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Comunitarismo e liberalismo - Swif - Università degli Studi di Bari

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Costanzo Preve, I secoli <strong>di</strong>fficili<br />

<strong>Università</strong> <strong>degli</strong> <strong>Stu<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> <strong>Bari</strong> - Laboratorio <strong>di</strong> Epistemologia Informatica e Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Filosofiche<br />

Costanzo Preve, I secoli <strong>di</strong>fficili. Introduzione al pensiero filosofico<br />

dell'Ottocento e del Novecento<br />

Pistoia, C.R.T. (Episteme e sofia), 1999, pp. 192, Lit. 20.000.<br />

Recensione <strong>di</strong> Maurizio Brignoli - 11/11/2000<br />

In<strong>di</strong>ce<br />

I secoli <strong>di</strong>fficili <strong>di</strong> Costanzo Preve è un'introduzione storica e teorica, integrata da una<br />

<strong>di</strong>mensione <strong>di</strong>dattica, alla filosofia <strong>degli</strong> ultimi due secoli. L'elemento teorico che sottende il<br />

saggio è l'adesione ad una concezione veritativa della conoscenza filosofica intesa come<br />

"capacità <strong>di</strong> orientamento, in<strong>di</strong>viduale e collettiva, nella <strong>di</strong>stinzione del Bene e del Male, che<br />

deriva da un'interpretazione della totalità espressiva del legame sociale in cui gli uomini<br />

sono inseriti" (p. 20). Capacità che non può essere data in modo definitivo, ma abbisogna <strong>di</strong><br />

tre elementi: logos (inteso come confronto <strong>di</strong> posizioni <strong>di</strong>fferenti che presuppongono <strong>di</strong> poter<br />

giungere ad una verità non convenzionale) che si concretizza sul piano collettivo nell'ethos e<br />

si in<strong>di</strong>vidualizza nel singolo come phronesis. Mentre la scienza della natura <strong>di</strong>stingue i due<br />

piani del Bene/Male e del Vero/Falso in filosofia il Vero è anche Bene ed il Falso è anche<br />

Male.<br />

La caratteristica filosofica della modernità occidentale viene in<strong>di</strong>viduata, sulla scorta <strong>di</strong><br />

Gadamer, nell'assenza <strong>di</strong> un fondamento filosofico che faccia chiaro riferimento alla finitezza<br />

dell'uomo e della sua razionalità. Ci troviamo così con una razionalità illimitata senza<br />

capacità autoregolativa. All'interno <strong>di</strong> questo processo <strong>di</strong> "razionalizzazione irrazionale", in<br />

cui il senso del mondo non più indagato in termini <strong>di</strong> verità perde ogni razionalità, la finitezza<br />

è sacrificata alle <strong>di</strong>vinità della Scienza, della Storia, della Politica, dell'Economia. Il vero<br />

punto <strong>di</strong> svolta filosofico sta nella nuova concezione della storia come me<strong>di</strong>um temporale<br />

omogeneo in cui si secolarizza il vecchio contenuto teologico eliminando, al contempo, il<br />

principio <strong>di</strong> autolimitazione. Superata la legittimazione religiosa è necessaria una nuova<br />

legittimazione politica (contrattualistica con Rousseau) ed economica (utilitaristica con<br />

Smith) che viene a fondare filosoficamente la modernità borghese. Per quanto<br />

apparentemente opposti Rousseau e Smith hanno un presupposto comune <strong>di</strong> tipo<br />

in<strong>di</strong>vidualistico: la modernità nasce esorcizzando la solitu<strong>di</strong>ne, presupposto in<strong>di</strong>spensabile<br />

per potersi pensare come luogo della sovranità illimitata della ragione attraverso la volontà<br />

politica e lo scambio <strong>di</strong> merci. Si ritorna paradossalmente ad una situazione <strong>di</strong> tipo "religioso"<br />

in cui si opera una delega ad un destino esterno e non controllabile con l'aggravante della<br />

per<strong>di</strong>ta del senso del limite. Il filosofo che si è opposto a tutto ciò e che è stato il massimo<br />

interprete critico della modernità è stato Hegel.<br />

http://lgxserve.ciseca.uniba.it/lei/recensioni/crono/2001-02/preve.htm (1 of 4) [09/11/2005 21.21.04]

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