Comunitarismo e liberalismo - Swif - Università degli Studi di Bari

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Boella, Buttarelli, Per amore di altro. L'empatia a partire da Edith Stein dovuto prevenire la radicalità del martirio. La critica di Buttarelli non è però condivisibile: in essa vi la pretesa di trattare come insegnamenti quelli che sono invece avvenimenti propri di un itinerario esistenziale condotto su un piano strettamente personale ed intimo. Per esprimerlo con linguaggio wittgensteiniano, si pretende di far dire a Stein ciò che lei ha inteso solo mostrare. Il tema del buio, della notte, ritorna come centrale nel secondo capitolo, svolto da Laura Boella. L'autrice conduce il lettore a riflettere sulla metafora attraverso un sapiente uso soprattutto di Scientia crucis, l'ultima opera di Edith Stein. La notte non è la metafora del nulla, non è un'immagine nichilista, piuttosto, è l'esperienza sensibile dell'invisibile, dell'inafferrabile (p. 39). La notte si mostra come lo spazio dell'incontro. Si tratta di uno spazio accogliente, sebbene drammatico. Stein è certo consapevole dell'effetto paralizzante della notte, perfino del suo prefigurare la morte, nondimeno traspare dal testo, nella sua interezza, una suggestione di pace e accoglienza. Colpiscono le caratterizzazioni della notte: "La notte incantata del chiaro di luna, bagnata di mite e tenera luce", e la notte oscura che "mette fine all'affanno e ai rumori del giorno, portando riposo e pace" (cit. a p.38). Entrambe le immagini prospettano un accesso a quanto c'è di più prezioso al mondo, cioè l'enigma del suo senso, che comportauna "rottura dei confini dell'io" (p. 42). Il tema dell'empatia si sublima così in una prospettiva più ampia che suggerisce un nuovo grado della vita spirituale. Il volume ruota attorno al quarto capitolo "Amore per l'altro" che è il più esteso e che rappresenta l'esposizione tematica maggiormente organica e conforme al titolo. In esso si ripercorre l'itinerario che ha condotto l'autrice al problema dell'empatia. Boella richiama l'importanza della "prima fase del movimento fenomenologico" per la formazione del pensiero di Stein. Il solo rapporto con Husserl infatti non è sufficiente per un esaustivo inquadramento del pensiero dell'autrice: vi sono nel suo lavoro anche importanti suggestioni provenienti da Max Scheler e da Adolf Reinach. Non si tratta però semplicemente di due nomi da aggiungersi a quello del maestro Husserl, quanto piuttosto della punta più evidente dell'impostazione di tutta una scuola, quella dei fenomenologi di Gottinga alla quale Stein si sentì particolarmente legata (tra i nomi più significativi Boella ricorda: Moritz Geiger, Alexander Pfänder, Dietrich von Hildebrand). Certo il lavoro condotto da Stein in qualità di assistente di Husserl fu fondamentale per la sua formazione, ma già le lezioni del maestro le avevano fatto maturare la consapevolezza dell'importanza del tema dell'empatia. Nelle sue lezioni, infatti, "Husserl aveva parlato del fatto che un mondo esterno oggettivo poteva essere conosciuto solo in modo intersoggettivo" (cit. a p. 58). L'empatia, in quanto conoscenza dell'altra persona, pareva essere la via per la fondazione dell'oggettività. In lei quindi la preoccupazione gnoseologica e fondativa del maestro e la prospettiva antropologica propria dei membri del circolo di Gottinga si fondevano in maniera originale. L'empatia, Einfühlung, infatti non ha nulla di romantico o sentimentale. Essa è il fondamento di tutti gli atti (emotivi, cognitivi, volitivi, valutativi, narrativi, etc.) con cui viene colta la vita psichica altrui (p. 66). Attraverso l'empatia ci si rende conto della gioia, del dolore vissuto dall'altro. Non ci si immedesima con l'altro: il vissuto dell'altro viene avvertito come non originario. Nell'empatia rimane ferma l'irriducibile distanza tra sè e l'altro. L'atto però consente di cogliere l'altro "uscendo dal recinto dell'io", rendendosi recettivi nei confronti della sua esprienza più intima. Pur avendo una dimensione cognitiva, piuttosto che affettiva, si può dire che l'empatia è "amore per" in quanto consiste nel viversi in relazione a qualcosa che non è mera esteriorità, in un incontro che esula dal controllo e dall'iniziativa dell'io (p. 71). http://lgxserve.ciseca.uniba.it/lei/recensioni/crono/2001-02/boella.htm (2 of 3) [09/11/2005 21.21.03]
Boella, Buttarelli, Per amore di altro. L'empatia a partire da Edith Stein Nel suo insieme, il testo manca di uno sviluppo unitario: di questo stato di cose però dà ragione il sottotitolo che recita: "L'empatia a partire da Edith Stein". I capitoli di contorno al quarto possono perciò leggersi come sentieri di meditazione. Il lettore dovrà poi certamente riconoscere che sono meritevoli di essere percorsi. Indice* Introduzione 1. L'enigma di una vita femminile (Annarosa Buttarelli) 2. La notte che addolcisce le cose (Laura Boella) 3. Il dolore nell'esperienza e gli "Assoluti" della storia e dellafilosofia (Laura Boella) 4. Amore per altro (Laura Boella) 5. L'empatia in pratica. Scritti sulla donna (Annarosa Buttarelli) 6. La ricerca di un linguaggio (Annarosa Buttarelli) Appendice bibliografica * Trattandosi di un libro a due mani, si indica tra parentesi l'autrice responsabile del capitolo, secondo quanto indicato nell'Introduzione (p. 12). Le Autrici Laura Boella Insegna Filosofia morale all'Università degli Studi di Milano.Tra le sue pubblicazioni: Ernst Bloch. Trame della speranza, Milano1987; Hannah Arendt. Agire politicamente, pensare politicamente, Milano 1995; Cuori pensanti , Mantova 1998. Annarosa Buttarelli Collabora con il dipartimento di Filosofia dell'Università diVerona e fa parte della Comunità filosofica Diotima. I suoi saggi più importanti sono contenuti in: Diotima, Oltre l'uguaglianza, Napoli 1995; AA.VV., La rivoluzione inattesa. Donne al mercato del lavoro, Milano 1997. Torna alla home page Recensioni Università degli Studi di Bari - Laboratorio di Epistemologia Informatica e Dipartimento di Scienze Filosofiche http://lgxserve.ciseca.uniba.it/lei/recensioni/crono/2001-02/boella.htm (3 of 3) [09/11/2005 21.21.03]
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