il Foglio del Comune di Pinzolo - N. 1 dicembre 2005

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44 PERSONE Don Mario, l’“allenatore” di anime a Campiglio M Da due mesi don Mario Bravin è il parroco di M di Campiglio: ha avuto incarichi pastorali a Moena e nel decanato di Arco Una passione: allenare Anime e… piccoli calciatori adonna di Campiglio ha un nuovo parroco Si chiama don Mario Bràvin ed ha fatto il suo ingresso nella nuova parrocchia il 23 ottobre 2005 La prima messa in paese è stata anticipata da un benvenuto ufficiale da parte dei sindaci di Pinzolo e Ragoli dinanzi alla canonica Villa Maria Ad accogliere don Mario c’era la popolazione al completo, tante famiglie e una moltitudine di divise colorate che rappresentavano tutti i gruppi di volontariato e le varie associazioni Terminata la messa la comunità si è ritrovata per brindare e festeggiare presso la sala congressi dove era stato preparato con cura un bel buffet di golosità Don Mario Bràvin (accento sulla A tiene a sottolineare) originario del Val di Primiero è salito per la prima volta verso Campiglio solo quando ha avuto notizia della sua nuo- Don Mario Bràvin, parroco di M di Campiglio di Paola Cozzio va destinazione Qui ha incontrato don Ernesto che gli ha spiegato l’andamento della parrocchia, i due parroci sono comunque sempre in stretto contatto fra loro Il giovane don Mario si propone di instaurare un buon rapporto con la comunità, ha infatti già iniziato a incontrare e conoscere i suoi concittadini, vuole dedicare il suo primo anno in paese all’ascolto dei suoi fedeli Reduce da una precedente esperienza a Moena nel 1991 don Mario ha già avuto occasione di occuparsi di una località prettamente turistica come la nostra, intende quindi favorire le relazioni con la comunità soprattutto nei mesi di fuor stagione quando gli impegni di tutti sono minori Già nota è la sua passione per il gioco del calcio, confessa di essere un giocatore dai risultati piuttosto scarsi, riesce meglio nel ruolo di allenatore Ha già preso contatti con la US Rendena dove, da tempo giocano diversi ragazzi di Campiglio, per collaborare all’allenamento di squadre per pulcini e giovanissimi Il nostro parroco è un grande amante della montagna, già dal primo giorno è rimasto incantato dai panorami mozzafiato del Gruppo di Brenta che non conosce ancora ma che osserva con gli occhi di un turista Gli piace molto sciare anche se ha detta sua il suo stile è ancora mediocre e ama fare escursioni in montagna sempre però in compagnia di amici Rimane incantato dalle passeggiate nei boschi, ha una vera passione per gli alberi e la morfologia delle selve Per il momento don Mario ringrazia ancora il paese intero per la “superaccoglienza” che gli è stata riservata e che lo ha felicemente sorpreso Con l’occasione è lieto di fare a tutti gli auguri di un sereno Natale e di buon lavoro IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO

PERSONE Festa sociale per il Filò della Val Rendena L “Io sont la mama che porta la trisa e adèss par vuàftri la vìgiu npo’ grisa Et così son fiera, forte et dura che méno le bòte anca oltre le mura Sapienza, fortéza, beléza niente vale, mi ve mando tutti quanti all’ospedale No ghé signór, madòna né vassallo che mi non ghe farò passàr lo sballo” e parole minacciose di “mamma Ivana” - sapida e dissacrante parodia del testo in calce alla Danza macabra di Simone Baschenis “Io sont la Morte che porto Corona” e dello spettacolo “La hora è fenita” messo in scena dal Filò della Val Rendena - parole con le quali la madre si propone di “sistemare” un gruppo di giovanotti in preda al fumo degli spinelli, hanno fatto scoppiare dalle risa i soci della filodrammatica intervenuti con i famigliari alla festa sociale dell’associazione tenutasi nella palestra di Carisolo La satira, dovuta sempre all’estro e alla fantasia di Brunetto Binelli che ha elaborato quattro scenette, pensate, scritte e fatte recitare in due giorni, ha colpito nel segno, fatto ridere a crepapelle e meditare insieme, in omaggio ad Orazio e al suo “castigat ridendo mores” Quattro flash di costume, provocanti, pieni di arguzia e di disincanto, quasi improvvisati sul palcoscenico dagli attori, accompagnati da musiche scelte con sapiente ironia da Lucio Binelli, hanno dato vita ad una “rivista” tra l’avanspettacolo e la farsa che ha coinvolto il pubblico ed entusiasmato tutti strappando applausi a non finire Sul palco si è visto tagliar a pezzi il “Capitan de la compagnia” e la consegna delle “fette” ai destinatari, si è assistito al soccorso improvvisato da un boscaiolo per tirare fuori di Giuseppe Ciaghi da un pozzo un imbranato di cittadino, alla presa in giro di un giornalista sportivo intento ad intervistare due allenatori e a tanto altro Buffet con antipasti, cena e dolci, una ricca lotteria con premi per tutti, offerti dai commercianti del paese, il ringraziamento da parte della presidente Anita Binelli a quanti si sono prestati per la riuscita degli spettacoli messi in scena dal Filò durante l’estate, il saluto a Brunetto, in procinto di recarsi “al di là dal boiùn” (oltre Atlantico), e “quattro salti” finali hanno allietato una serata di sana allegria, con tanta bella gioventù Immagini suggestive dallo spettacolo estivo “La hora è fenita Pensa la fine” IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO 45

