Comunitarismo e liberalismo - Swif - Università degli Studi di Bari
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Carlo Boris Menghi, L'identita' normativa<br />
<strong>Università</strong> <strong>degli</strong> <strong>Stu<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> <strong>Bari</strong> - Laboratorio <strong>di</strong> Epistemologia Informatica e Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Filosofiche<br />
Carlo Boris Menghi, L'identità normativa. Critica della fenomenologia<br />
dello spirito <strong>di</strong> Hegel<br />
Giappichelli, Torino 1999, Lit. 30.000 [ISBN 88-348-9084-1]<br />
Recensione <strong>di</strong> Maurizio Brignoli - 1/11/2000<br />
In<strong>di</strong>ce - Nota bio-bibliografica<br />
L'identità normativa <strong>di</strong> Carlo Boris Menghi costituisce l'esito conclusivo <strong>di</strong> un processo <strong>di</strong><br />
lettura anticronologico <strong>di</strong> Hegel: dagli esiti conclusivi della filosofia del <strong>di</strong>ritto agli inizi della<br />
fenomenologia. Questa Critica della Fenomenologia dello spirito <strong>di</strong> Hegel, come recita il<br />
sottotitolo, procede attraverso un lavoro <strong>di</strong> citazione, parafrasi ed analisi con l'obiettivo finale<br />
<strong>di</strong> valutare la coerenza interna del progetto hegeliano.<br />
Nella parte prima, de<strong>di</strong>cata alla "Logica del fenomeno", Menghi sottolinea l'improprietà della<br />
definizione hegeliana <strong>di</strong> "reciproco riconoscimento" in relazione all'imme<strong>di</strong>atezza dell'identità<br />
ed alla duplicità dell'uno: solo apparentemente il processo <strong>di</strong> riconoscimento si basa sulla<br />
<strong>di</strong>fferenza e sull'ineguaglianza. In realtà ogni estremo si presenta come assoluta me<strong>di</strong>azione<br />
imme<strong>di</strong>ata ed identità <strong>di</strong> soggetto/pre<strong>di</strong>cato, mancando quin<strong>di</strong> al riconoscimento la logica<br />
ternaria <strong>di</strong> soggetto-me<strong>di</strong>azione-oggetto (soggetto-verbo-pre<strong>di</strong>cato). Aporetica si <strong>di</strong>mostra<br />
così la conclusione hegeliana relativa al riconoscimento all'interno dell'autocoscienza<br />
secondo la quale "un estremo è solo ciò che viene riconosciuto e l'altro è solo ciò che<br />
riconosce", <strong>di</strong> fatto qui non vi è alcuna relazione: "L'autocoscienza della me<strong>di</strong>azione<br />
imme<strong>di</strong>ata innanzitutto non è coscienza riconoscente l'altro reale" (p. 64).<br />
Il rapporto servo-signore è gravato da un'aporia iniziale: nel riconoscimento autocosciente i<br />
soggetti plurali sono l'"Uno imme<strong>di</strong>ato", parlare quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> una lotta delle autocoscienze<br />
<strong>di</strong>venta l'elemento aporetico che grava sul nesso tra in<strong>di</strong>pendenza e <strong>di</strong>pendenza. L'opera<br />
delle imme<strong>di</strong>ate coscienze antagonistiche è solo la negazione astratta che azzera il negativo<br />
"in una posizione che ha la forza del tutto ideale e per nulla <strong>di</strong>alettica <strong>di</strong> una pregiu<strong>di</strong>cante<br />
presupposizione" (p. 65). Il tentativo <strong>di</strong> fondare questa <strong>di</strong>fferenza come contrad<strong>di</strong>zione è in<br />
realtà, secondo Menghi, importante solo da un punto <strong>di</strong> vista ideologico. Nel processo <strong>di</strong><br />
riconoscimento fra signore e servo manca la ragione stessa del riconoscimento.<br />
L'operare, inteso come rapporto fra in<strong>di</strong>viduo e cosa, è per l'autore il nucleo centrale della<br />
Fenomenologia. Nel rapporto servo-signore-cosa è quest'ultima la vera padrona<br />
dell'autocoscienza. La liberazione del servo "avviene grazie all'effettiva me<strong>di</strong>azione della<br />
cosa <strong>di</strong> per sé estranea agli estremi del sillogismo (signore e servo), ossia alla presupposta<br />
http://lgxserve.ciseca.uniba.it/lei/recensioni/crono/2001-02/menghi.htm (1 of 3) [09/11/2005 21.21.05]