La customer satisfaction nelle amministrazioni pubbliche - Magellano
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dunque come una media tra valutazioni più e meno positive, a seconda dei singoli reparti. Tutte queste<br />
risposte sono peraltro accomunate anche da una scarsissima o nulla presenza di “non posso valutare la voce<br />
in questione”, indice quest’ultimo della buona conoscenza dei famigliari in merito alle questioni sin qui<br />
elencate.<br />
Caratterizzate invece da un 8% di famigliari che non hanno ritenuto di avere elementi sufficienti a formulare<br />
una valutazione sono risultate 2 (la terza ha un 6% di impossibilità a rispondere) delle 3 domande<br />
riservate ad un tema di particolare rilevanza e criticità: l’alimentazione. Sappiamo tutti quale importanza e<br />
significati rivesta l’alimentazione nella vita di tutti noi e quanto abitudini e gusti del tutto soggettivi<br />
influenzino il giudizio sul cibo. Stante queste considerazioni preliminari, è con grande soddisfazione che<br />
rileviamo i livelli di apprezzamento espressi dai famigliari rispetto a questa tematica, valutata mediante tre<br />
domande: la qualità dei pasti (78% buono+ottimo-Grafico 11), l’adeguatezza del cibo rispetto alle caratteristiche<br />
dei singoli ospiti (70% buono+ottimo-Grafico 12) e l’adeguatezza degli orari dei pasti (72%<br />
buono+ottimo-Grafico 13). <strong>La</strong> presenza di una quota di risposte di insoddisfazione più o meno graduata<br />
(da sufficiente a insufficiente e molto carente) conferma l’accuratezza e la pertinenza della compilazione<br />
dei questionari e la naturale presenza di una minoranza che non trova un riscontro positivo nell’alimentazione<br />
offerta sarà di stimolo per migliorare e personalizzare ancora in questo campo, consapevoli del fatto<br />
che è davvero difficile soddisfare tutti, 365 giorni all’anno!<br />
Affrontiamo ora risultati più controversi emersi dalla valutazione: innanzitutto l’adeguatezza del parcheggio<br />
dell’Istituto Vismara De Petri (Grafico 39), valutato positivamente dal 62% dei famigliari, sufficiente<br />
dal 21% e insufficiente o molto carente dal 15% degli stessi, sono in corsi interventi di ampliamento<br />
che speriamo possano soddisfare un numero maggiori di utenti.<br />
Affrontiamo infine risposte più difficili da valutare e interpretare perché caratterizzate da un numero<br />
sufficientemente elevato di assenze di valutazioni (non posso valutare la voce in questione) da parte dei<br />
famigliari. In alcuni casi, pensiamo in particolare alle domande relative alla valutazione della qualità delle<br />
relazioni tra ospiti, tra ospiti e figure professionali presenti nei reparti, alla prontezza di risposta del personale<br />
alle richieste degli ospiti, queste “assenze” sono del tutto comprensibili e serie, in altri casi ci devono<br />
far riflettere sulla qualità, quantità e grado di approfondimento della comunicazione tra Istituto e famigliari<br />
e questo è certamente un primo spunto di grande importanza su cui lavorare. Chiarita la natura<br />
comune degli ultimi risultati da presentare, conosciamoli uno per uno a partire da un dato, come molti<br />
altri, comunque positivo: le informazione ricevute dai famigliari e dagli ospiti al momento del ricovero<br />
(Grafico 3 ). Nel primo caso le “non risposte” riguardano il 10.7% dei famigliari, che plausibilmente non<br />
erano presenti al momento del ricovero, mentre, comprensibilmente, il numero delle “non risposte” si alza<br />
(25%) quando si chiede di valutare le informazioni ricevute dagli ospiti. Se eliminiamo da nostro campione<br />
coloro che non avevano sufficienti elementi di valutazione a disposizione risulta che la qualità delle<br />
informazioni ricevute dai famigliari è valutata positivamente dall’88% di coloro che rispondono e per<br />
quanto riguarda quelle ricevute dagli ospiti la soddisfazione scende all’84%. Allo stesso modo vanno interpretati<br />
i dati di tutte le restanti domande, essendo caratterizzate da una forte presenza di “non risposte”.<br />
Per non complicare la lettura e la comprensione dei grafici ulteriori, ci limitiamo a considerare i dati<br />
riportati nei grafici.<br />
Sempre restando nel campo delle informazioni si chiedeva ai famigliari di valutare la chiarezza e la<br />
completezza delle informazioni date agli ospiti nei reparti rispetto alle abitudini di vita di ciascun reparto,<br />
ai diritti degli ospiti, al loro stato di salute e alle possibili attività da frequentare (Grafico 14). Più di un<br />
quarto dei famigliari non è in grado di valutare questi aspetti; emerge ciò malgrado un chiaro apprezzamento<br />
per la qualità delle informazioni ricevute dagli ospiti inerenti, in primo luogo, il loro stato di salute,<br />
poi i loro diritti, le abitudini di vita dei reparti ed infine le possibili attività da frequentare.<br />
280 LA CUSTOMER SATISFACTION NELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE