strong> ai grandi player del<br />

mercato delle telecomunicazioni, si nota come solamente<br />

Vodafone, di recente entrata nel mercato di rete fissa, e<br />

Wind, forti degli ingenti investimenti in comunicazione, del<br />

proliferare di offerte bundle fisso-mobile e della possibilità di<br />

aggredire direttamente la propria clientela mobile, abbiano<br />

registrato un tasso di crescita del fatturato per servizi a banda<br />

larga superiore a quello di mc-<strong>link</strong>.<br />

per i restanti operatori e anche raffrontando il fatturato<br />

aggregato di operatori di minori dimensioni, mc-<strong>link</strong> si<br />

conferma un operatore in forte crescita in contrasto con le<br />

dinamiche del mercato.<br />

andamento della GeStione<br />

commEnTi GEnERali<br />

i parametri fondamentali del conto economico riclassificato<br />

(tabella 4, pag 16), indicano importanti miglioramenti<br />

e confermano il consolidamento del processo di crescita<br />

economica di mc-<strong>link</strong>.<br />

il risultato economico dell’esercizio, grazie alla crescita del business<br />

consolidato dell’azienda e all’operazione societaria straordinaria,<br />

ha registrato degli importanti miglioramenti rispetto all’esercizio<br />

precedente, in particolare, i ricavi sono cresciuti del 39,1%,<br />

passando da 19,9 milioni a 27,7 milioni di euro.<br />

rispetto ai ricavi (39,1%), sia i costi di produzione (38,1%),<br />

sia i costi di struttura (38,7%) hanno avuto un andamento<br />

Bilancio al 31.12.<strong>2009</strong><br />

relazione SUlla GeStione<br />

sostanzialmente proporzionale anche se con incidenza inferiore<br />

e questo ha consentito di migliorare l’incidenza del margine<br />

operativo lordo (da 21,8% a 22,2%) che si è incrementato del<br />

41,6%, passando da 4,3 a 6,1 milioni di euro.<br />

il margine della Gestione caratteristica, pur incrementato del<br />

10% (da 2,1 a 2,3 milioni di euro), ha risentito di un notevole<br />

incremento degli ammortamenti generato dalla fusione<br />

in quanto il rapporto ammortamenti/ebitda della società<br />

incorporata era superiore a quello di mc-<strong>link</strong>.<br />

la diminuzione del risultato ante imposte (-25,7%, da 0,9 a<br />

0,7 milioni di euro), oltre a quanto già esposto riguardo agli<br />

ammortamenti è da attribuire ai quasi 0,4 milioni di euro di<br />

oneri Straordinari, originati principalmente dall’allineamento<br />

delle politiche di ammortamento delle immobilizzazioni di<br />

alpikom a quelle di mc-<strong>link</strong>.<br />

nonostante l’aumento della posizione finanziaria netta<br />

(da 5,8 a 9,7 milioni di euro) i relativi oneri finanziari non<br />

hanno subito variazioni importanti (+3,8%): ciò grazie alla<br />

rinegoziazione di alcune linee di credito e all’oggettivo<br />

miglioramento delle condizioni di mercato.<br />

l’aumento dell’irap (+23,6%) è generato dall’aumento del<br />

personale a seguito della fusione, mentre la diminuzione delle<br />

imposte anticipate, oltre alla fisiologica diminuzione legata al<br />

peggioramento del risultato ante imposte, beneficia degli effetti<br />

relativi a perdite pregresse di alpikom.<br />

possiamo quindi dire che la riduzione del risultato netto (-61,4%,<br />

da 0,3 a 0,1 milioni di euro) è da attribuire principalmente agli<br />

oneri straordinari dovuti alla fusione e ad un incremento degli<br />

ammortamenti non proporzionale alla crescita del business.<br />

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