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La customer satisfaction nelle amministrazioni pubbliche - Magellano

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2.4.1 A chi e perché restituire i risultati<br />

Il primo soggetto interessato alla restituzione è, naturalmente, il committente.<br />

L’indicazione pare banale. Non lo è se l’interesse del committente è<br />

inteso ad apportare miglioramenti al servizio, piuttosto cha una generica<br />

presa d’atto dei giudizi dei cittadini.<br />

L’azione di <strong>customer</strong> <strong>satisfaction</strong> può contribuire al processo di riorientamento<br />

al cittadino dell’attività dell’amministrazione.<br />

Il committente, dunque, è veramente il primo soggetto destinatario<br />

della ricerca di <strong>customer</strong> <strong>satisfaction</strong> potendo esprimere, da una parte,<br />

l’intenzione a mantenere (o a stabilire) il dialogo con i cittadini, dall’altra<br />

ad avviare processi di riorganizzazione. Obiettivi, entrambi, che partecipano<br />

al miglioramento continuo del servizio.<br />

<strong>La</strong> ricerca va restituita al committente integralmente, così che possa<br />

valutare i dati raccolti ed elaborati dal ricercatore. <strong>La</strong> valutazione dei<br />

risultati è essenziale alla successiva fase di pianificazione della strategia di<br />

miglioramento del servizio.<br />

Il committente può essere ritenuto il solo destinatario dei risultati<br />

dell’indagine?<br />

Un’amministrazione che voglia davvero investire sull’ascolto,<br />

attraverso le indagini di <strong>customer</strong> <strong>satisfaction</strong>, invia un messaggio<br />

forte ai propri pubblici di riferimento. Infatti il coinvolgimento del<br />

personale per definire le questioni oggetto di indagine, e, sul fronte<br />

esterno, dei cittadini fruitori, per rilevarne la soddisfazione (o l’insoddisfazione),<br />

crea aspettative di cambiamento; fa intendere ai cittadini<br />

e al personale che esiste la disponibilità di rimettere in discussione le<br />

prestazioni dell’amministrazione.<br />

Al contrario, un’attenzione limitata verso strumenti di ascolto (quale<br />

può essere anche l’indagine di <strong>customer</strong> <strong>satisfaction</strong>) deve far riflettere su<br />

quanta fiducia venga attribuita agli stessi: “Quanto contano le mie opinioni<br />

per l’amministrazione?”.<br />

I soggetti che partecipano all’indagine, in particolare il personale<br />

addetto ai servizi monitorati e i cittadini fruitori, devono poter rendersi<br />

conto dello sforzo che l’amministrazione fa per migliorare la qualità del<br />

servizio. Le ricerche hanno significato se esiste una forte motivazione a<br />

rimettere in discussione stili di lavoro e scelte dell’intera organizzazione 6 .<br />

Altrimenti è solo un’operazione di facciata.<br />

I risultati di ritorno, ovvero i feedback acquisiti, dovrebbero davvero<br />

diventare elementi preziosi per valutare la validità e la qualità dei servizi<br />

monitorati per poi ridefinire le successive strategie di intervento.<br />

In questo senso la partecipazione attiva del personale e degli utenti<br />

alle fasi di costruzione e di svolgimento dell’indagine autorizzano le parti<br />

a conoscere il percorso (di miglioramento del servizio) che il committente<br />

intende attivare.<br />

<strong>La</strong> comunicazione del progetto dentro il quale si trova l’indagine di<br />

<strong>customer</strong> <strong>satisfaction</strong> e gli esiti dell’indagine stessa sono le prime azioni<br />

di coinvolgimento.<br />

6. Claudio Rosati, Guida<br />

all’ufficio per le relazioni<br />

con il pubblico, Editrice<br />

CEL, Gorrle 1996.<br />

COME RILEVARE LA CUSTOMER SATISFACTION 83

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