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La customer satisfaction nelle amministrazioni pubbliche - Magellano

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Sebbene queste argomentazioni siano del tutto pertinenti, esse non hanno lo stesso valore quando trasposte nella<br />

prassi di ricerca. Purtroppo, in situazioni di ricerca empirica è possibile - sia per motivi riguardanti il contesto<br />

della ricerca sia per motivi di risorse disponibili – che nei focus si verifichi il caso in cui le persone si conoscono<br />

tra loro.<br />

Che fare dunque in questi casi, tutt’altro che rari?<br />

1. cercare di minimizzare le possibilità di influenze indirizzando la discussione su fatti oggettivi piuttosto che su<br />

interpretazioni;<br />

2. chiedere a ciascun partecipante dei commenti pertinenti al ruolo che ognuno di essi ricopre e non delle<br />

visioni di insieme in cui si possa indulgere a facili generalizzazioni e a prese di posizioni retoriche;<br />

3. appuntarsi le zone lasciate in ombra, per motivi di delicatezza o di ritrosia, e raccogliere informazioni su esse<br />

con altri strumenti e in altro momento (ad es. un colloquio in profondità).<br />

Un’altra modalità attraverso cui discriminare tra differenti tipi di focus group riguarda il grado di coinvolgimento<br />

del moderatore. Il moderatore può infatti adottare un comportamento più o meno direttivo a seconda degli<br />

scopi della ricerca, degli argomenti trattati o della composizione del gruppo. Idealmente, possiamo immaginare<br />

un continuum con ad un estremo un moderatore che, dopo avere esposto le tematiche della ricerca, rimane<br />

esterno al gruppo per osservare e prendere appunti. Questo tipo di comportamento è tipico di ambiti aziendali<br />

di selezione del personale: in questo caso interessano più le dinamiche interpersonali – di potere, negoziazione,<br />

manipolazione – che i contenuti informativi emergenti dal focus. All’altro estremo del continuum potremmo<br />

porre un moderatore che formula domande precise,lungo un ordine predeterminato e assume un atteggiamento<br />

direttivo rispetto alle dinamiche di gruppo (dà e toglie la parola). Ad ogni modo, a prescindere dal tipo di focus,<br />

il moderatore deve intervenire se il dibattito è stagnante, se nessuno parla, oppure se qualcuno monopolizza la<br />

discussione impedendo agli altri di esprimersi.<br />

In tutti gli altri casi intermedi, nella conduzione di un focus, il moderatore utilizza una sorta di griglia contenente<br />

gli argomenti che si vogliono indagare. Il moderatore porrà delle specifiche domande intorno ad essi, cercando<br />

però di inserirsi nella discussione nel momento che ritiene più opportuno per riallacciarsi in qualche modo agli<br />

interventi dei partecipanti. Anche l’ordine degli argomenti da affrontare durante la discussione non può essere<br />

determinato in anticipo “poiché il moderatore, come si evince dalla parola stessa, non è un intervistatore, ma una<br />

persona che modera una discussione” 3 .<br />

Il conduttore deve inizialmente specificare che le risposte dei partecipanti non sono in nessun caso corrette o sbagliate,<br />

ma sono in tutti i modi interessanti: è proprio il loro parere che interessa, qualunque esso sia.<br />

Il conduttore deve mantenere la conversazione entro i binari programmati, anche in questo caso impiegando una<br />

scaletta di punti da toccare. Deve fare in modo che tutti partecipino al colloquio, stimolando i soggetti più reticenti<br />

e introversi, ponendo attenzione alle volontà meno esplicite di intervenire. Per aiutare le persone più schive,<br />

viene in genere utilizzata la tecnica del rilancio di stimoli già emersi.<br />

<strong>La</strong> discussione di gruppo non deve essere una sorta di partita a ping-pong tra il conduttore e, a turno, ogni partecipante:<br />

occorre al contrario valorizzare ogni elemento di discussione e confronto tra gli intervistati stessi.<br />

Così come nell’intervista in profondità, il conduttore deve essere in grado di rimanere su posizioni di assoluta<br />

neutralità, senza lasciar trasparire in alcun modo quale è il suo parere. In caso contrario, si creerebbero condizionamenti<br />

in grado di invalidare i risultati.<br />

Il vantaggio del gruppo, rispetto all’intervista in profondità, risiede nella rapidità e nell’economicità. Inoltre, il<br />

fatto che un soggetto inizi a parlare di un certo argomento, può spingere anche gli altri a fare altrettanto.<br />

Proprio l’interazione tra i diversi componenti del gruppo può facilitare il riemergere di ricordi e di esperienze<br />

dimenticate, oppure l’ammissione di determinati atteggiamenti, in quanto condivisi con altri partecipanti.<br />

3. S. Corrao, Il focus group, Franco Angeli, Milano, p.54<br />

COME RILEVARE LA CUSTOMER SATISFACTION 45

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