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La customer satisfaction nelle amministrazioni pubbliche - Magellano

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Nessuna concessione al gusto letterario, quindi. Non è opportuno<br />

chiedere “quale è la sua posizione professionale?”per conoscere il<br />

lavoro dell’intervistato. Meglio chiedere “quale è il suo lavoro?”. Il<br />

rischio di errate interpretazioni si riduce drasticamente e l’intervista<br />

assume toni più colloquiali.<br />

Spesso, chi scrive il questionario, se è un operatore, può avere l’impressione<br />

che il suo linguaggio corrisponda a quello degli utenti del<br />

servizio. L’esperienza sembra dimostrare che nella maggior parte dei<br />

casi questa impressione è inesatta, in quanto gli utilizzatori sono<br />

cosa ben diversa dagli addetti ai lavori. Il caso classico è l’inserimento<br />

nella domanda del nome tecnico del servizio, quando invece i cittadini<br />

sono soliti definirlo con un generico “ufficio informazioni”.<br />

Le domande devono essere concise e fluide, evitando sia le parole<br />

superflue e ridondanti, sia ogni tipo di doppia negazione. Queste ultime<br />

non forniscono sicurezza sul modo con cui l’intervistato ha compreso<br />

la domanda. Meglio evitare quindi di chiedere “le è mai capitato<br />

di rivolgersi allo sportello …”; è senz’altro più chiaro formulare la<br />

domanda in questo modo “le è capitato di rivolgersi allo sportello …”.<br />

È importante anche eliminare dal questionario domande con<br />

doppi o tripli riferimenti, nel rispondere alle quali l’intervistato si<br />

può trovare in imbarazzo. Di fronte a una domanda come: “è<br />

rimasto soddisfatto della silenziosità dell’ambiente e della sua pulizia?”,<br />

l’intervistato può trovarsi in uno stato di confusione se<br />

volesse rispondere affermativamente sulla silenziosità e negativamente<br />

sulla pulizia.<br />

Le domande devono poi richiedere uno sforzo di memoria ragionevole:<br />

in caso contrario, gli errori di memorizzazione potrebbero<br />

pregiudicare l’attendibilità delle risposte.<br />

2. È indispensabile che le domande siano poste con toni e termini obiettivi;<br />

difficilmente si otterranno risposte concretamente utilizzabili a<br />

una domanda formulata in questo modo: “ritiene utile che questo servizio<br />

sociale sia gestito da un’istituzione senza scopi speculativi, aperta<br />

al controllo degli utenti e opportunamente preparata e competente ?”. A<br />

parte il linguaggio difficile e la complessità della questione, si tratta<br />

di un quesito fortemente condizionante, che forza l’intervistato in<br />

direzione di una risposta affermativa. Per lo stesso motivo, conviene<br />

evitare di chiedere “cosa pensa del nostro servizio di informazione<br />

…?”. Meglio chiedere “cosa pensa del servizio di informazione …?”.<br />

Occorre tenere presente che normalmente un’indagine di soddisfazione<br />

dell’utente tende a raccogliere risultati tendenzialmente<br />

ottimistici rispetto alla realtà, in quanto l’intervistato<br />

ha comunque la sensazione di dare un voto a un servizio al<br />

quale l’intervistatore non è estraneo (anche nel caso dell’autocompilazione,<br />

l’organizzatore dell’indagine non viene mai<br />

COME RILEVARE LA CUSTOMER SATISFACTION 59

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