Comunitarismo e liberalismo - Swif - Università degli Studi di Bari

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Flavio Cassinari: Martin Heidegger. Il pensiero poetante Università degli Studi di Bari - Laboratorio di Epistemologia Informatica e Dipartimento di Scienze Filosofiche Cassinari, Flavio, Martin Heidegger. Il pensiero poetante, La produzione lirica heideggeriana (1910-1975) Mimesis (I cabiri), Milano, 2000, pp. 281, Lit.28.000, ISBN 88-87231-64-8. Recensione di : Andrea Gilardoni Indice - L'autore Il testo è sorto dall'originario intento di tradurre le poesie di Martin Heidegger, trasformandosi poi in una monografia dedicata all'intero corpus delle sue liriche. Contiene perciò tutte le liriche, in traduzione italiana con testo tedesco a fronte, e si presenta, oltre che come un'interpretazione generale, anche come un commento lirica per lirica. Perché scegliere di commentare e interpretare le liriche heideggeriane, normalmente ritenute di scarso valore letterario? Questo testo si pone naturalmente la domanda. La risposta si trova nella possibilità di leggere le liriche attraverso i saggi e i saggi attraverso le liriche. Ma non solo: Heidegger afferma, e Cassinari lo segue in questo, che le liriche, in quanto espressione privilegiata di pensiero anticipano ciò che poi viene esplicato nei saggi filosofici. L'altro pensiero, insomma, a cavallo tra poesia e filosofia, e più originario delle due, ha bisogno di entrambe. Aldilà di queste vaghe affermazioni, quello che occorreva era proprio un'interpretazione accurata delle liriche, la letteratura critica su questo tema è infatti scarsa o nulla, eppure la sua attività poetica copre un carco di tempo che va dagli studi teologici giovanili a pochi mesi prima della morte. Flavio Cassinari ci offre questa interpretazione mancante, evitando facili scorciatoie, usando un'espressione spesso utilizzata per indicare l'opera di Giacomo Leopardi: pensiero poetante. I due poli, poesia e filosofia, si incontrerebbero così di nuovo in Martin Heidegger. L'interpretazione, a grandi linee, e di primo acchito, potrebbe formularsi così: la riflessione filosofica e la composizione poetica in Heidegger tracciano insieme un cammino dalla temporalità dell'essere alla sua topologia. Cassinari non smembra il corpus poetico e cerca una lettura intrinseca ai testi, in cui pensare e poetare, manifestazioni del dire originario, restano prossime e irriducibili. La ricostruzione dello sviluppo delle acquisizioni teoriche conseguite all'interno della produzione lirica chiarisce ed estende concettualmente alcuni risultati della riflessione speculativa. Veniamo al dunque: Cassinari distingue tre fasi dell'attività poetica heideggeriana. E queste sono: il lirismo intimista, la centralità dell'istanza ontologico-cosmologica, la sua caratterizzazione linguistico-topologica. Lasciamo da parte la prima, che segue il passaggio dagli studi teologici a quelli filosofici (tra il 1910 e il 1917), e consideriamo la seconda, molto più interessante: include la raccolta Winke (Cenni), e la lirica Aus der Erfahrung des http://lgxserve.ciseca.uniba.it/lei/recensioni/crono/2001-02/cassinari.htm (1 of 4) [09/11/2005 21.21.06]
Flavio Cassinari: Martin Heidegger. Il pensiero poetante Denkens (Dall'esperienza del pensiero), del 1947. È in questa fase che l'attività poetica viene concepita come un'esperienza di pensiero peculiare. Nella raccolta del 1941 ricorre la contrapposizione tra due figure: il pensiero dell'ente, caratteristico del senso comune e della visione scientifica sul mondo, fondato sulla progettualità febbrile e sui calcoli del soggetto; l'altro pensiero, il pensiero dell'essere che sa restare in ascolto della chiamata, rendendo grazie. Che cosa significa questa contrapposizione di modalità di pensiero nelle poesie di Winke? Innanzitutto un consapevole e dichiarato antirappresentazionalismo, che impone scelte espressive, sul piano linguistico, vicine all'ermetismo: versi brevi, spesso spezzati, con termini scelti spesso da Hölderlin o dalle analisi filosofiche a lui dedicate. Queste liriche hanno allora bisogno del riferimento alla produzione saggistica, contenuta in Holzwege, o alle lezioni dello stesso periodo. I temi che emergono sono: il rapporto tra il pensiero ordinario e il pensiero dell'essere; il rapporto tra l'essere e l'esistente, la caratterizzazione cosmologica dell'istanza fondativa all'interno di una configurazione dualistica (terra e mondo). Aus der Erfahrung des Denkens segna una svolta nel valore teoretico della produzione lirica: non è più la traduzione in versi di contenuti elaborati altrimenti, ma il luogo di concrezione di un pensiero che trova in seguito sviluppo e prosecuzione nei saggi e seminari. L'elegia del 1947 anticipa allora risultati teorici relativi alla concezione dell'essere e alla sua configurazione da parte dell'esistente. Heidegger rinuncia alla rigida applicazione espressiva dell'anti-rappresentazionalismo e indulge a una maggiore descrittività e metaforicità. Secondo Cassinari si raggiunge qui l'autonomizzazione concettuale del contenuto di pensiero dell'esperienza poetica. Si verifica qui, sul piano propriamente concettuale, ciò che Heidegger definisce pensiero poetante, e con esso il primato rispetto al piano propriamente concettuale. Si precisa così la tesi del libro: che Heidegger sia stato spinto, nei testi risalenti agli anni cinquanta, a identificare l'essenza manifestativa dell'essere con il linguaggio non tanto dall'interesse teorico per il linguaggio poetico, quanto piuttosto dalla pratica del medesimo, nella sua radicale alterità sia rispetto ai linguaggi specialistici (anche filosofici) sia rispetto a quello ordinario. L'esperienza del linguaggio poetico è al contempo esperienza di pensiero poetante. L'altro pensiero, il pensiero dell'essere, ne deriva come una questione concernente la pratica linguistica, per cui il dire originario è pensare e poetare. E la tesi si specifica: l'identificazione di essere e linguaggio conduce Heidegger a un'interpretazione topologica dell'istanza ontologica che è nuova rispetto agli anni precedenti: il pensiero umano si configura come un cammino che percorre, sin dall'inizio, la contrada dell'essere. In Aus der Erfahrung des Denkens questo cammino si precisa come topologia dell'essere e località (Ortschaft è il titolo di una poesia): la nuova interpretazione dell'istanza ontologica da perno sul suo carattere spaziale, piuttosto che temporale (come invece accadeva in Sein und Zeit). L'identificazione di essere e linguaggio è allora consequenziale all'impostazione topologica maturata nell'ambito della pratica poetica: si tratta della terza fase poetica, comprendente la raccolta del 1970, Gedachtes, la lirica del 1971 Sprache e due poesie del 1975 dedicate a Erhardt Kästner e pubblicate postume. La caratterizzazione topologica (cioè spaziale, ma originaria, ovvero priva di connotazioni di ordine metrico come la temporalità di Essere e tempo e la Seinsgeschichte degli anni trenta erano prive di connotazioni di ordine cronologico) dell'ontologia è il risultato concettuale dell'esperienza poetica. Ma il cammino di Heidegger nel pensiero, poetante e filosofico, concerne comunque il problema dell'essere. Heidegger stesso, nella lirica Aus der Erfahrung des Denkens, si http://lgxserve.ciseca.uniba.it/lei/recensioni/crono/2001-02/cassinari.htm (2 of 4) [09/11/2005 21.21.06]
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