Comunitarismo e liberalismo - Swif - Università degli Studi di Bari

Boella, Buttarelli, Per amore di altro. L'empatia a partire da Edith Stein
Università degli Studi di Bari - Laboratorio di Epistemologia Informatica e Dipartimento di Scienze Filosofiche
Boella, Laura, Buttarelli, Annarosa, Per amore di altro. L'empatia a
partire da Edith Stein
Milano, Raffaello Cortina, 2000, pp. 113, Lit. 16.000, ISBN 88-7078-646-3.
Recensione di Gian Paolo Terravecchia - 25/11/2000
Indice - Le autrici
[Parole chiave: empatia, fenomenologia, relazioni sociali.]
Il libro ha un respiro di originalità per un'esposizione del tema certo non convenzionale. Gli
interventi delle autrici, con una certa alternanza nella sequenza dei capitoli, conferiscono
vivacità al ritmo espositivo. Non può poi sfuggire la sensibilità femminile delle autrici, pur
diversamente declinata: due donne che riflettono sulla filosofia di Edith Stein, una tra le più
significative pensatrici del Novecento.
Chi è familiare con la letteratura critica sulla Stein, malgrado le numerose opere di qualità e
rigore, verrà certo scosso dal dormiveglia che una mielata apologetica sa spesso produrre e
rispetto alla quale il testo è indubiamente lontano. Fin dall'inizio si viene infatti ridestati dalle
graffianti considerazioni di Buttarelli. L'autrice infatti simula un retorico stupore nei confronti
delle interpretazioni di Stein che propongono una lettura della sua vita come suggellata
pacificamente dal martirio. Si tratterebbe, secondo l'autrice, di una "spiegazione" di quella
che invece lei interpreta come un'ostinata "costruzione di una vita per niente perspicua e
luminosa" (p. 13). Quella di Edith Stein è, secondo Buttarelli, una "figura tormentata che
lascia in eredità la convinzione che nel sacrificio ci sia una risposta" (p. 14). A tale risposta
però, a partire dai testi della Stein, pare non sia dato di arrivare, in quanto sull'argomento in
essi vi è solo il silenzio. Non che Buttarelli neghi la possibilità di una certa trasparenza della
figura della fenomenologa tedesca, essa però va guadagnata, paradossalmente, attraverso
"il buio pesto della fede". Si tratta di una ricerca di Dio condotta da Edith Stein sotto la cifra
dell'incomprensibilità, o meglio della mediazione: ciò che dice di Dio, lo si legge attraverso i
testi da lei scritti su altri (Teresa d'Àvila, Giovanni della Croce, Dionigi l'Areopagita).
L'interprete del suo pensiero si trova così condotto nella propria ricerca come in un percorso
empatico. La conoscenza della realtà, nella sua oggettività, viene guadagnata attraverso
l'incontro empatico con l'altro, cioè gli autori di cui Stein scrive.
Proprio l'insegnamento dell'empatia, le rimprovera Buttarelli, viene però dimenticato dalla
Stein nell'imitatio Christiche portò la pensatrice tedesca al martirio (è noto che lei morì nel
1942 nel campo di concentramento di Auschwitz). Secondo Buttarelli, la letteralità e
l'irreversibilità dell'assunzione della croce non è compatibile col rapporto di vicinanza, ma
anche e, soprattutto, di distacco che è l'empatia. Proprio la lezione sull'empatia avrebbe
http://lgxserve.ciseca.uniba.it/lei/recensioni/crono/2001-02/boella.htm (1 of 3) [09/11/2005 21.21.03]