PERSONE<br />

Festa sociale per <strong>il</strong> F<strong>il</strong>ò <strong>del</strong>la Val Rendena<br />

L<br />

“Io sont la mama che porta la trisa<br />

e adèss par vuàftri la vìgiu npo’ grisa<br />

Et così son fiera, forte et dura<br />

che méno le bòte anca oltre le mura<br />

Sapienza, fortéza, beléza niente vale,<br />

mi ve mando tutti quanti all’ospedale<br />

No ghé signór, madòna né vassallo<br />

che mi non ghe farò passàr lo sballo”<br />

e parole minacciose <strong>di</strong> “mamma Ivana”<br />

- sapida e <strong>di</strong>ssacrante paro<strong>di</strong>a <strong>del</strong> testo in<br />

calce alla Danza macabra <strong>di</strong> Simone Baschenis<br />

“Io sont la Morte che porto Corona”<br />

e <strong>del</strong>lo spettacolo “La hora è fenita”<br />

messo in scena dal F<strong>il</strong>ò <strong>del</strong>la Val Rendena -<br />

parole con le quali la madre si propone <strong>di</strong><br />

“sistemare” un gruppo <strong>di</strong> giovanotti in preda<br />

al fumo degli spinelli, hanno fatto scoppiare<br />

dalle risa i soci <strong>del</strong>la f<strong>il</strong>odrammatica<br />

intervenuti con i famigliari alla festa sociale<br />

<strong>del</strong>l’associazione tenutasi nella palestra<br />

<strong>di</strong> Carisolo La satira, dovuta sempre all’estro<br />

e alla fantasia <strong>di</strong> Brunetto Binelli<br />

che ha elaborato quattro scenette, pensate,<br />

scritte e fatte recitare in due giorni, ha<br />

colpito nel segno, fatto ridere a crepapelle<br />

e me<strong>di</strong>tare insieme, in omaggio ad Orazio<br />

e al suo “castigat ridendo mores” Quattro<br />

flash <strong>di</strong> costume, provocanti, pieni <strong>di</strong> arguzia<br />

e <strong>di</strong> <strong>di</strong>sincanto, quasi improvvisati sul<br />

palcoscenico dagli attori, accompagnati da<br />

musiche scelte con sapiente ironia da Lucio<br />

Binelli, hanno dato vita ad una “rivista” tra<br />

l’avanspettacolo e la farsa che ha coinvolto<br />

<strong>il</strong> pubblico ed entusiasmato tutti strappando<br />

applausi a non finire Sul palco si è<br />

visto tagliar a pezzi <strong>il</strong> “Capitan de la compagnia”<br />

e la consegna <strong>del</strong>le “fette” ai<br />

destinatari, si è assistito al soccorso improvvisato<br />

da un boscaiolo per tirare fuori<br />

<strong>di</strong> Giuseppe Ciaghi<br />

da un pozzo un imbranato <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>no, alla<br />

presa in giro <strong>di</strong> un giornalista sportivo intento<br />

ad intervistare due allenatori e a tanto<br />

altro Buffet con antipasti, cena e dolci,<br />

una ricca lotteria con premi per tutti,<br />

offerti dai commercianti <strong>del</strong> paese, <strong>il</strong> ringraziamento<br />

da parte <strong>del</strong>la presidente<br />

Anita Binelli a quanti si sono prestati per<br />

la riuscita degli spettacoli messi in scena<br />

dal F<strong>il</strong>ò durante l’estate, <strong>il</strong> saluto a<br />

Brunetto, in procinto <strong>di</strong> recarsi “al <strong>di</strong> là dal<br />

boiùn” (oltre Atlantico), e “quattro salti”<br />

finali hanno allietato una serata <strong>di</strong> sana<br />

allegria, con tanta bella gioventù<br />

Immagini suggestive dallo spettacolo estivo<br />

“La hora è fenita Pensa la fine”<br />

IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO 45

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