La customer satisfaction nelle amministrazioni pubbliche - Magellano
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focus group rimandiamo al capitolo 2. In questa sede ci limitiamo a rilevare<br />
alcune specificità e modalità di utilizzo del focus group in sanità.<br />
Innanzitutto è opportuno distinguere due categorie di focus group:<br />
quelli “autoriferiti” e quelli “eteroriferiti”. I focus group autoriferiti sono<br />
quelli nei quali coloro che intervengono parlano di loro stessi, delle proprie<br />
impressioni ed opinioni. Ad esempio, un focus group composto da<br />
malati che raccontano come si rapportano alla struttura sanitaria. Essi<br />
quindi dirigono la loro attenzione verso loro stessi, in particolare verso il<br />
proprio vissuto sanitario e verso la soddisfazione per i servizi ricevuti.<br />
I focus group eteroriferiti sono invece quelli nei quali i protagonisti<br />
non parlano di loro stessi, ma di qualcosa di “esterno”. Fanno parte di<br />
questa categoria, ad esempio, i focus group composti da medici per<br />
ricavare informazioni sulle modalità di erogazione delle cure, sulle<br />
limitazioni burocratiche e su possibili mutamenti dell’organizzazione<br />
– senza che i medici debbano chiamare in causa le proprie emozioni.<br />
Si tratta però di distinzioni utili, visto che nella realtà la tipologia più<br />
frequente di focus group è quella che combina i due approcci.<br />
E’ opportuno inoltre sottolineare che alcuni fattori specifici entrano<br />
in gioco quando questo strumento viene impiegato per l’analisi<br />
dei servizi sanitari. Particolarmente problematica appare la fase dell’interpretazione<br />
delle informazioni. Non tanto nel caso dei focus<br />
group eteroriferiti, nei quali le priorità vengono individuate abbastanza<br />
agevolmente in base alla frequenza con cui si sono presentati,<br />
quanto nel caso dei focus autoriferiti. In quest’ultimo caso i problemi<br />
sono maggiori perché si tratta di interpretare emozioni, analizzare<br />
vocaboli e tipo di lessico utilizzato, cogliere sfumature importanti<br />
presentatisi in modo sporadico e poco significativo numericamente.<br />
Vi sono poi i problemi classici dei focus come la presenza dei<br />
“monopolizzatori”, il pericolo di deviazione dal tema, eventuali sentimenti<br />
di timidezza o influenza, la tendenza al conformismo.<br />
Se analizziamo invece i vantaggi che presentano i focus group in<br />
ambito sanitario, possiamo innanzitutto sottolineare la rapidità con<br />
cui possono essere raccolte le informazioni. Un altro vantaggio del<br />
focus group sta nel fatto che essendo un tipo di tecnica poco direttiva<br />
si riescono ad illuminare aspetti non preventivati nel corso della programmazione<br />
della scaletta degli argomenti da trattare. In più il focus<br />
ha un’importante funzione secondaria: esso permette l’incontro di<br />
diverse figure della struttura sanitaria in una sorta di zona franca,<br />
nella quale è possibile scambiarsi opinioni e valutazioni prescindendo<br />
(certo, in modo relativo) dal ruolo occupato nell’organizzazione.<br />
Presentiamo di seguito un esempio di come sono state elaborate e<br />
interpretate le informazioni raccolte nell’ambito di ricerca basata su<br />
focus group. Il contesto della ricerca è un importante ospedale pediatrico<br />
del Nord Italia, il Meyer di Firenze, e lo scopo era quello di analizzare<br />
LA QUALITA’ PERCEPITA NEI SERVIZI SANITARI 165